Recensione X-Box Series X-S
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Titolo del gioco:
Breakout Beyond
Anno di uscita:
2025
Genere:
Puzzle / Brick Breaker
Sviluppatore:
Choice Provisions
Produttore:
Atari
Distributore:
Xbox Store
Multiplayer:
Locale a 2 giocatori
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console della famiglia Xbox One (Xbox One, Xbox One S, Xbox One X), Xbox Series X|S - una connessione a banda larga - un account Xbox - 911 MB di spazio libero su disco - Prezzo: €14,99
Box
  • C'&egrave; anche un pizzico di curvatura nel nuovo asset... normale?
  • I poteri speciali non mancheranno andando avanti
  • E neanche il caos su schermo purtroppo.
  • Il nostro pad &egrave; piccolino. E questo lo rende pi&ugrave; difficile.
  • Fare goal per passare il livello... anche giocando in due.
  • Quei mattoni sono particolari... occhio.
  • Due pad, due palle, doppia difficolt&agrave;?
  • Certi livelli sono particolari rispetto ad altri.
  • La key art ufficiale del gioco.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 05-04-2025
Una racchetta, una palla e un muro da abbattere. Vi ricorda qualcosa?

Era il lontanissimo 1976 quando in una forma di intrattenimento di nuovissima concezione (i videogames... -NdR), Atari tirava fuori dal cilindro il primo Breakout. Era un concetto abbastanza semplice: c'erano dei mattoncini in alto sullo schermo da distruggere e dovevamo farlo utilizzando una pallina da far rimbalzare sulla nostra racchetta posta in basso allo schermo. Niente effetti speciali, né varianti, con il colore dei mattoncini che serviva solo dal punto di vista estetico e con la nostra racchetta che poteva muoversi da destra a sinistra senza poter fare altro. Lasciarsi oltrepassare dalla pallina significava perdere una vita. Eppure le idee migliori non hanno mai avuto bisogno di tanti fronzoli, e ci volle molto poco affinché Breakout diventasse un assoluto successo dando vita negli anni successivi a una intera categoria di videogames: quella dei brick breaker (rompi-mattoni per l'appunto).


A parte i sequel ufficiali, come Super Breakout uscito un paio d'anni dopo e successive rivisitazioni anche per il mercato Mobile, sono nati tantissimi altri giochi (individuati poi come cloni) ispirati al concetto originale di Breakout ma ampliato e adattato in chiave sempre più complessa con l'obiettivo unico di migliorare la varietà del gioco.

MA QUANTI SONO?

Il tema principale ovviamente dava spazio a una serie di innovazioni. La struttura dei vari livelli con il posizionamento dei mattoncini giusto per fare un esempio, ma anche la consistenza dei mattoncini stessi (dovevano essere tutti distruttibili con un colpo solo?) e poi perché non dotare la racchetta di alcuni "poteri" particolari? Con queste varianti ci hanno sguazzato poi tantissimi altri giochi come il famosissimo Dx-Ball (e relativo seguito) per Windows, ma soprattutto il famosissimo Arkanoid recentemente rivisitato con la versione Eternal Battle. Di conseguenza dopo tutti questi anni e dopo una quantità industriale di giochi di questo genere pubblicati la scelta di Atari, in collaborazione con Choise Provisions, di riproporre un brick breaker in chiave moderna è quanto meno coraggiosa.


Il problema principale di questo tipo di giochi è da ricercare in profondità: il sistema di controllo. Questi giochi nascono per essere gestiti con la classica rotellina sul pad (si chiamano spinner o knob e ormai sono venduti come periferica per quasi tutti i dispositivi), anche se tutto sommato pure il mouse fa la sua parte. Un po' difficile gestirli con un controller di gioco (soprattutto con le levette analogiche) principalmente se l'ottimizzazione in sede di programmazione non è tale da "compensare" eventuali errori di posizionamento.

L'IMPRESA È ARDUA...

Per tornare al nostro Breakout Beyond gli sviluppatori non hanno avuto vita facile anche per alcune scelte stilistiche. Ad esempio per adattare il gioco dai vecchi CRT a 4:3 alle moderne TV a 16:9 hanno pensato di ribaltare la visuale dello schermo. Adesso non si va più dal basso verso l'alto ma da sinistra a destra, prospettiva che crea un bel po' di scombussolamento iniziale (principalmente in chi è abituato da anni a questo genere di giochi). All'interno del gioco troveremo una campagna principale, Voyage, composta di 72 livelli da superare, ma anche una modalità infinita, Endless, e la possibilità di giocare in coppia localmente con un partner. Il menu per la verità è abbastanza striminzito e le uniche opzioni disponibili sono quelle che permettono di scegliere la risoluzione su schermo.


