Effettivamente l'ambientazione del nuovo gioco di Tekden Studio è di quelle che stuzzicano subito l'interesse: sia perché è un capitolo storico praticamente mai trattato in un videogioco, ma anche perché la promessa è quella di approfondimenti storici combinati ad un open-world e condito di tanta azione e avventura. Se volessimo azzardare un'analogia dovremmo andare a scomodare Skyrim anche se significherebbe voler alzare troppo in alto l'asticella. Tuttavia in base agli annunci, alle promesse e a tutto il resto il paragone non è completamente azzardato.
Ertugrul of Ulukayin è stato rilasciato in versione demo e sta per entrare in accesso anticipato giusto per saggiare i feedback degli utenti e poter apportare delle correzioni in corsa prima dell'uscita ufficiale del gioco. Fortunatamente diremo noi: da ciò abbiamo potuto provare (e non è tantissimo) sono emerse tantissime criticità che se da un lato sono giustificate dalla non completezza del lavoro, dall'altro però ci trasmettono tanto ma tanto pessimismo. A nostro avviso gli interventi da apportare non sono solo correttivi, ma sono rilevanti soprattutto per quanto riguarda il gameplay vero e proprio.
Il comparto narrativo è sicuramente quello più attrattivo e quello meglio implementato al momento. Ci troviamo in Turchia nell'ormai lontano Medioevo con una popolazione flagellata dai continui tentativi di invasione da parte dell'esercito mongolo. Il protagonista è il guerriero Ertugrul che da un lato cerca il fratello scomparso, dall'altro cerca di fare del suo meglio per proteggere la tribù dalle continue minacce. In mezzo esplorazione, mitologia turca e tantissime vicissitudini storiche che danzano anche attraverso l'alternanza di personaggi: inizieremo infatti nei panni di una misteriosa ragazza che cerca un amico e che trova rifugio in un piccolo villaggio appena attaccato non si sa da chi o cosa.
Le prime battute del gioco, che mirerebbero a farci prendere confidenza con il tutto trascorreranno attraverso piccole missioni di aiuto, ci porteranno al ritrovamento di una ragazza scomparsa e a rivelare che le cose sono ben più complicate di quanto sembrano. Naturalmente non vogliamo rivelare più di tanto, ma vestiremo poi i panni di Ertugrul che comincerà la sua ricerca dando inizio all'avventura vera e propria. Dal punto di vista narrativo c'è poco da dire: la storia doppiata esclusivamente in lingua turca, per garantire una maggiore immersività (ma che obbligherà praticamente tutti ai sottotitoli), sembra ben rappresentata, sia nei costumi che nei villaggi ma anche in tutte le citazioni (prevalentemente mitologiche) che incontreremo durante il percorso.
Naturalmente dato che stiamo parlando di un periodo storico particolarmente ostico, ci sarà da menar le mani praticamente dietro ogni angolo. Le sezioni di combattimento prevedono attacco base e attacco pesante. Ogni nemico che incontreremo ha una barra della resistenza e un'altra della salute: i nostri colpi non sono così potenti almeno finché non riusciamo a scalfire la loro barra della resistenza, e quindi faranno più male. È prevista anche una mossa finale, una sorta di fatality (ogni citazione è puramente casuale... -NdR) così come ci porteremo dietro anche uno scudo e un arco che più avanti sarà a dir poco indispensabile.
Durante il viaggio non saremo soli ma godremo della compagnia dell'amico Turgut sul quale però, per evitare spoiler, non vogliamo anticipare proprio nulla salvo accennare che una volta giunti nell'accampamento mongolo affronteremo il primo boss e lì finirà la parte giocabile. Al momento, però, il gioco lascia intuire un certo sistema di progressione delle armi oltre che del personaggio e anche aspetti di costruzione soprattutto per quanto riguarda il nostro villaggio, e quindi utili per proteggere la tribù.
In base a quanto detto Ertugrul of Ulukayin ha tutte le carte in regola, vista la tanta carne sul fuoco, per candidarsi come un must have per tutti gli appassionati di avventura e di storia. Purtroppo una volta caricato, vengono fuori alcune criticità che ci convincono che siamo ancora molto (troppo) lontani dall'ottimizzazione finale. Innanzitutto malgrado Steam parli di localizzazione in italiano, la lingua del Bel Paese è l'unica a mancare dai sottotitoli. Inoltre non c'è ancora il pieno supporto al controller di gioco, tanto che non è possibile neanche settarne i tasti o configurarlo dal menu perché semplicemente "non esiste". Anche volendo agire tramite tastiera però il problema più grave è rappresentato dai comandi di gioco. Questi sono confusionari e soprattutto molto poco responsivi, con il risultato che anche muovere quattro passi a cavallo diventa un'impresa titanica. Naturalmente i bug abbondano, soprattutto le compenetrazioni poligonali ma anche i glitch e qualche bel crash che non guasta mai. Se questi ultimi sono risolvibili in fase di ottimizzazione, i comandi di gioco vanno (a nostro avviso) ridisegnati da zero e soprattutto vanno implementati in un controller perché non tutti si trovano bene con mouse e tastiera in un gioco action.
Alcune problematiche riguardano anche la stessa ambientazione di gioco, al momento vincolata a binari preimpostati in barba alla promessa di un open world che di fatto ancora non si vede. La difficoltà nei controlli cozza anche con le animazioni particolarmente grezze e con delle hitbox palesemente afflitte da un fastidiosissimo lag. Ad ogni modo, anche superando l'ostacolo dei comandi, i combattimenti sono comunque ripetitivi e scarsamente profondi (non si percepisce proprio la sensazione dei colpi sia dati che ricevuti). Graficamente parlando invece abbiamo visto dei bei disegni (con bei panorami) e dei buoni effetti di luci ed ombre: sicuramente non si grida al miracolo però si vede, e anche palesemente, l'impegno degli sviluppatori.
È un peccato, quindi, che allo stato attuale ci si trovi davanti a un titolo palesemente ingiocabile e in grado di mettere a dura prova la pazienza di chiunque (non c'è cosa peggiore di non poter controllare un personaggio su schermo in un videogioco). Ancora c'è tempo, questo è vero, gli ultimi rumor parlano del terzo trimestre del 2025 per l'uscita finale del gioco e tutto sommato le basi sono buone, veicolate principalmente dall'ottima narrazione, dalla curiosità che suscita il periodo storico trattato e dalla possibilità di poter giocare un titolo comunque ispirato a quel capolavoro che era Skyrim. Secondo noi gi sviluppatori avranno da rimboccarsi le maniche e darci dentro perché se certe cose possono essere corrette, altre routine a nostro avviso vanno riviste integralmente. Possiamo solo sperare!
Modus Operandi:
abbiamo provato Ertugrul of Ulukayin grazie a un codice datoci dagli sviluppatori tramite Press Engine.