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Titolo del gioco:
Hell Architect
Anno di uscita:
2020
Genere:
Simulazione / Strategia
Sviluppatore:
Woodland Games
Produttore:
PlayWay S.A.
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 o superiore - Processore: AMD Phenom II X4 955 / Intel Core i5-750 o equivalente - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: Intel HD 4600 (AMD o NVIDIA equivalente) - DirectX: Versione 11 - Hard Disk: 4 GB di spazio disponibile
Box
  • Al momento si pu&ograve; selezionare solo l'inglese, ma ci saranno anche altre localizzazioni
  • Il diavolo in basso ci dice che dobbiamo scavare? Facciamolo allora !
  • Premendo il pulsante build potremo costruire, una bella scala servirebbe in effetti
  • Selezionando un peccatore potremo accedere a tantissime statistiche e parametri che lo riguardano
  • Abbiamo creato la nostra prima camera di tortura ma non potremo inviarvi il tizio che deve andare in bagno
  • I &quot;nostri peccatori&quot; non solo lavoreranno duramente, ma dovranno andare nelle camere di tortura... il tutto per il bene dell'Inferno!
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 08-09-2020
Diamo libero sfogo al nostro estro artistico: c'è un inferno da arredare!!

Secondo Dylan Dog esistono infiniti inferni possibili e capitare nell'uno o nell'altro è semplice casualità: potremmo trascorrere la nostra eternità in una verdeggiante campagna con tantissimi spazi aperti, o capitare nelle miniere di sale di Golconda. C'è anche il rischio di incappare nell'inferno caldo, pieno di demoni torturatori e subire un destino di sofferenze secondo il più stereotipato concetto Dantesco. Nel nuovo gioco di Woodland Games ci troveremo davanti proprio questo orribile scenario, ma non saremo noi a subire. Rivestiremo infatti il ruolo di architetti dell'inferno e il nostro talento servirà a gestire le 5 disgraziate anime di peccatori che ci capiteranno tra le mani, ma andiamo con ordine.

E SI COMINCIA...

Una volta installato il gioco ci troveremo davanti uno scenario inquietante. Da un portone centrale arriveranno dei peccatori (sinners) che, malgrado l'avvenuto trapasso, non hanno perso del tutto la loro identità terrena tanto che manterranno il loro nome e differiranno tra loro per alcune caratteristiche. Il breve e succinto tutorial inizia subito indicandoci cosa fare anche se sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza espositiva. Inoltre durante il nostro test ad esempio abbiamo usufruito esclusivamente della lingua inglese, mentre per la versione finale dovrebbe essere incluso anche l'italiano, fondamentale per evitare di tagliar fuori tutti coloro che non conoscono (e bene) l'idioma anglosassone.


Tutta la mappa sullo scenario è suddivisa in piccoli blocchi, un po' come già visto in Caves per Android ma anche in altri giochi un pochino più datati (tipo Boulder Dash per intenderci). Scopo del gioco è quello di gestire i peccatori a disposizione facendoli lavorare per noi e cercando di "arredare" nel modo migliore la sezione di inferno di nostra competenza abbinando funzionalità ed aspetto estetico. Oltre a lavorare per noi i peccatori avranno delle "esigenze" da soddisfare, come mangiare, bere, riposarsi ed espletare bisogni fisiologici, molto strano per dei trapassati. Diciamo fin da subito che dovremo fare attenzione a tantissimi parametri in gioco, soprattutto inerenti le caratteristiche individuali e le potenzialità di ogni peccatore. Iniziaremo con tre di loro fin da subito e, con intervalli di 10 minuti ne arriveranno poi altri due fino ad un massimo di cinque.

COSA BISOGNA FARE?

Con l'ausilio di tastiera e mouse avremo la possibilità di scegliere tra alcune azioni presenti sulla parte bassa dello schermo, ognuna delle quali apre a sua volta ulteriori finestre di dettagli. Con l'opzione select potremo selezionare sia i nostri peccatori che i vari blocchi di terra presenti sulla mappa, mentre con dig potremo indicare a uno di loro di scavare quel determinato blocco. La raccolta di minerali infatti si rivela necessaria sia per liberare spazi che per costruire poi altri oggetti da utilizzare in seguito.


Inizialmente potremo raccogliere dirt (sporcizia), coal (carbone), metal (metallo) e steel (acciaio) mentre più avanti saremo in grado di scavare anche i cristalli blu e gialli. L'altra opzione disponibile è naturalmente build che ci permetterà di costruire alcuni oggetti più o meno utili. Si potranno generare scale, piattaforme di sospensione e naturalmente alcuni strani macchinari che serviranno per far mangiare, bere, riposare i nostri "poveri peccatori" non dimenticando naturalmente le necessarie latrine per permettergli di andare in bagno. Intuitivi gli altri due pulsanti: deconstruct ci permetterà di demolire qualunque nostra costruzione e cancel annullerà l'ultimo comando impartito.


Tutto comunque ruota attorno a un parametro fondamentale: suffering. Più le nostre anime dannate verranno torturate, più salirà questo valore che si rivelerà poi fondamentale per costruire le altre macchine. A tal proposito nella nostra prima run non abbiamo badato al suffering, salvo poi ritrovarci i nostri peccatori in sofferenza per varie esigenze, inadatti alle camere di tortura e quindi impossibilitati ad andare oltre, costringendoci a iniziare una nuova partita. Sotto questo aspetto una maggiore chiarezza e la possibilità di tirarsi fuori da un "impasse" simile si rivela necessaria per la versione finale del gioco: considerate che al momento i peccatori non possono essere eliminati o uccisi, quindi non c'è possibilità di averne di nuovi per recuperare una situazione simile.

