Recensione PlayStation 5
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Titolo del gioco:
Nobody Wants to Die
Anno di uscita:
2024
Genere:
Avventura / Story driven / Noir / Sci-fi
Sviluppatore:
Critical Hit Games
Produttore:
Plaion
Distributore:
PlayStation Store
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console PlayStation 5 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - 27 GB di spazio libero sull'SSD - Prezzo: €24,99
Box
  • Vediamo il nostro James Karra appoggiato in un punto dove possiamo vedere la New York del 2329 estendersi sia lunghezza che in altezza.
  • Quello &egrave; il dirigibile &quot;Bar&quot; Icarus. Il proprietario far&agrave; parte delle indagini.
  • Siamo all'inizio. James sta parlando Rachel, sua moglie, ma &egrave; solo un'illussione portata dalla sincronizzazione non buona che ha con il suo nuovo corpo.
  • Ecco in azione il Ricostruttore. Un gingillo tecnologico che ci permette di manipolare il tempo per cercare oggetti, tracce e possibili prove per le indagini.
  • In una delle indagini che avremo a che fare sar&agrave; legata ad una misteriosa esplosione &quot;in volo&quot;. Qui stiamo usando un apparecchio per i Raggi X all'interno del corpo di questo tizio.
  • Manipolando il tempo potremo trovaremo scene di vario tipo... come questa.
  • Dove ci troviamo? Sembra un laboratorio alquanto misterioso e inquietante.
  • Il nostro James si trova nel suo appartamento con i piedi sulla scrivania... o &egrave; solo un effetto della sua non perfetta sincronizzazione con il suo nuovo corpo.
  • James ha in mano un aeroplano di carta. Significher&agrave; qualcosa?
  • Ci troviamo all'interno di un locale dove sembra sia avvenuta un'esplosione.
  • Qui vediamo la natura tecnologica e cyberpunk del gioco. Ma l'atmosfera &egrave; squisitamente noir.
  • Ci troviamo in citt&agrave; e James sembra al colloquio con qualcuno tramite il suo auricolare.
  • Un'immagine abbastanza inquietante. Un tizio legato con delle specie di corde. Capirete pi&ugrave; avanti di cosa si tratta.
  • L'aspetto profondamente tecnologico fa quasi da contrasto con la parte noir fatta,  ad esempio, di auto volanti che ricordano quelle degli anni '30.
  • Questa &egrave; la prima ambientazione con cuo iniziare le indagini. Quello impiccato &egrave; proprio Edward Green.
  • La key art ufficiale del gioco.
Redattore: Roberto 'New_Neo' Sorescu
Pubblicato il: 21-07-2024
Quasi a sorpresa spunta l'opera prima della polacca Critical Hit Games. Un'avventura noir a sfondo investigativo con un background fantascientifico a dir poco affascinante.

La Polonia è una fucina di grandi publisher e sviluppatori come CD Projekt RED e Techland, ma offre anche un numero sterminato di sviluppatori indipendenti che hanno la possibilità di esprimersi grazie al supporto attivo dello stato. I videogiochi possono raccontare storie profonde e sfaccettate, grazie ai diversi generi a disposizione, ma sono soprattutto le avventure (dinamiche o più classiche) che ci fanno mettere comodi e ragionare senza stressarci.


Annunciato ufficialmente a marzo di quest'anno e messosi in luce durante il Future Games Show di giugno, Nobody Wants to Die ha catalizzato gli appassionati delle avventure e di chi ama le storie per la sua ambientazione fantascientifica a dir poco affascinante in piano stile noir, accompagnato da un comparto grafico di tutto rispetto che usa l'Unreal Engine 5 per raccontarci una storia investigativa piena di spunti etici e morali che fanno riflettere sull'essere umano in un possibile futuro lontano, ma che potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.


Entriamo all'interno di questo futuro distopico, ma affascinante, con la recensione dell'opera prima di Critical Hit Games.

