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Titolo del gioco:
Into the Emberlands
Anno di uscita:
2024
Genere:
Avventura / Strategia / Indie
Sviluppatore:
Tiny Roar
Produttore:
Daedalic Entertainment
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 64bit - Processore: Ryzen 3 3100/Intel Core i5-1135G7 - Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: AMD Radeon RX 560/Nvidia GTX 1050 - Hard Disk: 650 MB di spazio disponibile - Prezzo: €6,59 (accesso anticipato)
Box
  • Ci sono tante cose da fare in quel villaggio. Mettiamoci in marcia!
  • Man mano che si procede i villaggi diventano sempre pi&ugrave; complessi e anche le missioni
  • Ci dicono di trovare qualcuno. Ma dove sar&agrave; mai ?
  • In alto a sinistra c'&egrave; scritto cosa dobbiamo fare, in basso le risorse
  • Per riparare le macchine servono determinate risorse da trovare.
  • Abbiamo completato tutte le missioni e ora il villaggio pu&ograve; progredire
  • C'&egrave; un bell'elenco di cose da fare. Cominciamo dall'inizio
  • I troll sono utili per recuperare cristalli, ma dovremo prima soddisfare le loro richieste
  • La key art ufficiale del gioco.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 05-07-2024
In giro con una lanterna in mano per combattere l'oscurità. Importante è non rimanere mai al buio.

Il nuovo gioco di Tiny Roar si basa tutto sul dualismo vecchio come il mondo tra luce e tenebre, e lo fa con una trama di gioco semplice ma al contempo gradevole e tutto sommato appassionante. Un gioco che basa la sua stessa essenza su un gameplay abbastanza anomalo o quantomeno in controtendenza con altri giochi pubblicati nei nostri giorni: in Into the Emberlands non si spara, non si combatte, non si scappa, anche perché già il disastro c'è stato, non c'è un colpevole apparente e quindi non rimane altro che provare a ricostruire. Il tutto passerà attraverso una lenta e continua esplorazione alla ricerca dei giusti tasselli che serviranno per rimettere poi le cose a posto e quindi personaggi, oggetti, attrezzi e altro ancora. L'ambientazione è squisitamente fantasy naturalmente e nel corso dell'avventura l'unico nemico sarà il buio che lentamente tutto divora e annulla. A noi il compito di contrastare tutto questo con l'unico antidoto veramente efficace contro l'oscurità: la luce.


Into the Emberlands è in accesso anticipato con gli sviluppatori in continuo ascolto sul canale Discord per suggerimenti, migliorie e correzioni da apportare prima dell'uscita del prodotto finale. Proviamo quindi a dare qualche suggerimento anche noi.

POVERI EMBERLAND

Gli Emberland, esserini non meglio specificati di un altrettanto ignoto posto, vivevano tranquillamente e in pace, senza nulla che potesse turbarne le tranquillissime e colorate giornate. Un giorno sfortunato però le cose cambiarono drasticamente: spuntò dal nulla il miasma, una sorta di velo oscuro che precipitò tutto il mondo nelle tenebre corromponendo con il semplice contatto persone e cose. Solo il nostro piccolo villaggio era rimasto a resistere grazie a una possente luce che riusciva a frenare l'oscurità confinandola fuori dalle proprie "mura". Sarà una piccola lanterna che, messa in mano al nostro eroe, e rinvigorita di volta in volta con la luce centrale del paese permetterà di affrontare l'oscurità senza paura con l'obiettivo di andare a recuperare i cittadini dispersi, nel gioco chiamati knack, e al contempo costruire i vari edifici che, con la catastrofe andarono distrutti. Una volta affrontate le discussioni iniziali ed entrati in possesso della lanterna cominceremo a muoverci prima all'interno del villaggio, poi al di fuori tenendo bene a mente che la lanterna man mano si esaurisce e quindi saremo costretti a ponderare bene i nostri movimenti per evitare di restare in mezzo al buio anche noi.

IN MARCIA

Ogni volta che torneremo alla luce del nostro villaggio, la lanterna si ricaricherà automaticamente. In giro potremo guadagnare ulteriore "combustibile" attraverso delle piccole fiamme sparse qua e là oppure ritrovando alcuni dispersi (che ci premieranno con 10 punti extra per la lanterna) o meglio ancora potenziando la lanterna stessa in modo che duri più a lungo, trovando forni utili per bruciare la legna e così via. Il potenziamento della lanterna avviene in modo abbastanza bizzarro e passa attraverso delle galline trovate in giro alle quali dare un cristallo il quale si ottiene a sua volta aiutando i vari troll che troveremo in giro e che ci chiederanno sempre qualcosa. Una volta accontentati (dopo aver trovato le risorse necessarie ovviamente, spesso pezzi di legno) il troll ci ricompenserà con due monete e con il cristallo stesso.


