Il nuovo metroidvania di Nitro Plus punta tantissimo, infatti, proprio sulla narrazione ma ci racconta una storia attraverso un gioco che cerca di attingere da tutti i vari metroidvania esistenti dai quali cattura ora questo ora quell'altro elemento cercando di offrire al giocatore tantissima roba per incollarlo allo schermo. Progressione del personaggio, rigiocabilità dei livelli man mano che si acquisiscono nuove abilità, esplorazione, crafting e poi gli immancabili nemici con tanto di boss finali. C'è di tutto in Rusty Rabbit, ma tutto è presentato in maniera ordinata e, salvo il disorientamento iniziale giusto il tempo per entrare nelle sue meccaniche, alla fine si finisce per avere il controllo totale della situazione.
È uno di quei giochi che stimola, proprio per come sono concepiti, a cercarne i collezionabili, a rilevarne tutta la storia opportunamente frammentata tra vari documenti sparsi in giro e i racconti dei co-protagonisti fino alla rivelazione dell'intero quadro preso nel suo insieme che giustifica, lo diciamo fin da subito, il percorso fatto per raggiungerlo. C'è anche molta nostalgia, fatta di un mondo dove gli esseri umani sono un lontano ricordo ma dove, comunque, in qualunque forma la vita continua ad andare avanti.
Con questa presentazione il coniglio antropomorfo Stamp, fumando una carota, si presenta a noi. Appoggiato al bancone di un bar manco fosse Humphrey Bogart nel più classico dei noir, il nostro protagonista si autodescrive come l'antieroe per eccellenza, colui che ormai non ha più ambizioni e gironzola per la Montagna Ciminiera alla ricerca di rottami da utilizzare per tirare a campare. Una sorta di Wall-E con molta meno ingenuità insomma. Stamp è legatissimo a Junkster ovviamente, il suo strumento di lavoro, un mech tutto scassato che gli permette di andare in cerca di rottami arrugginiti e di risorse sparse nei tantissimi mondi sotto e sopra la montagna. Una montagna comunque piena di inside tra i vari mostri pieni di ruggine brutti e cattivi e i ricordi dei "giganti" (leggere umani) che una volta popolavano il mondo e che hanno lasciato in eredità solo i resti del loro sfrenato consumismo.
Reliquie, vecchi ricordi, elevati al ruolo di Bibbia e di racconti al punto da farne una vera e propria religione come salterà fuori quando incontreremo i simpatici e strampalati coniglietti del BB's, un'organizzazione strampalata che ogni volta si autoassegna un compito diverso. E sarà grazie a loro e agli stimoli che forniranno continuamente a Stamp, mettendosi continuamente in pericolo, che inizierà la nostra avventura. Un lungo viaggio che ci aiuterà a ritrovare la nostra dispersa figliola e che al contempo ci rivelerà un quadro storico di tutto ciò che è successo sul pianeta.
I coniglietti del BB's ci daranno tutto il supporto necessario, soprattutto al villaggio innevato che rappresenta l'hub vero e proprio al di fuori della montagna. Un intero mondo popolato da personaggi e luoghi di interesse e da visitare continuamente tra una missione e l'altra sia per recuperare energie che per potenziare il nostro Junkster. Recandoci al bar potremo ad esempio farci assegnare missioni secondarie per recuperare moneta locale e soprattutto skill, così come andando in chiesa e pagando il corrispettivo richiesto, raccoglieremo informazioni sulla storia del mondo. Potremo anche recarci al diner dove, offrendo la cena a qualcuno, riceveremo informazioni e oggetti interessanti per non parlare ovviamente dell'hardware store e, manco a dirlo, della nostra abitazione principale. Tra le mura di casa nostra potremo occuparci di crafting anche di nuove armi se abbiamo le risorse e soprattutto i blueprints, cioè i progetti necessari, potremo equipaggiare il nostro mech, smantellare ciò che non ci serve più per recuperare risorse e anche riparare vecchi e storici oggetti se avremo recuperato in giro le parti necessarie e anche personalizzare il nostro aspetto o quello dello Junkster a patto di avere recuperato i vestiti qua e là per i livello.
Per farsi strada nei vari livelli il nostro Junkster potrà disporre di alcune armi e di abilità particolari, tutte da sbloccare in giro man mano che si avanza. La trivella ad esempio permette di rompere i blocchi di rifiuti (non tutti) e di terra che ostacolano il nostro passaggio. Il fucile invece serve, naturalmente, per sparare a distanza ai nemici, mentre la spada serve per tranciare cavi elettrici ed arbusti, così come il martello è utile per rompere i blocchi più resistenti. Ognuna di queste armi, a parte il fucile, ha un duplice scopo, di difesa e di avanzamento ma ognuna di queste può essere usata fino al surriscaldamento - poi bisognerà attendere che si raffreddi - e può essere dotata di un potere speciale, attivabile con il tasto B del controller (quello Xbox con cui abbiamo testato il gioco) e a patto di aver incastonato nell'apposito slot la giusta gemma.
