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UNA STORIA TRAVAGLIATA. Delle origini e della storia commerciale di Amiga abbiamo già parlato in queste pagine. Progettata nei primi anni '80 grazie all'iniziativa di un geniale ex ingegnere Atari, Jay Miner, Amiga ha visto la luce nel luglio del 1985 e fu presentata ufficialmente al Lincoln Center di New York niente meno che da Andy Warhol. Da allora, e per quasi dieci anni, venne considerata da molti l'home computer dalle capacità audiovisive più avanzate al mondo. Nel 1985 infatti, quando gli altri computer visualizzavano solamente testo o al massimo 4 colori in 320x200 pixel di risoluzione, Amiga riusciva invece a visualizzarne ben 4096 al doppio della risoluzione. Quando il massimo suono che gli utenti erano abituati a sentire da un computer era un beep (alcuni in verità, riuscivano a dire "Hello!" NdR), Amiga possedeva un sonoro digitale stereo a 4 canali indipendenti. Quando gli altri computer eseguivano un compito alla volta, Amiga aveva uno scattante sistema operativo in multitasking preemptive, una caratteristica che sui PC di casa abbiamo iniziato timidamente a vedere solo con l'arrivo di Windows 95: ben dieci anni dopo. Infine, Amiga aveva un'interfaccia a finestre che, pur non essendo stata la prima a comparire, tuttavia quando nacque venne considerata la migliore in assoluto. Non sarà quindi un caso se Amiga è, ad oggi, al settimo posto della classifica dei 25 più importanti computer di tutti i tempi stilata da PC World.
UNA COMMUNITY INARRESTABILE. Chi ha avuto Amiga nel suo periodo d'oro, e in particolare chi non l'ha usata solamente come macchina da gioco, difficilmente oggi l'avrà dimenticata. Piuttosto, la ricorderà come una delle esperienze informatiche più entusiasmanti, creative e stimolanti di sempre. Oggi, all'alba del 2010, sopravvive ancora una piccola ma irriducibile community di appassionati che, in modi spesso diversi e a volte controversi, sta cercando di far rinascere un modo di fare informatica che per molti aspetti è rimasto unico. Uno sforzo collettivo che ha, tra i suoi obiettivi, la speranza di far conoscere il cosidetto "Amiga Computing" anche a coloro che, magari per ragioni anagrafiche, non hanno vissuto quel periodo meraviglioso e hanno iniziato la loro esperienza informatica con un comune PC munito di Windows. O anche di far "ritornare all'ovile" quei tanti ex-amighisti che, a malincuore, sul finire degli anni '90 si sono dovuti adeguare al triste standard de-facto.
AMIGA COMPUTING. Oggi la situazione Amiga è enormemente diversa da come si presentava nel periodo in cui era possibile comperare questo computer nei negozi, ovvero fino al fallimento della Commodore nell'Aprile 1994 (a voler essere più precisi Amiga tornò nei negozi qualche anno dopo, seppur per un breve periodo, con il marchio Amiga Technologies NdR). Attualmente non esiste più un computer Amiga in senso stretto - o almeno non ancora, come vedremo tra poco - probabilmente perchè oggi non è più concepibile proporre una soluzione hardware proprietaria, integrata e (diciamolo) isolata come è stato ai tempi dell'Amiga classic. Il mondo appare oggi invaso da computer che non sono altro che assemblaggi di componenti che possono assumere le più svariate combinazioni. La maggioranza di essi è equipaggiata con un ben noto sistema operativo commerciale, ed è impensabile almeno per adesso l'ipotesi di entrare in concorrenza con un qualcosa (hardware o software) che viene installato "a forza" nei PC che si comprano nei supermercati. Nonostante questo, alcune realtà imprenditoriali coraggiose e visionarie stanno tentando di offrire comunque qualcosa di quanto più possibile "diverso", nel nobile tentativo di riuscire a creare quantomeno una nicchia con un suo mercato sufficientemente solido. In definitiva esistono diverse soluzioni, sia hardware che software, che permettono di vivere ancora oggi quello che possiamo chiamare "Amiga Computing". Ognuna di esse nasce dal tentativo di ricreare la bellezza e l'eleganza del sistema operativo originale, arricchendolo con una componentistica più moderna e con capacità grafiche, sonore e di networking al passo coi tempi.
