Il nuovo gioco di Chibig si posiziona esattamente tra quelli che rilassano senza troppi pensieri. Parliamo di intrattenimento vero e proprio dove non sono richieste particolari abilità per andare avanti e soprattutto dove non bisogna preoccuparsi né della trama, né tantomeno di nemici spietati. Attingendo a piene mani da altre avventure "poligonali" dalle quali però prende solo ambientazioni, stravaganze e un open world tutto sommato ben implementato, Mika and The Witch's Mountain si caratterizza fin da subito come un nuovo prodotto a sé stante, nuovo o comunque diverso da quanto visto finora: è nel suo ritmo blando e nella sua fantastica isola infatti che gravita tutta la trama di gioco, a malapena abbozzata e quasi da pretesto per convincerci a girare guardandoci continuamente in giro.
Sarebbe facile andare a fare paragoni con altri titoli, Zelda in primis, ma la verità è che nel momento in cui saliremo su quella scopa ci dimenticheremo di tutto il resto e ci faremo catapultare in un mondo magico che, in un modo o nell'altro, vorremo esplorare fino in fondo.
La storia inizia con la nostra protagonista, la piccola Mika, discendente da un'intera stirpe di streghe che si reca dalla fattucchiera Olagari sul Monte Gaun per iscriversi alla sua scuola di magia. In realtà però, malgrado alcune rivisitazioni letterarie, le streghe sono cattive per definizione e la perfida insegnante scaraventa Mika giù dalla montagna rimarcandole che l'accesso agli studi va guadagnato e che solo quando sarà in grado di tornare da lei sarà degna di poter partecipare alle lezioni. Una volta giunta a valle la nostra piccola protagonista farà la conoscenza di Allegra, un'artigiana in grado di riparare scope, compresa quella di Mika a patto però di pagare un corrispettivo per il lavoro. In realtà l'obiettivo della donna è quello di convincere Mika a guadagnarsi il necessario per potenziare sempre di più la sua scopa in modo da garantirsi l'ascesa verso l'altissima vetta suggerendole l'idea di dedicarsi alla consegna di pacchi e corrispondenza. La nostra piccola streghetta si reca quindi al centro del paese per fare la conoscenza del responsabile dell'ufficio postale e provare, dopo una piccola prova, a farsi assumere come nuova postina.
Fin da subito ci viene chiarito il meccanismo del nuovo impiego: riceveremo una valutazione direttamente dal destinatario per ogni pacco consegnato. Una valutazione verde, cioè positiva, ci farà guadagnare la retribuzione, una gialla invece ci lascerà a becco asciutto e infine una rossa ci procurerà una sonora sgridata mettendoci a rischio di licenziamento. Il burbero Greft ci invita quindi a controllare continuamente la nostra scheda delle consegne e soprattutto a buttare un occhio sulla mappa dato che sulla stessa verrà indicata la posizione del destinatario della nostra consegna. L'ultima raccomandazione è la più importante: per ottenere buone valutazioni i pacchi vanno consegnati in buone condizioni e soprattutto alcuni degli stessi sono accompagnati da richieste molto particolari: non potranno essere assolutamente bagnati, sbattuti e così via. Man mano che guadagneremo soldi potremo tornare da Allegra per acquistare scope sempre più performanti (e addirittura a più bassa emissione di sostanze inquinanti) che ci permetteranno di godere di tale autonomia da visitare parti prima inaccessibili dell'isola finché non saremo in grado di scalare tutta la montagna e tornare dalla strega Olagari per iniziare i nostri studi.
