La trama, al momento, è molto concisa: ci troviamo nei panni di un boscaiolo assetato di sangue e armato di un fucile che funge anche da ombrello; Non abbiamo idea di cosa lo porti nell'anonima località del gioco, né da dove vengono lui e la sua arma, ma è certa una cosa: i problemi non si nascondono dal suo cammino.
Dopo un po' di familiarizzazione con le meccaniche di gioco, ci ritroviamo a parlare con una giovane fanciulla e scopriamo presto che il nostro protagonista è diretto ad Allendare e che per raggiungerla deve dirigersi ad Orwell e prendere il treno. È molto curioso il richiamo all'autore inglese George Orwell: una pura preferenza del Developer o è un'allusione ad altro? Non possiamo dirlo con certezza, data la brevità della demo. Quello che possiamo fare è attendere il rilascio del gioco completo.
Il gioco si definisce come un "noir-punk action-adventure"; il primo termine ci era nuovo, quindi abbiamo condotto una ricerca per cercare di definire il noir-punk: il riscontro ci ha portato ad un altro gioco che si chiama proprio "Noir-punk" e propone un gameplay e uno stile che richiamano quelli usati in Gunbrella. Tuttavia, l'origine del termine non è esattamente questa, dato che uno sviluppatore della Doinksoft ci ha spiegato come si è inventato il termine più di 3 anni fa, quando lo sviluppo di Gunbrella è iniziato, citando come segue: "Esteticamente combina i film western, la rivoluzione industriale e lo stile noir di alcuni film, inoltre il gioco contiene molta investigazione come un film noir e non è esattamente uno Steam-punk, quindi è venuto fuori il termine noir-punk, suonava bene e sembrava calzare a dovere con lo stile del gioco".
Quindi come si definisce un gioco Noir-punk? Osservando gli elementi ricorrenti nel gioco alla descrizione dello sviluppatore, possiamo definire un gioco Noir-punk come un gioco investigativo caratterizzato da un'atmosfera cupa, uno stile ispirato allo Steam-punk a livello ambientale e temporale, il tutto combinato con una sana dose di western che caratterizza i combattimenti e lo stile delle armi.
I luoghi che propone Gunbrella parlano forse più della trama stessa: l'ambiente è cupo, la pioggia sottile e la notte sembra perenne. Le ambientazioni del gioco raccontano di un mondo sfruttato, come a sua volta testimonia lo stesso popolo che lo abita: la città di Orwell si mostra molto povera e la struttura della stessa lo rende evidente, nelle case costruite una sull'altra e nell'aspetto dei paesani; il protagonista si ritrova a vagare in caverne fatte letteralmente di spazzatura e il design di simili ambientazioni, reso particolarmente difficile dallo stile a pixel per cui ha optato il gioco, è davvero ben fatto; le palette di colori sono anche scelte accuratamente, per mantenere consistente lo stile Noir-punk del gioco. Le animazioni sono fluide e mostrano chiaramente quello che succede e le transizioni tra scene sono molto originali con la riduzione del cono di luce di tutte le lampade presenti nella scena in uscita.
L'audio è particolarmente azzeccato; con suoni molto pertinenti allo stile del gioco e musiche molto cupe e non invasive ma ricche di rumori di fondo, come se qualcosa di potente risuonasse sempre nel terreno per ricordare la sua presenza al giocatore; molto misterioso.
È da subito ben chiaro che il protagonista del gioco è il Gunbrella e già da subito il gioco ci presenta numerose stunt che possiamo fare grazie ad esso: prima di tutto l'ombrello può essere aperto con il tasto destro, facendo da scudo e, se il giocatore è in aria lo spinge verso la direzione dell'ombrello; Si chiama "Dash" e può essere usato assieme al salto per fiondarsi praticamente ovunque nel gioco, anche dove sembra impossibile. Sono presenti inoltre altre meccaniche come l'appendersi ai muri, l'uso delle zipline e, oltre le acrobazie, si possono scegliere diversi tipi di munizioni per il Gunbrella. Si può inoltre rigenerare la propria salute grazie ad oggetti curativi di vario tipo che si possono trovare o comprare per denaro spillato ai nemici morti, oltre che a poter recuperare salute gratuitamente in checkpoint definiti da panchine piazzate per il mondo - apprezzato il richiamo a Hollow Knight (qui la nostra recensione). È anche presente un diario, sempre a disposizione nel menu di pausa e arricchito ogni volta che si parla con un personaggio o viene definito un nuovo obiettivo.
Non si può di certo non notare la carenza di opzioni e personalizzazione nel gioco: il menu principale è praticamente vuoto, offrendo solo un toggle per la modalità fullscreen, mentre quello di pausa aggiunge delle opzioni per disattivare e attivare: la musica, il fullscreen e una modalità che limita il movimento del mouse al raggio d'azione del Gunbrella. Sarebbero estremamente utili e graditi dei controlli di volume specifici per musica, effetti e dialoghi, dei controlli per azioni grafiche, anche se è comprensibile la loro carenza, data la grafica molto semplice, e magari la possibilità di mappare i controlli di gioco, se quelli pre-esistenti non sono comodi per alcuni giocatori. È ovviamente gradita anche la traduzione in più lingue, dato che il gioco è strettamente in inglese.
Modus Operandi:
Abbiamo esplorato la breve demo del nuovo titolo facente parte della famiglia di Devolver Digital, grazie ad un codice gentilmente datoci da Cosmocover.