Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - una abbonamento al PlayStation Plus per il Multigiocatore - 17 GB di spazio libero su hard disk - Prezzo: €69,99.
Milestone torna con il terzo capitolo del titolo di Motocross su licenza ufficiale. Il piu' grande cambiamento e' il passaggio all'Unreal Engine.
Il mondo delle due ruote è grande e molto variegato. Una delle realtà sportive attive da anni, ma meno pubblicizzata dai media, è sicuramente il Motocross. Campioni italiani come Antonio Cairoli sono il simbolo di questo sport dove l'industria dei videogiochi ha pescato poco. L'italiana Milestone sta colmando questa lacuna con una serie di titoli su licenza che meglio ci fa conoscere questa branca del motociclismo dove sterzate all'ultimo momento, cadute rovinose e grande abilità possono dare un contributo decisivo alla vittoria di una gara o di un intero campionato.
Dopo un discreto inizio con MXGP nel 2014 e un buon miglioramento con MXGP2 nel 2016 (qui la nostra recensione), arriva la terza pubblicazione che possiamo definire più compatta e meglio ottimizzata grazie soprattutto al cambiamento del motore grafico. Infatti MXGP3 - The Official Motocross Videogame ha adottato l'Unreal Engine 4 con miglioramenti piuttosto evidenti sull'aspetto grafico. Dal punto di vista dei contenuti sono state aggiunte alcune opzioni ma tolte altre rispetto all'edizione precedente.
TASTIAMO IL TERRENO
Come detto appena sopra ci sono stati dei cambiamenti. Ad esempio sono spariti i video tutorial, sostituiti da semplici testi che si trovano nella sezione Extra richiamabile in qualsiasi momento. Rispetto a MXGP2 sono stati tolti lo Stadium Series e gli Eventi Reali (è rimasta la Monster Energy FIM MXoN), probabilmente non ritenuti più necessari preferendo puntare sulle risorse tecniche per far risaltare la componente di gioco. A conferma di questo è stata introdotta l'opzione Compound che rappresenta il sunto del cambiamento tecnico e di una leggera semplificazione delle meccaniche di gioco in modo da attrarre più giocatori. Avremo a disposizione una mappa abbastanza grande contornata da più piste collegate tra loro per testare liberamente le proprie moto e la propria guida. Potremo andare liberamente dove vogliamo all'interno di una scenario dove notiamo subito il cambiamento più importante: la componente grafica, lasciandosi alle spalle l'ormai inadatto Yebis 3.
All'inizio dovremo scegliere il nome del nostro pilota e quello al Team di appartenenza. Successivamente ci verranno assegnate due moto, appartenenti alla categoria MX2 e MXGP con cui iniziare a fare i primi passi partecipando ad un Time Attack, in un Gran Premio o magari provando anche il Campionato (quest'ultimo modificabile fino ad un minimo di quattro circuiti) all'interno dei 18 tracciati ufficiali. Questi saranno un terreno fertile per iniziare a fare conoscenza con l'IA dei piloti controllati dalla CPU e della fisica di gioco. Entrambi sono regolati da due apposite opzioni che ne determinano la difficoltà, la prima va dal Molto Facile a Realistica attraverso cinque regolazioni, mentre la fisica va da Base fino a Pro attraverso tre regolazioni. Potremo, inoltre estendere l'esperienza di ogni gara attivando il weekend completo o limitarci a fare le due gare previste per ogni circuito.
Sarà fondamentale il giusto settaggio di queste due componenti (IA e fisica) per trovare il giusto equilibrio iniziale in modo da imparare a maneggiare la moto attraverso un terreno difficile e impervio, come quello che impone questa disciplina sportiva. Importante sarà anche familiarizzare con il movimento del pilota (tramite lo stick analogico destro) e l'esecuzione dei salti dove sarà possibile eseguire uno Scrub, un salto speciale che ci aiuterà a guadagnare tempo prezioso sia nelle gare che nelle qualifiche. Molto importante sarà l'utilizzo dei freni - anteriore e posteriore - per meglio dosare l'entrata delle curve strette, così come gestire bene l'acceleratore e la frizione all'uscita delle stesse per dare la giusta spinta. Se decidiamo di mettere la fisica su Pro dovremo gestire i due freni manualmente.
Il punto forte di ogni titolo della casa milanese è ovviamente la modalità Carriera. Anche qui, dopo due gare Wild Card entreremo nel Team scelto all'inizio nella categoria MX2 per iniziare il campionato seguiti da un manager che ci indicherà l'avversario da battere, il minimo di punti necessari per ogni gara a soddisfare il Team e gli Sponsor scelti. Quest'ultimi non staranno a guardare, se faremo degli ottimi risultati la loro percentuale d'interesse crescerà fino a quando avremo la possibilità di fare il grande salto alla MXGP dopo un ottimo campionato nella MX2, o addirittura cambiare classe nel corso del campionato stesso.
