Quando il classico incontra il nuovo, quando la fantasia imbriglia la tecnica: i Ladri Fantasma di Atlus hanno rubato il cuore anche a noi.
TAKE YOUR HEART
Tokyo: una città enorme, piena di vita, di folla e… di follia. È quanto realizza molto rapidamente un ragazzo delle scuole superiori (il protagonista a cui darete voi il nome) quando suo malgrado viene costretto a trasferirsi nella grande metropoli: proprio in quei giorni, infatti, si sta assistendo al moltiplicarsi di alcuni casi di crollo mentale da stress, soprattutto tra i conduttori dei treni della metropolitana.
Psicosi collettiva? Stress cittadino? Forse, ma in realtà sotto c’è qualcosa di più: è ciò che il ragazzo scoprirà quando, tramite una strana app per smartphone, accederà al Metaverse, un mondo parallelo in cui i desideri deviati e le pulsioni irrefrenabili di individui malvagi distorcono l’ambiente in veri e propri Palazzi in cui questi individui ne sono i sovrani incontrastati. Il ragazzo scopre però di possedere il potere di spezzare le catene della normalità e di liberare Arsene, il suo Persona ossia l’alter-ego che incarna il suo desiderio di libertà. Grazie ad esso assume nel Metaverse il ruolo del Ladro FantasmaJoker e aiutato da altri amici comincia la sua missione di “furto dei cuori” per costringere i malvagi alla redenzione.
TRA BANCHI DI SCUOLA E SALVEZZA DEL MONDO
Dopo quasi un’intera generazione di pausa (il gioco era infatti originariamente previsto in esclusiva PS3, salvo poi essere sviluppato in parallelo anche su PS4), il Persona-Studio di Atlus è finalmente tornato sugli scaffali con la sua serie regina; un dettaglio interessante è che in realtà la serie Persona nasce come spin-off di Shin Megami Tensei, ma il successo che ha ottenuto nel mondo è probabilmente superiore. Il gioco si configura sostanzialmente come un JRPG e propone nella sua parte di “combattimenti” nuda e cruda un’impostazione a turni piuttosto classica; limitarsi a una simile descrizione sarebbe però riduttivo, se non addirittura dissacrante, nei confronti del lavoro del P-Studio.
Cominciamo dunque col dire che, come i capitoli precedenti, il gioco ci chiamerà a vestire entrambi i panni del protagonista: quelli dello studente che giorno dopo giorno deve andare a scuola, studiare, magari guadagnare qualcosa con un lavoretto part-time, frequentare amici e conoscenti, di tanto in tanto andare al cinema, leggere un libro, ecc… ecc… ma anche quelli assai più stilosi di Joker, il capo dei Phantom Thieves.
Questo peculiare concept ci obbligherà a tenere costantemente d’occhio il calendario in-game e a districarci tra gli impegni più svariati, senza poterci mai permettere di trascurare totalmente l’una o l’altra “vita” del protagonista. Le varie missioni che ci troveremo ad affrontare lungo la trama saranno infatti caratterizzate da un limite di tempo: se entro quella data non saremo riusciti a venire a capo del problema, sarà il game-over. D’altro canto, anche le attività più comuni avranno il loro peso nella vicenda: tanto per cominciare sarà spesso impossibile superare determinate fasi della trama senza prima aver compiuto delle azioni nel mondo reale; in secondo luogo, come vedremo più dettagliatamente in seguito, le attività e le relazioni strette nella vita di tutti i giorni andranno a influenzare Joker e i suoi Persona.
I ART THOU, THOU ART I
Per chi non fosse pratico della serie è utile cercare di spiegare cosa sia esattamente un Persona(N.d.A.: nel vocabolario Italiano “persona” è naturalmente una parola femminile, ma in questa particolare accezione la utilizzeremo come un termine straniero neutro, dunque sempre al maschile singolare e con l’iniziale maiuscola): detto in poche parole è la rappresentazione dell’autentica natura dell’individuo, la quale in specifici contesti – ossia nel Metaverse – è in grado di materializzarsi e di scatenare incredibili poteri. Perché un Persona si manifesti è però necessario che il proprietario effettui un particolare sforzo di volontà: in Persona 5 (d'ora in poi P5) questo si identifica in un fortissimo desiderio di rivalsa sulle ingiustizie che porta i personaggi a strapparsi dal volto la “maschera” che abitualmente mostrano al mondo.
