Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un Account PlayStation Network - 20.4 GB di spazio libero su Hard Disk - Prezzo: €34.99
Redattore: Ivan 'MrIvan' GuzzardiPubblicato il: 21/08/2017
Riviviamo le gesta di Kazuma Kiryu con un sistema di combattimento variegato e divertente e una trama piena di colpi di scena. Scopriamo la verita' sui 10 bilioni di yen scomparsi con l'aiuto di una bambina dal passato misterioso.
Grazie al successo di vendite riscosso dai precedenti giochi, SEGA ha deciso di velocizzare i tempi di localizzazione per il franchise Yakuza. Se prima dovevamo aspettare anni e anni per l’arrivo di un singolo capitolo, adesso la software house, anche grazie alle vendite dell’ultimo arrivato Yakuza 0, ha deciso di spingere di più verso la traduzione inglese confermando l’arrivo di Yakuza Kiwami e Yakuza 6 (quest’ultimo, proprio qualche giorno fa, ha ottenuto una data di uscita ufficiale. -NdR). Nonostante questo aspetto positivo riguardi solo i capitoli principali, mentre spin-off come Yakuza Ishin rimangono esclusive del suolo giapponese, possiamo comunque ritenerci soddisfatti dall’improvvisa accelerazione che il team di sviluppo ha voluto dare alla localizzazione.
Oggi analizzeremo Yakuza Kiwami, remake del primo capitolo uscito originariamente su PlayStation 2 e previsto per questo 29 agosto su piattaforma PlayStation 4, specificando cosa hanno aggiunto rispetto alla versione originale e quali miglioramenti sono stati introdotti rispetto al precedente Yakuza 0 (qui la nostra recensione).
10 ANNI DOPO
La storia di Yakuza Kiwami comincia nel 1995 quando Kazuma Kiryu, ormai iconico protagonista di questa serie, dopo aver eseguito alcuni lavoretti tipici da yakuza, trascorre il suo tempo libero insieme all'amico Nishiki (un personaggio che era già presente in Yakuza 0. -NdR) e a Yumi, un’amica d’infanzia verso la quale nutre un forte sentimento d’amore. Dopo alcuni momenti di spensieratezza, arriva una catastrofe che cambierà per sempre la vita di questi tre personaggi. Dojima, una delle figure di rilievo della mafia giapponese e boss sia di Kiryu che di Nishiki, decide di prendere con se Yumi per passare una serata in intimità con la ragazza, obbligandola a seguirlo con la forza. Nishiki, accortasi per primo del problema, rincorre il boss fino al suo principale ufficio e, in un attimo di panico e con l’intenzione di salvare la ragazza, spara un paio di colpi, uccidendo all’istante Dojima. Kiryu arriva giusto qualche minuto dopo, trovando il suo migliore amico in ginocchio disperato per l’accaduto e Yumi che, quasi violentata, è distrutta mentalmente e non dà segni di ripresa. Il protagonista, in un atto di bontà e sapendo che Nishiki ha anche una sorella gravemente malata a cui badare, dice ai due di scappare immediatamente: sarà lui a prendersi la colpa. La polizia arriva subito dopo e Kiryu viene arrestato per omicidio, dando il via a una catena di eventi che si influenzeranno il resto del gioco. Dopo 10 anni di prigione, Kiryu viene rilasciato e dovrà vedersela con un mondo diverso e, soprattutto, con un nuovo problema nel Tojo Clan: La scomparsa di ben 10 bilioni di yen e la comparsa di una bambina che inspiegabilmente sarà il centro focale di questo problema.
Ci sarebbe tantissimo da dire sulla storia di Yakuza Kiwami. Era bella nel lontano 2005 e rimane tale anche in questo remake. Le varie cutscene sono state rifatte con un nuovo motore grafico (lo stesso di Yakuza 0. -NdR) e anche i vari doppiaggi hanno subito un rifacimento da zero. Non solo, sia nella storia principale che in varie missioni secondarie, sono stati aggiunti vari minuti di dialogo extra non presenti nella versione originale: alcuni fanno da seguito a vari avvenimenti presenti nel prequel Yakuza 0 mentre altri sono scene messe appositamente per approfondire alcune vicende che nel capitolo originale erano lasciati sul vago (come non menzionare le scene extra di Nishiki che in questo remake otterrà una caratterizzazione maggiore. -NdR). Grazie a queste nuove aggiunte, la storia di Kiwami si arricchisce ancora di più, aggiungendo ai vari colpi di scena e momenti emotivi nella trama principale, delle vere e proprie chicche per chi ha giocato anche il prequel uscito qualche mese fa.
STILE DEL DRAGONE
Uno dei maggiori cambiamenti presenti nel remake sta nel sistema di combattimento. Anche in questo caso, Kiwami prende a piene mani da Yakuza 0 adottando un sistema di battaglia variabile rispetto a quello dei vecchi capitoli (quello utilizzato fino al quinto episodio. -NdR) ormai diventato ripetitivo e legnoso. Invece qui ci troviamo di fronte, ancora una volta, ad un sistema che avrà più stili di combattimento utilizzabili e intercambiabili a piacimento in qualunque momento a seconda della situazione.
