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Titolo del gioco:
Sons of the Forest
Anno di uscita:
2023
Genere:
Avventura / Azione / Indie / Horror / Sopravvivenza
Sviluppatore:
Endnight Games
Produttore:
Newnight
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Presente con server creati dai giocatori stessi
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: 64-bit Windows 10 - Processore: Intel Core i5-8400 - AMD Ryzen 3 3300X - Memoria: 12 GB - Scheda Video: Nvidia GeForce GTX 1060, 3GB - AMD Radeon RX 570, 4GB - Hard Disk: 20 GB di spazio libero
Box
  • Un cannibale in procinto di attaccarci.
  • Quel taser sicuramente non ci salver&agrave; dalle creature che abitano queste acque.
  • Il nostro immenso inventario.
  • Facciamo capire a questi cannibali chi &egrave; che comanda!
  • Un mostro mutante.
  • La magnifica fauna di quest'isola.
  • Degli abitanti di quest'isola abbastanza singolari.
  • Armi primitive per combattere uomini primitivi.
  • Un cannibale che cerca di mimetizzarsi con la natura.
  • Una meravigliosa cascata.
Redattore: Federico 'Zombo' Giunta
Pubblicato il: 27-04-2023
Una famiglia di miliardari è andata dispersa su un'isola e, da bravi agenti chiamati al nostro dovere, ci recheremo subito in questa landa misteriosa, solo per scoprire che non è una terra normale, bensì lo scenario di esperimenti alieni...

IMPORTANTE: Ricordiamo ai/alle lettori/lettrici che il gioco è ancora in accesso anticipato ed è costantemente aggiornato essendo ancora in via di sviluppo. Nulla di quello che c'è adesso è sicuro e molte cose potranno essere presenti o meno nella versione finale; negli ultimi mesi gli sviluppatori hanno cambiato di tutto, anche varie cutscene rimpiazzate con boss fight, etc. Suggeriamo di prendere quest'anteprima come un primo grande passo per entrare e conoscere il mondo di Sons of the Forest. Detto questo vi auguriamo una buona lettura!

Un ritorno epocale

Era il lontano 2014 quando uscì "The Forest", un gioco che dominò il mercato e le home di YouTube di tutto il mondo, spopolando per i suoi bug contorti e le infinite possibilità di divertirsi in compagnia o in totale solitudine. Fu un gioco che fece la storia di molti YouTuber italiani che oggi sono arrivati a traguardi enormi grazie anche a titoli come questo e dopo quasi 10 anni dall'uscita di questo capolavoro, la Endnight Games ha finalmente rilasciato quello che sembra essere il seguito della storia di The Forest, ovvero Sons of the Forest. Sembrerebbe che la casa sviluppatrice abbia imparato dai propri errori e studiato attentamente cosa andasse e cosa no nel primo capitolo e che si sia rimboccata le maniche per concederci un'esperienza di gioco simile ma allo stesso tempo di gran lunga migliore.

ATTENZIONE SPOILER: Si avvisano i/le lettori/lettrici che il seguente paragrafo potrebbe contenente spoiler ed anticipazioni sulla storia di Sons of the Forest, pertanto si consiglia di evitarlo se si ha intenzione di giocare il titolo all'oscuro di tutto. Se invece si vuole scoprire qualcosa in più sulla storia, sui vari collegamenti con il gioco precedente e tanto altro possiamo solo augurarvi una buona lettura!

Una storia destinata a ripetersi...

La storia di Sons of the Forest si svolge qualche anno dopo quella di The Forest, dove il nostro protagonista insieme a una squadra di ricerca, si schianteranno con un elicottero sull'isola dove sono stati mandati per cercare e trovare la famiglia Puffton che è scomparsa ormai da 31 settimane. Subito dopo lo schianto, vedremo che a provocare l'incidente è stato un uomo con un giubbotto grigiastro che ci metterà KO colpendoci con il calcio della sua pistola. Al nostro risveglio scopriremo che gli unici ad essere sopravvissuti allo schianto, siamo noi ed un altro compagno: Kelvin, un membro della squadra che a causa dell'impatto dell'elicottero, è diventato sordo e l'unico modo che abbiamo per comunicare con lui è quello di scrivere dei comandi sul nostro notebook e farglieli vedere.