Ciascuno dei personaggi componenti il party avrà dunque il proprio Persona, e la crew di P5 pesca a piene mani dalla storia e dalla letteratura classica per mettere insieme ladri romantici, giustizieri e rivoltosi di ogni sorta, da Zorro a Carmen, dal Capitano Kidd a Giovanna d’Arco, passando per Arsene (Lupin), che è il Persona principale di Joker. Il protagonista avrà però un potere ancora superiore: avendo una personalità aperta e sfaccettata, infatti, potrà assorbire le Ombre nemiche per utilizzarle come altri Persona, nonché fonderli tra loro per ottenerne ancora di nuovi.
Dovrà quindi accedere ad un luogo iconico della serie Persona, ossia la Velvet Room, e incontrare un personaggio altrettanto iconico: il misterioso Igor, in questo capitolo accompagnato non da una ma da due assistenti, le gemelline Caroline e Justine. In P5 la Velvet Room è una prigione in cui Joker veste il ruolo del carcerato intento nel cammino della riabilitazione: cosa questo esattamente significhi è arduo da capire e verrà spiegato poco alla volta durante il gioco.
CHI LO SA CHE FACCIA HA, CHISSÀ CHI È
Chiarito dunque questo importante dettaglio possiamo dare uno sguardo al sistema di gioco. Esistono due tipi di zone del Metaverse a cui Joker e i suoi compagni possono accedere: i Palazzi e Mementos. I primi sono legati ai vari avversari che dovremo sconfiggere per proseguire nella trama: ciascun Palazzo rappresenta infatti il mondo secondo la percezione deviata che ne ha il malvagio di turno, per esempio un castello o una banca. Ben protetto da qualche parte del Palazzo c’è il Tesoro (o cuore), ossia la fonte della sua deviazione: rubandolo i protagonisti possono forzare un “cambio di cuore” e quindi portare il malvagio alla redenzione. I Palazzi sono strutture pre-impostate, con stanze, percorsi, porte chiuse, chiavi ed enigmi da risolvere per procedere; cosa molto importante, i Palazzi offrono molteplici nascondigli dove i protagonisti possono piazzarsi in agguato per cogliere le Ombre di sorpresa.
Mementos è invece un intrico di gallerie che incarna la “psicosi collettiva” dei cittadini: si tratta di un dungeon che si genera casualmente ogni volta che vi si accede e in cui Joker e soci possono recarsi per svolgere missioni secondarie o anche solamente accumulare esperienza e tesori tra una missione e l’altra. In realtà anche Mementos ha il suo peso nella trama, soprattutto per quanto concerne il background di uno specifico personaggio, e man mano che la vicenda va avanti si renderanno accessibili livelli sempre più profondi e pericolosi.
Che esploriate un Palazzo o girovaghiate per Mementos, presto o tardi vi troverete ad affrontare dei combattimenti con le succitate Ombre. Gli scontri, come s’è detto, si svolgeranno secondo un sistema di turnazione classica: ciascun combattente potrà normalmente compiere una singola azione prima di passare la palla al successivo. Se però l’azione compiuta fosse un attacco particolarmente efficace – ad esempio un attacco di fuoco contro un avversario infiammabile – oltre ad infliggere danni maggiorati si otterrà il diritto di compiere un’azione extra.
Particolarmente importante in quest’ottica è la possibilità di mandare tutti gli avversari sotto shock ed in questo modo poter effettuare un attacco di gruppo che causi danni ingenti; in alternativa sarà possibile approfittare del vantaggio per permettere al nemico di negoziare una resa: pur di avere salva “la vita”, infatti, il nemico potrebbe essere disposto a pagarvi, a regalarvi un oggetto raro o, in ultima analisi, ad unirsi a Joker sottoforma di nuovo Persona.
