GamesArk RECENSIONE: Halo: Reach

Tutto ha una fine: la storia di Halo con il suo 3� capitolo, la guerra fra umani e alleanza Covenant, la dicotomia Bungie/Halo...ma come tutto ha una fine c'� sempre un inizio che in questo caso vale la pena essere raccontato e si chiama Halo: Reach, un'epica, monumentale e sontuosa ultima opera che racconta l'inizio di tutto, ancora e per l'ultima volta in mano a chi tutto ha iniziato: Bungie Studios.
Cos� come ogni volta Halo muove il popolo dei videogiocatori e i suoi umori, siano essi di casa Microsoft o delle sue concorrenti, riesce a smuovere le fondamenta degli FPS, del coop e del Multiplayer e anche in questo caso Reach non fa eccezione.
I 3 anni di sviluppo necessari per creare questo nuovo capitolo sono stati sfruttati egregiamente e fino all'ultima goccia, certo nessun capolavoro � esente da difetti in alcuni casi fin troppo evidenti, ma di fronte all'epicit� e maestosit� di questo titolo si pu� comunque arrivare a chiudere un occhio.
Prima di proseguire nella qui presente recensione permettetemi una piccola digressione, cos� da delineare i gusti del recensore me medesimo e darvi la misura di quanto le parole che vado a condividere non siano l'inno alla gioia di un HALO addicted, ma le semplici e genuine sensazioni e impressioni a caldo avute durante le svariate ore davanti all'LCD con il pad in mano: ai tempi del primo Combat Evolved questo venne da me snobbato poich� la grande rivoluzione che introdusse era tale per una console ma non esagerata per il livello degli FPS su Personal Computer, nel periodo 2000 / 2002, per citarne solo alcuni, nel singleplay regnava il rivoluzionario e avveneristico Deus Ex, nel multiplayer fiorivano invece i primi campionati "professionsitici" di Quake 3 Arena e Counter Strike. Cos� come il primo anche Halo 2 non fu da me giocato se non in tempi recenti, rimane quindi una saga da me goduta solo da poco, con l'avvento dell'Xbox 360 e della sua terza incarnazione.
Questo secondo Halo della serie principale su Xbox360 (ricordiamo che ODST � uno spin off di Halo 3) si svolge nell'anno 2552 e narra le vicende del Noble Team di stanza sul pianeta REACH, fondamentale base strategica dell'ONI e della UNSC, nonch� patria degli stessi soldati potenziati chiamati Spartan.
E' in questo pianeta che nel 2491 prende vita il progetto Spartan-I nome in codice " progetto Orion", dando cos� il via alla storia di coloro che nei 60 anni successivi combatteranno fino alla fine per la salvezza della razza umana.

NARRARE PER VIVERE, ABBATTERE IL NEMICO PER SOPRAVVIVERE

Per la prima volta in Halo ci troveremo a vivere una componente narrativa che non ci vedr� come unico fulcro della storia: al contrario, Spartan-B312 (il nostro alterego) sar� il sostituto di uno Spartan precedentemente caduto del Noble team e come tale al suo ingresso non verr� visto di buon occhio dal gruppo, entrer� infatti nella trama quasi come comprimario.
Con il tempo e durante lo svolgimento della missione Noble Six (nome in codice all'interno della squadra) verr� rivalutato e diventer� invece colonna portante degli eventi che questa avventura ci narrer� nei suoi appassionanti 10 capitoli.
Come gi� anticipato questa volta la Bungie Studios ha lavorato in maniera molto differente rispetto al passato: una delle prime evidentissime differenze rispetto ai precedenti capitoli sono la stupenda regia e attenzione posta in tutti i filmati di intermezzo realizzati in realtime, questi non solo servono come collante fra i capitoli ma svolgono una fondamentale funzione narrativa profondamente amplificata e imprezziosita rispetto a prima.
La regia e la realizzazione di questi intermezzi � davvero stupenda e piena di pathos, data la natura della storia spesso drammatica, l'impressione di trovarci di fronte ad un film girato con gran attenzione tanto nelle inquadrature quanto nei dialoghi e negli eventi che andremo a vivere sar� costante; ricordiamo che sar� grazie al Noble Team e alle nostre gesta che tutti gli eventi della serie "Halo" prenderanno vita, connotandosi cos� come una delle pi� importanti saghe videoludiche degli ultimi 30 anni con i suoi 40 Milioni di copie vendute dal 2001 ad oggi. (fonte vgchartz.com)

