Recensione PC
Titolo del gioco:
Platypus
Anno di uscita:
2000
Genere:
Shoot'em up a scorrimento orizzontale
Sviluppatore:
Produttore:
Squashy Software
Distributore:
Vari
Multiplayer:
Split-screen
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
CPU a 300 MHz, Windows 95
  •  Ebbene si: anche le esplosioni sono fatte con la plastilina. Splat!
  •  Situazione rischiosa: gli ovetti gialli sono nemici abbastanza fastidiosi (piccoli, veloci e resistenti), e stanno proprio nel bel mezzo di un gruppo di mine, che se fatte saltare liberano proiettili vaganti molto pericolosi...
  • Ecco lo sparo "spread", che ci consente di fare strage di nemici deboli, ma che non è il massimo quando ne appaiono di più potenti.
  • Scovate le 1264 differenze tra la navetta nemica sopra e quella sotto...
  • Prima della cura... (1/2)
  • ...e dopo. Perso un po' di peso? (2/2)
  •  Il vulcano in sottofondo erutta, mandandoci contro enormi pezzi di roccia. Alcune sono pericolosi e bisogna evitarli, altri no... e spesso si scopre che tipo sono solo quando è troppo tardi
  • Se guardate con attenzione potrete vedere il pilota che si butta dalla navetta semidistrutta: a breve aprirà un paracadute. Peccato non sia possibile colpire in volo i piloti nemici...
  •  Gnam! Bona la frutta!
Redattore:  Lucio 'Fallingwater' Libertini                        Pubblicato il:  10/09/2009
Battaglie frenetiche a colpi di... pongo!
Un bel giorno dell'anno 2000, un tale di nome Anthony Flack decide di creare un gioco semplice e rapido, in modo da poter migliorare le proprie capacità di programmatore e game designer. Crea così un rolling demo (demo non giocabile, NdR), a cui poi aggiunge una navetta e dei nemici per renderlo più coinvolgente. Il demo giocabile così ottenuto, pieno di errori e problemi, cattura comunque l'attenzione di una piccola software house, la Idigicon, che gli da l'incarico di finire il gioco dietro compenso. Essendo un tipo piuttosto meticoloso, il nostro Anthony non si limita a aggiungere qualche livello e qualche nemico: fa un lavoro completo e minuzioso, ampliando di molto il gioco e correggendone i problemi. Il risultato è Platypus, uno shoot'em up orizzontale alla R-Type che, pur non avendo un gameplay molto originale, sopperisce con l'originalità dell'ambientazione.
Il gioco, dopo i suoi primi passi nella rete, è stato rilasciato (non si sa quanto lecitamente) da varie altre software house, e in seguito ne è nato anche un sequel, Platypus 2 (a quanto pare non opera di Anthony Flack), che tratteremo in seguito.

GAMEPLAY
I fondamenti del gameplay sono molto simili a quanto già visto e rivisto in altri arcade a scorrimento orizzontale: trama completamente irrilevante, nemici che arrivano in gran numero, proiettili ovunque, armi upgradabili e un sacco di esplosioni. Ci sono 5 livelli, a loro volta divisi in fasi; alla fine dell'ultima fase c'è il boss finale, battuto il quale si continua al livello successivo (e viene regalato un credito in più per continuare nel caso si perdano tutte le vite). La navetta può essere controllata con la tastiera o col mouse; non è eccessivamente agile, quindi la differenza tra i due metodi di controllo non è molto pronunciata.

Ci sono tuttavia alcuni aspetti che differenziano il gameplay di Platypus da quello di molti altri giochi dello stesso genere.
Per prima cosa, i nemici non entrano nello schermo solo da destra: capita spesso infatti che arrivino da sinistra, e compiano successivamente varie evoluzioni che li porteranno davanti alla navetta del giocatore. La tecnica di rimanere quanto più a sinistra possibile, usata con effetto in giochi simili, non è quindi più applicabile: la nostra nave infatti è molto vulnerabile alle collisioni, e stare appiccicati al lato sinistro è un ottimo modo per finire rapidamente tutte le vite disponibili.

Un altro aspetto di cui tenere conto sono gli upgrade delle armi. Ne esistono 4: sparo multiplo, sparo automatico, lanciamissili e onda energetica (no, Dragonball non c'entra). Il primo lascia invariata la cadenza di tiro, ma spara due proiettili in più a un'angolazione superiore in modo da poter colpire più nemici alla volta; il secondo lascia invariati i proiettili ma aumenta moltissimo la cadenza di tiro (personalmente questo è quello che ho trovato più utile); il terzo non ha bisogno di spiegazioni, mentre il quarto lancia un'onda verde che fa abbastanza male, ma che purtroppo ha un raggio d'azione limitato. Tuttavia, mentre in altri giochi l'arma acquisita rimane quella fino a che non se ne acquisisca un'altra o fino all'esaurimento delle munizioni, in Platypus i bonus alle armi sono limitati a tempo: ogni bonus preso aggiunge 20 secondi all'arma in questione, e una volta che il tempo è finito si torna al debole sparo iniziale.
Di per se questo non sarebbe un gran problema, se non fosse che nelle fasi avanzate del gioco gli upgrade diventano fastidiosamente rari, col risultato che si è costretti a usare lo sparo iniziale per molto tempo; se da una parte questo può creare frustrazione, dall'altra aggiunge la necessità di allenarsi a colpire i bersagli voluti invece che sparare casualmente nella certezza che qualcosa verrà comunque distrutto, dando una lieve componente strategica al gioco.

