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Specialone Natalizio 2024
Redattore: Roberto 'New_Neo' Sorescu
Pubblicato il: 24-12-2024
Con l'anno ormai agli sgoccioli, la redazione tira le somme di un'importante anno di passaggio che ci trasporterà nel 2025 che promette di essere a dir poco scoppiettante.

Cari amici, ma soprattutto care amiche!


Con la spettacolare colonna sonora di Metaphor: ReFantazio come sottofondo (qui la recensione) apro questo mio intervento per lo Specialone Natalizio. Un appuntamento inaugurato nel lontano 2013: PlayStation 4 e Xbox One erano appena state lanciate. Ricordo ancora quella frenesia nel pubblicare articoli su articoli con il materiale che i partner ci avevano fornito. La generazione precedente era appena nata, ed ora ci troviamo proiettati nel futuro di un'industria fortemente contradditoria. Gli annunci dei The Game Awards promettono un futuro spettacolare, dall'altro abbiamo la terribile spada di Damocle dei licenziamenti che hanno colpito migliaia di persone.


Le ristrutturazioni interne hanno colpito sia i grandi, che gli editori e sviluppatori indipendenti (l'ultima in ordine di tempo è la cancellazione di Project 8 di 11bit studios con annessi licenziamenti). L'industria dei videogiochi ha bisogno di un riassestamento, ma anche di spese più eque per sostenere lo sviluppo dei tripla A ormai fuori controllo. Speriamo che dal 2025 le cose iniziano a cambiare favorendo le produzioni davvero meritevoli, incentivando chi ha voglia e idee di poter emergere grazie al supporto dei rispettivi paesi (l'Italia è ancora restia ad aprirsi maggiormente ai videogiochi, pur avendo fatti dei passi importanti... ma ancora non basta!). 

Credo che vivremo un anno davvero spettacolare che si aprirà già dal prossimo febbraio con Monster Hunter Wilds, Assassin's Creed: Shadows, Civilization VII, Avowed e Kingdom Come Deliverance II. Come non fremere per Death Stranding 2: On the Beach, ma l'uscita più attesa sarà ovviamente quella di sua maestà Grand Theft Auto VI. Non c'è ancora una certezza assoluta, ma se uscirà davvero nel 2025 spazzerà via ogni cosa nel raggio non per giorni, ma per mesi!


Nel nostro piccolo, da realtà indipendente quale siamo, cercheremo di raccontarvi i videogiochi attraverso i nostri articoli, speciali e notizie per cercare di star al passo con le pubblicazioni che si sono moltiplicate negli ultimi anni. Per fare questo abbiamo bisogno di nuove penne fortemente motivate e appassionate per questo spettacolare media. Se volete entrare in questa famiglia potete scriverci un articolo di prova a postmaster@gamesark.it o roberto.sorescu@gamesark.it. Cercheremo di essere maggiormente multimediali sfruttando il nostro canale YouTube. Stiamo anche lavorando al nostro server Discord per poter interagire Voi. Purtroppo non abbiamo una data o periodo preciso, ma speriamo che il 2025 sia l'anno buono.


Chiudo sempre ogni con un pensiero per le persone che sono in difficoltà. La nostra società diviene sempre più consumistica, e la cultura dello scarto che mette da parte sia le cose che le persone. Le realtà di volontariato sono maggiormente attive in questo periodo per aiutare le persone più fragili e povere. Il Natale non è solo essere più buoni e solidali, ma esserlo tutto l'anno perché la vita può essere imprevedibile. Quindi viviamo queste festività con il cuore sempre aperto agli altri.


Gioco dell'anno: Metaphor: ReFantazio


Un sincero augurio di Buon Natale a tutti Voi e alle vostre Famiglie!


Roberto “New_Neo” Sorescu

IL POTERE DELLE ESCLUSIVE

Quanto contano le esclusive al giorno d’oggi? Ha senso acquistare una console solo per poter giocare un certo gioco? Da sempre determinati titoli hanno trainato il mercato per la rispettiva console. Lo ha fatto la Sony con Gran Turismo e poi con God of War, lo ha fatto Xbox con Halo e Forza Motorsport (anche se per la console Microsoft spesso le esclusive sono state condivise tra console e PC) e, ovviamente, lo fa da sempre la Nintendo che si tiene ben strette le sue perle come Mario, Zelda e soprattutto Donkey Kong. Ultimamente, va detto, il mercato si è un po’ ammorbidito al punto che abbiamo potuto giocare a Crash e Spyro the Dragon su Xbox e, inizialmente, erano due esclusive Sony. Questo perché editori e sviluppatori cercano di coprire tutte le console sul mercato per vendere di più facendosi pagare a peso d’oro il privilegio dell’esclusiva (per loro è marketing è basta ovviamente).