I vari nemici sono sensibili ad un'arma e non ad un'altra e quindi spesso (con il D-Pad) ci toccherà cambiare in corsa per sconfiggerli. Niente di difficile dato che hano dei pattern abbastanza semplici, boss compresi. Inoltre il nostro mech potrà sbloccare un rampino per appendersi alle varie piattaforme e la modalità dash (con il tasto RB) per scattare in avanti. Attorno a noi un mondo costellato di ostacoli, porte apribili con il giusto codice da ritrovare in giro, leve da azionare e così via. Ogni mondo è collegato ad un altro trovando la giusta stazione checkpoint e ognuno di questi è caratterizzato da un bioma (e quindi una configurazione) completamente diversa, spaziando dai rottami a foreste rigogliose (nel giardino sotterraneo) ai laboratori e così via.
L'obiettivo è quello di esplorare ciascuno dei vari mondi anche se alcune aree ovviamente non saranno accessibili finché non avremo trovato la giusta arma/abilità e quindi dotremo tornare indietro per completare il lavoro. Sotto questo aspetto ci viene in soccorso la mappa del livello, accessibile con il tasto select del Controller che denoterà aree scure (inesplorate) e vari colori a indicare ostacoli insuperabili al momento. Guardando bene la mappa si nota ogni tanto una lente di ingrandimento (a patto di andarci vicino) che nasconde i vari livelli segreti che contengono altre casse da rompere e bonus di diversa natura.
Ogni nostra scoperta incrementa la moneta a disposizione, da spendere nei vari store per acquistare oggettini interessanti e soprattutto aumenta le nostre skill da spendere invece in un albero delle abilità enorme con le varie icone che sbloccheranno (o meglio agevoleranno) nuove interessanti abilità. Infatti potremo aumentare il nostro livello di energia, ridurre i tempi di ricarica delle armi e influire sui momenti di stallo, attimi nei quali il nostro Junkster è indifeso perché colpito da qualche nemico. L'albero delle abilità a nostro avviso è anche troppo dispersivo con alcuni rami più importanti di altri che invece sembrano del tutto trascurabili. Bene invece il sistema di salvataggio automatico, anche se nel villaggio e nelle varie stazioni potremo anche salvare manualmente.
Da ogni piattaforma checkpoint potremo entrare e uscire dai vari livelli oltre a tornare al villaggio e usare gli spostamenti rapidi. Una di queste piattaforme è presente all'interno di piccole stazioni dove sono contenuti anche i D-TAM, dei dispositivi da attivare che ci raccontano frammenti della storia di Rusty Rabbit oltre alla possibilità di regolare i componenti aggiuntivi per il nostro mech (se avremo liberato i vari slot e abbiamo acquistato le componenti necessarie) e la possibilità di acquistare e vendere alcuni oggetti utili nelle nostre missioni. Ad esempio alcuni circuiti sono curativi (con il tasto LB) ripristinando la nostra energia se ci troviamo in difficoltà. Teoricamente potremo andare dritto per dritto, ma avere ragione di ogni livello da esplorare nelle sue singole parti ci svela dei collezionabili utili non solo per fini di completamento ma anche per dettagli importanti sulla trama di gioco. Inoltre dopo il primo livello nel villaggio si libererà l'accesso al Random Dungeon con delle vere e proprie sfide di sopravvivenza in livelli generati in maniera sempre diversa. Un altro modo per offrire intrattenimento vario al giocatore e per recuperare risorse importanti per andare avanti.
Come dicevamo la componente narrativa è sicuramente preponderante all'interno del gioco, grazie alla mente di Gen Urobuchi (famoso scrittore giapponese) che ha ideato una storia molto interessante. Bellissimi i dialoghi di intermezzo grazie anche ad un ottimo doppiaggio in lingua inglese - con un non troppo velato accento texano per il protagonista- e ai vari protagonisti (BB's compresi) caratterizzati in maniera impeccabile. Peccato per la mancata localizzazione in italiano che vi farà perdere gran parte del divertimento e della comprensione anche se sono presenti i sottotitoli in inglese, ma che richiedono comunque una buona conoscenza della lingua. Molto ben fatto l'effetto nostalgia tra presente e passato (più volte ci ha richiamato quello di Wall-E e non parliamo di roba da poco) con i vari oggetti da restaurare e con una storia che pian piano si rivela in tutta la sua magnificenza.
Forse un po' sottotono gli scontri con i vari nemici non troppo vari e comunque difficilmente ostici per andare avanti, così come qualche piccola imperfezione in alcune hitbox ci fa fare scivoloni assurdi quando zompettiamo da una piattaforma all'altra, difficile e un po' impreciso ad esempio il sincronismo nei salti in velocità. Fatto sta, comunque che Rusty Rabbit è un gioco che danza tra il metroidvania e il platforming ed è capace di catturare il giocatore e intrattenerlo fino al suo completamento. Dal punto di vista tecnico su PC gira abbastanza bene senza problematiche di sorta: bello sia graficamente con i modelli dei vari conigli che sembrano peluches in movimento che dal punto di vista delle animazioni. Buona anche la soundtrack con motivetti ora più calmi ora più incalzanti ad accompagnare l'azione. Al prezzo richiesto, se non avete problemi con la lingua supportata, dovete portarlo a casa senza pensarci due volte.
Modus Operandi:
abbiamo seguito le avventure di Stamp grazie a un codice datoci da Premier.