UN NUOVO MODO DI OSSERVARE I FATTI

Ci� che subito salta all'occhio di questo nuovo Halo � il motore grafico nuovo di zecca.
La base visiva e lo stile ricalcano ovviamente quanto gi� visto in tutti i precendeti capitoli per evitare uno stacco stilistico, ma la qualit� generale in ogni frangente � stata migliorata sensibilmente: evidente fin da subito � l'introduzione di un massiccio post processing grafico, il bloom � infatti molto accentuato ma per nulla fastidioso, anzi, rende particolarmente naturale lo spostamento veloce dello sguardo e le animazioni dei personaggi.
Altra nota di merito � relativa ai modelli, la complessit� poligona � stata ampiamente migliorata da Halo 3, le stupende armature dei nostri Spartan saranno infatti particolarmente curate e molto pi� dettagliate che in precedenza, cos� come la grande quantit� di corazze utilizzate dai Covenant, sempre molto varie e in linea con il grado del nemico contro cui andiamo ad imbatterci.
Sicuramente stupenda la realizzazione dei mezzi e delle armi per l'occasione riviste e ovviamente anch'esse migliorate esteticamente nonostante il tutto avenga cronologicamente prima degli eventi narrati gi� dal primo Halo, cosa che purtroppo per� crea alcune discrepanze a livello di continuity: durante lo svolgimento della campagna ci troveremo infatti ad utilizzare o affrontare alcune tipologie di Warthog e mezzi Covenant inspiegabilmente mai pi� riapparsi "nel futuro" della trama, certo la necessit� di rinnovamento non poteva essere fermata ma i puristi potrebbero storcere il naso.
Altro miglioramento sostanziale � nei volti dei personaggi, prima abbastanza minimalisti e solamente funzionali alla loro recitazione, anche perch� visibili molto di rado, ora invece molto pi� puliti e complessi, tanto da risultare piacevoli ed espressivi durante i dialgohi.
Per quanto riguarda le strutture e gli ambienti ci troviamo davanti a vistosi alti e alcuni bassi tecnici e di fluidit� che purtroppo risultano abbastanza fastidiosi.
La qualit� generale degli esterni � stata drasticamente incrementata, la pulizia delle texture � migliorata vistosamente per le strutture e la componente naturale, rocce, piante e terreno, cos� come la complessit� degli effetti applicati, diciamo che personalmente mi sono sentito spesso in un mix grafico a met� fra l'Unreal Engine 3 (Gears of War 1 e 2) e l'IW4.0 (Call Of Duty MW2).
Gli interni al contrario, come da copione molto puliti con strutture minimali e texture quasi asettiche, non riescono a rendere giustizia al nuovo motore, tant'� che nelle schermaglie al chiuso la qualit� non si discoster� eccessivamente da quanto gi� visto in Halo3.
La vera nota dolente arriva per� in alcune fasi particolarmente concitate, quando infatti troppi covenant, mezzi ed esplosioni riempiono il nostro schermo capiter� di avere dei pesantissimi cali di frame rate, cosa ovviamente non proprio ottimale per un fps che fa della precisione e della reattivit� il fulcro del gameplay, certo la capacit� del motore di registrare ogni istante della battaglia per poterlo osservare da qualsiasi angolazione nella sezione "Cinema" non aiuta le ormai datate risorse della Xbox360, ne permette al rendering di liberarsi dei calcoli di ci� "che non vediamo", dovendo necessariamente pensare davvero a tutto il campo di battaglia.
Ultima e non meno importante nota negativa � il persistente aliasing che attanaglia il titolo.