L'IMMORTALITA' E IL SUO PREZZO DA PAGARE

Ci ritroviamo nella New York del 2329. Palazzi immensi che superano le nuvole, macchine che volano, una tecnologia che semplifica la vita dei cittadini ma che vuole ricordare ciò che c'era prima fino all'evoluzione più incredibile: l'immortalità. Grazie alla scoperta dell'Icorite, ora è possibile trasferire la coscienza da un corpo ad un altro e continuare a vivere per sempre. La legge americana ha messo il limite dell'assicurazione gratuita del proprio corpo a 21 anni, ma vuole portarlo a 20. Tutto ciò sta suscitando pareri contrastanti sia nei membri del governo che nei cittadini.


Anche a trecento anni da noi, dietro c'è uno Stato segnato dalla corruzione e dalle miserie umane che portano inevitabilmente a vite da ricchi, quasi come Dei, e a quelle rintanate in piccoli appartamenti con tutti i problemi umani che ne derivano, per la gente più comune. È qui che entriamo noi impersonando il detective James Karra, avente un passato tormentato con la morte di sua moglie Rachel che lo ha profondamente segnato. Il trasferimento lo ha portato dentro un “guscio” - come viene descritto dalla società - non proprio perfetto. In primis sembra che abbia problemi di sincronizzazione dettati dal passaggio della sua coscienza, poiché vede e dialoga con sua moglie con l'Icorite che si ramifica davanti a lui. Per tornare in sé assume delle pillole che lo fanno tornare “normale” e lucido. 

Il capo della polizia lo chiama per un caso di routine. James però ha un problema: non ha più il distintivo a causa del famoso incidente del treno per il quale non riesce a ricordare chiaramente l'accaduto. Il suo capo gli da un'ultima possibilità con un caso semplice e veloce: recuperare l'Icorite dal corpo senza vita di Edward Green che sembra essersi suicidato. Green era un pezzo grosso dell'alta società ed aveva diversi agganci con persone del governo che possono influenzare la vita dei normali cittadini. Verrà affiancato via auricolare da Sara Kai per fornire un rapporto una volta concluso il caso.


James è conosciuto per i suoi metodi non convenzionali, e il rapporto iniziale tra i due è più di titubanza che di collaborazione. Una volta giunto sul posto, James vuole vederci chiaro, perché c'è qualcosa che non torna. Inizia l'esplorazione sfruttando i gingilli tecnologici a sua disposizione...

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL'AVVENTURA

Entriamo subito a gamba tesa nel dirvi che Nobody Wants to Die è un'avventura a tutti gli effetti, né più né meno. Si tratta di un'avventura dinamica sia story driven che gameplay driven, non ci sono enigmi da risolvere o strani rompicapo. Il gameplay si fonda sull'esplorazione di un luogo chiuso dove trovare oggetti o indizi e usare gli strumenti tecnologici per capire gli eventi e trovare prove, esecutori materiali o moventi per risolvere il caso.


Il primo strumento tecnologico che impareremo ad usare è il Ricostruttore, in grado di manipolare il tempo e tramite un segnalatore giallo entrare in precisa aree sferiche alla ricerca di possibili indizi e oggetti in modo da ricostruire i fatti accaduti. Il secondo gingillo è un apparecchio per i Raggi X, utile per individuare collegamenti elettrici, cercare nel corpo delle persone o per la balistica dei proiettili allo scopo di arrivare alle fonti che possono essere circuiti elettrici, persone o altro. Infine abbiamo un rilevatore di Raggi U/V (ultravioletti) in grado di trovare macchie di sangue o altre sostanze che possono aiutare le indagini e quindi formulare ipotesi più concrete. 

L'utilizzo di questi oggetti tecnologici è reso molto bene durante le indagini, tanto che la prima volta che vengono usati pad alla mano rimarremo affascinati di come gli sviluppatori li hanno implementati sfruttando il motore grafico all'interno di un genere come quello delle avventure dinamiche meno propense ad un'interazione marcata. Anche qui non avremo un'interattività elevata, ma il modo “dinamico” e realistico con cui interagiamo con l'ambiente usando gli strumenti a disposizione ci da quell'incipit per vedere dove la storia vuole portarci.


Una volta conclusa l'indagine, il nostro James torna nella sua umile dimora, con alcune “stanze” come il bagno de-contaminante usato insieme agli altri vicini. Sposterà il suo divano per fare spazio alla Lavagna investigativa dove metterà insieme tutti gli indizi trovati, utilizzando anche quelli forniti da Sara. Saremo alle prese con un mini-gioco dove associare gli indizi trovati alle ipotesi, segnati con il punto interrogativo, fino a soddisfarle e quindi andare avanti fino al conclusione e quindi proseguire con la storia.