AMIGA O.S. 4.0. L'ultima versione di AmigaOS disponibile per i processori originali dell'Amiga, la serie 68000, è stata AmigaOS 3.9. Dalla versione 4 si è compiuto il definitivo grande salto verso i processori PowerPC. Il 24 Dicembre 2006, l'azienda belga Hyperion Entertainment ha fatto un bel regalo di Natale agli amighisti rilasciando la versione finale della nuova era del sistema operativo Amiga, ricco di una serie di novità e ammodernamenti di cui effettivamente si sentiva la mancanza. Un nuovo gestore della memoria di tipo Slab, che permette la deframmentazione in tempo reale della memoria di sistema, nuovi stack USB e TCP/IP, supporto hardware migliorato, una grafica rinnovata e tante, tantissime altre novità. Un enorme passo avanti, specialmente considerando che l'ultima versione, AmigaOS 3.9, risaliva a ben cinque anni prima. La successiva versione 4.1, rilasciata nel Luglio 2008, arriva anche oltre introducendo un compositing engine, un workbench migliorato e, importantissimo, il porting delle librerie open source Cairo per la grafica 2D, utilizzate in moltissimi software. Vedremo nei prossimi paragrafi quale hardware è necessario per far girare una simile meraviglia.
AMIGAONE. AmigaOne, nel 2001, è stato il primo tentativo di creare un "nuovo Amiga" dandogli il nome originale. Sostanzialmente si trattava di una scheda madre TeronCX prodotta da MAI Technologies e basata sulla famiglia di microprocessori PowerPC, che già erano approdati sugli Amiga classici grazie ad apposite (e costose) schede acceleratrici. Su di essa girava il nuovo e rinnovatissimo sistema operativo AmigaOS 4.0, prodotto dall'azienda belga Hyperion Entertainment. Uscirono diverse revisioni di AmigaOne, dalla G3-SE dotata di PowerPC G3 saldato sulla motherbord, alla XE che invece non aveva il processore saldato e permetteva quindi l'installazione di processori più potenti, come ad esempio i G4. Entrambe erano in standard ATX e furono affiancate da una versione in Mini-ITX, di dimensioni più piccole e denominata MicroA1-C dotata anche di un chipset ATI Radeon 7000 integrato. Le schede della serie AmigaOne hanno avuto un discreto successo, ma purtroppo dal 2005 sono fuori produzione e non è più possibile acquistarle, se non nel mercato dell'usato, spesso a prezzi esorbitanti.
PEGASOS / MORHPOS. Un caso singolare è quello di Pegasos. E' una scheda madre, sempre basata su processore PowerPC, progettata da BPlan, una ditta creata da ex dipendenti della leggendaria Phase5, la casa produttrice delle schede acceleratrici per Amiga classici più famose e apprezzate di sempre: le Blizzard. L'idea alla base era quella della creazione di un clone di Amiga (che non portasse quindi il suo nome) che facesse girare un sistema operativo chiamato MorphOS, pesantemente ispirato ad AmigaOS e compatibile a livello binario con il suo software 68k e PowerPC. Questo grazie all'utilizzo di due componenti, QBox e ABox, capaci di assicurare la compatibilità con le API AmigaOS 3.1 (e quindi con i software classici Amiga 68k) e con i software compilati per il kernel WarpOS (un kernel PPC per Amiga sviluppato da Haage & Partners) in modo del tutto trasparente. MorphOS è attualmente in sviluppo; la sua ultima versione, la 2.6, è stata rilasciata ad ottobre e garantisce la compatibilità con i PowerMac che, lo ricordiamo, avevano anch'essi i processori PowerPC prima che Apple decidesse di migrare a Intel. MorphOS è in grado quindi di girare anche su eMac e MacMini G4. La successiva revisione delle schede Pegasos sono le Pegasos II, dotate di supporto alle memorie DDR e alle connessioni Gigabit ethernet. Su queste schede, grazie al lavoro dell'azienda italiana Acube Systems (vedi sotto) è possibile installare AmigaOS 4.1.