Naturalmente sono disponibili alcuni poteri speciali, sia sulla racchetta che sulla stessa pallina con effetti laser, meteore, bombe, barriere a protezione dello schermo, palline multiple e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire. Fondamentalmente i controlli sono al limite del banale, con un tasto che velocizzerà il movimento della nostra racchetta (occhio perché c'è sempre un piccolo attimo di latenza) e un altro che invece rallenterà il tempo per permetterci il corretto posizionamento. Inoltre se colpiremo la palla con la nostra racchetta in movimento saremo in grado di imprimere un certo "effetto" al nostro tiro con delle curvature spettacolari ed efficaci, sull'imparare ad eseguirle in maniera voluta è tutto un altro conto. Lo scopo è quindi non solo quello di demolire i mattoncini che abbiamo di fronte (ovvero di lato), ma anche di aprirci una strada per andare a colpire il fondo dello schermo e passare poi a livello successivo.

... ANCHE PER IL SISTEMA DI CONTROLLO

Dal punto di vista grafico non c'è nulla da dire. Anche se non siamo ai livelli del già citato Arkanoid Eternal Battle, la scelta di colori ed effetti speciali sullo schermo è appagante e ben realizzata. Bene anche gli effetti sonori e le musiche di accompagnamento che dovrebbero modificare il ritmo nei momenti più concitati dei vari livelli: il "dovrebbero" è d'obbligo, perché in realtà questo è avvenuto poche volte. Buona anche la longevità di gioco, ci vorranno 5-6 ore per arrivare all'ultimo stage, naturalmente intoppi e arrabbiature a parte. Sotto questo punto di vista c'è un ottimo il sistema di salvataggio che tiene traccia dell'ultimo livello raggiunto, evitandoci di dover rigiocare i precedenti una volta perse le tre vite a disposizione sullo schermo.


Qualche problema invece c'è nel sistema di controllo: anche regolando la sensibilità nella risposta ai comandi non siamo riusciti ad avere mai la piena padronanza della racchetta. Il risultato è che diverse volte abbiamo perso la palla per un problema di posizionamento, anche nei livelli base, rallentando il tempo e calcolando alla perfezione i rimbalzi della pallina. La conseguenza è che o si è esperti di balistica in real time, giocando anche d'anticipo sui rimbalzi, oppure sono guai seri. Diverse volte abbiamo mancato la pallina per pochi decimi di millimetro e forse anche meno: se da un lato non ci sentiamo di puntare il dito sulle hitbox, dall'altro un minimo di compensazione dell'errore in giochi come questo è sempre necessario.

CONCLUSIONI

La domanda a questo punto è se vale la pena investire i nostri quattrini per questa rivisitazione in chiave moderna di Breakout. In linea di massima ci aspettavamo qualcosa di più: fermo restando che i brick breaker sono giochi difficili per antonomasia, qua si sente maggiormente il peso di un sistema di controllo non proprio precisissimo. Che si possa sbagliare con la palla in velocità o con un gran caos sullo schermo è plausibile, ma che si sbagli anche con la palla a rilento perché il nostro pad non si posiziona dove vorremmo rappresenta sicuramente un problema. E a nulla servono gli aggiustamenti sulla sensibilità disponibili nello "scarno" menu di gioco. Non abbiamo avuto modo di testare il gioco con uno spinner, questo è vero ma comunque la sensazione è che non si abbia mai il pieno controllo della situazione.


Dal punto di vista squisitamente tecnico c'è poco da dire: graficamente il gioco fa il suo dovere e anche le musiche di accompagnamento, pur se migliorabili, sono in linea con il resto. Va detto anche che il cambio di prospettiva non facilita le cose, almeno finché non ci si abitua. Non si ha molto beneficio dal gioco in co-op che danza continuamente tra aumentare il divertimento oppure il caos sullo schermo così come alcuni potenziamenti e il progresso stesso della nostra racchetta sembrano più legati alla fortuna che all'abilità vera e propria. In ogni caso però il gioco intrattiene lo stesso, ha un suo hype, sia per la storia che si porta dietro ma anche per la curiosità di arrivare fino alla fine. L'importante è munirsi di tanta, tantissima pazienza.

Modus Operandi:

abbiamo provato Breakout Beyond grazie a un codice fornitoci da Uber Strategist.

Breakout Beyond è la rivisitazione in chiave moderna di un grande classico dei videogames, anzi del capostipite di un intero genere. Se da un punto di vista tecnico c'è poco da dire, diverso è il concetto del gameplay a causa di una responsività ai comandi della nostra racchetta non proprio precisissima, con il risultato di non trasmettere mai al giocatore il pieno controllo della situazione. Sicuramente poi il cambio di prospettiva da verticale ad orizzontale richiede un periodo di training prima di prenderci l'abitudine. Sarà un continuo prova e riprova dei vari livelli per andare avanti, a volte a causa della nostra scarsa abilità, il più delle volte a causa del non preciso posizionamento della racchetta. Niente che non possa essere sistemato con qualche patch, questo è vero, però tenete presente che la concorrenza in questo settore è davvero tantissima.
  • È sempre Breakout
  • Graficamente fa la sua figura
  • Vorrete comunque giocarlo fino alla fine
  • Il movimento della nostra racchetta non convince
  • La prospettiva in orizzontale può creare qualche problema
  • Estremamente difficile e punitivo
GLOBALE