UN NUOVO MODO DI VIVERE I FATTI

Partiamo dall'assunto che Halo � Halo, pu� non piacere o essere adorato ma il perno su cui ruota tutto il gameplay � sempre il medesimo, qualche variazione sul tema nel corso delle uscite e sicuramente aggiunte che ne hanno decretato il gran successo fra pubblico e critica ma mai, fortunatamente, uno stravolgimento delle fondamenta su cui poggia.
Halo: Reach non cambia questa formula e pochi istanti con il pad in mano saranno sufficienti ad avertire il feeling di sempre: sensibilit�, mappatura e reattivit� dei tasti, visuale e armi sono quelle che da sempre contraddistinguono la serie, unite e condite con il mix continuo di combattimenti in campo aperto e al chiuso e avrete il vostro amato gameplay oliato e rodato, ma con alcune importanti novit� che ne delineano nuovi confini!
Innanzitutto la prima cosa che possiamo notare � che ora le nostre corazze Mjolnir hanno a disposizione dei potenziamenti persistenti.
La possibilit� di switcharne di varie ed utilizzarle una sola volta � stata sostituita ora da alcuni interessanti powerup che rimarranno ad appannaggio dell'armatura, una volta utilizzati saranno poi inattivi per un breve periodo fino all'utilizzo successivo.
Nello specifico l'abilit� di base sar� quella di "Scatto", molto intuitivamente una capacit� che ci permetter� di correre molto pi� velocemente per un breve lasso di tempo, si uniscono a questa altri 5 potenziamenti molto utili: "Blocco Armatura", che ci render� inattaccabili ma immobili per tutta la durata della sua carica, "Invisibilit�", esattamente in linea con quanto gi� visto con il powerup di Halo 3, "Jet-Pack", utile potenziamento che cambier� parecchio lo stile di combattimento del nostro Spartan permettendoci di spostarci agilmente anche in verticale, "Medico", visivamente simile al powerup "Scudo a Bolla" di Halo 3 creer� una cupola semisferica impenetrabile dai proiettili che in aggiunta ci curer� quando ci troveremo al suo interno e ultima ma non meno importante abbiamo "Ologramma", anche questo dagli effetti facilmente identificabili dal nome, quando attivata creer� una copia 1:1 che proseguir� nella direzione che avevamo non sparer� ma potr� subire alcuni danni prima di scomparire, cos� da fornirci un ottimo diversivo nelle fasi pi� intense o contro cecchini particolarmente ostici e precisi.
Questi potenziamenti ai fini del singleplay non effettuan un cambiamento cos� radicale, ma nel frangente multiplay riesco a dare una ventata di aria fresca alle tecniche utilizzate nelle battaglie online.
Altra novit� introdotta riguarda 2 missioni in particolare, queste infatti saranno completamente o quasi vissute all'interno di mezzi aerei, uno interstellare e uno planetario, dando cos� ulteriore variet� ad un gameplay comunque gi� nell'olimpo dei videogiochi.
Piccola nota di demerito � la semplicit� di come questi 2 capitoli siano stati strutturati, pi� "giocabili" come minigiochi che come vere sfide, anche a livello esperto o leggendario risultano troppo semplicistiche come esperienza di gioco, causa purtroppo di meccaniche carenti di profondit�, per quanto dannatamente divertenti ovviamente.

MULTIPLAYER, IL GIOCO NEL GIOCO

Parliamo ora di quella "piccola" parte del gioco che trasforma il concetto di longevit� cos� come gi� fatto precedentemente con Halo 3 a qualcosa che tende all'infinito.
Le modalit� base presenti nel gioco saranno 12, ognuna di questa con 2 o 3 varianti, cos� da avere una quanti� veramente interessente di generi che game designer abbia mai potuto ipotizzare.
Una fra le pi� divertenti e disimpegnate risulta la gara sui mongoose, questa pazza gara fra quad dovrebbe essere una "semplice" corsa al checkpoint casuale, grazie per� alla modalit� fucina e all'estro creativo di alcuni utenti permette una sterminata serie di "giochi" che gi� ora impazzano online grazie alle mappe create ad hoc.
Alcune delle modalit� classiche presenti sono invece le partite "massacro", disponibile in free for all e team, alcune variet� di capture the flag come "scorta", l'interessantissima invasione, in cui dovremo resistere ad orde di covenant sempre pi� pressanti e agguerrite, infezione, in cui un singolo giocatore sar� il Covenant di turno e ad ogni frag trasformer� gli Spartan avversari in suoi simili, creando cos� la classica situazione da "last man standing", proseguendo cos� nelle altre modalit� come Juggernaut, re della collina, teschio, territori, cacciatore di teste, Assalto e CLB, ognuna di esse con peculiarit� e gameplay particolare e vario.
Nota importante che si ricollega a quanto gi� descritto precedentemente � relativa ai potenziamenti che dimostrano il meglio delle loro caratteristiche qui nel multiplayer, contro una intelligenza artificiale infatti, per quanto ottimamente sviluppata e complessa, il risultato � facilmente predicibile, ma fra umani si verranno a creare situazioni inedite sui campi di battaglia di casa Bungie, cos� da svecchiare un po' una giocabilit� si ottimale, ma fino ad ora molto uguale a se stessa nelle varie incarnazioni.
Insomma, di carne al fuoco ce n'� davvero tanta, forse troppa per chi come me � in arretrato con un po' di titoli che vorrebbe giocare, ma l'appeal del versante multiplay � davvero esagerato e stimolante per chi adora delle sane sfide online, unito poi ad un rivisitatissimo e completo sistema di matchmaking render� ancora pi� gustuosa l'esperienza multigiocatore.