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Redattore: Ivan 'MrIvan' GuzzardiPubblicato il: 14/04/2017
Un gioco che prende in esame la psiche emotiva dell'essere umano e le sue mille sfaccettature e li inserisce in modo intelligente all'interno della sua narrativa, creando una storia originale e piena di spunti di riflessione.
E’ ormai risaputo come l’attuale panorama videoludico sia sempre più pregno di videogiochi che cercano di lasciare un impressione diversa ed originale al videogiocatore. Quella sensazione che va oltre il mero gameplay o la singola trama principale ma che nasconde dentro di se una morale ed un messaggio di fondo che assume un valore emozionale importante se la si riesce ad interpretare. Parliamo di sviluppatori che, utilizzando tutti gli elementi che compongono il singolo videogioco, riescono a dare una certa profondità al loro prodotto. Una di queste persone è Yoko Taro che, all’interno delle sue creazioni, ha sempre aggiunto delle tematiche delicate e complicate per la società odierna, riuscendo ad amalgamarle in modo esemplare all’interno delle meccaniche di gioco. NieR: Automata non fa eccezione ed inserisce al suo interno tante sfaccettatura del nostro mondo, riuscendo a creare, ad esempio, delle similitudini sulla natura dell’essere umano.
Dopo circa 40 ore di gioco, dove abbiamo sviscerato a fondo sia i cinque finali principali (insieme alle secondarie con tutti i segreti annessi -NdR) che tutte le meccaniche tecniche e di gameplay, siamo pronti a dirvi se lo sviluppo combinato di Yoko Taro e il team dei Platinum Games ha dato i risultati sperati.
Ricordiamo che NieR: Automata è uscito il 10 marzo per piattaforma PlayStation 4, riuscendo ad approdare pure su Steam il 17 marzo.
GLORY TO MANKIND
La trama principale di NieR: Automata è composta da una situazione tanto classica quanto efficace: Un invasione aliena. La Terra viene brutalmente attaccata dagli alieni che, con il semplice scopo di conquistare il pianeta, riescono a sterminare gran parte dell’umanità. I pochi sopravvissuti riescono abilmente a scappare rifugiandosi sulla Luna, dove cercano di pianificare un modo per tornare a casa. Con la Terra ridotta ad una landa desolata pullulante di biomacchine (macchinari creati dagli alieni stessi), l’umanità risponde all’attacco con la fondazione del progetto YoRHa che permetterà la creazione e l’elaborazione di androidi di combattimento dalle sembianze umanoidi che avranno il solo scopo di salvare la Terra da questa minaccia, assicurando nuovamente all’essere umano la propria casa e un futuro più radioso. Esistono varie tipologie di androidi YoRHa che vedremo nel corso del gioco ma i due principali che avremo modo di controllare sono i protagonisti YoRHa No.2 Type B, o semplicemente 2B, e YoRHa No.9 Type S, o semplicemente 9S.
Dietro tale incipit molto classicistico si nasconde una narrativa molto più matura e piena di colpi di scena che, in più occasioni, fa riflettere su chi dei due schieramenti sia davvero nel giusto e chi nel torto. Non si tratta semplicemente della mera trama principale (già di per se strana, affascinante e a tratti anche geniale -NdR) ma anche di tutto il background narrativo che l’autore vuole farci assimilare, atto a divulgare una morale di fondo molto importante e messaggi che molte volte vanno a finire in discussioni prettamente filosofici. Yoko Taro, usando questo particolare modo di comporre, riesce più volte a sfondare la quarta parete comunicando direttamente con il giocatore stesso, trasmettendogli delle riflessioni importanti che non appartengono solo al mondo di NieR: Automata, ma che trovano una loro identità e un loro significato anche nel mondo reale.