Proprio per questo il nostro ragionamento va un pochino ristretto al mondo Nintendo, quindi riformuliamo la domanda: ha senso comprare una Switch per giocare a Super Mario o a Zelda o a Donkey Kong? E soprattutto come fa la casa nipponica a risalire l’abisso del calo di vendite nel quale ogni tanto sprofonda tirando fuori dal cilindro un capolavoro? Riflettendoci un po’ è una storia che va avanti da decenni ormai ma a parte il carisma cosa hanno i suoi giochi più degli altri? Dal punto di vista tecnico le console Sony e Microsoft sono ben superiori a Nintendo Switch sia qualitativamente che quantitativamente per numero di giochi pubblicati. Però gli appassionati di Nintendo lo sono a vita, un po’ come quelli del mondo Apple, e chi ama Mario difficilmente è disposto a perdersi un suo nuovo gioco giusto per fare un esempio. Inoltre ultimamente il mondo del gaming sembra aver deviato nuovamente sulla portabilità.  

È in sostanza un ritorno alle origini: si giocava prima sui Game & Watch, poi sul Gameboy, poi il gioco è diventato statico all’interno delle mura domestiche, ora lo si vuole rendere di nuovo portatile. È significativo il fatto che giusto Nintendo sia stata quella che al mercato portatile ci ha sempre creduto (vedi Nintendo DS et similia). Ovviamente su switch (nominiamo questa perché è l’ultima loro console in attesa dell’imminente arrivo della 2) non andiamo a giocare gli FPS o le avventure punta e clicca (anche se ci sono) che possiamo trovare anche altrove. Ma se parliamo di platform il gioco cambia: a mani basse la serie di Donkey Kong Country rimane una delle più belle di sempre (compreso l’eccellente Tropical Freeze uscito per Wii U), così come Super Mario Wonder e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom non temono paragoni con niente e nessuno. Pochi giochi sanno fare alla Nintendo, ma quelli li sanno fare bene.


La verità è che ci si affeziona a certi personaggi, così come a certi giochi che comunque hanno accompagnato la nostra vita anzi, il gioco va oltre la stessa console diventando un vero e proprio veicolo per vendere anche l’hardware che lo fa girare. Non ci sono dubbi che il videogame sia una forma d’arte dato che come la musica è in grado di rievocare in noi continui ricordi di momenti passati. Personalmente impazzisco per Donkey Kong Country così come stravedo per tanti altri personaggi e quindi, se esce qualche remake che li riguarda anche se per una console che non possiedo ne valuto seriamente l’acquisto anche se, proprio nel mio caso e per l’uscita di del remake di Donkey kong Country: Returns sono indeciso se prendere la switch subito o resistere ancora un po’ e aspettare l’uscita della nuova console. E questo meccanismo lo hanno capito le case di sviluppo prevalentemente quando puntano sull’effetto nostalgia riproponendoci in chiave moderna alcuni grandi titoli del passato. Non dimentichiamo che alla fine il videogame deve rilassare, intrattenere, insomma ci deve far stare bene quindi piazzatevi un bel regalo sotto l’albero, quello che volete, ma soprattutto passate un buon Natale.


Gioco dell'anno: Frostpunk 2


Tantissimi auguri a tutti i lettori di GamesArk.it


Giuseppe “Isg71” Iraci Sareri

UN ANNO INFINITO E PIENISSIMO

Siamo finalmente giunti a quel momento dell’anno in cui siamo pronti a terminare il nostro percorso dettato dal moto di rivoluzione della terra attorno al sole e ad accogliere il nuovo anno con buoni propositi e uno sguardo fiducioso verso questo imminente inizio. Il 2024 è stato veramente pieno di sorprese, per la maggior parte belle e che lo hanno reso lunghissimo secondo il mio punto di vista così tanto che mi viene più facile ricordare qualcosa che è successo l’anno scorso, nel 2023, piuttosto che qualcosa che è successa a gennaio di quest’anno, ma non posso di certo lamentarmi dati i vari risultati che sono riuscito ad ottenere, sia come singolo sia come parte del portale e posso ritenermi soddisfatto anche questa volta.


Ho fatto dei cambiamenti radicali nella mia vita, mi sono affacciato per la prima volta nel mondo degli adulti diplomandomi, fidanzandomi, entrando all’università e cambiando città diventando così un fuorisede certificato. Questi avvenimenti hanno limitato parecchio la mia presenza sul portale; infatti, oltre ad essere un pochino indietro con i post su Instagram (chiedo umilmente venia), sono riuscito a dedicarmi principalmente a titoli indipendenti e non troppo lunghi da giocare, ma nonostante questo sono molto contento di ciò che ho potuto recensire perché tutti rientrano nel genere dei videogiochi che secondo me è il migliore, ovvero gli Indie. Nulla ci può entusiasmare ed emozionare tanto quanto un Indie ben fatto e curato e con i titoli di quest’anno ne ho avuto la prova diretta per l’ennesima volta. 

