Uscito praticamente in sordina, Ender Lilies: Quietus of the Knights (qui la nostra recensione) ha colpito tutti per la sua qualità ben sopra la media, rafforzando il genere metroidvania ormai in crescita con un numero sempre maggiore di appassionati (tra cui il sottoscritto... -NdR). Il genere è praticamente esploso quando un certo Hollow Knight (qui la nostra recensione) è arrivato di soppiatto scalando le vette fino a diventarne il portabandiera, in attesa del suo seguito Silksong con la speranza di vedere qualcosa quest'anno.
L'opera prima del duo giapponese Adglobe e Live Wire ha creato un universo bidimensionale dal forte carattere artistico, dove la trama assume un ruolo non secondario con un ritmo più pacato e riflessivo. Di certo la struttura che mischia platforming, combattimento, un baktracking intelligente e le panchine/falò alla soulsklike mette un punto di riferimento sulle basi su come sviluppare un metroidvania di un certo livello. L'aver creato uno stile grafico originale, completamente in 2D su cui si fonda tutto quanto, rende ancor più affascinante quest'opera che è riuscita a vendere 1,5 milioni di copie. Grazie all'inserimento sul PlayStation Plus, Ender Lilies si è messo ancor più in luce in attesa del nuovo gioco ambientato nello stesso universo.
Stiamo ovviamente parlando di Ender Magnolia: Bloom in the Mist, disponibile dalla penultima settimana di gennaio e atteso da molti appassionati e non. In accesso anticipato da marzo del 2024 (se volete, qui c'è la nostra anteprima), aveva già messo le basi sulla qualità che andava a migliorare il già ottimo gameplay dell'originale andando a correggere quello che non funzionava per dare ai giocatori un'esperienza ancora migliore, magari sperimentando nuove vie e interazioni.
Dopo averlo testato in lungo e in largo, possiamo dirvi che siamo di fronte ad un metroidvania di qualità sopraffina che mantiene un comparto artistico e musicale di ottimo livello accompagnato da un'atmosfera densa dove viene raccontata una nuova storia ed una lore più estesa del predecessore. Siamo rimasti un po' dubbiosi sul coinvolgimento e sulle meccaniche di gioco, seppur ottime, dove gli sviluppatori non hanno voluto spingersi oltre appoggiandosi sulle stesse meccaniche dell'originale con qualche aggiunta. Possiamo anticiparvi che questo è il più grande difetto del gioco, ma andiamo con ordine raccontandovi tutto nelle nostra recensione!
La domanda ce la siamo posta sin dalla prova della versione in accesso anticipato: Ender Magnolia: Bloom in the Mist è il seguito di Ender Lilies? La risposta è tutt'altro che facile, poiché ci troviamo in un mondo, quello di Vaporterra, molto diverso da quello medievale di Ender Lilies. Di sicuro entrambi i giochi abbracciano lo stesso universo, questa è l'unica vera certezza. Ender Magnolia si poggia in un mondo più tecnologico, anche se diversi riferimenti storici e ambientali fanno capire che potrebbe essere ambientato decenni dopo i fatti del predecessore.
Andando avanti con la narrazione sembra che qualcosa non quadri. Fatti e riferimenti si fanno fin troppo spinti, dando adito a maggior grattacapi quando entrano in gioco personaggi che non ti aspetti... provenienti da un luogo lontano. Non vi diciamo altro, ma è come se gli sviluppatori avessero voluto giocare con la trama mischiando le carte in tavola per offuscare le poche certezze rimaste.
Vaporterra, la nuova ambientazione di Ender Magnolia, spicca per un evoluzione meccanica e tecnologica grazie alla sorgente magica che si trova nel sottosuolo. Questo ha permesso di creare gli Homunculi, vite artificiali senzienti aventi il nucleo alimentato proprio dalla magia, con lo scopo di aiutare gli umani nei lavori pesanti e di tutti i giorni. Ma qualcosa di strano sta accadendo: proprio gli Homunculi iniziano a comportarsi in modo strano, fino ad aggredire gli umani stessi. Il motivo è la fuoriuscita di vapori che li fanno impazzire rendendoli pericolosi fino a subire una mutazione.
Gli umani che vivono nei centri abitati non si avventurano all'esterno, poiché il rischio di essere aggrediti è alto. Nel frattempo all'interno dell'Opificio in rovina si risveglia Lilac, un accordatore che non ricorda praticamente nulla e neanche perché si trova lì. Gli accordatori sono umani in grado di controllare gli homunculi e la magia all'interno del loro nucleo per farli tornare in sé e al loro compito originale... allo stesso modo delle vestali che liberavano gli impuri dalla pazzia in Ender Lilies. Nelle vicinanze troviamo un homunculo misterioso che non ha perso il senno, e dopo un colloquio si unisce alla nostra causa di salvare quanti più homunculi possibile cercando di capire cosa sta succedendo.
La storia si snoda all'interno di un vasto mondo esplorabile, allo stesso modo di Ender Lilies, dove i combattimenti con boss e nemici permettono di acquisire nuovi poteri e abilità allo scopo di diventare più forti e esplorare nuovi luoghi prima inaccessibili. Possiamo anticiparvi che la progressione e il relativo backtracking sono cadenzati quasi alla perfezione lasciando sempre il fascino della scoperta quando si acquisisce ad esempio il doppio salto e la possibilità di rompere alcuni punti dello scenario eseguendo un potente colpo dall'alto. Il lavoro fatto dal duo di sviluppatori giapponesi è encomiabile anche questa volta, confermando un altro piacevole valore aggiunto: il pieno supporto della lingua italiana, ne parliamo più avanti...