DIALOGHI E SCELTE

Un altro pilastro portante su cui Nobody Wants to Die si poggia sono i dialoghi. Questi, in un'avventura, devono tenersi su una sceneggiatura forte, altrimenti il tutto non regge. Per fortuna questo problema non esiste, e i dialoghi sono resi quasi magistralmente nonché ben recitati in inglese e sottotitolati in varie lingue tra cui l'italiano. Non solo l'atmosfera noir, che quasi contrasta con il progresso tecnologico, riempie l'aria di quel colore scuro e di sensazioni quasi palpabili ma anche gli stessi dialoghi sono impregnati di quell'umor nero pieno di parole spicciole che danno senso ad un'ambientazione piena di contraddizioni e da giacca e cravatta con cappello che ha reso quest'atmosfera tra le più gettonate nel genere delle avventure grafiche e dinamiche.


Durante le fasi di dialogo, e anche in alcune azioni, dovremo fare delle scelte che andranno ad influenzare le relazioni con i nostri interlocutori e la storia. Alcune opzioni di dialogo sbloccheranno quelle contrassegnato con il lucchetto, in base a come agiremo; di conseguenza ci saranno nuove opportunità d'interloquire per vedere dove portano. Da questo punto di vista gli sviluppatori polacchi di Critical Hit Games hanno svolto un ottimo lavoro con i personaggi e con le azioni da svolgere per giungere ad dei quattro possibili finali.


Tutto questo permette una certa rigiocabilità, anche se non eccessiva, che spinge a fare un'altra run per vedere dove portano scelte diverse rispetto alla prima esperienza. Il nostro suggerimento è quello di fare la prima run liberi da ogni pensiero o restrizione, per poi farne una seconda legata alle scelte diametralmente diverse magari provando anche ad ottenere nuovi trofei. 

TECNICAMENTE D'IMPATTO

Se non sapessimo che questo titolo è realizzato da uno studio indipendente, potremmo scambiarlo quasi per un tripla A. Di certo questo progetto ha un budget più elevato del normale, tanto che possiamo affermare che Nobody Wants to Die sia una titolo AA. L'uso dell'Unreal Engine 5 da un impatto grafico importante, sia su PC che sulle console di attuale generazione. La città di New York e dell'ambiente di gioco sono ben realizzate con una pulizia grafica notevole.


Sia su PC che su console è possibile attivare il ray tracing per rendere l'illuminazione più realistica e coinvolgente. La versione PlayStation 5 (dove abbiamo testato il gioco) ha due preset grafici: Prestazione permette di giocare a 60 fotogrammi al secondo, sacrificando alcuni effetti avanzati, e Grafica dove il framerate scende a 30 fps garantendo però il ray tracing che rende la grafica più realistica offrendo un'esperienza di gioco più immersiva. Questa volta abbiamo una differenza più marcata tra i due preset grafici, non consigliandovi a priori la Prestazione. Essendo un'avventura, e non certo un gioco d'azione, la scelta è decisamente più libera.

Dal punto di vista dei trofei, arrivare al Platino non dovrebbe essere difficile, ma va fatta almeno una seconda run con una guida vicino in modo da ottenerlo in minor tempo. Il nostro consiglio è sempre di giocare liberamente la prima volta, facendo scelte di dialogo e azioni senza alcuna spinta esterni. Una volta arrivati ad uno dei finali, potete agire come meglio credete per vedere il resto che quest'opera prima di Critical Hit Games è in grado di offrire.


Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad un ottimo prodotto con un buon uso dell'Unreal Engine 5, anche se questo motore grafico sembra far soffrire sia PlayStation 5 che Xbox Series X|S. In modalità Prestazione la risoluzione è di 1080p a 60 fps con un buona qualità visiva, mentre in modalità grafica si sale a 1440p a 30 fps con il ray tracing attivato. Su Xbox Series S bisogna accontentarsi di 1080p e 30 fps. Probabilmente per avere un vero 4K bisogna aspettare la mid-gen (PS5 Pro) prevista per fine anno o addirittura l'anno prossimo con il probabile arrivo di GTA VI.


