Anteprima X-Box One
Titolo del gioco:
Tom Clancy's The Division
Data di uscita:
8 Marzo 2016
Genere:
Sparatutto in terza persona - Azione - GDR
Sviluppatore:
Massive Entertainment in collaborazione con Ubisoft Red Storm, Ubisoft Reflections, Ubisoft Annecy Studios
Produttore:
Ubisoft
Distributore:
Ubisoft Italia
Multiplayer:
Locale e Online
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console Xbox One - Abbonamento Xbox Live Gold per il gioco online
  •  Da quel tetto ci sparano all'impazzata...meglio stare al riparo
  •  La Dark Zone è l'area più bella del gioco, in tutto il suo squallore...
  •  Abbiamo incontrato un amico online...insieme forse potremmo farcela
  • Il tizio si nasconde...ma dovrà uscire prima o poi
  • Accedendo alla mappa possiamo ottenere tantissime informazioni su come muoverci
  •  Quest'amica incontrata in rete ci guarda in modo strano. Potremo fidarci ?
  •  Immondizia e distruzione ovunque...ecco quello che è rimasto..
  •  I dettagli grafici si sprecano e sono uno spettacolo per gli occhi
  • Anche un vecchio taxi può servire come riparo...
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Inserito il:  06/02/2016
Abbiamo provato per voi la versione beta di uno dei giochi piu' attesi dell'anno. Vediamo come sono andate le cose...
Il nuovo gioco di Ubisoft ha propositi piuttosto ambiziosi, dal momento che cerca di fondere tra loro generi diversi nel tentativo di soddisfare le esigenze di più utenti.

Tom Clancy's The Division è prima di tutto uno sparatutto in terza persona, arricchito da un elevato livello di personalizzazione per quanto riguarda il personaggio principale e soprattutto dalla possibilità di giocare in un open world in rete dove i giocatori possono incontrarsi per unirsi in battaglia o affrontarsi fra di loro.

In realtà qualcosa di simile si è già vista e mi riferisco a quel Destiny (potete leggere la nostra recensione qui) che purtroppo ha abbandonato i suoi utenti proprio sul più bello. Amalgamare generi così diversi è tutt'altro che semplice, dal momento che si rischia poi di far male in ogni componente del gioco, oppure di esaltarne un aspetto a discapito degli altri, ma al contempo è una sfida sicuramente interessante che, se vinta, potrebbe rappresentare un punto di svolta nel mercato videoludico.

UN VIRUS MOLTO CATTIVO

La città di New York è stata investita da un virus devastante in grado di ridurre in ginocchio la "grande mela" con pesantissimi danni dal punto di vista economico, sanitario e soprattutto di ordine pubblico.

Per le strade della metropoli adesso vige la regola dell'anarchia, soprattutto a Manhattan dove veniamo inviati insieme alla nostra divisione militare per cercare di sistemare le cose. Innanzitutto sarà necessario ripristinare la funzionalità dell'Ufficio Postale nei dintorni di Penn Station e da lì riattivare la rete di comunicazione che permetterà all'esercito, pian piano, di riprendere il controllo della città. SI inizierà quindi liberando i responsabili dei tre dipartimenti necessari a far ripartire l'ufficio: quello medico, tecnico e difensivo. Grazie a loro poi verranno sbloccate tutta una serie di missioni e personalizzazioni che ci permetteranno di proseguire con il gioco.

Nella versione beta, potevamo accedere solo al Dipartimento medico e comunque dopo aver liberato la Dottoressa Kendel, responsabile dell'area sanitaria. Abbiamo potuto accedere quindi all'interno del Madison Square Garden, giusto per farci un'idea sul gameplay. A detta degli sviluppatori, la riproduzione fedele di Manhattan è uno dei punti di forza del gioco e, anche se personalmente non siamo mai stati da quelle parti, guardando un po' in rete l'obiettivo risulta in larga parte centrato.

