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Titolo del gioco:
Etherborn
Anno di uscita:
2019
Genere:
Adventure / Puzzle / Platformer / Indie
Sviluppatore:
Altered Matter
Produttore:
Altered Matter
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 o superiore - Memoria: 4 GB di RAM - DirectX: Versione 11 Memoria: 1 GB di spazio disponibile
Box
  • Un cristallo da raccogliere... ci servir&agrave; poi per sbloccare nuovi percorsi
  • Quel cristallo sembra lontano da raggiungere... quale strada percorrere?
  • L'albero le cui radici rompono il cemento... da qui bisogna partire
  • Camminare in verticale? La gravit&agrave; ha delle regole proprie in Etherborn
  • Pochi colori, ma gli scenari sono piccole opere d'arte
  • Il cristallo a forma di palla e tutti quei cubetti... la citazione a Marble Madness &egrave; obbligatoria!
  • Le parti curve aiutano i cambi di direzione... bisogner&agrave; imparare a sfruttarle.
  • I puzzle sono difficili, non &egrave; un gioco adatto a tutti
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 05-04-2019
Un corpo senza voce e una voce senza corpo... bisogna assolutamente farli incontrare!

Etherborn appartiene alla categoria di giochi cervellotici, dove è richiesta una sana dose di calma, pazienza e soprattutto di logica anche se in questo nuovo gioco di Altered Matter di logica nel senso "terrestre" del termine ce n'è molto poca.

LA GRAVITA' QUESTA SCONOSCIUTA

Scopo del gioco è condurre il nostro omino muto fino al traguardo dove lo attende una voce eterea, incorporea, che gli dispensa perle di saggezza e prova a guidarlo verso di lei. In un universo in continua evoluzione, con ponti da spostare e ricostruire e strade tortuose da percorrere, ci toccherà andare sempre avanti fino al raggiungimento dell'obiettivo. Il primo elemento che attira la nostra attenzione però è l'assoluto sconvolgimento delle leggi della gravità. Il nostro omino può camminare sui muri, così come può precipitare dal suo percorso senza un'apparente ragione. Guardando un po' più a fondo però si vede che una ragione c'è e risiede nel cambio delle prospettive con un senso di gravità strettamente perpendicolare al piano di gioco: una volta arrampicato su un muro ad esempio la prospettiva cambia e ciò che era prima sicuro ora diventa pericoloso. Realmente il concetto è molto difficile da descrivere, bisogna provare e riprovare, magari facendo precipitare il nostro omino decine di volte come abbiamo fatto noi in redazione. La nuova mutata realtà risulta comunque difficile da comprendere, malgrado i vari tentativi fatti sul gioco dal momento che il nostro istinto ci farà muovere il nostro personaggio comunque secondo i canoni ai quali siamo abituati in un platform.

IL GAMEPLAY

L'idea del gioco è comunque interessante e innovativa dal momento che prende tutto ciò a cui siamo abituati in tanti anni di saltelli fra i vari platform e lo sconvolge interamente. Il nostro omino può correre (con il tasto A), saltare (con il tasto X) e interagire (con il tasto B), raccogliendo dei cristalli disseminati in giro da sistemare poi negli appositi slot che attiveranno dei ponteggi consentendoci così di passare. Come se non bastasse la difficoltà dettata dal movimento, avremo a che fare anche con enigmi veri e propri dovuti allo scenario. Più volte saremo costretti a mettere un cristallo, attivare un ponte, poi togliere lo stesso cristallo per attivarne un altro e così via, il tutto rischiando più volte di romperci l'osso del collo. Ne vien fuori un livello di difficoltà abbastanza elevato dove saremo costretti a spremere per bene le meningi per osservare bene lo scenario prima di muoverci. Il movimento avviene con la leva analogica sinistra, mentre la leva di destra ci sposta un po' la telecamera giusto per vedere meglio l'ambiente circostante. Non riusciremo comunque a centrare il nostro personaggio (guardandolo da dietro ad esempio) e questo rappresenta un ulteriore livello di difficoltà a causa dei continui cambi di inquadratura che finiranno per incasinare ulteriormente le prospettive nel gioco. E' molto utile imparare ad utilizzare le parti curve dei sentieri per dei cambi di prospettiva/direzione del nostro personaggio: non è proprio intuitivo come meccanismo, ma dopo un po' ci si fa la mano.

LA DOLCEZZA DEL TUTTO

L'atmosfera surreale di Etherborn è comunque molto affascinante. Oltre alla colonna sonora che ci accompagna con note di pianoforte delicate e coinvolgenti allo stesso tempo, il comparto grafico è volutamente minimalista ma al contempo appagante. A partire dal nostro personaggio dall'involucro trasparente (gli si vedono parte degli organi interni), fino ad arrivare ai sentieri, leggermente colorati, ma chiaramente ispirati alla pittura surrealista al punto da indurci a vedere negli scenari tracce dell'estro di Magritte, di Picasso o di Dalì. Ottima l'idea di usare una quantità minima di colori anche se i vari livelli riescono comunque ad essere ben caratterizzati fra di loro, grazie a un colore dominante che ci accompagna solitamente fino al cambio di scenario. Tuttavia la bravura degli sviluppatori si vede, eccome, soprattutto quando si incontra un po' di vegetazione, delle vasche d'acqua, delle serre che ci richiamano a un concetto di multidimensionalità tipico dei sogni. Non mancano poi le citazioni a capolavori del genere come il livello dove tanti cubetti sovrapposti richiamano al mondo di Marble Madness.

IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO...

La versione beta di Etherborn che abbiamo provato promette abbastanza bene. Sia chiaro, si tratta di un gioco atipico, più lento e ragionato rispetto a quelli ai quali siamo abituati, con un livello di difficoltà tarato abbastanza verso l'alto. Nel momento in cui ci si prende la mano però la risoluzione dei vari puzzle regala parecchie soddisfazioni. L'atmosfera di gioco è rilassante, quasi mistica e ci permette di empatizzare con il nostro personaggio facendoci carico della sua voglia di arrivare a destinazione. Ottima la colonna sonora, semplice ma efficace, così come la scelta grafica e il gameplay tanto stravagante quanto innovativo. Durante i test abbiamo utilizzato il controller per Xbox 360 senza riscontrare alcuna problematica, così come non abbiamo notato strafalcioni nei sottotitoli. Il doppiaggio inglese (della sola voce eterea) è comunque ben realizzato. A questo punto non ci resta che attendere l'uscita del prodotto finale, giusto per vedere quali altri livelli stravaganti si inventeranno gli sviluppatori.

Modus Operandi:

Abbiamo esplorato in anteprima l'universo di Etherborn grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori.

Etherborn è un gioco nuovo, che mischia le carte nel concetto di platform giocando con l'alterazione delle leggi di gravità. E' un titolo difficile, non adatto a tutti, ma al contempo affascinante e coinvolgente. Buone le scelte sul comparto tecnico, dalla grafica alla colonna sonora, in grado di farci appassionare alla missione del nostro protagonista. Aspettiamo a questo punto il prodotto finale, ma le premesse per realizzare un piccolo capolavoro indie ci sono tutte. Continuate così ragazzi!
  • Bellissima atmosfera di gioco
  • Scelte grafiche e sonore azzeccate
  • Gameplay innovativo
  • Puzzle a volte molto difficili
  • Ritmo lento che può non piacere a tutti
  • Solo per chi ha molta pazienza.