Kazuma Kiryu avrà a sua disposizione ben 4 stili con cui poter disintegrare l’avversario (uno in più rispetto a Yakuza 0. -NdR) e, controller alla mano, ognuno di essi avrà un feeling diverso e risulteranno tutti totalmente diversi l’uno dall’altro. Nello specifico abbiamo il “Brawl” che è il più bilanciato come attacco, difesa e velocità, il “Rush” che invece si concentra maggiormente sulla velocità e sulla schivata, con la possibilità di sferrare molti più colpi ma con una minore forza, il “Beast” che invece è molto lento sia come movimento che come schivata ma che ha una potenza distruttiva altissima, e infine abbiamo la tecnica che più evidenzia lo spirito del protagonista: “Dragon”, ossia lo stile del dragone. Sarà compito del giocatore riuscire a scegliere al momento giusto la modalità con cui combattere, se utilizzare un approccio più veloce ma meno forte oppure sferrare dei colpi violenti ma avere allo stesso tempo una velocità molto bassa. Tutto questo fa sì che il sistema di combattimento di Kiwami risulti variegato e divertente allo stesso tempo. Non sarà particolarmente complesso padroneggiare appieno il tutto ma anzi, nel giro di pochi minuti, si avrà la piena conoscenza della mappatura dei tasti. Siamo di fronte ad un gameplay semplice, immediato ed estremamente divertente.
Come in tutti i capitoli, durante le varie battaglie, o al termine di una missione secondaria, otterremo dei punti esperienza che potremo investire per comprare nuove abilità e potenziamenti per il nostro personaggio. Andando sempre più avanti, avremo modo di guadagnare sempre più esperienza e, quindi, anche nuove abilità per i tre stili di combattimento descritti sopra, arricchendo maggiormente il parco mosse che il giocatore avrà a sua disposizione, oltre ai classici potenziamenti delle statistiche base del personaggio. In tutto questo va ad escludersi lo stile “Dragon” (non a caso abbiamo appena scritto che questi punti esperienza valgono per solo tre stili. -NdR) che avrà una modalità totalmente differente per l’acquisto di nuove mosse e abilità.
MA SONO IO, MAJIMA!
Come sempre l’esplorazione della mappa gioca un ruolo importante in Kiwami. Da questo punto di vista non ci troviamo di fronte a grandi cambiamenti rispetto al passato, anzi a dirla tutta c’è una minor varietà nella perlustrazione della città. A differenza di Yakuza 0, (dove potevamo esplorare due città, ossia Kamurocho e Sotenbori) e Yakuza 5 (che, ad oggi, rappresenta il capitolo con più varietà con addirittura ben 5 città dove potersi sbizzarrire), in questo remake avremo solo ed unicamente la iconica Kamurocho.
Niente panico, perché ciò non significa che ci siano meno cose da fare, anzi! La città in questo capitolo è più viva che mai e, rispetto al capitolo originale, gli sviluppatori hanno aggiunti molteplici cose da fare, tra le quali nuovi minigiochi, nuove quest secondarie e un numero maggiore di collezionabili, innalzando a dismisura la longevità totale. Potremo quindi collezionare carte e chiavi di armadietti dov’è possibile trovare item più o meno rari o farsi una bella partita a Pocket Circuit, minigioco che fa il suo ritorno dopo il capitolo precedente, con tanto di storia secondaria che, per chi ha giocato Yakuza 0, apprezzerà tantissimo. Andando avanti nella storia sbloccheremo anche una modalità arena dove sfideremo tantissimi avversari con una difficoltà che, pian piano, va ad innalzarsi per offrire un’esperienza appagante. Da menzionare, infine, la presenza di ben 78 missioni secondarie di lunghezza abbastanza variabile, alcune dureranno veramente pochissimo (parliamo anche di due minuti per completare la suddetta missione. -NdR) fino a vere e proprie storie di lunghezza moderata.
Una delle meccaniche nuove e più importanti aggiunte nel remake è il cosiddetto “Majima Everywhere”. In parole povere, durante tutta la durata dell’avventura avremo alle calcagna Majima Goro (uno dei personaggi più importanti della serie, nonché uno dei protagonisti di Yakuza 0. -NdR) che, quando meno ce lo aspettiamo, ci prenderà alle spalle per sfidarci in una battaglia. Potremo incontrarlo per strada casualmente, ma anche in situazioni ben più particolari che faranno risaltare il bizzarro carattere che questo personaggio possiede (non sarà raro passare vicino ad un tombino e vederlo sbucare proprio da lì. -NdR). Non vogliamo rivelare ulteriori dettagli sul come Majima potrebbe sorprendervi proprio per non rovinarvi la sorpresa, ci limitiamo a dire che un paio di volte ci siamo fatti una bella risata per la creatività e i modi bizzarri con cui questo personaggio tenta di incontrare il protagonista.
