Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri Pubblicato il: 17/12/2012 | | | L'avevamo già esplorata ai tempi di Morrowind... Ora, dieci anni dopo, siamo pronti per ritornare sull'isola di Solstheim? | | Come se non bastassero tutti i cattivoni che popolano il mondo di Skyrim e che non vedono l'ora di farci rimettere la buccia, ecco che ne è arrivato uno nuovo: un tale di nome Miraak asserisce di essere l'unico Sangue di Drago del regno di Skyrim. La sua ricomparsa è sicuramente legata al ritorno dei draghi. Miraak e gli uccellacci sono infatti legati a filo doppio, dal momento che il primo Sangue di Drago era in epoche lontane servitore prima e cacciatore poi dei draghi stessi. Padrone incontrastato dell'isola di Solstheim, cattivo fino al midollo e piuttosto subdolo, non sopporta l'idea che qualcuno possa contendergli il titolo. Quando capiamo che qualcosa non va, veniamo catapultati sull'ameno isolotto vicino alle coste di Morrowind; ci è subito chiaro che non ci troviamo lì per una vacanza e che ci siamo messi in trappola da soli.
UNA GRAAANDE ESPANSIONE
Dragonborn è una grande espansione. Ci dà la possibilità di aggiungere un'intera isola al già sconfinato territorio di Skyrim. Un'isola peraltro realizzata con la stessa cura che caratterizza tutto il gioco principale. Incontreremo nuovi villaggi, nuove vallate innevate e nuove distese ricoperte di cenere, per non parlare di nuovi personaggi e soprattutto nuove missioni.
Il livello di difficoltà è abbastanza impegnativo al punto che prima di affrontare queste nuove missioni ci conviene aver completato almeno la quest principale del gioco oppure aver potenziato il nostro personaggio principale ad un livello superiore a 50.
Dopo aver acquistato il downloadable content al non troppo modico costo di 1600 MP (all'incirca venti eurozzi... NdR) ed averlo scaricato, noteremo che non è cambiato apparentemente nulla. Il menù di gioco è rimasto infatti uguale, ma se dopo aver caricato la nostra partita apriamo la mappa notiamo subito in direzione sud-ovest una nuova isola che potremo raggiungere e che rappresenta il nuovo piccolo mondo aggiuntivo che abbiamo acquistato.
Una volta giunti al porto di Windhelm due scagnozzi ci chiederanno se noi siamo "il Sangue di drago" e, ad una nostra risposta logicamente affermativa, ci attaccheranno. Per scoprire il mandante di questo "tentato omicidio" ci toccherà imbarcarci per l'isola di Solstheim dove vive il secondo Sangue di drago. Da quel momento in poi gli eventi ci trascineranno in una nuova quest, la quale ci costringerà a girovagare per tutta l'isola nel tentativo di risolvere le varie missioni che ci porteranno poi al cospetto dell'usurpatore.
LA SOLITA SOLFA?
Dragonborn non aggiunge solo nuovi paesaggi a Skyrim. Noteremo fin da subito che Solstheim è un'isola stracolma di opportunità. Se non riusciremo a trovare lavoro, potremo però raccogliere nuovi minerali dei quali l'isolotto è stracolmo e conseguentemente forgiare nuove armi. Riusciremo a potenziare ulteriormente il nostro personaggio e a fargli apprendere due nuovi urli che ci permetterano addirittura - nel caso dell'urlo Aspetto del Drago - di evocare e cavalcare uno di quegli uccelloni giganti tanto presenti in fiabe e racconti del genere. In più potremo anche influenzare mentalmente i vari abitanti dell'isola soggiogandone la volontà.
È un peccato, però, che le promesse siano state mantenute solo in parte. Cavalcando i draghi noteremo infatti di non poter disporre di tutta la libertà immaginata, dal momento che potremo solo farli attaccare, alzare in volo ed atterrare, mentre di tutto il resto se ne occuperà il computer. Inoltre resteremo delusi quando capiremo che il nostro nuovo potere potrà essere usato solo sull'isola di Solstheim e non in tutto il restante territorio di Skyrim. Tuttavia, i nuovi personaggi che incontreremo, come gli Elfi Scuri a Roccia del Corvo e gli autoctoni Skaal, conferiscono tantissimo valore aggiunto al prodotto, senza considerare che sull'isola potremo trovare anche nuovi libri da leggere e tantissimi nuovi incantesimi in grado di soddisfare il piccolo Alchimista che è in noi.
UN RITORNO?
Tutti i videogiocatori più incalliti non potranno non ricordare di essere già stati a Solstheim prima d'ora. Infatti l'incantevole isola ci è già stata presentata in passato nella serie The Elder Scrolls e precisamente in Bloodmoon, l'espansione più gettonata di Morrowind, il terzo episodio della serie uscito nell'ormai lontano 2002. Girovagando per l'isola noteremo architetture presenti in Skyrim e ambientazioni già viste in Morrowind, per esempio enormi funghi alti come palazzi e case a forma di tartaruga, per non parlare del grosso vulcano attivo che ricopre di cenere buona parte dell'isola.
UNA PICCOLA GRANDE ESPANSIONE?
Ci si rende subito conto che Dragonborn, come abbiamo già sottolineato all'inizio, è una grande espansione. I soldi che spenderemo per aggiudicarcela verranno ripagati da almeno 10 ore di gioco per la quest principale. Se ci mettiamo poi le missioni secondarie le ore di gioco salgono a 20-25 ore, a seconda del livello raggiunto dal nostro personaggio: niente male per un DLC. Se poi decidiamo di esplorare l'isola scopriamo che le potenzialità sono di gran lunga maggiori, con tutti i nuovi oggetti che troveremo qua e là e che ci permetteranno di capire meglio la trama del gioco, di forgiare nuove armi e di migliorare sotto ogni punto di vista il nostro personaggio. Sarà possibile creare nuove armature di Chitina e di Ossa fuse e, impugnando le armi di Stalhrim, affrontare tantissimi nemici intermedi come la progenie di cenere, i Rieklings e tantissimi altri.
La trama è abbastanza semplice, si tratta del solito dualismo tra noi e il cattivo di turno, ma, così come Skyrim ci ha insegnato, è ben strutturata soprattutto per il continuo contatto con nuovi popoli e nuovi personaggi che renderanno molto variegato il tutto. Naturalmente il fascino di Skyrim è sempre quello. Se abbiamo apprezzato il gioco principale, non potremo evitare di farci catturare da questa nuova espansione.
TECNICAMENTE...
Tecnicamente Dragonborn non è molto diverso da Skyrim. Stessi metodi di controllo, stesso livello tecnico... forse qualche rallentamento di troppo e qualche bug qua e là, ma chi ha già esplorato il mondo di Skyrim è sicuramente abituato anche a questo. Qualcosa in più si poteva sicuramente fare per quanto riguarda il cavallo di battaglia di tutta l'espansione, cioè la possibilità di cavalcare i draghi: sicuramente una libertà maggiore non avrebbe guastato. Tuttavia il "contenuto scaricabile" ripaga ampiamente dei soldi (non pochi per la verità... NdR) spesi per acquistarlo, offrendoci una longevità di tutto rispetto che significa tante altre ore di divertimento. Il tutto realizzato con la cura e con la classe a cui i ragazzi di Bethesda ci hanno ormai abituato. |
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