Nonostante abbia scritto pochi titoli, sono stati tutti eccellenti, alcuni più di altri per vari motivi: per cominciare, revere che si è presentato come un ottimo mashup tra varie meccaniche già esistenti in altri giochi e che sono state riadattate per accomodare i bisogni degli sviluppatori e la storia che il gioco racconta. Abbiamo avuto l’occasione di rivivere dei classici dei videogiochi però sotto una luce più moderna e dettagliata, ovvero Outcast - A New Beginning e Riven, i cui originali erano usciti molti anni fa e, nonostante ciò, non ci è dispiaciuto affatto poterli giocare con degli hardware moderni. Tornando sul lato oscuro di questa luna di videogiochi, parliamo di The Mortuary Assistant che finalmente dopo due anni esatti è uscito dall’accesso anticipato, mettendoci nei panni di uno dei mestieri più inquietanti che esista, ma che al contempo può diventare estremamente interessante se si sa come comportarsi.


Infine, uno dei giochi più attesi dell’anno dal sottoscritto è While We Wait Here, un titolo Indie italiano di cui abbiamo pubblicato l’anteprima l’anno scorso e di cui abbiamo aspettato con ansia che uscisse il gioco completo e finalmente il 23 Ottobre quest’attesa è terminata. Un ottimo gioco di cucina e simulazione di ristorante misto ad altre dinamiche particolari e molto interessanti da scoprire.


Detto questo non posso fare altro che darvi i miei più sinceri auguri di buone feste natalizie e sperare che questo nuovo anno possa essere prospero di avvenimenti positivi per tutti e tutte!


Gioco dell'anno: While We Wait Here


Ad maiora semper!


Federco "Zombo" Giunta

IL FASCINO DEL SUPER NINTENDO

I videogiochi sono stati una parte importante della mia vita da quando ero piccolo. Dall'osservare mio padre giocare a "Bioshock" e "Overlord 2" sulla Xbox 360 al possedere un potente computer che mi permette di giocare tutti i titoli più moderni, i giochi sono sempre stati una costante. Tuttavia, dopo essermi stancato degli FPS in multiplayer, ho deciso di provare un'esperienza nuova (o meglio, vecchia) e di iniziare ad emulare giochi più datati. Inizialmente, ho utilizzato la mia Nintendo DS Lite, fantastica per emulare vecchie console come il Nintendo Entertainment System (NES) e le varie versioni dei Gameboy.


Successivamente, ho usato Retroarch sul mio computer e telefono per quei giochi che la DS non riusciva a gestire, come i giochi arcade salvati e archiviati dal progetto MAME e l'intera libreria del Super Nintendo Entertainment System (SNES). Ed è lì che mi sono "innamorato". Mio padre ha sempre amato la saga di "Donkey Kong Country", specialmente i primi tre titoli, che guarda caso, sono usciti per SNES. Personalmente, avevo iniziato questo viaggio con l'intenzione di esplorare la saga di "Castlevania", che ho scoperto grazie al DLC di "Dead Cells" (qui la recensione). Per SNES ci sono stati alcuni titoli interessanti, senza dubbio. Tuttavia, quello che ha catturato maggiormente la mia attenzione è stato "Super Metroid".

Ero curioso di esplorare le origini dei metroidvania e di vedere le similitudini con "Castlevania: Symphony of the Night". Sono stato sorpreso dallo stile unico che ho ritrovato anche in altri giochi come "Super Castlevania IV" e "Demon's Crest". Questo stile a 16-bit, caratterizzato da colonne sonore cupe, ambientazioni oscure e mostri spaventosi, è veramente affascinante. È difficile da descrivere, ma se avete visto il video introduttivo di "Super Castlevania IV", sapete di cosa parlo. Non tutti i giochi SNES adottano questo stile, ma in generale, si percepisce quanto il Super Nintendo fosse superiore al NES in termini di potenza pura.


Questa console permetteva agli sviluppatori di inserire molti più dettagli negli sprite, creare musiche più elaborate e introdurre meccaniche di gioco più complesse, anche grazie ai pulsanti aggiuntivi presenti nel controller e creare così esperienze molto più elaborate e molto più divertenti. Finora, non ho giocato molti titoli per il Super Nintendo, ma quelli che ho provato mi hanno lasciato con il desiderio di esplorarne sempre di più... "portandomi a regalare a mio padre un Super Nintendo tutto suo, in modo che possiamo fare questo viaggio insieme".


Detto questo auguro buone feste a tutti Voi!


Gioco dell'anno: Alterium Shift


Antonio "A77" Iraci Sareri

DA PARTE DI TUTTA LA REDAZIONE DI GAMESARK.IT UN AUGURIO SPECIALE DI UNA SERENO NATALE IN COMPAGNIA DEL NOSTRO SPLENDIDO MEDIA.