LA TORTURA COME SALVEZZA

Ruolo fondamentale giocano le camere di tortura all'interno delle quali schiaffare i nostri poveri peccatori per far crescere il grado di suffering e proseguire nel gioco. Naturalmente più quel tipo di tortura è adatto a quel determinato peccatore e maggiore suffering otterremo. Una volta iniziato il processo saremo noi a scegliere quanto farlo durare per far crescere l'indice di sofferenza fermo restando che alcune volte il macchinario si bloccherà automaticamente, quando cioè il nostro peccatore sarà così esausto da manifestare esigenze di altro tipo. Se ad uno di loro viene fame, sete o sonno, ad esempio, non potremo torturarlo se prima non avremo prima soddisfatto le sue necessità.


Sono importantissime quindi anche le caratteristiche individuali dei peccatori: selezionandone uno si aprirà un piccolo menu in basso che ci mostrerà cosa sa fare meglio e quali sono le sue tendenze: in alto alla finestra potremo vedere le tre indicazioni principali, slope (schiavo), tread (minaccia) e devil's friend (amico del diavolo), ma più in basso saranno indicate le abilità vere e proprie. Cucinare, creazioni, scavare, ricerca, costruire e bartening avranno dei parametri numerici che ci indicheranno chi è più bravo a compiere una determinata azione. In basso invece la voce traits ci indicherà quale tipo di tortura è ideale per quel tipo di peccatore. Uno dei parametri fondamentali è il fortitude che indica il vigore vero e proprio del peccatore in questione e che cresce soprattutto con la tortura.

TANTO DA SBLOCCARE

Inizialmente avremo libero accesso solo ad alcune opzioni di costruzioni (una sola macchina per torture tanto per fare un esempio), ma incrementando il suffering e soprattutto scavando potremo accedere a tanta altra roba. Il flesh far ad esempio produce carne dalla terra così come il calderone permette poi di cucinarla. Dalle latrine ricaveremo gli escrementi che poi attraverso un altro macchinario potremo utilizzare per ricavare acqua sporca con la quale dissetare i nostri avventori. E poi camere da letto per il riposino pomeridiano, decorazioni (occhio alle luci che sono ideali per alcuni ma fastidiose per altri) e un mare di altri oggetti da sbloccare man mano che si procede nel gioco. Malgrado le indicazioni del tutorial il giocatore ha tanta libertà di gestione, potendo decidere come meglio crede come organizzare il proprio inferno. In questa demo abbiamo visto una sola mappa (pur se abbastanza grande), ma sarebbe interessante vederne anche altre.

PRIME IMPRESSIONI

Non ci soffermeremo sui problemi della localizzazione dal momento che la versione finale del gioco dovrebbe comprendere anche la lingua italiana (per i sottotitoli). Le prime impressioni sono comunque positive: parliamo di un gioco che tecnicamente è ai minimi termini, con una grafica a tratti pixellosa e con un livello di dettagli non di certo entusiasmante. Tuttavia in un gioco come questo a contare veramente sono altre cose: trastullarsi per l'inferno è divertente quanto meno per vedere cosa c'è più avanti e quali nuovi macchinari riusciamo a sbloccare. Il tutto naturalmente gravita attorno a una buona dose di umorismo, infatti vedere uno che all'inferno ha necessità di andare in bagno fa sicuramente sorridere, per non parlare dell'acqua riciclata dagli escrementi.


Non sappiamo al momento se a lungo termine però l'interesse potrebbe sgonfiarsi. Per le ore che abbiamo dedicato al gioco il ritmo si è mantenuto comunque interessante, ma stiamo parlando di una demo e non di una versione completa. Dal nostro punto di vista ci permettiamo di consigliare agli sviluppatori un tutorial meglio impostato (e più chiaro) e la possibilità di uscire da una situazione bloccata come quella che è capitata a noi senza dover ricominciare la partita. Sarebbe anche carina la possibilità di condividere il nostro inferno tanto amorevolmente arredato con altri giocatori e quindi introdurre un comparto multiplayer che innalzerebbe esponenzialmente l'appetibilità del tutto. In ogni caso, al momento, Hell Architect si presenta come un simpatico passatempo senza grandi ambizioni, pur evidenziando già un buon (e certosino) lavoro da parte degli sviluppatori.

Modus Operandi:

abbiamo provato a gestire il nostro inferno grazie a un codice fornitoci da PlayWay.

Hell Architect fa parte di quei piccoli giochi carini buoni per intrattenerci senza troppi pensieri. Dietro c'è comunque un lavoro certosino, soprattutto dal punto di vista delle statistiche e dei parametri da tenere in considerazione. Con qualche piccolo aggiustamento potrebbe essere già pronto così anche se l'idea di altre mappe e magari di una componente multiplayer potrebbero innalzarne seriamente il livello. Non ci resta che attendere la versione finale del gioco.
  • Idea carina e interessante
  • Ci sono tante cose da fare
  • Tutorial un po' confusionario
  • Non riusciamo a farci un'idea sulla effettiva longevità