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Redattore: Ivan 'MrIvan' GuzzardiPubblicato il: 14/09/2017
Intraprendi la tua avventura insieme a Chloe e Nadine alla ricerca della Zanna di Ganesh, una reliquia dell'impero Hoysala che, nelle mani sbagliate, potrebbe rovesciare l'India nel caos piu' totale.
Dopo il grande successo dell’ultima avventura di Nathan Drake in “La Fine di un Ladro” (qui la nostra approfondita recensione), Naughty Dog ritorna ancora una volta nell’universo narrativo di Uncharted raccontando un’ultima storia prima di concentrarsi definitivamente sul prossimo The Last Of Us Part II. Nasce così lo spin-off Uncharted: L’eredità Perduta. La software house ha voluto creare una narrazione secondaria successiva agli eventi del quarto gioco e che racconta le vicende di Chloe, cacciatrice di tesori presente nelle avventure precedenti di Nathan, e Nadine, ex-mercenaria che abbiamo avuto l’onore di conoscere proprio nell’ultimo capitolo principale.
In questa recensione vedremo se Naughty Dog è riuscita ancora una volta a fare breccia nel giocatore oppure, cavalcando l’onda del successo di questo franchise, stia man mano diventando ripetitiva. Ricordiamo che il gioco è disponibile dal 23 agosto in esclusiva PlayStation 4.
IL DUO PERFETTO
La storia di Uncharted: L’eredità Perduta si focalizza su due figure femminili: Chloe Frazer e Nadine Ross che, unendo le forze, si recano in India alla ricerca di un antico manufatto chiamato Zanna di Ganesh, reliquia appartenente all’impero Hoysala che da tempo immemore è stata considerata perduta. Sorgono subito dei problemi, perché la località in questione è in stato di guerra e le due ragazze dovranno vedersela con i ribelli di questa sommossa, soprattutto con il loro capo Asav. Anche quest’uomo è alla ricerca della Zanna di Ganesh, volendola utilizzare come strumento principale per fomentare una rivolta popolare ancor più grande, garantendogli più potere militare e politico.
La trama principale di questo spin-off è abbastanza semplice e lineare, ma non per questo banale, anzi! Grazie alla sceneggiatura e al doppiaggio di altissimo livello che gli sviluppatori hanno inserito nel loro prodotto, L’Eredità Perduta riesce a tenere testa, dal punto di vista della storia, anche ai capitoli principali. Inoltre vengono approfondite maggiormente le figure di Chloe e Nadine che, man mano che andremo avanti nel gioco, si apriranno sempre di più rivelando dei background narrativi molto interessanti.
Da precisare che il titolo, seppur sia un seguito di Uncharted 4, è giocabile anche per chi non ha mai iniziato la saga (o non ha giocato tutti i capitoli). Infatti il gioco è quasi completamente privo di spoiler sulle vecchie avventure di Nathan; sono presenti solo qualche riferimento e citazione ma, tralasciando questo, tutti possono iniziarlo tranquillamente.
ADRENALINA E VARIETA'
Il gameplay si presenta, come sempre, ben variegato e presenta diverse fasi ben distinte, create appositamente per non far mai annoiare il giocatore. Ci saranno momenti in cui la trama avanzerà in modo preponderante e momenti in cui, invece, dovremo sparare a orde di nemici con scene adrenaliniche dove un singolo movimento errato può significare la nostra morte.
Parlando del sistema di combattimento, la visuale sarà quella classica in terza persona, con telecamera posta dietro la protagonista che potrà, a nostro piacimento, ripararsi e sparare. Anche qui le fasi che metteranno a dura prova le nostre abilità sono tante e richiederà un continuo cambiamento di strategia. Ad esempio saranno molto frequenti le fasi in cui potremo sconfiggere tutti i nemici in modo silenzioso, sfruttando l’ambiente a nostro favore e creando piccole trappole durante il percorso, facendo capire che il level design è particolarmente azzeccato per qualunque cosa il nostro cervello stia elaborando. Ci saranno anche fasi con sparatorie all’ultimo sangue e momenti in cui ci saranno anche veicoli da affrontare. Aggiungiamo a tutto ciò Nadine che, come nostra spalla, ci darà una mano nel corso dell’avventura (con anche la possibilità di fare combo insieme a lei. -NdR) e otteniamo una varietà che, per un titolo che fa della sceneggiatura e della trama il suo punto forte, è una cosa non da poco.
Peccato per l’intelligenza artificiale di Nadine che, in alcuni frangenti, farà dei movimenti sbagliati, andando ad esporsi totalmente al nemico. Ciò non sarà un malus per il gameplay perché il gioco è programmato in modo che i soldati non la vedano, ma reagiscano solo quando i giocatori vengono allo scoperto. Quindi, in parole povere, questo difetto è solo un qualcosa che fa perdere di realismo, e non è la prima volta che si nota una cosa del genere in un videogioco prodotto da Naughty Dog (Accadeva pure a Joel ed Ellie in "The Last Of Us". -NdR) (così anche come proprio in "Uncharted 4: Fine di un Ladro". -NdNew_Neo). Come scritto prima, si tratta comunque di un qualcosa che può far storcere il naso ma che non danneggia per nulla il gameplay.