Familiarizzare con il volo su scopa non è impresa proprio agevole. Premendo il tasto X sul controller (abbiamo usato quello Xbox per i test), tireremo fuori la nostra scopa e con il tasto direzionale potremo muoverci in aria, tenendo presente che il tasto LT ci farà scendere in picchiata mentre il dorsale RT ci farà accelerare. Il problema è che la nostra scopa ha un'autonomia in volo abbastanza risicata (graficamente si vede anche dal fumo tipo motore mezzo fuso che emettiamo quando voliamo) e quindi dopo un po' comincia a perdere quota. Per andare più lontano ci toccherà sfruttare alcuni eventi atmosferici ma anche e soprattutto le correnti ascensionali presenti in tutta l'isola anche perché finire in acqua mentre si sta trasportando un pacco non è proprio consigliatissimo. Va detto che il gioco non ci obbliga assolutamente a volare con la scopa, potremo muoverci a piedi almeno in buona parte del territorio mentre certi punti ovviamente sono raggiungibili solo in volo. Volando potremo ammirare l'isola in tutto il suo splendore compresi i suoi stravaganti personaggi con la maggior parte dei quali potremo sempre interagire. Guardando dall'alto ci rendiamo conto di essere semplici spettatori, la vita nell'isola procede in ogni caso e man mano che procediamo nella storia incontreremo personaggi ancora più strambi con i quali vale sicuramente la pena scambiare due chiacchiere.
Una volta andati avanti per le prime giornate, e soprattutto presa confidenza con il sistema di volo su scopa, noteremo disseminati sull'isola tanti oggetti che attiveranno missioni secondarie soprattutto perché andranno consegnati ai legittimi possessori. A volte in queste missioni non conosceremo neanche il destinatario che dovremo intuire da alcuni indizi, ma in giro ci sono anche tantissimi collezionabili come statuette, vasi particolari, ciondoli e così via che ci consentiranno poi di sbloccare costumi e skin per la nostra scopa. Inoltre spesso troveremo alcuni indizi semplicemente guardando in giro o dialogando con le persone, come animali e oggetti smarriti e così via. In realtà il gioco riesce perfettamente nel suo obiettivo dato che ogni consegna, ogni volo, ogni spostamento, ci indurrà a guardarci continuamente in giro alla ricerca di un nuovo personaggio con cui parlare o di un oggetto da andare a prendere. Il tutto accompagnato da sane abitudini e rispetto per tutte le creature come quando la nostra Mika, trovatasi a prendere un pesce, chiederà ripetutamente che al pesce non sia fatto alcun male. Sicuramente per i completisti c'è tanta roba da trovare e questo fortunatamente allunga parzialmente la breve durata del gioco che dritto per dritto ci impegnerebbe davvero troppo poco.
Tirare le somme su un gioco come Mika and The Witch's Mountain non è affatto semplice: da un lato abbiamo un titolo in grado di intrattenerci, rilassarci, e soprattutto catturarci con il fascino dell'isola, dei dialoghi, della magica atmosfera di gioco, coadiuvata anche da una buona colonna sonora. Buona anche la localizzazione dei testi in italiano, sempre apprezzata e per niente scontata ultimamente. Graficamente non possiamo certo gridare al miracolo, ma gli ambienti sono molto colorati e i vari personaggi sono tutti ben caratterizzati. Bene anche le animazioni, un po' meno le hitbox spesso quantomeno strane e i controlli in volo assolutamente non precisi, per non parlare delle problematiche in fase di atterraggio (soprattutto quando dovremo atterrare su piccole piattaforme).
Dall'altro lato però abbiamo davanti un gioco dal ritmo lento, spesso intervallato dalla continua necessità di aprire la mappa per orientarci e soprattutto un gioco dove gli unici pericoli sono rappresentati dai nostri errori, quindi con un livello di difficoltà assolutamente non impegnativo. Va da sè, quindi, che il nuovo gioco Chibig non è proprio adattissimo a tutti: se vi aspettate un platform 3D in open world dove ci sia frenesia d'azione lasciate perdere. Tuttavia se cercate un prodotto in grado di catturarvi con la sua dolcezza e offrirvi un po' di sano relax senza alcun pensiero allora dovreste dargli una possibilità. A voi la scelta.
Modus Operandi:
abbiamo volato insieme a Mika grazie ad un codice datoci datoci dagli sviluppatori tramite Terminals.io.