Rispetto a MXGP2 la Carriera è stata semplificata e mancante di quelle parti simili ad una copertina di una rivista dove venivano indicati e commentati le performance dei piloti delle due classi, come se fosse una vera e propria notizia sportiva con tanto di immagini. In parte ci dispiace vederla depennata perché dava quel giusto coinvolgimento invece dovremo accontentarci di una semplice schermata che mostra le informazioni sull'andamento dei due campionati e degli obiettivi da raggiungere nella prossima gara.
L'EBREZZA DELLA GARA
La novità più importante introdotta è quella delle condizioni metereologiche. Infatti potremo correre con il sereno, con la pioggia, con solo il terreno bagnato e altre combinazioni che daranno non poca varietà, non tanto dal punto di vista simulativo e fisico ma da quello della visibilità. Non poche volte abbiamo gareggiato sullo stesso circuito in condizioni diverse avendo difficoltà nell'affrontare curve strette e altri punti ostici di un tracciato proprio a causa di una scarsa visibilità. Questo non è un punto negativo, infatti può servirci per memorizzare più velocemente i circuiti.
L'elargizione del denaro è frutto delle scelte delle opzioni di gara e di come ci piazzeremo in qualifica e in ognuna delle due gare per ogni tracciato. Meno aiuti in gara avremo e più ostica sarà l'IA, maggiore sarà l'incasso ricevuto. Le opzioni di gara dovranno essere abilmente gestite man mano che si fa esperienza e, magari, si inizia a vincere le prime gare (personalmente nell'arco delle 18 gare della modalità Carriera ho gradualmente alzato fino a mettere l'IA su Difficile e la fisica su Pro. Mi sono trovato nelle migliori condizioni per gareggiare. -NdR). Questo aiuterà ad avere una crescita costante fino ad entrare meglio preparati nella modalità Multigiocatore, dove l'opzione rewind - che possiamo liberamente attivare o disattivare in tutte le modalità di gioco - è ovviamente assente.
L'impatto, pad alla mano, è abbastanza immediato anche se bisogna abituarsi ai comandi e alla gestione della moto. Dopo una curva d'apprendimento inizialmente ripida, si riesce più speditamente a progredire nelle gare grazie ad un approccio che è una via di mezzo tra un arcade e una simulazione. Rispetto a MXGP2 la difficoltà è stata tarata leggermente verso il basso, questo (come detto prima) per far avvicinare nuovi giocatori neofiti del genere. Il miglioramento della nostra guida sarà garantito anche dalle progressioni nelle quattro caratteristiche simili ad un gioco di ruolo, che verranno incrementate ad ogni modalità e a gara conclusa. Non manca anche una corposa personalizzazione delle moto e del pilota. Per la prima la personalizzazione è divisa tra miglioramenti e parti aggiuntive come le livree per renderle più vicine al nostro modo di giocare.
Curioso il comportamento della IA dei piloti in quasi tutte le difficoltà: nelle qualifiche li vedremo spesso andare con il nostro stesso passo, ma ognuno di loro avrà dei tempi preconfezionati anche se noi faremo la Pole Polition con diversi secondi di vantaggio, dandoci un senso di superficialità a tutta la prova. Nelle gare ci troveremo dinanzi a due atteggiamenti diversi, il primo è che se ci avviciniamo ai piloti di testa questi andranno al loro massimo scendendo sotto i tempi di qualifica. Una volta raggiunti e superati improvvisamente calano le loro prestazioni facendoci distanziare anche di non poco in alcune gare. Comunque tale atteggiamento è meno prominente nelle difficoltà più alte, ma comunque presente.
La fisica del gioco c'è ma è abbastanza semplice soprattutto nei contatti con gli altri piloti che ancora ci sono sembrati abbastanza casuali. Migliora un po' settandola su Pro, infatti la moto va controllata più attentamente o si rischia di cadere dopo uno scrub o un volo fatto male, e anche di scivolare se l'inclinazione della moto e del pilota non sono corrette (la fisica si fa in parte apprezzare sui materiali che, se colpiti, si spostano in modo abbastanza verosimile. -NdR). Comunque il tutto si avvicina più ad un arcade che ad una simulazione, basta un po' di pratica per ottenere buoni risultati in poco tempo. Più importante è gestire al meglio i due freni e l'acceleratore, altrimenti avremo difficoltà ad affrontare le curve sia in entrata che in uscita.
La sensazione che ci ha dato questa terza pubblicazione è quella di un titolo dove è stato tolto il superfluo allo scopo di concentrare tutti gli sforzi sull'esperienza di gioco creando infatti un buon equilibrio generale, in attesa di inserire importanti innovazioni per un possibile nuovo capitolo.
Questa terza edizione del titolo Milestone porta con sé 37 trofei suddivisi in 22 di Bronzo, 9 d'Argento, 5 d'Oro e l'agognato Platino.
Per riuscire nell'impresa non servirà tanta fatica. Infatti una buona parte dei trofei si ottengono vincendo le gare in ogni circuito della modalità Carriera e risolvendo specifiche richieste (mai difficili) come aver percorso un determinato numero di chilometri con una moto, vincere una gara settando la fisica su Pro e altre prove che lasciamo a voi il piacere di giocare e di scoprire.