L'isola sulla quale siamo atterrati è di proprietà di Edward Puffton, uno dei membri della famiglia che siamo venuti a cercare e che scopriremo essere un businessman senza scrupoli, che ha comprato l'isola dopo una lunga asta cui partecipava un'altra compagnia: la Sahara Therapeutics, un'azienda che fece la sua prima apparizione in The Forest, dove il Dr. Mathew Cross lavora... o meglio, lavorava. Per chi non conoscesse il Dr. Mathew Cross, è l'uomo colorato di rosso che appare nella prima cutscene di The Forest,colui che rapisce il figlio del protagonista, Timmy LeBlanc, per poterlo sacrificare e riportare in vita sua figlia. Puffton mira ad impossessarsi dell'isola per un buon motivo: le caverne sono piene di un metallo misterioso dorato che sembra provenire da un altro pianeta e che, ovviamente, potrebbe essere una fonte di guadagno immensa per l'imprenditore e per tutta la corporazione. Così a suo tempo inviò degli scienziati a fare delle ricerche su questo metallo misterioso, ma gli stessi scoprirono qualcosa di ancora più interessante: un cubo alieno composto da quello stesso metallo. Grazie alla scoperta la Sahara Therapeutics creò quella macchina già vista nel primo episodio e nei pressi della quale trovammo Timmy morto.

Nel finale canonico di The Forest, Timmy LeBlanc sopravvive e diventa uno specialista nel viaggi multi-universali, diventando il più bravo in quel settore, scrivendo un libro a riguardo e venendo anche contattato da Edward per indagare più a fondo su questo cubo misterioso, che si rivelò poi un portale in grado di trasportare le persone al suo interno in diverse dimensioni, trasformare le persone al suo esterno in mostri mutanti, e che si attiva ogni 8 cicli lunari che corrispondono a più o meno 9 mesi. Puffton capì che quel cubo sarebbe stata una fonte di guadagno immensa e aprì un bunker lussuoso dedicato ad ospitare le persone che sarebbero volute entrare a contatto con il cubo e con i viaggi multi-dimensionali, chiamato Holosprings. Il suo piano ebbe successo ed un sacco di celebrità e persone ricche si catapultarono ad assistere all'attivazione del cubo. Purtroppo, come spesso succede, c'era una falla nel sistema di sicurezza della compagnia, a causa della quale una spia inviata dall'azienda rivale rubava informazioni top secret passandole alla corporazione. Questi inviarono degli agenti a sabotare tutto quanto e a rubare questo progetto, così, durante il pomeriggio della giornata in cui il cubo si sarebbe dovuto attivare, degli agenti infiltrati lo attivarono in anticipo mentre tutti erano al suo esterno, trasformando i presenti in mostri mutanti.