Detto così sembra tutto piuttosto semplice, ma in realtà ogni scontro va valutato con attenzione, specie se non si riesce a cogliere di sorpresa l’avversario: anche i membri del party, infatti, hanno debolezze che i nemici possono sfruttare per ottenere turni extra, senza contare che indovinare al primo colpo la vulnerabilità di un nemico potrebbe non essere così scontato. Contemporaneamente dovrete però centellinare gli Skill-Points necessari per utilizzare le abilità e gli incantesimi: rimanerne a corto vi obbligherà infatti a dover fuggire dalla missione per poter rientrare un giorno successivo. Insomma: anche al livello di difficoltà intermedio è bene adottare la giusta cautela se non si vuole incorrere nel game-over.
STORIE DI TUTTI I GIORNI
Come s’è detto, l’altra metà del gioco si svolgerà nel mondo reale, tra banchi di scuola e impegni vari. Joker e altri membri del party sono infatti studenti delle superiori e dovranno dunque rispettare date e orari del calendario scolastico in cui figurano anche gli esami da sostenere. Supponendo dunque che la mattina – salvo festività – si svolga a scuola, rimangono il tardo pomeriggio e la sera per svolgere attività differenti, come lo studio, un lavoro part-time, un’uscita al cinema o un appuntamento con un amico. A che pro tutto ciò? Innanzi tutto sarà importante migliorare le caratteristiche sociali del protagonista, simboleggiate dalla stellaKnowledge, Charm, Kindness, Proficency e Guts: più alti saranno questi valori e più strade, opzioni di dialogo e sotto-trame si renderanno disponibili.
In secondo luogo, ciascuno degli interlocutori con cui Joker potrà stringere un rapporto saranno legati a una specifica categoria di Persona, suddivisi secondo i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi: più forte sarà il legame col personaggio corrispondente e più potenti saranno i Persona di quell’Arcano creati attraverso il rituale di fusione nella Velvet Room. Sebbene infatti in teoria nulla vieti di giocare tutta l’esperienza accompagnati esclusivamente da Arsene è pur vero che i Persona di Joker passino di livello più lentamente rispetto ai membri del party e abbiano oltretutto dei limiti allo sviluppo: questo significa che è consigliabile effettuare spesso un “ricambio”, ed in questo frangente avere dei bonus alla fusione è certamente utile.
UN COMPARTO TECNICO IBRIDO MA STILOSO
P5, è bene ricordarlo, nasce come progetto PS3 ed in ogni caso Atlus non ha mai puntato particolarmente sullo sfarzo tecnico nelle sue realizzazioni; questa premessa è necessaria perché, certamente, il lavoro del P-Studio non sarà ricordato come qualcosa che possa mettere in crisi l’hardware di PS4, tutt’altro. Ad ogni modo il team ha lavorato negli ultimi anni soprattutto al lato stilistico delle proprie produzioni: è sufficiente paragonare l’originale Persona 4 alla versione The Golden (che ho adorato e spolpato con estremo piacere... -NdNew_Neo) o ai vari spin-off per rendersene conto, oppure gettare lo sguardo al peculiare Catherine.
Anche in P5 troviamo dunque un comparto grafico di base gradevole sebbene certamente non all’avanguardia, con ambienti, modelli e textures cel-shading che forse, con un po’ di impegno, avrebbero potuto girare persino su PS2, anche se ovviamente l’hardware moderno offre per lo meno risoluzione in Full-HD e 60 FpS stabili. A questo si accosta però tutto il contesto stilistico notevole di cui abbiamo accennato, a partire da ombre e sfumature colorate con tinte variabili o psichedeliche, passando per sovrimpressioni fumettose in stile pop-art, fino a occasionali filmati realizzati come veri e propri anime. Il risultato finale è talmente accattivante da far assolutamente dimenticare i “limiti” già menzionati e dunque passa a pieni voti il nostro esame.
