Diciamolo subito: basta leggere un paio di righe sul plot di Song of Horror per richiamare alla nostra memoria le notti perse dietro a Resident Evil e Silent Hill. Il paragone non è azzardato anche perché di elementi in comune ce ne sono a bizzeffe, a partire dal gameplay in terza persona, passando alle inquadrature per poi andare a parare nel soprannaturale. Vediamo quindi cosa promette il nuovo gioco di Protocol Games, in uscita definitiva ormai entro il breve periodo.
Sarà per la loro eccentrica tendenza a vivere isolati, oppure perché uno scrittore è in grado davvero con la sua fantasia di aprire porte sconosciute verso altre dimensioni, ma il più delle volte gli autori di libri e racconti si prestano a sparizioni misteriose con tanto di indagini conseguenti. Questa volta a scomparire è il famoso Sebastian P. Husher con tutta la sua famiglia. Toccherà a noi quindi recarci nella sua magione e iniziare le indagini per far luce sulla vicenda. Allo stato attuale il comparto narrativo è a malapena accennato, limitandosi a quanto appena detto ma ci si augura che nella versione finale la trama sia ancora più articolata.
All'inizio del gioco, non localizzato in italiano, ci verrà data la possibilità di scegliere fra tre personaggi diversi: Sophie Van Denend, Etienne Bertrand oppure il cinquantanovenne Alexander Laskin. Questo è un numero tendente ad aumentare nella versione finale del gioco almeno in base alle promesse del team di sviluppo. La differenza tra i vari personaggi comunque non è solamente estetica dal momento che ognuno di loro è dotato di caratteristiche diverse che passano da parametri come forza, agilità, movimento e soprattutto comparto emotivo nei confronti del soprannaturale. Girovagando per gli angusti ambienti del gioco infatti vedremo che ognuno dei protagonisti reagirà in maniera diversa alla paura.
Per quello che abbiamo potuto provare in questa fase ancora non definitiva, le ambientazioni di gioco rasentano la spettacolarità: lo stile è quello dei capolavori citati in precedenza, con giochi di luci ed ombre ottimamente realizzati che ben si sposano con l'atmosfera claustrofobica e spaventosa della storia. All'inizio avremo in dotazione solo una lanterna che ci accompagnerà nella nostra esplorazione fra le tante stanze della magione dello scrittore. Le stesse inquadrature della telecamera, rigorosamente non manovrabili, ricordano tantissimo la fase esplorativa di Resident Evil (i primi capitoli ovviamente). Naturalmente il gioco non si limita a tastare la nostra bravura con esplorazione ed enigmi ambientali ma prova a metterci in difficoltà grazie all'immancabile creatura soprannaturale qui chiamata "la presenza". Questa infesterà alcune stanze in maniera abbastanza casuale e, naturalmente, cercherà di farci la pelle in ogni modo grazie anche ad una buona I.A. che le permetterà di anticipare le nostre mosse.
Le ambientazioni dicevamo sono molto belle, con un giusto livello di dettaglio soprattutto nell'arredamento e con un'effettistica di luci ed ombre di alto impatto. Guardando i requisiti minimi richiesti dal gioco inoltre emerge un buon livello di ottimizzazione: ci sono ancora alcuni difettucci da limare, come rallentamenti vari e qualche animazione qualitativamente inferiore, niente comunque che non si possa risolvere in tempo per l'uscita finale del gioco prevista per il mese prossimo.
Durante i nostri test abbiamo notato qualche piccola debacle nel gameplay vero e proprio, a partire dal sistema di controllo che ci ha obbligati a mouse e tastiera fregandosene del nostro controller. Va ricordato che la morte del nostro alter ego, sempre per via della presenza sarà irreversibile anche se potremo continuare l'avventura con un altro personaggio che, fortunatamente, riprenderà perfettamente da dove ci eravamo fermati, inventario compreso. Le diverse caratteristiche dei personaggi comunque si vedono sul campo con un variegato modo di reagire alle varie situazioni di pericolo.
Oltre al comparto grafico anche la parte sonora la fa da padrone, come è giusto che sia in un titolo che punta tutto sull'atmosfera. Le stanze da esplorare sono davvero tante e abbastanza diversificate, proprio a testimonianza dell'importanza dell'esplorazione, tanto che più volte ci capiterà di perderci nella mappa e di girare in tondo senza approdare a nulla. Bisognerà comunque aprire bene le orecchie e quindi dotarsi di un buon sistema audio dal momento che il più delle volte ci basterà origliare dietro le porte per sentire rumori sospetti ed evitare quindi di entrare incontrando la fantomatica presenza. Gli effetti sonori sono all'altezza, a partire dal vento fino allo scricchiolio sinistro delle assi di legno sotto i nostri passi
Song of Horror promette davvero tanto con un'ambientazione stupenda, un dettaglio grafico di alto livello e con un gameplay ispirato a veri e propri capolavori del genere. Il comparto narrativo è ancora semplicemente accennato, così come alcune animazioni sono da migliorare e lo stesso vale per i caricamenti al momento ancora troppo lunghi e fastidiosetti. Speriamo anche in una localizzazione nella nostra lingua, almeno per i sottotitoli che, al momento dei nostri test risultano ancora disabilitati, così come auspichiamo anche una buona implementazione del controller di gioco per chi non ama cimentarsi con mouse e tastiera. Le premesse sono davvero ottime per regalarci una stupenda avventura horror. Non ci resta che aspettare.
Modus Operandi:
abbiamo esplorato le stanze della casa di Sebastian grazie ad un codice fornitoci dagli sviluppatori, tramite Jaleo PR.