L'unica sopravvissuta di quella disgrazia fu la figlia di Edward: Virginia, una ragazza con tre braccia e tre gambe che appare casualmente nel gioco e che piano piano prende confidenza con il protagonista fino a diventare un'alleata fissa. Parlando di alleati, un altro personaggio che incontreremo sarà l'autentico Eric LeBlanc, ovvero il protagonista del primo gioco che, accompagnato da suo figlio Tim LeBlanc, è impegnato in una lotta contro un mostro mutante gigantesco ma l'arrivo dall'uomo con il giubbotto grigiastro provocherà il ferimento di Eric. Da qui possiamo capire che quell'uomo è una spia mandata dalla Sahara Therapeutics per mettere i bastoni tra le ruote alla Puffcorp, l'azienda di Edward. Perderemo conoscenza ancora una volta e ci risveglieremo nella stessa stanza però vuota, senza Eric, Tim, il mostro mutante o l'uomo con il giubbotto grigiastro. Dopo esserci fatti strada nelle caverne dell'Holosprings, ritroveremo Tim con un computer in mano che fa il conto alla rovescia per l'attivazione del cubo. Qualche secondo prima della chiusura del cubo, ci raggiungeranno Kelvin e Virginia e anche l'uomo con il giubbotto grigiastro proverà ad entrare, ma la porta del cubo si chiuderà prima che possa farlo, venendo trasformato in un orrendo blob di carne. Durante il viaggio nel cubo, si vedrà una città aliena che è la probabile fonte da cui proviene quel metallo e in cui il cubo è stato creato. Magari possiamo ipotizzare che un terzo capitolo si svolgerà proprio lì, chi lo sa? Usciti dalle caverne, troveremo Eric che ci aspetta con un elicottero, pronto a fuggire da quell'isola. Così si conclude la storia di Sons of the Forest: Eric, Tim, Virginia, Kelvin e ovviamente il nostro protagonista torneranno sani e salvi a casa.

Inventario, mappa ed esperienze più vaste

Abbiamo visto nel paragrafo precedente la storia in breve di questo secondo capitolo, ma a livello di gameplay, è effettivamente migliore rispetto al precedente? La Endnight Games ha imparato dagli errori e ha apportato diversi cambiamenti che rendono Sons of the Forest, un gioco nettamente migliore a The Forest. Partendo dal lato grafico, è ovvio che rispetto alle possibilità che offriva la tecnologia del 2014, il nuovo titolo presenta texture, shaders, ambienti e modelli nettamente superiori, rendendo l'esperienza videoludica più realistica possibile. Infatti se dovesse uscire, com'è stato per il primo capitolo, una versione VR, il gioco diventerebbe uno dei più realistici mai esistiti fino ad ora. Un'altra cosa che la Endnight Games ha capito, è che il gameplay di The Forest, dopo un certo periodo di tempo diventava noioso e ripetitivo perché: per sapere cosa dovevamo fare, dovevamo andare a casaccio ad esplorare le varie caverne, non avevamo una mappa, camminavamo kilometri e kilometri a piedi creando dei momenti morti nel gioco e tanto altro.


Finalmente infatti, avremo molti gadget che ci agevoleranno nelle nostre passeggiate, non poco tranquille, nelle foreste dell'isola: innanzitutto abbiamo un mezzo utile per poterci muovere più velocemente,ill Knight V, un monociclo elettrico (chiamato EUC in inglese) che rende il personaggio praticamente immortale quando si trova alla guida. Il Knight V può essere trovato in accampamenti umani, funziona a batteria, e quando lo utilizziamo siamo immuni al danno da caduta, tuttavia se andiamo incontro a degli ostacoli fissi a terra, come rocce o radici di alberi, veniamo catapultati in avanti cadendo dal monociclo. Non subiremo danni, ci sarà solo un'animazione divertente che però a lungo andare inizierà a dare sui nervi perché dovremo andare a recuperare il Knight V, rimetterci in sella e ripartire, sprecando un po' di tempo. Il veicolo non è adatto per attraversare acque molto profonde, infatti è sconsigliato stare vicino ai laghi o alle cascate, poiché una volta scesi dal veicolo non sarà possibile recuperarlo dato che saremo troppo impegnati a nuotare ed il personaggio non può prendere oggetti mentre nuota: l'unico modo sarebbe spingerlo andandogli incontro fino a riva. Parlando di gadget che facilitano l'avventura, avremo in dotazione una mappa digitale che ci indicherà la posizione di 3 GPS e quella di Kelvin, in più tutte le entrate delle varie caverne.