COMBINAZIONI AVVINCENTI
Il sistema di combattimento è caratterizzato da una forte componente action dove, tramite l’uso di attacchi leggeri e pesanti, si potranno eseguire diverse combo a seconda dell’equipaggiamento utilizzato dalla protagonista. I nostri androidi infatti avranno a disposizione un arsenale davvero ampio di armi (stiamo parlando di ben 40 armi disponibili in tutto il gioco -NdR) ma divise principalmente in quattro categorie: Spade, Spadoni, Lance e Manopole. Il giocatore potrà a sua scelta equipaggiare due armi, anche di diversa tipologia, da assegnare al tasto quadrato e al tasto triangolo creando, in base alla combinazione utilizzata, il moveset più adatto alla situazione. A seconda del nemico che si dovrà fronteggiare si potrà, ad esempio, utilizzare due spade corte per ottenere il massimo della velocità di attacco riuscendo ad eseguire più attacchi contemporaneamente ma facendo meno danno con un singolo colpo, oppure usare una combinazione di lancia per avere una portata maggiore e uno spadone per disintegrare il proprio nemico al momento opportuno. Insomma, NieR: Automata si presenta con un sistema di combattimento tanto semplice quanto efficace.
Oltre al mero attaccare con le diverse armi, il giocatore dovrà stare particolarmente attento all’utilizzo della schivata, componente essenziale per riuscire a sopravvivere. I nemici saranno spietati e molte volte avremo bisogno di scansarci al momento giusto per non trovarci in condizioni critiche. Senza l’utilizzo di questa funzione, la barra dell’energia scenderà rapidamente, ed è quindi importante munirsi di tempismo per riuscire a schivare al momento esatto dell’attacco, così da riuscire a contrattaccare e ad infliggere più ingenti all’avversario.
E non finisce qui, perché NieR: Automata ha al suo interno moltissime situazioni in cui si dovrà cambiare costantemente strategia e, soprattutto, metodi di combattimento. Si spazierà dal dover sparare proiettili e laser a distanza utilizzando il Pod che ci accompagnerà per tutta la durata del gioco, al dover ricorrere ad un approccio completamente differente utilizzando un attacco hacker per distruggere gli avversari dall’interno, o magari facendoli diventare nostri alleati per avere un aiuto in più in combattimento.
Insomma le strategie eseguibili sono tante e molto soddisfacenti in base al tipo di criterio utilizzato, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad una metodologia di battaglia semplice ma che non presenta, per quanto riguarda le diverse combo con le armi, nessun tipo di profondità che possa mettere a dura prova i giocatori più tenaci e vogliosi di una sfida maggiore. Ciò nonostante, i ragazzi di PlatinumGames sono riusciti a costruire un sistema di combattimento particolarmente divertente che varia sempre ad ogni situazione. Da citare, oltre alle situazioni appena descritte, i diversi cambi di telecamera che andrà dalla classica visuale da dietro la protagonista a situazioni in cui l’inquadratura permetterà di affrontare diversi nemici come se fossimo all’interno di un gioco a scorrimento orizzontale, per non parlare delle situazioni in cui sarà possibile comandare un esoscheletro, affrontando battaglie aeree spettacolari e altamente movimentati. Tantissima varietà che permette al gioco di non scadere mai nella noia ne nella ripetitività.
Debug mode
Ad un certo punto della trama, il gioco sbloccherà una nuova modalità chiamata Stanza di Debug. Questa particolare opzione vi concederà la possibilità di testare le vostre abilità in una sorta di arena dove sarà il giocatore stesso a decidere cosa e come combattere. Tramite un menu richiamabile in qualsiasi momento si potrà scegliere che tipologia di nemico far apparire all’interno di questa piattaforma, in che posizione inserirla e che tipo di equipaggiamento deve avere. Inoltre sarà possibile impostare a che livello si vuole fronteggiare tale avversario. Tra i nemici selezionabili saranno presenti non solo le varie biomacchine affrontate durante il corso del gioco, ma sarà possibile selezionare anche i soldati YoRHa, 2B compresa.
Si tratta di un'aggiunta abbastanza semplice e simpatica da utilizzare, soprattutto se ci si vuole sfogare un po’ cercando di aumentare il livello di sfida. L’unico limite presente è il poter creare fino ad un massimo di 20 nemici per volta, giusto per evitare di affaticare troppo il motore di gioco e creare spiacevole sorprese quali crash del software o bug strani.