Anche per quanto riguarda il comparto audio la promozione è piena: la colonna sonora conta oltre 100 tracce, molte delle quali cantate, e vi si alternano brani J-Pop e J-Hip-Hop (uno stile presso cui Atlus sembra ormai essersi accasata), pezzi hard-rock e spruzzate di Jazz; il tutto estremamente godibile anche per chi non è necessariamente un cultore del genere. I testi del gioco sono purtroppo disponibili esclusivamente in lingua inglese (la traduzione capillare è qualcosa che per una casa delle proporzioni di Atlus risulta ancora difficoltosa) e sono anche piuttosto voluminosi, com’è giusto che sia in un titolo articolato come questo. I doppiaggi non coprono purtroppo tutte le righe di dialogo, ma sono assolutamente presenti in tutte le fasi di storia e in moltissime scene: il gioco arriva con un ottimo parco-voci in lingua inglese, ma se siete dei puristi (come chi scrive) potete scaricare gratuitamente dal PlayStation Store la traccia originale Giapponese.
TAKE YOUR TIME
P5, come d’altronde tutti i titoli della serie, non è certamente un’esperienza che si possa concludere in poche serate di gioco: per arrivare ai titoli di coda occorreranno infatti moltissime ore, sull’ordine del centinaio, e probabilmente non riuscirete a fare “tutto” nell’arco della prima Run, anche solamente per l’impossibilità di svolgere determinate azioni sin dall’inizio a causa delle caratteristiche sociali troppo basse. Una volta terminato sarà però possibile ricominciarlo da capo “ereditando” svariati parametri.
Sebbene l’esperienza di gioco sia totalmente Single-Player, Atlus ha deciso di implementare nel gioco un supporto online denominato Thieves Guild (Gilda dei Ladri): questo consiste in un database che memorizza le azioni dei vari giocatori e compila delle statistiche. In qualunque momento del gioco potrete visionare queste statistiche in relazione alla data a cui siete giunti: potrete dunque verificare se il vostro livello è superiore o inferiore a quello medio raggiunto dalla community e a quali attività si sono dedicati gli altri giocatori in quella fase della storia. Solo statistiche, per carità: niente che fornisca spoiler o influenzi in alcun modo trama o gameplay, ma comunque qualcosa di interessante da visionare o che alla peggio è possibile disattivare se non se ne sente la necessità.
THE SHOW’S OVER
Anche limitandosi a valutare Persona 5 sotto un aspetto puramente critico è innegabile il balzo di qualità compiuto dagli sviluppatori rispetto ai capitoli PS2: la realizzazione è più vasta e curata, il gameplay più vario e profondo sebbene saldamente ancorato alle fondamenta classiche della serie, la colonna sonora una gioia per le orecchie ed al tutto è stato aggiunto un supporto statistico online per nulla invasivo.
Ovviamente però per apprezzare pienamente il lavoro del P-Studio è necessario addentrarsi nella vicenda, vivere la storia di Joker, affrontarne i drammi, i pericoli e le gioie. Se già in Persona 4 crimini come l’omicidio hanno avuto un ruolo predominante, Atlus non ha paura di inserire nel nuovo capitolo temi scottanti come il bullismo, le molestie, lo spaccio di droga e l’omertà, temi che sono tanto più realistici quanto più vicini al mondo adolescenziale in cui vivono il protagonista e i suoi amici.
Contemporaneamente il team idea un mondo parallelo originale e accattivante che dà al gameplay ed alla trama le sue note caratteristiche. In tutto questo troviamo immersi personaggi amabili e detestabili, personalità da scoprire ed altre da evitare, tanto umorismo e tanta goliardia, ma anche momenti tragici. Insomma: Persona 5 è una vera perla che non può essere assolutamente persa dai fan della serie e che anche i neofiti dovrebbero tenere in seria considerazione.
Modus Operandi: Abbiamo esplorato il mondo cittadino e quello del Metaverse grazie ad un copia gentilmente mandataci da Koch Media Italia.
Applausi a scena aperta per l’opera del Persona-Studio, il quale si fa perdonare un’attesa durata quasi un’intera generazione sfornando un prodotto di qualità superiore che riesce a svecchiare il gameplay inserendo tante novità rimanendo però saldamente ancorato alle fondamenta del genere e nel contempo ci regala una storia e un cast assolutamente indimenticabili. Persona 5 è qualcosa che gli appassionati non devono assolutamente lasciarsi sfuggire e che anche i neofiti dovrebbero prendere in considerazione.