BENVENUTI NEL REGNO HOYSALA
Altro elemento molto importante in questo spin-off (forse anche più dei capitoli principali. -NdR) è l’esplorazione della mappa. Gli Uncharted sono sempre stati molto affascinanti dal punto di vista esplorativo, ma ciò si riduceva al mero raccogliere i collezionabili segreti, mentre il resto del gioco era abbastanza lineare. In Uncharted: L’eredità Perduta la cosa cambia leggermente grazie all’implementazione di una mappa bella grande interamente esplorabile in macchina e a piedi. Tale luogo sarà pieno di zone segrete da esplorare e, grazie all’ausilio di una mappa che segna vari luoghi d’interesse, questa caratteristica non diventa lenta e tediosa. All’interno di questa grande zona sarà possibile, come sempre, trovare decine di collezionabili segreti nascosti un po’ ovunque. Questa volta Naughty Dog non si è fermata solo a questo, ma ha anche aggiunto una sorta di missione secondaria slegata totalmente dalla trama principale che vi darà la possibilità di esplorare tutte le zone della mappa. Questo incarico secondario presenta al suo interno altri enigmi da risolvere, ottenendo alla fine una ricompensa niente male.
Inoltre saranno presenti in gran numero anche gli enigmi, i quali risulteranno divertenti da giocare ma abbastanza semplici da risolvere, oltre al fatto che alcuni di questi hanno una modalità di risoluzione molto simile tra di loro.
Quindi, in sintesi, Uncharted: L’Eredità Perduta vanta una grande mole di varietà. Si va dalle sparatoie alle fasi esplorative, dai momenti di narrazione ai momenti di puro gameplay con gli enigmi. Insomma, giocando questo spin-off non ci si annoia mai. L’unica cosa che è meglio specificare è che, prendendo la somma di tutti questi contenuti, ci si rende conto che si tratta del classico “more of the same” di Uncharted 4. L’Eredità Perduta non aggiunge qualcosa di nuovo ma semplicemente prende tutto quello che c’era di buono dal capitolo precedente e lo inserisce nel miglior modo possibile. Questo è considerabile un difetto? Assolutamente no, stiamo comunque parlando di una storia secondaria che, inizialmente, doveva essere considerato un semplice DLC. Tale segnalazione che abbiamo appena scritto serve per avvisare i giocatori, cosi che sappiano che L’Eredità Perduta è da considerarsi più come una storia extra e secondaria di Uncharted 4 che come un vero e proprio seguito (seppur, togliendo il lato innovazione, la qualità generale del titolo è paragonabile a quella di un capitolo principale. -NdR)
LATO TECNICO DI ALTISSIMO LIVELLO
Chi conosce come lavora la Naughty Dog non si stupirà dell’altissimo livello tecnico che Uncharted: L’Eredità Perduta presenta al suo interno. Anche in questo caso ci troviamo di fronte alle stesse e identiche specifiche tecniche di Uncharted 4. Il titolo gira fluidamente a 1080p a 30 frame per secondo per quanto riguarda la campagna Single Player, mentre per il Multiplayer i frame per secondo si innalzano a 60. Qualità grafica di altissimo livello, con un dettaglio sia nei volti che nell’ambientazione davvero impressionante. Stessa cosa dicasi del sonoro, soprattutto il doppiaggio che risulta essere piacevole all’udito (sia con l’audio originale che con quello italiano. -NdR).
Per quanto riguarda la longevità, ci troviamo su livelli molto inferiori rispetto al quarto capitolo. Per completare la storia saranno sufficienti tra le 7 e le 9 ore di gioco, a seconda se si vuole fare o meno la quest secondaria che includerà più esplorazione ed enigmi. Se si vogliono raccogliere pure tutti i collezionabili, allora sarà facile superare le 10-12 ore di gioco.
Modus Operandi: abbiamo esplorato il mondo di questo spin-off dela serie grazie ad un codice gentilmente messoci a disposizione da Sony Interactive Entertaiment Italia.
Uncharted: L’Eredità Perduta si rivela essere un “piccolo” esperimento di Naughty Dog per vedere come il franchise può essere accolto anche con un altro protagonista oltre l’ormai ritirato Nathan Drake. Data la recensione appena scritta sopra, possiamo confermare che questo esperimento è stato un grande successo. Lo spin-off non ha nulla da invidiare ai capitoli principali e risulta essere piacevole da giocare e vario nelle sue situazioni.
Consigliamo questo gioco sia ai fan che ai neofiti della saga, seppur sia meglio giocare l’intera quadrilogia di Nathan Drake prima di avventurarsi in questo viaggio in India con Chloe e Nadine, principalmente per le piccole citazioni e i riferimenti che le due ragazze faranno nel corso della storia. Si tratta comunque di poca roba e, nel complesso, L’Eredità Perduta è tranquillamente godibile anche da chi la serie non l’ha mai toccata. Ottimo lavoro per Naughty Dog che in un lasso di tempo particolarmente breve è riuscita comunque a creare un prodotto valido e coinvolgente.