Anteprima X-Box One
Titolo del gioco:
We Happy Few
Data di uscita:
2017
Genere:
Survival Horror
Sviluppatore:
Compulsion Games
Produttore:
Compulsion Games
Distributore:
Xbox Live
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Console Xbox One - Abbonamento Xbox Live Gold per l'online - 4 GB circa di spazio libero sul disco
  •  Un bell'arcobaleno sullo sfondo e poi il delirio su quei cartelli...Benvenuti nel mondo di Happy Few !
  •  Il tizio apparentemente tranquillo legge il giornale...quella maschera non vi ricorda nulla ?
  •  Una lotta impari...ma spesso la realtà è distorta dal Joy
  •  No Downers dice il cartello...ce l'avranno forse con noi ?
  •  Stranezze ovunque, come in questa immagine...il gioco ne è pieno
  •  Quell'ingresso sembra un portale...a voi l'onere di scoprirlo
  •  La gente non se la passa tanto bene da queste parti...sono i risvolti della dittatura
  •  Ci sono molte locazioni colorate nel gioco, ma graficamente si può fare di meglio.
  •  Un pezzo di tubo elettrificato e pieno di spuntoni..non c'è limite alla fantasia
  •  Ignoriamo gli avvisi e apriamo comunque la porta? Certo che sì.
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Inserito il:  16/08/2016
Una terribile dittatura, sostanze allucinogene e la cruda realta' nell'Inghilterra degli anni '60. Benvenuti nell'incubo di Arthur Hastings.
Grazie all'accesso anticipato, previsto per PC e Xbox One, abbiamo avuto modo di provare uno dei giochi di prossima uscita che suscita maggiore interesse a curiosità tanto alla critica che ai videogiocatori. La nuova fatica dei Compulsion Games (gli autori di Contrast. -NdNew_Neo) dovrebbe vedere la luce in versione completa solo nella prima parte del 2017, ma già da ora grazie a questa versione alpha è stato possibile provare qualche livello di gioco e testare un po' di gameplay.

L'attrattiva per il gioco è giustificata innanzitutto dalla definizione di Survival Horror, supportato da una trama inquietante e al contempo avvincente e dall'atmosfera di gioco in grado di generare un alto livello di suspence: tutti componenti che, abbiamo potuto assaporare solo in parte dal momento che il gioco è lungi dall'essere completo e che gli sviluppatori hanno preferito dare solo un assaggio del comparto narrativo concentrandosi più sulla possibilità di far testare il gameplay.

CENNI DI STORIA

Le vicende di We Happy Few sono ambientate a Wellington Wells una tutt'altro che ridente cittadina inglese perennemente colorata dal grigio di pioggia e nebbia, nell'ormai lontano 1964. Noi vestiamo i panni di Arthur Hastings un impiegato modello più volte premiato come migliore nel suo settore, che si occupa di censurare articoli di un giornale grazie ad uno strano e improbabile macchinario che ricorda comunque alcuni apparecchi già visti in altri giochi come Bioshock. Dopo trent'anni dalla fine del conflitto mondiale, la cittadina porta ancora i segni dei bombardamenti tanto da presentare un nucleo centrale ancora pieno di vita e di attività, ben separato dalla zona circostante popolata solo da macerie e chissà cos'altro. In un pesantissimo regime dittatoriale la popolazione risulta soggiogata dall'obbligo di assumere una sostanza allucinogena, il Joy in grado di alterare la percezione visiva dei poveri abitanti distorcendo completamente la realtà: di conseguenza la popolazione vede oggetti al posto di altri e vive un'esistenza schematica, regolata dalla volontà dei potenti.

Quando il nostro Arthur decide di non voler più assumere le pillole, tutto cambia intorno a lui, dal momento che le persone e gli oggetti assumono una connotazione diversa, finalmente reale, sicuramente spaventosa. Da questo momento in poi inizia una lotta del nostro protagonista contro il sistema, alla ricerca di una verità scomoda, a tratti agghiacciante che in questa versione anticipata ci viene rivelata solo in piccolissima parte. Quanto visto però è abbastanza per citare alcuni capolavori dai quali prende ispirazione il gioco di Compulsion Games come Arancia Meccanica di Kubrik, 1984 di Orwell e altri che non cito per non rovinare il gusto della scoperta.
Il nostro Arthur ricorda di avere un fratello di nome Percival e, nel momento in cui comincia a prendere coscienza del suo status viene subito bollato come Downer (colui che non ride) e messo sulla lista dei ricercati: preso da alcuni poliziotti, si ritrova malmenato e soprattutto rinchiuso in uno scantinato. Ha quindi inizio la sua avventura.

