GamesArk RECENSIONE: Vessel

La scena videoludica "indie" ci sta abituando a giochi sempre pi� interessanti, quando non a veri capolavori. Il motivo � presto detto: piccoli sviluppatori con pochi soldi e grandi idee che non hanno paura di sperimentare, anzi, sono stimolati a farlo per risaltare in un mercato sempre pi� appiattito su alcuni generi popolari cui si affidano le grandi case di produzione per non rischiare troppo di vedere perduto il proprio ingente investimento. Strange Loop Games � un piccolo studio composto di sole quattro persone, ma dotate di grande esperienza e voglia di innovare; vediamo cosa sono riusciti a ottenere con questo loro primo lavoro.

FLUIDAMENTE

M. Arkwright credeva di aver risolto il problema dei lavori logoranti quando invent� i Fluro, automi infaticabili composti di acqua capaci di sostituire l'uomo nello svolgimento di compiti semplici ma pesanti. Ma, come nel citato episodio del film Fantasia, i Fluro sono andati fuori controllo, autoreplicandosi all'infinito e addirittura evolvendosi in nuove, impreviste forme.

Arkwright decide quindi di rimediare al disastro che ha causato. Per farlo dovr� raggiungere il proprio laboratorio e, in seguito, muoversi per le varie locazioni alla ricerca dei componenti utili a completare la macchina che gli permetter� di porre fine alla minaccia dei Fluro.
Questa � la semplice storia che far� da sfondo alle imprese del nostro alter ego digitale. Il gioco si dipana essenzialmente attraverso una serie di enigmi di difficolt� crescente, talvolta inframmezzati da fasi puramente platform. Il gameplay ruota attorno alla fisica dei fluidi e al modo in cui possiamo sfruttare i Fluro per superare gli ostacoli. I Fluro non sono dotati di reale intelligenza, ma di specifici comportamenti: alcuni sono attratti dalle luci, altri cercano di attaccare il protagonista, e cos� via. Vessel si prende tutto il tempo che serve per insegnare al giocatore tutto ci� che gli occorre sapere senza noiosi tutorial, ma calandolo in situazioni volte a mostrargli i singoli aspetti del gameplay, aggiungendone strada facendo e chiedendogli poi di applicare ci� che ha appreso per poter risolvere gli enigmi.
Anche l'upgrade delle capacit� del protagonista passa attraverso enigmi. Inizialmente avremo a disposizione solo il corpo di Arkwright, con cui attivare meccanismi e, in qualche caso, distruggere Fluro fastidiosi semplicemente passandoci attraverso per disgregarli. In seguito otterremo un comodo idrante portatile e, soprattutto, i semi di Fluro. Questi sono il nucleo attorno a cui si formano gli esseri che dobbiamo fermare: se gettati in un fluido, o innaffiati con l'idrante, vedremo le creature formarsi come per magia e, se presenti gli opportuni stimoli, iniziare a correre in giro per il livello. A ciascun seme � associato un comportamento e star� a noi capire come, quali e quando sfruttarli per venire a capo dei puzzle proposti. I semi funzionano anche come magneti per i fluidi, permettendo, se opportunamente disposti, di deviare il corso dei flussi o anche di far loro sfidare la forza di gravit�.

FISICAMENTE

Avrete notato che stiamo parlando genericamente di fluidi e non semplicemente di acqua. Infatti nel corso del gioco ne incontreremo diversi tipi, quali lava o liquidi luminosi, ciascuno dotato di differenti propriet�. Il motore fisico � pensato per renderne realistici i comportamenti in funzione della densit�, delle forze applicate e nelle interazioni con altri fluidi e corpi. Il risultato � eccellente e non solo cosmetico, dato che la risoluzione di molti enigmi si basa sullo sfruttamento o la manipolazione della fisica.

Procedendo nel gioco sar� possibile potenziare l'equipaggiamento di Arkwright con nuove funzionalit�. Per farlo � necessario trovare e risucchiare con l'idrante alcuni blob rosei costituiti da particolari cellule. Il team ha limitato al massimo l'utilizzo di interfacce e men�, quindi per ottenere gli upgrade occorrer� recarsi presso un'apposita macchina. Qui si sceglier� il potenziamento desiderato muovendo un'apposita leva, si verser� nella macchina la quantit� di cellule richiesta e la si azioner� con una manovella. Non immediato, ma ben pi� divertente ed originale del classico men� di scelta.
Il sistema di controllo � piuttosto semplice e, bench� il gioco sia fruibile con mouse e tastiera, l'ideale � utilizzare un joypad, che permette una naturalezza maggiore nell'impartire i comandi. C'� purtroppo da rilevare una certa imprecisione nei salti del personaggio, che diventa fastidiosa nelle fasi platform o quando un enigma richiede di spostarsi rapidamente per attivare pi� comandi in sequenza.
Lo stile grafico scelto per il gioco � piuttosto particolare: bench� il gioco si sviluppi su un unico piano come i platform classici, tutto � stato creato in 3D e i modelli sono stati ricoperti con texture disegnate a mano, cos� come gli sfondi. Il risultato � suggestivo: assomiglia quasi a un quadro animato. C'� da evidenziare che, per mantenere inalterate le texture durante i movimenti, Arkwright � stato modellato come se fosse una marionetta composta di assi di legno: non � brutto da vedere, bench� le sue animazioni risultino piuttosto innaturali.
Nulla di particolare da segnalare sul fronte degli effetti sonori. Sono invece belle e suggestive le musiche, ma alcune tendono a diventare ripetitive e fastidiose col tempo.