Se l'opera prima della polacca Critical Hit Games è di questa qualità, non vediamo l'ora di sapere su quale nuovo progetto si dedicherà.

Un'avventura story driven come questa non si reggerebbe sulle proprie gambe se non avesse un comparto musicale degno di nota. E anche qui Nobody Wants to Die ne esce molto bene con un accompagnamento sonoro degno di un film. Una soundtrack di stampo orchestrale sinfonica dove all'interno troviamo sassofoni, trombe e quella tecnologia che ci fanno entrare in quell'universo noir tanto cari agli appassionati di avventure. Realizzata da Mikolai Stroinski, di cui è artista e compositore, coadiuvato da altri musicisti e tecnici, la colonna sonora rende l'atmosfera di gioco davvero palpabile e coinvolgente.


I dialoghi stessi non sono solo ben recitati, ma anche ben immessi nella storia. Ogni azione, animazione e dialogo sono stati studiati a tavolino per poi essere implementati per rendere sia la storia che il gameplay omogenei creando un'esperienza in grado di coinvolgere. Durante la nostra prova non siamo incappati in bug, glitch o problemi tecnici. Un'esperienza liscia dall'inizio alla fine senza il minimo problema, davvero atipico di questi tempi. 

CONCLUSIONI

Nobody Wants to Die è un avventura solida sotto tutti gli aspetti. Un'avventura forse fin troppo guidata, ma anche per questo più aperta ad una fascia di giocatori poco paziente amante però delle storie. Quello che forse può rischiare di annoiare è che ogni indagine, seppur ottimamente realizzata, si svolge sempre alla stessa maniera utilizzando gli stessi strumenti investigativi. Ma se pensiamo alla sua struttura e come si evolve la storia, non lo vediamo come un reale difetto, vista anche la longevità di 4-5 ore per giungere ai titoli di coda.


Nobody Wants to Die è un'avventura che sotto la patina noir fa riflettere. Fa riflettere su ciò che l'essere umano potrebbe diventare nel prossimo o in un futuro più lontano, dove il corpo diventa un “guscio”... una “cosa” invece di un tutt'uno con la coscienza. Ci mette di fronte a riflessioni morali, etiche e spirituali. Vale la pena diventare immortale dove la coscienza viene trasferita da un corpo mortale all'altro? Questa è vera immortalità? Noi queste domande ce le siamo poste... e Voi?


Dopo aver fatto quest'esperienza, vi consigliamo di provarla anche perché il prezzo con cui viene venduto il gioco è davvero ottimo. Un prezzo budget che non ci saremmo aspettati visto la portata del progetto e con quale qualità e professionalità è stato realizzato. Se poi lo trovate tra qualche tempo in offerta, allora fatelo vostro!

Modus Operandi:

Abbiamo affrontato le atmosfere noir, i dilemmi morali e il gameplay di quest'avventura sci-fi di Critical Hit Games grazie ad un codice datoci da Plaion Italia.

Nobody Wants to Die è stata una bella sorpresa. L'opera prima della polacca Critical Hit Games ha colpito nel segno per quanto riguarda trama, gameplay e impatto tecnico. Una storia noir fantascientifica che mette in gioco l'immortalità dell'essere umano - e i suoi dilemmi morali ed etici che ne derivano - non così comune nel mondo videogiochi. Un'avventura dinamica di stampo investigativa ben realizzata, forse fin troppo guidata, con un gameplay unico per quanto riguarda l'uso della manipolazione del tempo per la ricostruzione delle indagini. Un background narrativo davvero intrigante e pieno di spunti di riflessione. Se poi tale avventura è venduta ad un ottimo prezzo... siete ancora lì? Vi consigliamo di provarla, sicuramente non ve ne pentirete.
  • Graficamente e tecnicamente ottimo
  • Storia e ambientazione noir azzeccati
  • Accompagnamento sonoro degno di un film
  • Prezzo di vendita aggressivo
  • Il gameplay legato all'uso degli strumenti per le indagini è sempre lo stesso
  • Gameplay fin troppo guidato
  • I dilemmi morali presenti potrebbero non piacere a tutti
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