BACKGROUND NARRATIVO
In superficie, NieR: Automata si presenta come un open-world con elementi classici di questo genere. I protagonisti potranno esplorare in lungo e largo la mappa di gioco, sconfiggere nemici per ottenere esperienza e oggetti, comprare equipaggiamenti e accettare varie missioni secondarie. L’esplorazione sarà un fattore importante al fine di trovare segreti e luoghi d’interesse che non solo possono nascondere oggetti e tesori importanti, ma anche far riflettere sulla storia del mondo di gioco. Ci siamo trovati più volte ad esplorare luoghi menzionati da alcuni NPC (personaggi non giocanti) secondari o vicoli stretti che destavano la nostra attenzione, riuscendo a trovare sempre qualcosa di interessante su cui speculare. Tale caratteristica prenderà maggior spessore se avete giocato il precedente NieR (proprio in questi giorni Square Enix ha ufficializzato la ristampa del titolo in versione PS3, dettata proprio dal successo di Automata. E' possibile aggiungersi alla Waiting List sullo Store della casa nipponica. -NdNew_Neo). Infatti, seppur la trama principale di NieR: Automata cerchi di discostarsi dal suo predecessore così da non confondere troppo i neofiti della serie, ciò non significa che ne sia totalmente distaccata.
Anche le missioni secondarie avranno un ruolo importante per chi cerca un’esperienza di gioco completa. Seppur la loro struttura molte volte possa essere basilare dal punto di vista del gameplay, la stessa cosa non si può dire narrativamente parlando. Quasi tutte le quest secondarie che si andranno a completare arricchiranno tantissimo il background narrativo del titolo, a tal punto che molte volte tali missioni avranno un importanza uguale a quella della trama principale. Non solo, alcuni di questi incarichi saranno di natura filosofica e scaveranno in fondo all’interno della psiche delle biomacchine e degli androidi. Amore, odio, guerra, pace, violenza, vendetta, fiducia, amicizia e molti altri elementi umani verranno analizzati ogni qualvolta decideremo di iniziare queste tipologie di missioni, creando una rete di informazioni che renda questo mondo distopico molto più realistico e soprattutto vivo.
Tornando a parlare del gameplay, i protagonisti oltre alla possibilità di esplorare in ogni dove, potranno anche acquistare oggetti e potenziarsi tramite vari negozi sparsi nella mappa di gioco. Va menzionata la possibilità di comprare dei chip speciali che potranno aggiungere abilità particolari o semplicemente aumentare le statistiche base dei nostri androidi. Questa tipologia di potenziamento cambierà in modo radicale la difficoltà di gioco, dato che si potranno creare delle combinazioni in grado di renderci la vita molto più semplice. Inoltre sarà possibile acquistare dei chip di natura prettamente estetica che aggiungeranno informazioni in più all’HUD del gioco, come ad esempio una barra che rivela quanta esperienza abbiamo ottenuto o avere informazioni aggiuntive sui nemici.
LATO TECNICO E SONORO
Il punto debole del gioco è senza ombra di dubbio il lato tecnico e grafico. Graficamente parlando ci troviamo di fronte a due realtà totalmente opposte: Da una parte abbiamo dei modelli 3D e delle animazioni facciali (per quanto riguarda i personaggi principali) di altissimo livello e con una cura per i dettagli impressionante, dall’altra invece abbiamo dei modelli di qualità appena sufficienti (per quanto riguarda i personaggi secondari), con una grafica riconducibile alla scorsa generazione di console. Anche gli ambienti di gioco presentano delle texture sufficienti su cui poteva essere fatto un lavoro migliore, con una forte presenza di Aliasing (già presente nella demo che abbiamo testato) che può far storcere il naso a diversi giocatori (da precisare che tali considerazioni sono state fatte prendendo in esame la versione per il sistema PlayStation 4 senza fare alcun tipo di approfondimento sulla versione PlayStation 4 Pro -NdR). Da specificare che tali difetti non abbassano ne rovinano l’esperienza generale di gioco, anche se si poteva fare un lavoro migliore in questo ambito, considerando soprattutto la reale potenza che può offrire una console di attuale generazione.