BOTTE DA ORBI E TANTA CAUTELA...

Per cercare di sopravvivere il nostro protagonista sarà spesso costretto a menar le mani contro nemici di ogni tipo spesso bene armati: ne viene fuori una lotta impari se si affrontano gli avversari a mani nude, tuttavia ci viene data la possibilità di utilizzare qualsiasi oggetto capiti a tiro per colpire i cattivi, spesso forgiando nuove armi con la combinazione di più oggetti, come visto in altri FPS tipo Dying Light, Dead Island e tantissimi altri titoli di questo tipo. I grilletti posteriori del controller gestiscono le due braccia (uno per ciascuno) e, anche se al momento non abbiamo visto scontri particolarmente impegnativi, risultano soddisfacenti l'impatto dei colpi sugli avversari e la velocità dell'azione. Dal momento che la barra della fame e della sete tendono a diminuire piuttosto in fretta, si rende necessario un atteggiamento più ragionato nei confronti del gioco che ci costringe a non allontanarci troppo dal nostro rifugio e a mangiare qualsiasi cosa ci capiti a tiro (anche le schifezze... -NdR).

La gestione dell'allucinogeno Joy si presenta ben studiata e implementata: da una parte non dovremmo assumerne in modo che Arthur possa recuperare lucidità e ricordi più in fretta, dall'altra ci si trova spesso a passare attraverso trappole in grado di individuare gli abitanti che non sono sotto l'effetto del Joy e che possono essere superate solo prendendo le malnate pillole.

L'approccio più stealth al gioco deriva dalla necessità di colpire senza farsi vedere per evitare di trovarsi in pesanti condizioni di inferiorità numerica: al momento però un bug del gioco vanifica ogni azione di questo tipo poiché anche persone più lontane riescono ugualmente e contrariamente a ogni giustificazione a vederci quando compiamo uccisioni silenziose.

C'È ANCORA MOLTO DA LAVORARE

Le uscite anticipate dei giochi (tecnicamente Early Access) sono una furba manovra degli sviluppatori per ricevere feedback dall'utenza e farsi quindi aiutare nella programmazione del gioco stesso. Al momento i bug sono comunque tanti: se da un lato il comparto grafico non fa gridare al miracolo e, probabilmente, non migliorerà di molto nella versione finale, dall'altro tantissimi bug, glitch ed errori poligonali sono presenti durante le sessioni di gioco. Tutta roba che comunque potrà essere agevolmente corretta, così come sicuramente andranno ridimensionati i caricamenti eccessivamente lunghi e fastidiosi.

Attualmente il gioco è localizzato solo in inglese e in francese, ma vista la gran quantità di testi e di sviluppi narrativi presenti, sarebbe auspicabile una localizzazione in lingua italiana nel prodotto finito, per evitare di tagliare fuori una larga parte dell'utenza. I dialoghi in lingua inglese infatti sono scarsamente comprensibili per un doppiaggio poco chiaro che ci ha costretti in redazione ad attivare i sottotitoli per comprendere parte della storia. La parte narrativa del gioco, per quel poco che abbiamo visto si preannuncia interessante e piena di spunti di riflessioni: la speranza è che non si perda dietro al gameplay perché sarebbe davvero un peccato.

In conclusione, We Happy Few ha tutte le carte in regola per ben figurare al momento della sua uscita: a tutt'oggi, però, è ancora troppo acerbo per sbilanciarsi più di tanto.

Modus Operandi: abbiamo potuto vedere lo stato dei lavori del titolo Compulsion Games grazie ad un codice Xbox Live datoci da Terminals.io.

L'idea di base del nuovo gioco di Compulsion Games è parecchio interessante, tanto dal punto di vista narrativo che del gameplay. Per quel poco che abbiamo visto We Happy Few ha tutte le carte in regola per ben figurare, anche se ci sono davvero tanti bug ancora da correggere per non parlare degli approfondimenti narrativi adesso a malapena accennati. Dal momento che l'uscita del gioco è prevista nel 2017 i programmatori hanno ancora parecchio tempo per sistemare le cose e consegnarci un buon prodotto, speriamo localizzato in lingua italiana, quindi incrociamo le dita e speriamo per il meglio.