Recensione PC
Titolo del gioco:
Dishonored DLC - Il pugnale di Dunwall
Anno di uscita:
2013
Genere:
Azione/Steampunk
Sviluppatore:
Arkane Studios
Produttore:
Bethesda Softworks
Distributore:
Steam
Multiplayer:
No
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema Operativo: Windows Vista/7/8. Processore: 3.0 GHz dual core o superiore. Memoria: 4 GB di RAM. Spazio su Hard Dsk: 9 GB. Scheda Video: compatibile DirectX 9 con 512 MB di RAM o superiore (NVIDIA GeForce GTX 460 / ATI Radeon HD 5850). Sonoro: Scheda Audio compatibile con Windows. Migliorato per 64-bit multi-core
  •  Non sembrano molto amichevoli quei due "robottoni"
  •  L'inizio del gioco. Il collegamento con le impostazioni di Dishonored è evidente
  •  Potremo iniziare una nuova partita o continuarne una precedente
  •  Ecco i nostri due bei DLC. Possiamo scegliere quale lanciare
  •  Quel tizio non ci ha sentiti arrivare, ma il compare guarda nella nostra direzione...
  •  Il filmato ci introduce alla storia. Quello in fondo è il palazzo reale
  •  Anche Daud ha il potere "traslazione", ancora più comodo da usare di quello di Corvo...
  •  ...e qui ci insegnano ad usarlo
  •  Toh, riecco il caro amico "Esterno"... Chissà cosa ha in serbo per noi...
  •  Mamma mia che brutta fine !!!
  •  Prima di iniziare una missione dovremo decidere cosa portarci dietro
  •  Scoprire il segreto del mattatoio ci porterà via un bel po' di tempo, ma dovremo partire da una nave
  •  Oltre alle armi potremo acquistare anche i favori di alcuni "complici" che ci aiuteranno durante le missioni
  •  Si cela una tempesta dietro questa quiete apparente...
  •  Pure i poster sui muri raccontano delle storie. La cura per i dettagli è maniacale
  •  Ma guarda chi si vede... il caro vecchio Corvo
  •  Morte ovunque. La peste è terribile...
  •  Le visuali dall'alto sono determinanti per studiare gli scenari
  •  Per fortuna abbiamo ancora parecchi alleati a Dunwall
  •  Brutta gente a Dunwall
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Pubblicato il:  13/05/2013
L'imperatrice di Dunwall era bella e brava ma qualcuno l'ha uccisa. È arrivato il momento di ascoltare il punto di vista dell'assassino!
L'assassino della bella regnante ha finalmente un nome: si chiama Daud. Di mestiere fa l'assassino, con una preferenza spiccata verso le persone di sangue blu; non prova rimorsi, non ha rimpianti, vive alla giornata ma neanche lontanamente immagina quanto abbia influenzato la storia.

DUNWALL NEL CAOS

Sono ormai passati sei mesi dall'omicidio dell'imperatrice, dalle accuse rivolte al Corvo e da tutte le conseguenze che con "effetto domino" hanno cambiato la storia di Dunwall. Il gioco inizia proprio da quell'evento, però adesso ci viene mostrato con gli occhi dell'assassino. E poi tutto quello che abbiamo visto nell'episodio principale, rapimento della principessina, cattura del Corvo sospettato di omicidio, fuga del Corvo stesso e così via (clicca qui per la recensione di Dishonored).

Dopo sei mesi Dunwall è sempre più nel caos. Le azioni del Corvo hanno sortito un certo effetto, ma l'inasprimento del comportamento della milizia si può toccare con mano, così come la sensazione di invivibilità che pervade tutto l'ambiente. Come se non bastasse, la peste continua a mietere vittime su vittime e troviamo cadaveri accatastati praticamente ovunque.

Il nostro protagonista rivive mentalmente i suoi gesti che sei mesi prima cambiarono le sorti di Dunwall ma non mostra alcuna sorta di pentimento: lui ha sempre ucciso i nobili, prezzolato da questa o quell'altra causa, non c'è motivo per pentirsi, ormai quello che è stato è stato.

ANCORA L'ESTERNO

All'inizio del gioco, incontreremo nuovamente l'Esterno, il quale ci dirà che ormai la nostra storia volge al termine ma che, prima, abbiamo un'ultima missione da compiere: fare luce su una misteriosa nave chiamata Delilah e sul mattatoio, ad essa strettamente collegato, dove succedono cose parecchio misteriose.
DUNWALL CITY TRIALS

Sfide senza onore (così l'hanno tradotto in italiano) è il primo contenuto scaricabile uscito per Dishonored. A differenza della quest principale, in questa espansione mancano le caratteristiche tipiche dei free roaming. Nei panni di Corvo Attano affronteremo dieci missioni al di fuori di ogni contesto narrativo e suddivise in quattro tipologie di gioco. Ancora una volta dovremo cercare indizi, collezionare oggetti, scovare le persone da assassinare, il tutto naturalmente seguendo un certo stile. Il modo in cui completeremo le varie missioni corrisponderà infatti a un punteggio che ci permetterà di scalare delle speciali classifiche online.

