Quando abbiamo saputo che Altheia: The Wrath of Aferi era sviluppato da un team indipendente italiano, volevamo capirne di più. E grazie ad un codice arrivato a fagiolo (passateci il termine), lo abbiamo giocato profondamente per capire il suo valore e la sua collocazione all'interno di un mercato affollatissimo e purtroppo spietato come quello di oggi.
MarsLit Games è stata fondata dai fratelli Marsili, di cui Andrea Farid ricopre la posizione di CEO, ed ha la sede nella città di Lucca ovviamente conosciuta dagli amanti dei fumetti e dei videogiochi (e tutto ciò che ruota attorno) per il Lucca Comics & Games. Il loro know how parte dal 2018 con l'uscita di Unknown Fate, un action adventure in prima persona all'interno di un mondo fantasy dove dovremo farci strada tra piattaforme ed enigmi all'interno di una storia inizialmente criptica. E arriviamo al secondo progetto, quello che vuole mettere in risalto le qualità dello sviluppatore italiano.
Altheia: The Wrath of Aferi mette sul piatto della bilancia ben più di un genere, allo scopo di dare una maggior varietà e freschezza al gameplay. Il risultato è abbastanza positivo nonostante non innovi assolutamente nulla, prendendo in prestito le meccaniche dai titoli più blasonati. Le arrampicate ci ricordano Uncharted e le (pochissime) fasi stealth la base di quello che Metal Gear Solid è diventato nel corso dei decenni. Ciò che contraddistingue l'opera di MarsLit Games è la struttura degli enigmi realizzati con molta cura e un certo ingegno, costringendoci a ragionare a volte anche in maniera laterale per venirne a capo. Secondo noi questo è un punto di forza nonostante vada a spezzare un po' il ritmo della progressione.
Entriamo nel mondo del Altheia con la nostra recensione!
Nel suo essere indipendente, Altheia: The Wrath of Aferi vuole abbracciare più generi pur rimanendo, a tutti gli effetti, un action adventure in terza persona di stampo fantasy. La narrazione e soprattutto il dialogo tra Lili e Sadi, i due protagonisti che si trovano quasi per caso ad affrontare un pericolo più grande di loro, è un pilastro portante su cui è costruita la storia e gli enigmi stessi (più avanti ci arriviamo...).
La lunga sequenza introduttiva ci porta indietro nel tempo dove un essere chiamato Aferi è entrato nella vita di Lili, uccidendo sua madre e provando ad invadere la sua anima. Nonostante questo fardello Lili cresce fino a quando incontra di nuovo Aferi alla prese con un combattimento che coinvolge due monaci nell'intendo d'impedirgli di uccidere altri spiriti. Il tutto volge al peggio con la morte di uno dei due monaci. Lili giunge in tempo salvando Sadi, facendo desistere Aferi che se ne va. Da qui in avanti partirà una lunga avventura dove i due lotteranno contro il Vuoto, il quale si sta espandendo per tutto il mondo di gioco. Conosceremo meglio i due protagonisti grazie alla maturazione del loro legame, con l'aggiunta di spunti filosofici che di certo non guastano.
La struttura di gioco si fonda sulla collaborazione di entrambi i protagonisti, non solo nel combattimento, ma soprattutto nei numerosi enigmi ambientali che faranno parte dell'intera avventura fino alla sua conclusione. Questa stretta collaborazione non è così comune nell'ambito degli action adventure, anche se alcuni titoli illustri come Brothers: A Tale of Two Sons hanno fatto da battistrada. Probabilmente MarsLit Games ha preso ispirazione proprio dall'opera di Starbreeze Studios e dai suoi titoli successivi per dare ad Altheia: The Wrath of Aferi una sua precisa identità.
Come già anticipato nei paragrafi precedenti, questo action adventure in terza persona si fonda soprattutto sugli enigmi ambientali che ne rappresentano l'ossatura principale. Questi vanno a coinvolgere anche il combat system che ci verrà insegnato nella prima parte di gioco. Esso si fonda sull'attacco base della spada di Lili: effettuando continui assalti si caricherà una barra che, una volta piena, permetterà di effettuare un attacco potente attraverso il relativo tasto dorsale del Controller. Utilizzando i poteri di Sadi, la spada (attraverso l'apposito tasto) diverrà più potente ma più lenta, potendo effettuare degli attacchi ad area per avere la meglio su più nemici contemporaneamente una volta che il mana di Sadi è al massimo. Di fatto è un sistema semplice e molto intuitivo che rimane in mente anche se si torna sul gioco dopo un po' di tempo.
La parte degli enigmi si fonda sulla collaborazione dei due protagonisti. Gli sviluppatori hanno spinto non solo su una buona varietà, ma anche su un pizzico di libertà lasciando al giocatore la decisione sul come farli collaborare insieme. Il motivo è che una leva, un masso, un specchio e altro possono essere usati indistintamente da entrambi: se con Lili avremo un controllo diretto con l'analogico sinistro, Sadi dovrà essere controllato con quello destro e a volte contemporaneamente per superare un determinato passaggio o spostare un grosso masso. Inoltre Sadi ha la facoltà di dar vita a grossi esseri meccanici per superare ostacoli o risolvere particolari enigmi.
Con l'avanzare dell'avventura Sadi apprenderà nuovi poteri - come l'arco e rallentare il tempo ad esempio -, che faranno evolvere sia i combattimenti che gli enigmi stessi. Infatti nell'ultima parte avremo a che fare con avversari più grossi e boss fight con avversari massicci, pur rimanendo decisamente abbordabili. Gli enigmi si faranno più complessi e ingegnosi, costringendoci a spremere le meningi per venirne a capo. C'è chi amerà questa parte e chi, invece, perderà la pazienza. Ma vi consigliamo di non mollare, perché una volta superati avrete quel senso di soddisfazione che vi spingerà ad andare avanti con più voglia e passione. Anche perché saranno Lili e Sadi a darci alcune indicazioni su come affrontare gli enigmi.