La città quindi è in preda al caos, anche a causa di gruppi come i Rikers fuggiti dalla prigione di Stato o i Cleaners che, nella loro follia, vogliono bruciare tutto per purificare la città, oltre naturalmente ad una vasta orda di delinquenti comuni. L'atmosfera di terrore e desolazione, da quanto visto, risulta ottimamente riprodotta tanto da farci percepire immediatamente come la città sia ridotta allo sbando con negozi distrutti, mezzi abbandonati e gente che vaga per le strade chiedendo un po' di elemosina per sopravvivere, ripagandoci con preziosi punti esperienza.

Da non sottovalutare sono gli Echo dei nodi presenti in diversi angoli della città che, come dei proiettori olografici, ci mostrano indizi su ciò che c'era una volta, prima della catastrofe: come tanti tasselli di un puzzle, compongono la struttura della trama di gioco la quale, svelandosi pian piano, tiene il giocatore inchiodato allo schermo. Gli Echo più avanti verranno utilizzati anche per alcune missioni, dove ci toccherà ritrovare persone scomparse: in questo caso ci forniranno indizi utili per venire a capo del mistero.

Durante il gioco ci muoveremo quasi sempre a piedi (almeno per quanto visto finora), anche se subito dopo la prima missione e dopo aver liberato il primo capo dipartimento (quello della salute...NdR) verranno abilitati gli spostamenti rapidi.

PERSONALIZZAZIONI A GO-GO

L'aspetto arcade di The Division, come detto, rappresenta solo una piccola parte del gioco. Il punto di forza vero e proprio infatti è rappresentato dalle personalizzazioni e dalla crescita del personaggio. Fin dall'inizio potremo scegliere il sesso del nostro protagonista e modificarne l'aspetto sotto ogni punto di vista, anche se nella versione beta ci siamo dovuti accontentare di volti preimpostati. Andando avanti nel gioco ci si rende subito conto che al nostro alter ego possono essere assegnate delle abilità mediche, tecnologiche e sulla sicurezza, fino a un massimo di due, più una speciale che si ottiene però al livello 20. Questo meccanismo in realtà ci mostra come la crescita del nostro eroe (o eroina -NdCJ) non segua un percorso preimpostato, ma possa oscillare dall'una o dall'altra parte a seconda del percorso che desideriamo intraprendere. In ogni momento del gioco ad esempio potremo cambiare le abilità assegnate al nostro eroe, trasformandolo ad esempio da un esperto sanitario a un mago della tecnologia.

Come se non bastasse, ogni oggetto, abilità, arma può a sua volta essere potenziata e modificata a piacimento, semplicemente aggiungendo o togliendo elementi alla configurazione iniziale: aggiungere un mirino a un'arma farà tendere la nostra abilità verso la precisione, mentre cambiare un caricatore può rendere il mitra più stabile durante i colpi e lo stesso vale per i kit medici e le bombe a mano. Inoltre ci si rende conto che alcuni accessori sono più indicati per le partite PvP (giocatore contro giocatore), altri per le partite PvE (giocatori contro l'intelligenza artificiale).


UN INTERO MONDO ONLINE

The Division richiede una connessione a internet sempre presente, anche se lo si intende giocare in campagna singola. Capiterà comunque di incontrare altri "giocatori umani" ai quali aggregarsi oppure contro i quali combattere, ad esempio per rubar loro il bottino che hanno tanto faticosamente raccolto (non solo soldi, ma anche accessori e oggetti). Solo al salvataggio della sessione gli oggetti diventano nostri e non ce li potranno più portar via, oppure se pratichiamo la manovra di "autoestrazione" chiedendo ad un elicottero di venire a prenderci. Un segnale di quel tipo però verrà intercettato da tutti gli altri giocatori presenti sulla mappa, con il rischio che ci tendano un'imboscata impedendoci di partire "con le tasche piene".

Una delle componenti di The Division ricalca proprio i giochi MMORPG (massive multiplayer online role-playing game, gioco di ruolo online multigiocatore di massa), cioè di un titolo giocato tramite internet da più persone contemporaneamente. Il gioco si adatta al numero di giocatori e al loro livello, aumentando di conseguenza la quantità di nemici su schermo e il livello di difficoltà. Durante i nostri test, il matchmaking (la ricerca di altri giocatori in rete) è stata piuttosto rapida ed efficace, anche se i protagonisti erano comunque tutti di livello abbastanza basso e non è stato possibile quindi testare il gioco a dovere. Inoltre durante le partite di gruppo, può essere interessante concentrarsi sulla versatilità del nostro protagonista in grado di specializzarsi in uno o nell'altro settore (curatore, assaltatore, ecc...) nel tentativo di creare un gruppo equilibrato in grado di affrontare le missioni più difficili.