Lo stesso meccanismo serve anche per il potenziamento dell'inventario e soprattutto dello zaino, spesso vero e proprio limite, in quanto di capienza risicata, a tutta la nostra avventura. Tante volte infatti saremo costretti a lasciare alcuni oggetti per prenderne degli altri, a seconda delle nostre necessità. Non potranno essere lasciati gli attrezzi come asce, picconi e altro che ci permetteranno a loro volta (e comunque con una durata limitata) di raccogliere le risorse in giro, ma solo gli oggetti e solo uno per volta (lasciare 5 pezzi di legno a uno a uno sarà un bel "passatempo"). Purtroppo non ci sono forzieri sparsi in giro o magazzini dove riporre gli oggetti in esubero per poi andarli a riprendere.

CHI CERCA TROVA. O NO?

La ricerca degli oggetti non è sempre agevole. Nelle prime battute le richieste sono facili e quindi legni e rocce si recuperano facilmente, ma man mano che si procede nel gioco le cose si fanno sempre più complicate. È il caso di alcune lozioni, ottenibili attraverso particolari fiori o di altri oggetti ancora più strani e per i quali il gioco è abbastanza avaro di suggerimenti e spiegazioni. Se ci aggiungiamo che il tutorial iniziale è praticamente inesistente e che il gioco non è localizzato nella nostra lingua, allora la frittata è completa. Un altro limite a nostro avviso riguarda la limitata portata della fotocamera che permette di mostrare solo una porzione dell'intera mappa per giunta molto ristretta. Questo diventa un problema quando ci perdiamo nel buio a corto di combustibile per la lanterna e vogliamo ritornare al nostro villaggio costringendoci a muoverci per tentativi spesso conclusi con lo spegnimento della luce e la nostra inesorabile dipartita. Un altro problema non di poco conto riguarda l'eccessiva crudeltà del gioco che, se moriamo, ci toglie non solo gli oggetti trovati durante la sessione (tutto sommato plausibile) ma anche tutti gli upgrade fatti fino a quel momento. Faticare per potenziare la lanterna e poi vedersela resettare all'inizio per un semplice errore di calcolo non è una bella cosa. Inoltre lo stile roguelite del gioco contempla la possibilità della generazione casuale della mappa quindi ci tocca ricominciare ad esplorare.

A CHE PUNTO SIAMO?

Per fortuna in questa tragedia della scomparsa di risorse si salvano gli edifici completi, quelli quanto meno rimarranno. Una volta citate le problematiche del gameplay che, come si intuisce, non riguardano piccole correzioni, ma vere e proprie inversioni di rotta vediamo cosa funziona bene nel gioco. L'atmosfera è gradevole, con una delicata musichetta di accompagnamento e con uno stile grafico che sguazza tra il minimalista e il colorato in sintonia con i vari biomi che si affronteranno nei vari villaggi. L'atmosfera di gioco è rilassante, e questo è il vero punto di forza del gioco che richiede uno stile ragionato e volutamente lento. Ogni edificio sbloccato regala comunque grandi soddisfazioni, così come ogni knack riportato indietro alla luce.


Buoni tutto sommato anche i controlli: il gioco supporta il controller, ma onestamente è molto meglio affidarsi al mouse e alla tastiera (in linea di massima siamo nei movimenti del punta e clicca). Durante le sessioni di gioco non ci siamo mai annoiati anche se, quel pizzico di frustrazione giunta quando abbiamo visto resettare i nostri progressi per un errore di calcolo sui passi compiuti è veramente pesante. Un'altra nota negativa, questa facilmente risolvibile però, riguarda l'assenza della localizzazione in italiano, pesante da digerire per un gioco tradotto in ben 9 lingue (praticamente manca solo la nostra) e che fa di vignette e dialoghi il suo punto di forza. Va bene poi il concetto dell'inventario limitato ma bisognerebbe sveltire la gestione del rilascio degli oggetti (uno per volta se ne dobbiamo mollare tanti è davvero lungo). Come dicevamo all'inizio il gioco è in accesso limitato quindi i margini di miglioramento ci sono anche perché le basi sono buone. Non ci resta che attendere.

Modus Operandi:

abbiamo combattuto il miasma grazie a un codice Steam fornitoci dagli sviluppatori tramite Press Engine.

Into the Emberlands alterna cose buone ad altre meno accettabili. Per fortuna la base è forte e quindi ci si può lavorare su. Con una grafica "carina e coccolosa", un'atmosfera rilassata e una serie di piccole missioni da risolvere con una tranquilla esplorazione, il nuovo gioco di Tiny Roar promette di divertirci e impegnarci per un po' di tempo. Purtroppo è eccessivamente punitivo in caso di dipartita: va bene perdere gli oggetti raccolti ma non gli upgrade, migliorabile nella gestione dell'inventario e soprattutto inspiegabilmente non localizzato in italiano (inspiegabilmente perché tradotto in ben 9 lingue, manchiamo solo noi). Con qualche piccolo accorgimento però sono problemi che potranno essere sistemati. Speriamo che gli sviluppatori vorranno ascoltare anche noi.
  • Idea carina e avvincente
  • Un gioco adattissimo per qualche ora di sano relax
  • Ogni missione compiuta regala tante soddisfazioni
  • Eccessivamente punitivo in caso di dipartita
  • Inventario migliorabile
  • Manca la localizzazione in italiano