Dunwall City Trials si colloca immediatamente alla fine della missione principale e naturalmente prima del Pugnale di Dunwall. Malgrado la caratteristica tipicamente arcade/stealth, riesce comunque ad offrire delle ore di sano divertimento, soprattutto perchè come al solito avremo la piena libertà di movimento all'interno delle locazioni di gioco, per non parlare della realizzazione tecnica davvero ineccepibile che caratterizza praticamente tutto il pacchetto.


Infatti i macellai, spalleggiati dalla milizia, impediscono alla gente di andare a lavorare, proprio per tener tutti lontani dagli ambienti, causa uno sciopero apparentemente proclamato dai lavoratori (!). I macellai sono nel gioco gente brutta, poco raccomandabile che va in giro intonando le note di "Fra Martino Macellaio" (eeehh??? -NdCJ). Tutti quanti, alla nostra vista, mireranno direttamente a farci fuori senza troppi complimenti. Così come visto nel gioco principale, avremo la possibilità di interagire come meglio crediamo; starà a noi infatti decidere se tramortire i nemici oppure ucciderli, se evitare di farci scoprire oppure affrontarli a viso aperto e così via. Naturalmente ogni azione da noi eseguita genererà delle conseguenze che influenzeranno la continuazione dell'avventura.

DAUD

A differenza di Corvo Attano, Daud non è caratterizzato molto bene. Rende l'idea dell'antieroe che non prova né pietà, né rimorso, ma una maggiore cura per la trama di gioco e per il doppiaggio sarebbe stata gradita. Infatti il nostro assassino usa sempre lo stesso timbro di voce, non lasciando trapelare alcun tipo di emozione. Come se non bastasse, a parte quanto abbiamo visto, la trama offre molto poco. Sarebbe stato meglio approfondire un po' di più la storia, in linea con la bellissima esperienza che Dishonored rappresenta.

Il nostro eroe ha alcune capacità in comune con il Corvo, come il teletrasporto che gli permette di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili e l'agilità per sporgersi dagli angoli, saltare, arrampicarsi e muoversi silenziosamente.

A differenza di quanto visto nel gioco originale, il teletrasporto qui ferma il tempo non appena lo si comincia ad usare permettendo così di calcolare con maggiore precisione i punti di atterraggio, caratteristica non da poco se eseguita durante una battaglia concitata. Daud non può controllare i ratti mancando della "possessione" caratteristica di Corvo, però può evocare un suo collega assassino utile durante una battaglia o quando si rende necessario distrarre i nemici. Prima di una missione bisognerà scegliere l'arsenale da portarsi dietro; qui troviamo qualcosa di nuovo, come delle mine elettriche, delle frecce esplosive e della polvere soffocante oltre alle armi che abbiamo già visto in Dishonored.

E LE MISSIONI?

Le missioni di questa espansione sono solo tre: sembrano pochine ma sono spalmate su scenari piuttosto grandi, qualcuno già visto nella quest primaria. Un'altra variante implementata nel DLC riguarda la struttura delle missioni stesse, incentrate su un'azione centrale da compiere costellata però da tantissime missioni secondarie e oggetti da raccogliere più o meno influenti nei confronti della trama di gioco.

Il livello di difficoltà è abbastanza calibrato verso l'alto, tanto da impegnare per un paio d'ore un esperto di questo tipo di giochi solo per le missioni principali con un approccio di tipo sparatutto, mentre un rastrellamento completo di tutti gli scenari e l'esecuzione di tutte le missioni secondarie al gioco allungherà il tempo necessario per completarlo fino alle cinque ore se non di più. Ciò soprattutto se da fan di Dishonored preferiamo un approccio più studiato e soprattutto meno irruento al gioco. Anche qui infatti la soddisfazione massima si ottiene riuscendo a percorrere i vari livelli muovendoci come dei fantasmi e senza lasciarci vittime dietro.

REALIZZAZIONE TECNICA

Il pugnale di Dunwall è un'ottima espansione, vi troviamo infatti tutte quelle caratteristiche che hanno reso Dishonored un top game, soprattutto dal punto di vista dell'ambientazione, dell'azione di gioco e della struttura dei livelli. Ogni angolo di Dunwall, ogni personaggio, ci regala un'atmosfera coinvolgente e intrigante con una cura dei dettagli che ha dell'incredibile. Peccato per la trama davvero poco definita, ma a conti fatti ancora una volta i ragazzi di Arkane sono riusciti a regalarci un ottimo esempio di programmazione videoludica.
Con Il pugnale di Dunwall, gli Arkane Studios ci stupiscono ancora. L'espansione si integra perfettamente con la storia di Dishonored, offrendoci ancora una volta gli oscuri meandri di Dunwall in tutto il loro fascino. Ottima la caratterizzazione dell'atmosfera, buono il doppiaggio, unica pecca è lo scarso sviluppo della trama. Tuttavia il nostro Daud riuscirà comunque ad offrirci delle ore di sano divertimento, grazie anche ad un livello di difficoltà piuttosto ostico. È forse un po' troppo breve, ma scoprirne tutti i segreti richiederà comunque del tempo. Sicuramente consigliato a tutti i fan del gioco principale.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE