Phantom Breaker: Battle Grounds Ultimate trasuda anima nipponica da tutti i pori, a partire dalla casa di produzione, con sede a Tokyo, fino allo stile grafico chiaramente ispirato al mondo manga. Stiamo parlando di un remake di un gioco uscito nel lontano 2013 come seguito dell'originale pubblicato un paio di anni prima per l'ormai storica Xbox 360. Non possiamo sicuramente parlare solo di remaster viste le modifiche sostanziali apportate al gioco originale anche se la trama di gioco e l'idea di base sono rimaste sostanzialmente le stesse.
Il progetto cavalca l'onda di un genere, quello dei picchiaduro a scorrimento, che sta tornando di moda negli ultimi tempi, grazie sicuramente alla scintilla scoccata da Streets of Rage 4 che ha poi scatenato una serie di produzioni come Double Dragon: Rise of the Dragons, G.I. Joe: Wrath of Cobra, e diversi altri. Un genere nato fondamentalmente nei lontani anni '90, periodo d'oro caratterizzato da vere e proprie perle eterne come lo stesso Double Dargon, Crime Fighters (1 e 2), Cadillacs & Dinosaurs e potremmo continuare all'infinito. Quindi una rivisitazione grafica, ma anche di gameplay puntando soprattutto sulla modalità co-op vero e proprio punto di forza di tutta la produzione di Rocket Panda.
La trama di gioco è estremamente minimalista, ma lo era anche nel gioco originale con le nostre protagoniste Mikoto, Waka, Itsuki e Yazuha costrette a scendere in campo per affrontare il perfido Phantom nel tentativo di liberare la loro amica Nagi. Nel mezzo otto livelli pregni di delinquenti di ogni tipo tutti da affrontare con tanto di vari boss di fine livello pronti a sbarrarci la strada. Difficile pensare a una narrazione più semplice di questa anche se parliamo di una prerogativa comune fondamentalmente a tutti i picchiaduro a scorrimento dove la storia iniziale serve esclusivamente da pretesto per menar le mani.
Giusto per aprire una parentesi, nei classici di un tempo che abbiamo citato poco fa la motivazione risiedeva quasi sempre nella belloccia di turno che veniva rapita da una gang di lestofanti e quando all'epoca uscì Cadillacs & Dinosaurs, che invece la buttava sulla difesa delle specie animali il pubblico reagì con una sana meraviglia per quell'innovazione apportata al genere. Qua siamo nella tipologia anime vera e propria anzi, con un classico stile chibi (gli appassionati della cultura Japan capiranno sicuramente, ma per gli altri questo termine indica la rappresentazione di personaggi in modo esageratamente piccolo e carino, con tratti semplificati e spesso deformati per dare un effetto adorabile e divertente...-NdR). Naturalmente una volta scelta la modalità di gioco e selezionata la nostra eroina preferita, saremo prontissimi a buttarci nella mischia.
Le quattro eroine proposte hanno caratteristiche ovviamente diverse: se Mikoto è armata di una lunga spada, Waka si presenta con una lancia, mentre Itsuki ha un martello magico e Yuzuha la butta sulla velocità. La scelta di base non è solo per un gusto estetico, ma anche per la possibilità in combattimento di agire sulle orde di cattivi. Fondamentalmente hanno tutte la stessa tipologia di attacchi (breve, forte, medio e blocco), ma semplicemente li eseguono in maniera differente (più o meno efficace) a seconda delle loro caratteristiche, soprattutto quando andiamo di combo mescolando i vari attacchi tra di loro. Ognuna poi ha due barre in alto sullo schermo, una di energia vera e propria e l'altra di potere speciale che si riempie man mano che stendiamo i nostri avversari e che ci permetterà di mettere in campo il nostro potere speciale (con il tasto RT del controller) che spesso ci toglierà dall'impiccio soprattutto quando saremo accerchiati. Inoltre fin dall'inizio del gioco ci viene mostrato un roster di ben 38 combattenti tutti però da sbloccare nelle modalità più disparate che non staremo di certo ad elencarvi (lo sapete che odiamo gli spoiler... -NdR).
Il gameplay non è affatto difficile, si impara in fretta a padroneggiare il set di mosse e inoltre i nostri nemici, pur se in quantità industriale, non rappresentano mai una vera e propria sfida, boss finali compresi con il risultato che ai titoli di coda si arriva abbastanza in fretta. Ecco perché quindi gli sviluppatori hanno arricchito il tutto con diverse modalità di gioco.
Dal menu di gioco potremo scegliere fin da subito se giocare in maniera Locale oppure Online. Per quanto riguarda la prima opzione potremo cimentarci con la modalità Storia, Arcade (con la possibilità di avanzare a tempo o per punteggio), la modalità Co-op (fino a 4 giocatori in locale) oppure la Battlegrounds dove in pratica si è tutti contro tutti. La modalità online invece ci permette di affrontare la storia in co-op (fino a 6 giocatori) e la modalità Versus (fino a 8 giocatori tutti contro tutti o a squadre).
Come se non bastassero le varie modalità disponibili, oltre ai lottatori sbloccabili c'è la possibilità di far crescere i vari personaggi investendo una sorta di valuta in-game che viene rilasciata durante le varie sessioni. Non parliamo di chissà qualche complessità nella progressione, ma comunque è sicuramente un valore aggiunto. Il gioco è un picchiaduro a scorrimento come dicevamo (in entrambi i versi di direzione), ma fondamentalmente è di stampo 2D su un ambiente 3D anche se la possibilità di muoverci su due binari di profondità lo piazza sicuramente nell'ibrido 2.5D. Basta premere il tasto RB del Controller (quello Xbox durante i nostri test) e la nostra eroina si muove sull'uno o sull'altro binario riuscendo spesso a venir fuori da una situazione di pericoloso impiccio.
Oltre alla Digital Edition acquistabile per €24,99, vengono vendute due versioni fisiche, scelta assolutamente non comune di questi tempi.
La Standard Edition, venduta a €49,99, contiene:
La Ultimate Edition che invece richiede un esborso di ben €109,99, offre:
Dal punto di vista tecnico Phantom Breaker: Battle Grounds Ultimate è sicuramente un bel vedere con una spettacolare grafica in pixel art che si sposa alla perfezione con l'atmosfera japan di personaggi e fondali, sia per la definizione dei disegni che per la scelta dei colori. Consideriamo sempre che è un gioco molto "caciarone", a volte anche troppo, e quindi quasi sempre su schermo ci saranno tantissimi personaggi in movimento con orde di nemici sempre più affollate. Solo raramente abbiamo assistito a sporadici cali di framerate su Xbox Series X, più indice di una migliorabile ottimizzazione che di difficoltà hardware ovviamente.
Ci sono i sottotitoli in italiano, anche se qualche menu è "sfuggito" alla traduzione, mentre dal punto di vista audio accompagnano il gioco buoni effetti sonori e una soundtrack carina, ma di certo non indimenticabile. Buono il design dei livelli che non sono troppo lunghi e neanche troppo brevi. Purtroppo la modalità storia è un pochino troppo semplice e spesso troppo caotica tanto che il più delle volte ci troveremo a premere tasti a caso nell'attesa che si ricarichi la barra magica per usare il tasto RT con buona pace di qualunque tipo di strategia, ed è un peccato perché quando i nemici sono di meno sullo schermo e ci concentriamo sulle nostre mosse vengono fuori combo davvero spettacolari e divertenti.
In ogni caso la modalità Co-op innalza il valore finale di tutta la produzione, perché affrontare i vari livelli in compagnia è davvero uno spasso per non parlare delle modalità che ci permettono di confrontarci con gente di tutto il mondo. In conclusione siamo davanti a un buon gioco che tutti i fan dei picchiaduro a scorrimento non dovrebbero lasciarsi sfuggire, e se non c'è a disposizione un amico per giocare in locale, ci viene incontro (e alla grande) la modalità online.
Modus Operandi:
abbiamo affrontato il perfido Phantom grazie a un codice fornitoci da ICO Partners.