Questi GPS possono essere recuperati e dati ad alleati come Virginia, la figlia dei Puffton che più in là avremo l'opportunità di conoscere. Purtroppo l'iconica ascia arancione d'emergenza di The Forest non è presente nel secondo capitolo, e ci verrà data un'ascia tattica tutta nera e un po' più piccolina. Le caverne presenti sull'isola sono tantissime e nascondono molti oggetti importanti per la storia e non, alcuni bizzarri, alcuni segreti e altri molto utili, come ad esempio la pala, che ci permetterà di trovare i bunker nascosti sotto terra ed il terzo GPS sotterrato in una tomba, oppure il rampino, l'equipaggiamento da sommozzatore, varie keycard e tanto altro. Per quanto riguarda gli oggetti da collezione, ce ne sono di tutti i tipi: abbiamo una katana, una chitarra elettrica, una mazza da golf, una motosega elettrica, un manganello stordente e molto altro. Abbiamo anche le armi da fuoco (finalmente direi), pistola, revolver, fucile a pompa, una balestra, un arco composto e poi ovviamente tutte le armi che possiamo costruire con il legno, tipo l'arco da caccia, la lancia e così via.


Non si può parlare di armi d'attacco senza citare un modo per difenderci, e in Sons of the Forest, come in the Forest, avremo la possibilità di creare o trovare armature che ci possono proteggere di più o di meno in base al materiale di cui sono fatte, che per ordine sono: l'armatura di foglie, di pelle, d'ossa, l'armatura spaventosa, tecnologica e l'armatura dorata. Le prime tre armature sono le più semplici da creare perché sono realizzabili con oggetti facilmente reperibili, la quarta viene ottenuta scuoiando i mostri mutanti delle caverne mentre per creare quella tecnologica bisogna trovare una stampante 3D e costruire delle maglie che costano ben 250 unità di resina per la stampante. L'ultima armatura è la più potente di tutte, non si degrada mai e protegge molto bene dagli attacchi dei mutanti e dei cannibali, non può essere creata perché è un oggetto storia che va trovato in una caverna a sud-est dell'isola, protetta ovviamente da un sacco di mostri, ma renderà il gioco un po' più semplice. I nemici sono un po' più inquietanti rispetto a quelli del primo capitolo, e oltre ad esserci nuovi mutanti, ci sono nuovi cannibali pronti ad averci come pasto. Sono diventati più forti e forse anche un po' più intelligenti, l'IA adesso sembra comportarsi un po' più coerentemente al loro personaggio di cannibali selvaggi, anche se ogni tanto possiamo assistere a scene esilaranti in cui ci urlano e poi scappano via alla velocità della luce per poi tornare e tirarci un montante dritto sui denti a sorpresa.

Bug o piccoli incidenti felici?

"There are no mistakes, just happy little accidents" disse Bob Ross mentre dipingeva. Una frase che fece il giro del mondo e che diventò popolare in pochissimo tempo, così abbiamo deciso di adattarla al nostro campo di esperienza e ci sentiamo di dire che quelli di Sons of the Forest "non sono bug, sono piccoli incidenti felici". Perché? I bug all'interno dei giochi si dividono in due categorie: i bug che ci impediscono di andare avanti nella storia, costringendoci a dover riprendere da un vecchio salvataggio, perdendo i progressi per cui abbiamo lavorato ore ed ore, provocandoci frustrazione, e poi ci sono i bug che distorcono e rendono ancora più esilarante il gioco, senza disturbarci nelle nostre faccende.


I bug ed i glitch presenti in Sons of the Forest, come anche nel primo episodio, non arrecano nessun tipo di disagio o fastidio, anzi, rendono semplicemente il gioco più divertente, d'altronde la definizione di gioco è proprio un attività che deve far divertire le persone, quindi vanno proprio considerati come bug? Tecnicamente parlando sì, ed è per questo che li inseriremo negli aspetti negativi del gioco, ma naturalmente la cosa rimane altamente soggettiva. I bug rimangono comunque un'imperfezione da parte degli sviluppatori all'interno del gioco e quindi qualcosa che va riparata, se poi più che rovinare il titolo, esaltano ancora di più la stupidità e l'ignoranza con la quale lo stesso può essere giocato, è un altro discorso, ma per quanto riguarda il lato tecnico sono errori che gli sviluppatori devono correggere.

