Sulla curiosità dei gatti si sono scritte intere pagine: vogliono tastare, scoprire, esplorare a volte anche con un certo spirito di incoscienza. Effettivamente il tema non è nuovo: è stata la voglia di vedere oltre le mura che ha fatto la fortuna del classico Dreamworks "Madagascar" giusto? Stars in the Trash edito (ma vedi che analogia) dai Valhalla Cats è un gioco sicuramente atipico, diverso. Lo potremmo definire come una fiaba interattiva o anche come un'avventura narrativa dove al centro c'è la storia farcita delle emozioni che la stessa riesce a suscitare nel giocatore. Parliamo volutamente di un gioco lento, rilassante che comunque non disdegna qualche piccola ventata di azione qua e là ma che ha l'obiettivo di darci il tempo di pensare e soprattutto riflettere.
Dopo Stray, uscito qualche tempo fa, vestiamo nuovamente i panni di un gatto con tutti i pro e i contro della situazione: siamo agili, veloci, sappiamo difenderci, ma dovremo anche temere altri pericoli ben più grandi di noi. Affiliamo le nostre unghie sul primo grattatoio disponibile e partiamo alla scoperta del mondo.
Il gatto Moka vive all'interno di mura amiche: ha cibo, riparo, tanti giochi per passare il tempo e soprattutto l'affetto del suo padroncino. Fondamentalmente quindi non gli manca proprio nulla, riuscendo anche a convivere con un simpaticissimo (e sfortunatissimo) cagnolone. Naturalmente, come ogni gatto che si rispetti, Moka è anche dispettoso tanto che le prime scene le trascorreremo a prendere confidenza con i controlli di gioco e a combinare un danno dopo l'altro prevalentemente saltando ovunque e facendo cadere oggetti come vasi e altre suppellettili solo per il gusto di farlo. Nel frattempo il calendario scorre giorno dopo giorno e ogni volta che proviamo ad uscire fuori il nostro amico cagnolone ci viene a prendere per riportarci indietro.
Una volta esauriti tutti i dispetti e soprattutto dopo aver affrontato il primo "boss" di turno nei panni di un aspirapolvere gigante nascosto nello scantinato, potremo finalmente uscire fuori ad esplorare il mondo. Se il menu di gioco è estremamente minimalista, i comandi sono altrettanto semplici (abbiamo usato il controller Xbox su PC): con il tasto A salteremo, Y serve per interagire con gli oggetti e con gli ambienti in profondità (vedi porte e scale), X serve per graffiare mentre con LT si cammina furtivamente (utile per passare sotto gli oggetti con poco spazio) e RT ci permette di afferrare oggetti. La cosa veramente strana è che nessuno dice cosa fare, non ci sono tutorial, indicazioni, niente di niente a parte indicare su schermo il tasto giusto da premere in determinate circostanze.
Fin dalle prime battute la grafica su schermo attirerà la nostra attenzione. I fondali sono chiaramente tutti dipinti a mano con tinte acquerello che però non sacrificano i contorni e denotano una grande bravura nei disegni, spesso con dettagli (anche in movimento) che completano i vari sfondi. Oltre alla grafica, ben realizzata anche dal punto di vista delle animazioni - abbastanza credibili e fluide, soprattutto quella del micio protagonista -, un ruolo importante è rivestito dalla colonna sonora con musiche dolci e fiabesche, che contribuiscono alla totale immersività nell'atmosfera di gioco.
Come dicevamo le parti action vere e proprie non sono tantissime e anche in quel caso sono comunque scandite da un ritmo più lento così come i vari enigmi ambientali che proveranno a sbarrarci la strada di tanto in tanto non saranno mai veramente impegnativi. Lo scopo degli sviluppatori è chiaramente un altro: quello di suscitare/scatenare in noi un certo tipo di emozioni che, fortunatamente, saranno comunque diverse da persona a persona. È come trovarsi davanti a un bel libro che, una volta completato, avrà lasciato delle sensazioni sempre diverse in ogni lettore.
I messaggi che Stars in the Trash prova a lanciare sono diversi e spaziano dal sano spirito animalista (impossibile non adorare un protagonista così dolce) agli interrogativi sull'ambizione e sulla voglia di cambiamento. I progressisti diranno che bisogna sempre lanciarsi in nuove avventure, nuovi esperimenti e nuove esplorazioni per cercare di migliorare il proprio status quo. Le menti più conservatrici invece punteranno su quello che si ha già e che si tende spesso a sottovalutare finché non se ne sente la mancanza. È chiaro che la verità starà sempre nel mezzo, ma ognuno di noi, seguendo le avventure di Moka, interpreterà a modo suo gli eventi che investiranno il nostro gatto.
Come dicevamo all'inizio il protagonista vive nella calma e serenità più totale e scoprirà a sue spese, una volta fuori, l'importanza di quella campana protettiva ora assente e che troppe volte aveva dato per scontata. A partire dal cibo alla sicurezza, agli amici, nel mondo esterno tutto va cercato e conquistato in un percorso che giocoforza è di crescita personale. Allo stesso modo le nostre emozioni cambieranno durante le 2-3 ore di gioco facendoci esultare per le nuove scoperte, e a volte facendoci chiedere se non fosse stato meglio per Moka rimanere dov'era nelle sue comodità. In base a quanto detto ovviamente non c'è una risposta o una conclusione finale, ognuno dei giocatori giungerà alla sua conclusione, indipendentemente dal finale del gioco.
In base a quanto detto quindi Stars in the Trash è un gioco abbastanza particolare, proprio per il suo ritmo lento e rilassante tanto che bisogna affrontarlo nel modo giusto per goderselo appieno. Se siete disposti a farvi trascinare in un'avventura narrativa veramente in grado di stimolare il vostro pensiero e le vostre riflessioni allora dovete assolutamente vestire i panni di Moka e partire all'esplorazione del suo piccolo mondo. Solo in questo caso infatti grafica, animazioni e musica riusciranno a catturarvi regalandovi un'esperienza unica.
Dal punto di vista tecnico non ci sono svarioni di sorta, non abbiamo riscontrato bug o inceppamenti vari anzi, il comparto grafico è sicuramente spettacolare nel suo stile. Non c'è la localizzazione in italiano ma credeteci, in questo caso se ne può fare tranquillamente a meno. Naturalmente non siamo davanti a un gioco per gli amanti dei platform o dell'azione. Stars in the Trash è un gioco tranquillo, rilassante, lento, sicuramente non adatto a tutti. Ma preso nel verso giusto è sicuramente un piccolo capolavoro.
Modus Operandi:
abbiamo vestito i panni del gattino Moka grazie a un codice fornitoci da Press Engine.