Non esistono missioni secondarie, la strada è una sola con l'unica deviazione dettata dalle Lacrime della Linfa. Queste son ben nascoste all'interno del mondo di gioco e fungono, in un certo senso, da endgame una volta arrivati ai titoli di coda. Lo scopo di certo non ve lo diciamo!
Dopo aver esplorato Templi, Santuari e altre strutture si attiveranno alcuni strani flashback che ci porteranno in un'era più vicina alla nostra, nonostante il mondo di Lili e Sadi sia lontanissimo dalle tecnologie moderne. Questa parte rimane un po' criptica con qualche barlume nella parte finale, ma è come se mancasse qualcosa. Di certo la storia, pur essendo derivativa e con qualche piccola sbavatura, riesce ad intrattenere soprattutto grazie alla crescita interiore dei due personaggi.
Pur essendo un gioco indipendente, sia nello stile che nel budget, i valori produttivi sono più che discreti. Il gioco è mosso dall'Unreal Engine con una mole poligonale tutt'altro che elevata, così come i personaggi stessi dove troviamo texture semplici arricchite dai loro vestiari. Stesso trattamento per nemici e per lo scenario. Ma, crediamo, si tratti di una precisa scelta degli sviluppatori per dare al gioco un'identità ben definita, cosa che secondo noi è riuscita in pieno.
Visivamente Altheia: The Wrath of Aferi ricorda quei giochi a cavallo tra la generazione PS2 e quella successiva, con l'applicazione delle tecnologie di oggi per renderlo più moderno sia dal punto di tecnico che di gameplay. Le animazioni dei protagonisti, così come dell'antagonista, sono buone. Il combat system funziona pur nella sua semplicità, dato che non è l'elemento cardine dell'esperienza - pur restando fondamentale per proseguire -, visto che gli enigmi ambientali sono i veri protagonisti. Dove non si è risparmiato è nei dialoghi, presenti sia nelle sequenze in-game che durante il gioco, ben doppiati in inglese. Li abbiamo trovati, infatti, molto gradevoli e inseriti nei momenti opportuni per spingere sulla trama e durante l'esplorazione. Nel suo piccolo il tutto funziona e anche abbastanza bene con l'aggiunta di sezioni di arrampicata, di stealth e cambiamenti d'inquadratura utili alla risoluzione degli enigmi e nelle boss fight. Niente di trascendentale, ma inseriti per arricchire l'esperienza di gioco.
I problemi maggiori li abbiamo trovati nei diversi bug che abbiamo incontrato lungo tutta l'avventura. Uno di essi ci faceva precipitare sotto lo scenario impedendoci di continuare, ma MarsLit Games è stata prontissima a sistemare il problema una volta fatto presente. L'ultimo aggiornamento risale a pochi giorni fa, grazie ad una community abbastanza attiva e alla grande disponibilità dello sviluppatore italiano. Ora la fruizione è molto più pulita.
Chiudiamo la nostra analisi con la longevità che si aggira tra le 10 e le 15 ore, a seconda di quanto tempo portano via gli enigmi. La mappa può essere consultata in ogni momento con il tasto appropriato del Controller. Inoltre è possibile attivare la linea degli obiettivi per chi non vuole perdere tempo. Il gioco è localizzato italiano pur con alcune frasi (poche comunque) non tradotte.
Abbiamo testato Altheia: The Wrath of Aferi su un portatile Victus avente un i5 di 12a generazione e 16 GB di RAM DDR4. Il tutto coadiuvato da una RTX 3050 con 4 GB di VRAM e un SSD di 512 GB. Ciò ha permesso di testarlo praticamente ai massimi dettagli, nonostante i settaggi siano ridotti all'osso, a causa di una grafica semplice ma comunque visivamente più che sufficiente. Niente effetti di ultima generazione, ma un comparto tecnico al servizio del gameplay.
Diversi bug hanno minato la nostra prova, rendendo l'esperienza di gioco abbastanza sporca. Comunque la grande disponibilità dello sviluppatore (attraverso la comunità di Steam, il server Discord e ascoltando i feedback dei giocatori), ha permesso dopo l'uscita - nella seconda metà di agosto - di renderlo molto più pulito e fruibile.
Chiudiamo questa sezione con la versione Xbox, in lavorazione, che dovrebbe arrivare nella prima parte del 2026. Al momento non sappiamo nulla se il gioco arriverà su PlayStation.
Dopo averlo testato nella sua globalità, Altheia: The Wrath of Aferi si è rivelata un'esperienza piacevole se mettete sul piatto della bilancia i suoi limiti e i suoi enigmi, i quali possono sia appassionare che far perdere la pazienza a causa della loro complessità superiore alla media nel campo degli action adventure. Nonostante abbia una narrazione derivativa, il punto di forza del gioco è quella della crescita introspettiva dei protagonisti grazie a dialoghi ben fatti e recitati. Il suo ospitare più di un genere riesce nel suo piccolo a dare un'esperienza più completa, nonostante la loro semplice implementazione.
Essendo proposto ad un prezzo aggressivo (non comparatelo con Hollow Knight: Silksong!), l'offerta del titolo dell'italiana MarsLit Games è più che sufficiente per dargli il suo spazio e il suo valore. Ciò fa capire come lo sviluppo indipendente italiano è in continua crescita; e titoli come Altheia: The Wrath of Aferi ne sono la conferma.
Modus Operandi:
Abbiamo vissuto l'avventura di Lili e Sadi, nella loro lotta contro Aferi e il Vuoto, grazie ad un codice datoci da Press Engine.