Un ugrade o un downgrade da parte degli sviluppatori?

Se vogliamo allontanarci dalla storia e giocare Sons of the Forest come un normalissimo gioco di sopravvivenza, ci viene data la possibilità di costruire e creare il nostro impero con delle costruzioni di legno, come nel primo capitolo. Questo modo di giocare il titolo, è più tranquillo e permette di goderci quello che gli sviluppatori ci stanno offrendo aumentando la longevità del gioco, poiché si va a basare sul farming delle risorse, raccolta di legna, piante, arbusti, magari abusando di Kelvin e facendolo lavorare tantissimo per raccattare tutto il necessario e molto altro. Anche qui il gioco si va a dividere in due mini-giochi che poi siamo liberi di unire o di tenere separati: il gioco storia, ed il gioco libero. Una volta finito il gioco storia, se non si è ancora soddisfatti dell'esperienza offerta da Sons of the Forest, si può tranquillamente continuare a giocare liberamente facendo un po' quello che si vuole, costruendo, esplorando altri posti che non abbiamo visitato prima, sbloccando tutti gli achievement e rivelando tutti i segreti nascosti. L'unica cosa che gli sviluppatori non hanno cambiato è il fatto che la storia sia comunque ancora molto implicita, come nel primo gioco, e che per scoprirla bisogna approfondire da siti di terze parti, come YouTube o la Wiki, oppure rimboccarsi le maniche, trovare tutti i documenti sparsi nell'isola e ricostruirla come dei veri detective. Quest'ultimo aspetto può essere intrigante per molti giocatori esperti in questo genere di videogiochi, ma per chi è nuovo, potrebbe creare abbastanza disorientamento.


In pratica gli sviluppatori hanno preso The Forest, lo hanno analizzato e hanno aggiunto e tolto quello che secondo loro e secondo la community andava e non andava, affinando le loro tecniche di rendering, modelling e di animazioni (soprattutto facciali), e trasferendo tutto su un Engine di ultima generazione. È giusto quindi dire che Sons of the Forest sia un upgrade del precedente The Forest? Assolutamente sì, sarebbe un errore dire il contrario: si vede la dedizione degli sviluppatori nel curare ogni singolo minimo dettaglio, dall'ambiente, ai movimenti, alla storia e ai personaggi, creando in un insieme un titolo degno di nota e pronto ad essere uno dei più rilevanti del 2023.

Modus Operandi:

Siamo potuti andare alla ricerca della famiglia Puffton, scoperto tecnologie aliene ed inquietanti e ritrovato vecchie conoscenze grazie ad un codice gentilmente fornitoci da Endnight Games.

Finalmente dopo quasi dieci anni, la Endnight Games ci ha deliziati con l'uscita del loro nuovo progetto, il seguito dell'amatissimo The Forest. Siamo contenti di vedere che la casa produttrice non ci ha abbandonati tornando sul mercato più forti di prima, anche perché di solito quando si parla di un secondo capitolo, che siano film, giochi, libri o altro, si parla spesso di un flop da parte degli autori. In questo caso però possiamo affermare con grande piacere che le cose sembrano procedere per il verso giusto. Speriamo che la Endnight Games continui su questa strada, creando titoli ogni volta migliori dei precedenti, storie sempre più nuove ed accattivanti e avventure indimenticabili che possano rimanere nel tempo. Speriamo che lo sviluppo del gioco continui su questa strada
  • Degno successore di The Forest
  • Grafica azzeccata
  • Gameplay molto più duraturo
  • Perfetto da giocare in compagnia o da soli
  • Storia molto poco intuitiva
  • Assenza di suggerimenti su come andare avanti nel gioco
  • Bug & Glitch divertenti