Ogni nemico abbattuto rilascerà poi della frutta (!): caschi di banane, grappoli d'uva, bacche assortite eccetera, che una volta raccolti faranno guadagnare punti, molto utili per guadagnare vite extra visto che in Platypus si muore spesso. Se però si spara ai bonus in questione, questi si separeranno: i grappoli in acini, i caschi in banane, eccetera. Se si riesce a raccogliere tutti i frutti, il totale dei punti guadagnati sarà molto superiore rispetto a quanto si guadagnerebbe semplicemente raccogliendo il bonus integro.
Va infine menzionata la possibilità di giocare in split-screen con un amico, che utilizzerà un secondo set di tasti sulla tastiera o il mouse.

GRAFICA (BOING!)
Se avete buttato un occhio sugli screenshot vi sarete accorti che l'ambientazione è ben diversa da quella a cui siamo stati abituati da più e più shoot'em up orizzontali. I colori sono vivaci, i nemici sono tondeggianti e tutto quanto da la sensazione di essere stato modellato nella plastilina. Sensazione? Eh no: tutti gli sprite del gioco sono stati creati proprio partendo da costruzioni in plastilina plasmate dal creatore del gioco, poi fotografate e ritoccate adeguatamente al computer. La grafica è quindi coloratissima e allegra, con nemici di forme improbabili e divertenti. Anche se tecnicamente non è certo ai livelli dei giochi a base di poligoni, la grafica di Platypus rimane sorprendentemente dettagliata, tutto considerato. I nemici di dimensioni maggiori, in particolare, non esploderanno subito, ma assumeranno un aspetto sempre più bucherellato e malridotto man mano che li colpiremo.
Il gioco ha un unico problema nel settore grafico: gira a risoluzione fissa di 640x480. I possessori di schermi grandi non possono quindi fare altro che accontentarsi della grafica pixellosa, mentre chi avesse uno schermo widescreen si vedrà tagliato circa il 10% della schermata di gioco.

AUDIO
Spari e esplosioni varie non sono, ahimè, niente di eclatante. I suoni utilizzati sono generici e poco entusiasmanti, e probabilmente provengono da una compilation di rumori "preconfezionati", perchè sono sicuro di averli sentiti in vari altri giochi.
Fortunatamente, il reparto audio viene soccorso dalla musica: le tracce sono tutte rifacimenti di vecchi classici del C64, che sicuramente faranno scendere lacrimucce di nostalgia a molti appassionati; per esempio, la colonna sonora principale è la musica di Comic Bakery! Lo stile rapido dei motivetti va d'accordo con l'azione movimentata del gioco, e il risultato è decisamente godibile.

ASPETTI TECNICI
Beh, qua non c'è poi molto da dire: Platypus è stato pensato per girare su Windows 95 su una CPU da 300 MHz, quindi nessuno dovrebbe avere problemi a farlo funzionare, a meno che non si sia rimasti nella preistoria dell'informatica.

CONCLUSIONI
Platypus è un gioco abbastanza divertente. Può creare frustrazione in certi momenti, per via delle armi troppo rare e per l'alta difficoltà (selezionabile tramite menu, ma anche "easy" non può essere definita facile); rimane tuttavia una piccola opera d'arte, e andrebbe giocato se non altro per godersi uno sparatutto con un'ambientazione veramente originale.
Platypus è distribuito esclusivamente tramite digital delivery. Con una rapida ricerca su Google si trovano parecchi siti che lo vendono (solitamente il prezzo è attorno ai 10 dollari); scegliere un sito piuttosto che un altro è una questione di preferenza personale: il gioco sarà sempre lo stesso, cambia solo il mittente dell'email che contiene la chiave di sblocco.
Ultima noticina per i possessori di PSP: proprio quest'anno Platypus è stato portato sulla console portatile di casa Sony, e si può comprare su Playstation Network.
Platypus è un gioco divertente, ma non privo di difetti. All'epoca della sua uscita probabilmente valeva 10 dollari, ma oggi, considerata la concorrenza, non mi sento di consigliarlo a questo prezzo, a meno che non siate veri fanatici del genere. Se invece doveste trovarlo a prezzo ridotto, accaparratevelo e non ve ne pentirete.
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