Il lato tecnico presenta meno problemi ma ha comunque qualche difetto al suo interno. Per quanto riguarda la fluidità, il gioco si presenta con 60 fotogrammi al secondo abbastanza stabili in quasi tutti i momenti in cui si combatte, anche quando si fronteggiano un vasto numero di nemici, mentre durante le varie esplorazioni della mappa, soprattutto quando facciamo correre il nostro personaggio, l'aggiornamento dell'immagine scende verso i 40 fps, riuscendo comunque a rimanere abbastanza fluido. L’unico problema è la presenza di vari bug, sia di natura estetica che di natura tecnica. Ci è capitato alcune volte che il gioco sia andato in crash perché, in una situazione con una forte presenza di nemici, la mappa di gioco non è riuscita a caricarsi del tutto e quindi siamo rimasti bloccati in un caricamento infinito che è terminato con uno spegnimento della console (fortunatamente la maggior parte di questi problemi sono stati risolti con le patch uscite dopo il day one. -NdR). Potrebbero capitare i momenti in cui i nemici compenetreranno una parete, rendendovi la vita più difficile o che un avversario diventi ostile e vi interrompa mentre siete nel bel mezzo di qualche chiacchierata con un NPC. Per quanto riguarda queste ultime dichiarazioni precisiamo che si trattano, per fortuna, di piccoli casi isolati che però minano indubbiamente la qualità generale del titolo.
Il sonoro, invece, è uno dei lati più riusciti del gioco. Tutte le colonne sonore presenti sono di altissimo livello e sono implementate perfettamente all’interno delle varie situazioni. Non parliamo solo di un semplice sottofondo che rende piacevole l’esplorazione o i vari combattimenti, ma di una vera e propria caratteristica che è stata inserita in maniera minuziosa al fine di rendere l’ascolto un’esperienza unica, al pari del gameplay e della narrazione. Musiche che ci faranno percepire come dobbiamo interpretare quel luogo che stiamo esplorando o composizioni che riescono ad integrarsi con le varie bossfight, rendendola quasi una caratteristica del gameplay stesso. Keiichi Okabe, il compositore della soundtrack del gioco in questione (ma anche dei lavori precedenti di Yoko Taro come NieR e Drakengard 3 -NdR), ha eseguito un lavoro magistrale che renderà l’esperienza di gioco ancora più piacevole, soprattutto considerando anche gli altri elementi importanti scritti precedentemente. Sicuramente un lavoro e una direzione artistica che difficilmente vedremo in altri titoli.
Modus Operandi: siamo entrati nel mondo distopico creato da Yoko Taro e da PlatinumGames grazie ad una copia gentilmente inviataci da Koch Media Italia.
NieR: Automata è un diamante che brilla di luce propria e che riesce a far parlare di se per la sua originalità e il suo modo di raccontare una storia, offrendo un’esperienza completa e piacevole. Grazie ad un team competente come i PlatinumGames, Yoko Taro ha ottenuto piena libertà d’espressione, riuscendo a creare un qualcosa che va oltre il semplice concetto di videogioco. Da specificare che il titolo in questione non è esente da difetti, anzi ne presenta un bel po’! Eppure non si può che elogiare un artista quando riesce a farti ragionare così tanto sulla società umana e su come, in fin dei conti, non siamo così tanto diversi da quegli androidi che cercano in tutti i modi di riconquistare la casa dei loro padroni, riuscendo a creare una caratterizzazione che riflette anche fin troppo i lati positivi e soprattutto negativi dell’essere umano.
E’ difficile esprimere a parole cosa possa rappresentare un titolo del genere, se non andando a rispondere con un semplice “giocatelo”. Sicuramente si tratta di una narrativa non adatta a tutti, con una grafica non totalmente all’avanguardia e con alcuni difetti che potevano essere tranquillamente evitati. Nonostante questo, vi consigliamo comunque di provarlo e giocarlo fino in fondo, perché è indubbia la qualità e l’originalità che questo gioco porta dentro di se. Fidatevi, non ve ne pentirete.