Una delle aree più interessanti viste sulla mappa è rappresentata dalla Dark Zone, il quartiere più malfamato e pericoloso dell'intera Manhattan. Quando ci troviamo a girovagare per le strade della zona nera, la tensione è sempre alta, dal momento che non sappiamo se il giocatore umano che incontriamo ha intenzioni amichevoli oppure no: questo alto livello di allerta aggiunge un po' di pepe a tutta l'azione di gioco facendoci muovere con circospezione e soprattutto senza fidarci di nessuno.

La Dark Zone è la parte più interessante di tutto il gioco dal momento che è proprio lì che possiamo incontrare avversari umani in grado di offrirci un'esperienza online che rappresenta poi il vero punto di forza di The Division. In realtà quanto visto nella beta è solo un assaggio, dal momento che gli sviluppatori hanno promesso una Dark Zone molto più ricca di missioni primarie e secondarie e sarà interessante anche vedere il comportamento del gioco quando il livello degli utenti salirà e di molto nella versione finale.

TECNICAMENTE PROMETTENTE

Da quanto visto finora ce n'è abbastanza per attendere con trepidazione l'uscita della versione finale. Su console il gioco sembra ben realizzato, con una grafica molto dettagliata - siamo sui 1080p e con un framerate stabile sui 30 FPS (la risoluzione è di tipo dinamica a seconda della situazione -Nd New_Neo) - lontano dalla versione PC che viaggia sui 60, ma comunque apprezzabile dato che anche i caricamenti di gioco sono abbastanza veloci. Nel gioco sono presenti molti dettagli, magari in quantità minore rispetto alla versione PC, ma comunque in numero sufficiente per rendere il prodotto Ubisoft bello da vedere oltre che da giocare. Il meteo variabile, il ciclo giorno/notte, l'atmosfera di desolazione presente nella città ci sono sembrati ben riprodotti. Si sono notati dei piccoli ritardi nel caricamento di alcune texture che comunque dovrebbero essere risolti nella versione definitiva.

Anche il comparto audio risulta all'altezza, presentando un buon doppiaggio in italiano e degli effetti sonori tutto sommato funzionali. Riguardo il meccanica di gioco abbiamo potuto saggiare solo la "punta dell'iceberg" di un gioco così vasto. Le armi al momento risultato parecchio simili tra loro, specie in relazione al loro effetto sul nemico, e più volte abbiamo affrontato avversari che richiedevano un esagerato numero di colpi per poter essere battuti: ad esempio un colpo alla testa viene bollato solo come colpo critico, ma non è mortale. Questa scelta dei programmatori fa pendere il gioco dal lato arcade a discapito di quello simulativo.

Malgrado quanto sperimentato sia molto poco anche dal punto di vista delle personalizzazioni e dei potenziamenti, tutto fa ben sperare per la versione finale del gioco, anche perché siamo rimasti incollati allo schermo per tutta la durata della prova. Non ci resta che attendere quindi l'8 marzo per vedere se i piccoli difettucci sono stati corretti e se gli sviluppatori hanno davvero intenzione di supportare i tantissimi giocatori che non vedono l'ora di catapultarsi nel mondo virtuale di The Division.

Tom Clancy's The Division ha tutte le carte in regola per sfondare nel mondo videoludico, andando a colmare il vuoto lasciato da Destiny. Fondendo diversi generi di gioco in uno, difficilmente piacerà a chi ama gli sparatutto senza alcuna componente ruolistica, ma rischia di conquistare praticamente tutti gli altri. Con una mappa non vastissima (anche se c'è da scommetterci sarà ampliata con futuri DLC) ma con tantissime cose da fare è il gioco che può incollare allo schermo tantissimi videogiocatori. La possibilità di un open world online dove incontrare altri personaggi "umani" e dove poter scegliere il destino del nostro protagonista ci fa contare uno dopo l'altro i giorni che mancano all'uscita della versione finale.