SAM440. Con grande piacere ci accingiamo ora a presentare le schede Sam440: sono infatti un prodotto tutto italiano. Realizzate dalla Acube System Srl, queste schede rappresentano il primo hardware dedicato in grado di supportare ufficialmente AmigaOS 4 dopo la fine della produzione delle schede AmigaOne, se escludiamo il sopracitato supporto delle schede Pegasos II. Anche in questo caso, esistono diverse versioni dell'hardware. La prima ad essere rilasciata è stata la Sam440ep, con processore AMCC PowerPC, ram e scheda video Radeon Mobility M9 direttamente saldati sulla scheda. A questa è seguita la versione flex, priva di grafica integrata per cui si rende necessario dotarsi di una scheda video PCI compatibile. Esiste anche una scheda denominata Sam460ex, attualmente indirizzata al solo mercato industriale (ricordiamo che le schede supportano Linux PPC, una scelta brillante in quanto allarga il potenziale bacino di utenza ben oltre la ristretta cerchia amighista NdR) ma che sarà presto disponibile anche per il restante mercato Amiga. Tutte le schede della serie Sam hanno la lodevole caratteristica di essere fanless (cioè con dissipazione termica passiva, senza ventole) e di avere dei consumi molto bassi. Allo stato attuale rappresentano l'unico (Pegasos 2 esclusi) hardware disponibile in grado di far girare AmigaOS 4.1, oltre che una lodevole e coraggiosa iniziativa imprenditoriale. Purtroppo però, trattandosi di hardware di nicchia e con una produzione in quantità di certo non paragonabili alle normali schede madri x86, i prezzi sono piuttosto alti...ma comunque accettabili per un inguaribile amighista! Per ulteriori informazioni Vi invitiamo a visitare il sito di Acube.
AROS. AROS è la soluzione Amiga più accessibile di tutte. Concepito nel 1995 (anno orribile per gli amighisti) da un'idea di Aaron Digulla, AROS nasce come il tentativo di riscrivere AmigaOS in modalità opensource e, soprattutto, multipiattaforma! Lo scopo iniziale era scrivere un sistema operativo Amiga-like compatibile a livello sorgente con le Api di AmigaOS 3.1, l'obiettivo è quasi raggiunto (ovvero, molti software originali per Amiga possono essere ricompilati su AROS senza problemi) ma nel frattempo il sistema si è evoluto oltre AmigaOS 3.1. Il suo target principale è proprio la comune architettura x86 ed è attualmente l'unico sistema Amiga in grado di girare sui comuni PC che compriamo nei negozi e ciò lo rende, come già detto, un caso unico nel panorama amighista. Ovviamente, a differenza di AmigaOS che gira su hardware dedicato e quindi facilmente supportabile, AROS ha l'obiettivo di funzionare sulla enorme varietà di hardware disponibile per PC e, come avviene con tutti i sistemi operativi non-Windows, il suo tallone di achille è sempre la scarsità di driver. Ma nonostante questo, negli ultimi anni il piccolo ma agguerritissimo team di sviluppatori ha fatto fare al sistema passi da gigante. Ultimamente, infatti, è stato aggiunto il supporto USB, tramite il porting di Poseidon, lo stack USB presente su AmigaOS, il supporto TCP/IP con un discreto numero di driver per le schede ethernet più diffuse, diversi driver audio e, dulcis in fundo, si inizia a vedere il supporto, al momento sperimentale, alle schede Wi-fi atheros, molto diffuse nei netbook. Come se non bastasse, si sta lavorando anche al porting di Gallium, un infrastruttura video in grado di gestire in modo trasparende il supporto all'accelerazione e grazie ad esso è già possibile ottenere grafica 3D accelerata con alcuni modelli di schede nVidia. L'aumentare dell'hardware