MXGP3 ha ricevuto due patch al day one che hanno apportato importanti benefici come un migliore fluidità e stabilità di gioco e la correzione di alcuni problemi. E' stata migliorata la fisica di gioco (comunque non così elevata), la parte multigiocatore ed altre aggiunte e miglioramenti nei menu di pausa ed altro.
Il gioco è disponibile al prezzo di €69,99 su PlayStation 4 (oggetto della nostra recensione) sia in versione digitale che fisica. E' disponibile anche su Xbox One e PC tramite Steam, insieme al Season Pass con i nuovi contenuti che arriveranno più avanti.
IL MULTIGIOCATORE
Dopo aver fatto la giusta esperienza in gare e qualifiche, abbiamo la possibilità di cimentarci con i tanti giocatori online attraverso la modalità Multigiocatore messa in piedi da Milestone che, come nel suo stile, è abbastanza semplice badando alla sostanza. Potremo partecipare ad una Partita Veloce, così come cercare le stanze create dai giocatori o noi stessi fare da host creando la nostra stanza con una serie di regole selezionabili attraverso delle opzioni ad hoc. Potremo scegliere moto e piloti reali o quelli personalizzati.
Il sistema di matchmaking è abbastanza veloce facendoci entrare in una delle stanze trovate per prepararsi a gareggiare in un campionato creato dal proprietario della stanza dove i circuiti selezionati verranno votati dai giocatori, così come le condizioni atmosferiche.
Le gare dove abbiamo partecipato hanno visto piloti davvero in gamba vincere con grande distacco, ma anche vedere errori, voli e situazioni poco fortunate che possono accadere all'interno di un circuito (fatte e subite dal sottoscritto... -NdR). Le sessioni si sono svolte senza problemi dove il framerate non ha subito alcun calo. Abbiamo subito diverse sconfitte in gare che si sono improvvisamente interrotte per problemi dell'host, ma per il resto il netcode ci è sembrato abbastanza solido.
GRAFICAMENTE UN BEL PASSO IN AVANTI
Finalmente lo sviluppatore milanese ha deciso di fare il grande passo in avanti cambiando motore grafico, affidandosi al ben rodato Unreal Engine - nella sua quarta versione. I miglioramenti grafici e di aggiornamento dello schermo sono a dir poco evidenti. Il gioco ha un aspetto molto più solido, grazie agli effetti grafici che il motore di Epic Games riesce a offrire.
Un terreno più realistico e translucente (forse fin troppo) e pieno di pozze d'acqua ben fatte e belle da vedere che danno una forte sensazione di un terreno veramente bagnato. Anche tutto quello che c'è attorno è più solido e meglio rappresentato graficamente compresi i dettagli dei piloti e delle moto che sono aumentati. Infine anche il framerate è più solido ed efficiente, quasi ancorato ai 30 fotogrammi al secondo. Non manca qualche perdita di fluidità in alcune sporadiche situazioni (soprattutto nei replay, ma niente a che vedere rispetto a prima). Magari l'effetto pioggia non è il massimo così come le qualità generale delle texture, ma rispetto ai capitoli precedenti è un'altra musica. Altro piccolo fastidio è quello che ad ogni prova o gara di ogni Gran Premio verrà caricato di nuovo lo stesso circuito (tempo circa 1 min. .NdR), non mantenendolo stranamente nella memoria di sistema della console. Siamo, comunque, ben felici che Milestone abbia imboccato la strada giusta che può farla avvicinare ai grandi sviluppatori a livello mondiale. C'è ancora molta strada da fare, ma il percorso è quello giusto.
Quello che abbiamo davanti è un titolo più solido, più compatto e con qualche opzione in meno rispetto ai due precedenti titoli della serie, ma quasi avanti di una generazione dal punto di vista grafico. Se volete cimentarvi e conoscere il mondo del Motocross, MXGP3 rappresenta un ottimo inizio per conoscere questo sport.
Modus Operandi: abbiamo partecipato alle diverse competizioni, alla modalità Carriera e lottato contro l'IA e i giocatori nel multigiocatore grazie ad un codice gentilmente datoci da Milestone.
Più compatto e semplice da apprendere e finalmente dotato di un comparto grafico al passo coi tempi, grazie al passaggio all'Unreal Engine, con MXGP3 Milestone è a una svolta importante. Le meccaniche di gioco, pur restando le stesse, sono state leggermente semplificate per attrarre un maggior numero di giocatori che vogliano avvicinarsi a questo particolare ramo del Motociclismo.
Anche così il gioco offre un buon tasso di sfida alle difficoltà più alte, ampiamente personalizzabili, e la parte grafica non fa che aumentare il coinvolgimento, mascherandone alcuni difetti come un comportamento dell'IA dei piloti un po' particolare, le qualifiche poco realistiche e una fisica ancora non troppo elaborata che avvicina il gioco più ad un arcade che non a una simulazione.
Comunque, a nostro avviso, la strada intrapresa da Milestone è quella giusta, in attesa di importanti innovazioni per un possibile nuovo capitolo.