Di Star Overdrive vi abbiamo parlato durante l'uscita in esclusiva temporale su Nintendo Switch. Un binomio quello tra Caracal Games e Nintendo che ha radici profonde, a partire da OkunoKa e il più piccolo 2021: Moonscape pubblicati in primis sulla console ibrida. Oltre a Downward, arrivato su console l'anno scorso, il progetto più importante dello sviluppatore indipendente italiano aveva già un'identità ben definita con l'uscita prevista per quest'anno.
Il mondo alieno messo in piedi, da esplorare a bordo del nostro fidato Hoverboard e con la Keytar da usare come arma e oggetto speciale per superare gli enigmatici dungeon - allo scopo di accrescere le caratteristiche del nostro alter ego -, metterà alla prova sia il cervello che le abilità con il Pad del giocatore. Con l'uscita ad aprile sull'ibrida Nintendo ha messo in evidenza alcuni dei suoi punti di forza, quali la libertà di esplorazione e gli enigmi ben strutturati dei dungeon, nonché un'ambientazione aliena che trae ispirazione da uno degli open world per eccellenza Nintendo: The Legends of Zelda: Breath of the Wild.
Non mancano le torri che sbloccano la mappa della relative zone del pianeta. Queste ricordano non poco i punti di osservazione di Assassin's Creed. Anche se per gran parte il pianeta è vuoto - non mancano comunque diverse attività secondarie e sfide, che metteranno alla prova la nostra abilità -, l'open world messo in piedi da Caracal Games è di ottima fattura grazie alla varietà di terreni e alla verticalità dello scenario. Il tutto abbinato al doppio uso dell'hoverboard per sfrecciare sia grande velocità che “a piedi”, esaltando le capacità di un ambiente in grado di adattarsi perfettamente al nostro peregrinare.
Ma andiamo con ordine analizzando l'arrivo di Star Overdrive sulle piattaforme di attuale generazione con la nostra recensione!
Durante un viaggio spaziale di routine con la nostra fida nave, alle prese con il videogioco preferito, Bios riceve una richiesta di aiuto da una persona molto particolare... la sua ragazza! Subito preso il controllo della nave si dirige verso il pianeta Cebete dove si trova l'origine del segnale, precipitando malamente al suolo. Ma di lei nessuna traccia, se non alcuni ologrammi che spiegano la sua difficoltà nell'adattarsi su di un pianeta non proprio deserto. Sembra che una società stesse lavorando ad un progetto risvegliando qualcosa di misterioso e non proprio amichevole. Il resto dovremo scoprirlo da noi, facendo i primi passi verso la zona vicino all'Ascensore Orbitale dove lei potrebbe trovarsi. Ma di lì in avanti le cose non prendono un buona piega costringendoci ad esplorare in lungo e in largo il pianeta, scoprendo verità non sempre piacevoli ma fondamentali per la nostra causa.
I primi passi sono quelli su come muoversi con il nostro hoverboard effettuando evoluzioni per acquisire velocità, arrivando nei punti di interesse più rapidamente. Il nostro mezzo può essere utilizzato anche a piedi tramite un doppio getto che ci fa eseguire un salto in alto e uno in avanti. Queste due tipologie di esplorazione si possono alternare in un qualsiasi momento tramite il relativo tasto dorsale del Pad (abbiamo utilizzato quello di Xbox Series X|S) o della tastiera, ampiamente supportata.
Oltre ad esplorare dovremo utilizzare al meglio la Keytar, che a dispetto del suo nome è in grado di essere usata sia come arma che per apprendere speciali poteri all'interno dei numerosi dungeon/miniere sparsi per il pianeta. Inizieremo subito da uno di essi ottenendo il potere dell'attrazione che tornerà utile sia in combattimento che nella risoluzione degli enigmi ambientali di ogni dungeon. Più avanti si sbloccheranno nuovi poteri e l'albero delle abilità, quest'ultimo legato ai dungeon, una volta completati, allo scopo di estendere le caratteristiche del nostro alter ego e i poteri passivi spendendo i punti ottenuti.
L'esplorazione libera, immersi in un mondo alieno tutto da scoprire, è già di per sé affascinante. Ma quando si prende dimestichezza con i comandi e si ottengono nuovi poteri e abilità si acquisisce quella consapevolezza di riuscire ad arrivare in luoghi e altezze prima impensabili, dando un senso di soddisfazione non indifferente. E per motivi di “trama” saremo costretti a farlo, quindi preparatevi ad avere un minimo di dimestichezza, pazienza e caparbietà nel fare ben più di un tentativo.
Il gioco mette a disposizione tutti gli strumenti attraverso l'evoluzione del nostro hoverboard. Per farlo bisogna raccogliere diversi materiali sparsi per il pianeta, che potranno essere utilizzati all'interno di piccole aree ingegneristiche anch'esse da trovare. In base alla quantità di materiale inserito e al numero di frammenti di cristalli verdi a disposizione, si potrà creare più di un dispositivo in grado di aumentare le caratteristiche dell'hoverboard quali ad esempio la velocità, il controllo e la gravità mediante la creazione di dispositivi quali il motore, gli alettoni, il bouncer e altro. La chiave per crescere è quella di fare un buon crafting nei punti giusti.
Allo stesso modo va curata la nostra Keytar da utilizzare sia in combattimento che per l'uso dei poteri che man mano verranno acquisiti all'interno dei dungeon/miniere per superare gli enigmi ambientali e successivamente durante l'esplorazione come ad esempio le aree di caccia. Anche se all'inizio sarà un po' difficile riuscire a gestire il tutto, pian piano ci si abitua, anche grazie ad una fluidità dei comandi ben studiata ed un platforming preciso al pixel.
La mappa è funzionale al contesto di gioco indicando sempre l'obiettivo principale, ma nessuno ci vieta di andare dove vogliamo. Anche se per buona parte il mondo alieno di Cebete è vuoto, ci sono comunque svariati luoghi da trovare ed esplorare. Non mancano i collezionabili come le cassette contenenti l'audio della nostra ragazza che racconta la sua vita difficile sul pianeta, le casse da aprire contenenti materiale speciale, i mod per l'hoverboard e le musiche speciali da ascoltare.
Una cosa che ci è piaciuta molto è l'originalità di alcuni enigmi sia all'interno della miniere che anche sulla superficie del pianeta. Uno di essi è quello di camminare su una sfera metallica per orientare il raggio su uno specifico punto dello scenario per sbloccare un interruttore o per dare energia utile a risolvere un enigma. Anche il correre su se stessi per ruotare una specie di vite gigante, per raggiungere altezze maggiori, è anch'essa un'idea molto interessante. Da questo punto di vista Caracal Games ha fatto un ottimo lavoro, dimostrando come il mondo indipendente abbia idee migliori di titoli con un budget ben maggiore.