funzionante ha portato alla nascita di sistemi AROS già pronti con hardware compatibile, come ad esempio l'ottimo iMica, che con hardware economico e silenzioso permette di avere un'esperienza amighista che non ha nulla da invidiare a quella dell'hardware Amiga dedicato. E' possibile scaricare AROS dal sito in versione nuda e cruda, praticamente il sistema operativo base, tramite le cosidette "nightly-build", ovvero il prodotto delle compilazioni dell'intero sorgente aggiornato che avvengono durante la notte. Con le nightly-build possiamo avere il sistema nella sua ultimissima versione, con tutti i pro e contro che ne conseguono. Per chi non vuole rischiare e vuole un sistema quanto più possibile stabile ma aggiornato alle ultime novità, Paolo Besser (il mitico paolone di TGM, anche lui inguaribile amighista) ha creato e cura costantemente un'eccezionale distribuzione completa di AROS chiamata Icaros Desktop, che comprende il sistema operativo insieme a praticamente tutto il miglior software e i driver attualmente disponibili su AROS che abbiano raggiunto una maturità accettabile. Installare AROS sul proprio PC è un'operazione abbastanza coraggiosa, ma grazie a un apposito installer e seguendo la semplice guida disponibile sul sito, è possibile installare AROS sul proprio PC, facendo ovviamente attenzione dato che si tratta ancora di software in fase di sviluppo. E' sempre consigliabile, quindi, installare AROS su una macchina dedicata, al fine di evitare perdite di dati dovute ad operazioni maldestre. In ogni caso, per chi vuole stare al sicuro, è ancora possibile installarlo su una macchina virtuale VMWare o Virtualbox con risultati soddisfacenti. E giusto per offrire ancora un'altra possibilità, è anche disponibile una versione "hosted" di AROS, ovvero una versione del sistema che gira in una normale finestra di Linux o di Windows, avviabile con un click. Ma Aros non gira solo sulle piattaforme x86, è disponibile anche una versione per PowerPC e, addirittura, è in fase di sviluppo il suo porting per i processori ARM. Insomma, se mi è concesso esprimere un parere personale da amighista ventennale, AROS rappresenta a mio avviso la più flessibile e brillante soluzione per un sistema amiga moderno. Infatti, potendo girare sui comuni PC non costringe all'acquisto di un hardware dedicato ed è quindi accessibile anche a coloro che, non essendo degli "amighisti", difficilmente spenderanno soldi per qualcosa di "alieno" e, oltretutto, è pure gratuito!
AMIGAONE X1000: VAPORWARE O NUOVA FENICE? Non è certo finita qui. Gennaio 2010. Una società chiamata A-Eon lancia la bomba e annuncia lo sviluppo (anche grazie a un gradevolissimo sito che mima l'interfaccia di AmigaOS4) di un nuovissimo hardware Amiga chiamato AmigaOne X1000. Stavolta si tratta di una macchina che, sulla carta, potrebbe essere considerato il nuovo amiga di "fascia alta", oltre che una soluzione completa: case customizzato, processore Dual Core, grafica Radeon x700, audio 7.1, memoria DDR2, slot PCI express e ben 10 porte usb, oltre a un misterioso coprocessore programmabile denominato "Xena" capace di gestire nativamente fino a 8 thread. Insomma, tanta carne al fuoco e tanto hype nell'ambiente amiga, i forum si riempono di annunci, discussioni e ipotesi. Il rilascio? Nel sito si parla di "late 2010", siamo a Dicembre. Che vogliano farci un altro bel regalo di Natale? Oppure si rivelerà tutto come l'ennesimo vaporware a cui noi amighisti siamo tristemente abituati? In effetti nel sito ci sono alcune foto e degli screenshot... Staremo a vedere...
