Rivestiamo i panni di Corvo Attano, per riaddentrarci in un complottto ai limiti della pestilenza in alta definizione.
Vediamo se la nuova riedizione di questo bel gioco avra' mantenuto fede alle aspettative...
DOPO 3 ANNI, UN ATTESO RITORNO
Come da titolo e dopo tre anni dal primo lancio commerciale su diverse piattaforme, compresa la versione PC recensita dal nostro buon Giuseppe, Dishonored torna a fare capolino in questa nuova versione remasterizzata in alta definizione (annunciata durante la conferenza stampa di Bethesda all'E3 di quest'anno; nd New_Neo) sulle nostre nuove console PS4 e XboxOne. A questo punto è spontaneo chiedersi: "ne valeva la pena?" Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda.
UN PO' DI STORIA
Come anticipato, questo gioco multipiattaforma ha fatto capolino nelle nostre case ben tre anni orsono, distinguendosi immediatamente per una storia ed un gameplay che rese celebri altre saghe, quali ad esempio Bioshock, a cui fra l'altro questo stesso titolo strizza l'occhio, comunicando all'utente esperto un pizzico di déjà vu.
La vicenda si sviluppa presso la città di Dunwall, cui il nostro eroe: Corvo Attano, fidato servitore dell'imperatrice Jessamine Kaldwin, viene mandato in missione alla ricerca di una cura all'epidemia di peste che ha colpito la città. Fatta questa premessa, la storia parte in crescendo con l'assassinio dell'imperatrice collegato al ritorno di Corvo e alla sua infruttuosa missione, con alle spalle un complotto politico e un dilagante morbo.
L'evoluzione della storia, ormai conosciuta da molti di noi, farà sì che Corvo riesca a liberarsi dalla prigionia prima della propria esecuzione, coadiuvato dalla resistenza che, nel tempo ed in base al suo operato, riuscirà a ristabilire l'equilibrio politico di fatto caduto. Ciò che colpì all'epoca e che a tutt'oggi differenzia questo titolo da una marea di prodotti simili riguarda il suo sviluppo dinamico (infatti anche i finali del gioco variano in base alle nostre scelte), condito da tutta una serie di caratteristiche del nostro personaggio al limite fra realtà e occultismo.
Questa formula, che riconosciamo di grande pregio, ha permesso a questo titolo di ricavarsi una buona fetta di utenti affezionati, pur prestando il fianco a critiche relative a una realizzazione non proprio eccelsa e una longevità appena sufficiente.
TORNIAMO AI NOSTRI GIORNI
Durante la stesura di questo articolo, non abbiamo potuto non paragonarlo oggettivamente, sotto l'aspetto prettamente tecnico, a Gears of War: Ultimate Edition, una nuova uscita pure recensita da noi.
Per chi ha giocato le precedenti versioni, non possiamo che confermare la bontà del prodotto, il quale ha saputo mantenere invariati la meccanica dei controlli ed il relativo gameplay. Questo pregio, non ve lo nascondiamo, si è rivelato paradossalmente anche come il maggior difetto!
Partiamo col dirvi che la storia di Corvo appassionava allora come riesce ad appassionarci oggi, la longevità è rimasta invariata rispetto al titolo originario, tranne che per quanto riguarda la possibilità di accedere direttamente a tutti i contenuti scaricabili usciti nel frattempo e presenti in questa nuova versione. La meccanica di gioco, sapientemente dosata fra azione concitata e passaggi votati alla prudenza, ha saputo divertirci ed appassionarci con un alto tasso di sfida. D'altro canto, punto focale di qualsivoglia riedizione di un prodotto su piattaforme di nuova generazione, deve basarsi a nostro avviso su un consistente restyling grafico per goderne appieno sulle nostre nuove console.
Precedentemente abbiamo citato Gears of War, non è stato un caso in quanto la sua comparsa sulla nuova Xbox One ha portato oggettivamente una ventata di freschezza e novità che in molti attendevano. Malgrado non siano state modificate le dinamiche di gioco, il comparto grafico ha fatto dei reali passi da gigante rendendolo fruibile e godibile in alta definizione, catalogando pertanto quel prodotto tra le conversioni degne di nota.
Dishonored: Definitive Edition, che ripetiamo essere di ottima fattura, pur conservando ciò che lo ha reso celebre, ha conservato anche l'aspetto visivo! In buona sostanza questo titolo non gode assolutamente di una freschezza ed un miglioramento grafico tali da consentirci, per chi già lo ha avuto e vuole rientrarne in possesso, di consigliarne il riacquisto.
IN CONCLUSIONE
Questo titolo non ha saputo convincerci per ciò che concerne la parte visiva, che a nostro avviso avrebbe dovuto essere alla base della sua nuova pubblicazione, mantenendo un livello impercettibilmente maggiore rispetto alla controparte "vecchia" e presentando, tra l'altro, una fluidità di 30 fotogrammi al secondo. Possiamo pertanto definire questo prodotto uno di quei porting di cui assolutamente non si sarebbe sentita la mancanza.
Per ovvi motivi, come da sempre accade con tutte le recensioni, alcuni lettori potrebbero avere qualcosa da ridire sul voto che il titolo ha comunque ricevuto al termine di questo articolo. Ci siamo accostati all'analisi di questo prodotto, né più né meno che con tutti gli altri da noi esaminati, da un punto di vista oggettivo e privo di pregiudizi, partendo dal presupposto che non tutti potrebbero aver giocato al titolo originale: in altre parole, abbiamo considerato questa riedizione, prima di tutto, per via del suo scopo di far conoscere Corvo alle nuove generazioni. Per cui, se siete fra coloro che ignorano questa storia, e possedete una PS4 o una Xbox One ve ne consigliamo l'acquisto, visto il prezzo minore rispetto ad altri titoli. In alternativa, se siete in possesso anche di console old-gen o PC, vi suggeriamo di procurarvi la versione originale, disponibile sul mercato a costi più contenuti.
Modus Operandi: abbiamo potuto testare il gioco grazie ad un codice Xbox Live datoci da Laboratorio Comunicazione.
Dishonored: Definitive Edition non ha saputo centrare l'obiettivo, a nostro avviso di una versione remasterizzata, di una grafica all'altezza condita con un già ottimo gameplay. La nostra recensione, impietosa da questo punto di vista, cerca comunque di dare una chiave di lettura valida sia per chi già conosce il mondo di Corvo, sia per chi lo osserva curiosamente per la prima volta.
In merito al suo eventuale acquisto, fate riferimento alle conclusioni della nostra recensione.