C’è però da dire una cosa fondamentale sul sistema “Majima Everywhere”, e sono le abilità che si possono ottenere sconfiggendolo. Abbiamo scritto in precedenza, che lo stile “Dragon” che Kiryu possiede non può acquisire abilità tramite esperienza. Infatti nuove mosse speciali e combo potranno essere ottenute proprio battendo Majima un numero elevato di volte. Questa particolare modalità ha infatti al suo interno un sistema di gradi che va da F fino a SSS. Ogni volta che sconfiggeremo Majima, la barra aumenterà fino a che non otterremo un vero e proprio livellamento e impareremo nuove abilità da sfruttare nello stile del Dragone. Inoltre più si innalzerà il rank di questa modalità, e più diventerà difficile sconfiggere Majima in battaglia.
Come sempre SEGA ci delizia con varietà e quantità di contenuti, riuscendo magistralmente a non abbassare l’asticella della qualità.
ANCORA CROSS-GEN
Il lato tecnico di Yakuza Kiwami è molto buono, riuscendo a girare fluidamente su PlayStation 4 a 1080p e 60 frame per secondo, senza nessuna sbavatura di alcun tipo. Il titolo ha le stesse e identiche caratteristiche grafiche di Yakuza 0, ossia che il gioco è stato sviluppato in modo che girasse sia su PlayStation 4 che su PlayStation 3 (come sempre quest’ultima versione è rimasta esclusiva del Giappone. -NdR), con SEGA che ha deciso di creare un altro titolo cross-gen. C’è da dire, però, che gli sviluppatori sono riusciti a limare un po’ l’aspetto grafico generale del titolo, togliendo delle piccole imperfezioni che erano presenti nel capitolo precedente. Nonostante tutto, sono comunque rimasti alcuni problemi di visualizzazione delle texture che in alcune circostanza si caricano un po' in ritardo. Si trattano comunque di aspetti minimali, nel complesso Kiwami è praticamente identico a Yakuza 0 dal punto di vista grafico.
Anche qui il comparto sonoro è di altissimo livello, nonostante alcune soundtrack siano state cambiate nella versione occidentale per via del copyright. Ci siamo rimasti particolarmente male nel non sentire “Receive You” come sigla d’apertura del titolo (sigla appartenente sia al remake che al capitolo originale su PlayStation 2. -NdR) e, al suo posto, ascoltare una musica strumentale abbastanza carina ma totalmente anonima se paragonata al brano originale.
Infine parliamo della longevità che, come sempre, si mantiene su alti livelli grazie al quantitativo enorme di cose da fare. C’è da dire che Kiwami è, preso nella sua totalità, un gioco più piccolo rispetto a Yakuza 0. Infatti oltre alle minori località che potremo esplorare, anche il quantitativo di missioni secondaria è leggermente diverso. Kiwami ha, come scritto prima, ben 78 missioni secondarie mentre Yakuza 0, oltre ad avere due città da visitare e due protagonisti, ne ha 100. Infatti quest’ultimo vanta di una longevità totale che va, se si vuole proprio fare tutto, sulle 100 ore mentre basteranno un 60/70 ore circa per completare tutto Yakuza Kiwami. Una differenza comunque minimale che non intaccherà per nulla la qualità finale del titolo.
Modus Operandi: Siamo tornati nei panni di Kazuma Kiryu attraverso un codice datoci da SEGA of America.
Dando i giusti meriti, bisogna applaudire l’operato di SEGA che è riuscita a creare un remake di tutto rispetto. Non solo ha riprodotto alla perfezione la storia del primo Yakuza, ma ha anche aggiunto contenuti a dismisura migliorando e cambiando ciò che non andava bene nel capitolo originale. Come non menzionare il cambiamento radicale sul sistema di combattimento, avvenuta già in Yakuza 0 che qui è stato perfezionato ulteriormente, togliendo totalmente la sensazione di ripetitività che si aveva in passato.
Adatto sia a chi già conosce la narrativa del primo capitolo sia ai neofiti della saga che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questo fantastico videogioco. I primi saranno felici di vedere i vari cambiamenti inseriti nel remake e le tantissime sottostorie e minigiochi che nel capitolo originale non erano presenti, mentre i secondi si godranno anche una storia principale di tutto rispetto, piena di emozioni e colpi di scena.
Per farvi capire, a livello di numeri, quanto contenuto aggiuntivo è stato inserito in questo remake, possiamo dirvi che l’originale Yakuza vantava una longevità totale (compresa di secondarie) di circa 20/30 ore, mentre Kiwami, come abbiamo scritto precedentemente, ha una longevità di 60/70 ore. Tirate voi le somme.
Facciamo i complimenti a SEGA per questo remake fatto a regola d’arte. Chissà che, magari, in futuro non svilupperanno anche quello di Yakuza 2, capitolo molto sottovalutato (forse anche più del primo) ma che vanta una trama davvero molto interessante. Noi di GamesArk non possiamo che sperarci.