VIDEOGIOCHI. Qui tocchiamo un tasto un po' dolente. Quello che infatti, nei suoi anni d'oro, ha fatto la fortuna di Amiga, oggi non ha più il peso di una volta. Chiaramente, essendo diventata oramai una realtà che fa muovere cifre paragonabili a quelle delle grandi produzioni hollywoodiane, la produzione commerciale di videogiochi non può più attecchire su una piattaforma con un bacino di utenza così ridotto. Si può dire che uno degli ultimi giochi commerciali per Amiga sia stato quello che possiamo considerare più un "omaggio" che una vera operazione commerciale: Wipeout 2097, rilasciato nel 1999 su licenza Psygnosis e convertito da Digital Images, a ben 5 anni di distanza dal fallimento Commodore. Perchè un omaggio? Semplicemente perchè per girare aveva bisogno di Amiga espansi con processore PowerPC e schede video accelerate con supporto Warp3D, più 32 mega di Ram. Insomma, requisiti che all'epoca solo gli amighisti duri e puri (e facoltosi) potevano permettersi, con il risultato che solo pochi fortunati poterono gustarsi la conversione. Un vero e proprio "ultimo regalo" alla comunità Amiga...o pelomeno a una sua parte. Oltre ai pochissimi giochi commerciali un po' datati, come ad esempio Descent Freespace, Shogo, Hexen, Heretic ecc, sono disponibili i porting di molti dei giochi basati su OpenGL e il cui sorgente è stato rilasciato gratuitamente, come ad esempio tutti i Quake fino a Quake 3 Arena. La maggior parte, quindi, sono porting di giochi esistenti su altre piattaforme e rilasciati su licenza GPL. Da pochi giorni per esempio è stato rilasciato il porting di UFO: Alien Invasion, gioco di strategia ispirato alla serie XCOM. Molti dei giochi free presenti su Linux, per esempio, sono disponibili anche sui sistemi Amiga, in quanto spesso basati su una particolare libreria grafica multipiattaforma chiamata SDL (Simple Directmedia Layer). Al di la di questi pochi titoli, però, la situazione è piuttosto stagnante: triste, soprattutto se pensiamo che un tempo Amiga era sulla cresta dell'onda proprio grazie ai suoi fantastici videogiochi.
SOFTWARE. In questo caso la situazione è diversa, e per fortuna molto meno triste. Ancora oggi su internet esiste Aminet, ovvero il più grande contenitore di software per Amiga esistente in Rete. Aminet è nato nel 1992, quando ancora non esistevano Facebook, MSN, Google e offerte speciali in televisione per internet sul telefonino, e chi si collegava ad internet veniva visto spesso agli occhi di tutti come un oscuro alchimista che perdeva il suo tempo davanti a un monitor a fare chissà quali incomprensibili operazioni. Nel giro di qualche anno Aminet è cresciuto a dismisura fino a diventare, nel 1996 la più grande raccolta software in assoluto per qualunque piattaforma. Oggi, fortunatamente, Aminet esiste ancora e basta aprire la homepage del sito per verificare che è ancora in piena attività. Chiaramente le cose sono un po cambiate rispetto agli anni scorsi, e adesso l'organizzazione dei file rispecchia la varietà di sistemi che abbiamo visto in questo articolo: per ogni software aggiunto all'archivio è presente dunque un'icona che rappresenta la piattaforma Amiga per cui è stato rilasciato. Ad oggi non manca quasi niente, ci sono software per la videoscrittura, il desktop publishing, la chat, la musica e anche un browser moderno, OWB, basato su Webkit (il rendering engine usato anche sul browser Safari presente nei Mac) che permette finalmente di poter vedere nella loro integrità le pagine web moderne. Questo aspetto è rimasto infatti penalizzato fino a qualche anno fa dalla presenza di browser vecchi e non aggiornati, rimasti molto indietro rispetto alla rapida evoluzione delle tecnologie web.
...e per il momento ci fermiamo qui. Come abbiamo visto ce n'è per tutti i gusti: certo, la situazione Amiga non è più quella di un tempo, ma ciò che conta è che Amiga non è un sistema morto. A distanza di 16 anni dal fallimento della Commodore si continua a parlare, discutere, lavorare per cercare di costruire una nuova epoca amighista. Sedici anni sono tanti, è vero: un'era geologica considerando la sfrenata velocità di sviluppo dell'informatica moderna, ma se nonostante tutto non ci si è limitati a riporre i vecchi computer Amiga in un cassetto polveroso e a tirarli fuori solamente in occasione delle fiere di retrocomputing, se c'è chi continua ad investire, a lavorare e a credere in questo nome...beh, questo significa che Amiga aveva ed ha ancora oggi qualcosa di veramente valido da insegnare e da trasmettere, alle nuove e alle vecchie generazioni. Arrivederci nel 2011, Amiga!
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