Recensione PC
Titolo del gioco:
Prince of Persia
Anno di uscita:
1990
Genere:
Platform
Sviluppatore:
Jordan Mechner
Produttore:
Broderbund
Distributore:
Broderbund
Multiplayer:
No
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
PC MS-DOS 286 con lettore floppy
Altri formati:
  • Uccisi da una delle tante trappole dei sotterranei del palazzo!
  • Abbiamo trovato una spada, che sarà la nostra arma contro le guardie del Gran Visir
  • Una pozione di cura, che ci permetterà di recuperare una unità di energia
  • Faccia a faccia con noi stessi!
  • Ce la siamo cavata per un pelo, ma ora attenti a non mollare la presa!
  • Eccoci di fronte alla sfida finale...il Gran Visir!
  • E vissero felici e contenti per tutta la vita...
  •  la copertina originale in tutto il suo splendore..
Redattore:  Stefano 'Tyrant' Peracchi                        Pubblicato il:  17/06/2009
Nel 1990, mentre sulle console dominavano i platform game "tenerosi", su PC arrivava Prince of Persia...
Nel 1985 un gioco uscito per il Commodore 64, Impossible Mission, aveva stupito tutti soprattutto grazie alla sua sintesi vocale e alla perfetta fluidità dei movimenti del protagonista. Nel 1990 un gioco della Broderbund, Prince of Persia, replicò questa impresa sempre grazie all'incredibile animazione di colui che ci si trovava a interpretare.

NIENTE DI ECCEZIONALE, MA...

In realtà Prince of Persia, come gioco in sè, non è nulla di trascendentale. Pur portando varie innovazioni dal punto di vista della giocabilità e dell'originalità, non è così perfetto da poterlo ricordare tra i capolavori del tempo: quello che colpisce e che rimane impresso di questo gioco è, invece, l'estrema fluidità dei movimenti del giovane salvatore della ragazza prigioniera (hmm... questa trama mi ricorda qualcosa... NdR).
Lo scopo del gioco è molto semplice: esplorare tutti i 12 livelli delle segrete in cui siete tenuti prigionieri, evitando le varie trappole e trabocchetti che vi si pareranno di fronte e sconfiggendo le guardie del Gran Visir, con l'obbiettivo finale di ucciderlo e liberare così la bella ragazza da lui tenuta prigioniera nelle stanze reali.

...IL ROTOSCOPING E' ECCEZIONALE!

La prima cosa che colpisce immediatamente l'attenzione del giocatore è l'incredibile realismo dei movimenti del personaggio (completamente vestito di bianco): non solo la grafica in se è di standard molto elevato per un gioco di quasi venti anni fa, ma il dinamismo e l'agilità della corsa, dei salti, di come il protagonista si issa ai piani superiori sono davvero fantastici.
Il programmatore ha utilizzato una particolare tecnica, chiamata rotoscoping, utilizzata in precedenza per vari film a cartoni animati, dando una forte spinta al realismo dell'animazione e creando così un grosso gap tecnologico con i videogiochi che avevano preceduto Prince of Persia.
Ovviamente tutto il lavoro certosino di Mechner sarebbe sfumato in una sterile dimostrazione di pazienza e tecnica grafica, se non fosse stato accompagnato da un'altrettanto solida base di giocabilità.

L'ESPERIENZA DI GIOCO

E anche qui il gioco non delude, in quanto tutta l'esplorazione dei sotterranei è incentrata sullo scoprire le temibilissime trappole preparate per voi dal malefico Gran Visir. Tutte le vostre abilità saranno necessarie per poter raggiungere il dodicesimo e ultimo livello: inoltre non potete permettervi di sprecare nemmeno un minuto, in quanto avrete una singola ora di tempo reale per raggiungere il vostro obiettivo, trascorsa la quale la vostra missione si concluderà con un terribile fallimento: il Gran Visir, avendo ricevuto un rifiuto alla sua proposta di sposare la ragazza, la ucciderà, vanificando così i vostri sforzi.
Il percorso sarà lungo e tortuoso e metterà a dura prova tutta la vostra agilità, concentrazione, e prontezza di riflessi: dovrete ad esempio calcolare perfettamente il momento del salto sopra vasti spazi tra le varie colonne, effettuare rapidi movimenti per aggrapparvi al muro quando il salto da voi effettuato non è sufficiente a farvi atterrare in piedi, camminare con grande circospezione per far
scattare le trappole prima di camminarci sopra, e così via.

I vari livelli aumentano progressivamente di difficoltà, e sono realizzati con un ottimo ingegno, anche se dopo un po' diventano piuttosto ripetitivi: i veri e propri trabocchetti sono solamente due, ovvero degli spuntoni acuminati e delle piastrelle che cadono al vostro passaggio. Di trappole invece ne esiste un solo tipo, ovvero una tagliola verticale che sale e scende ritmicamente.
Il "trucco" sta nell'esplorare cautamente i vari piani, e ricordarsi a memoria le varie sequenze di salti, trappole e passaggi, in modo da poter proseguire poi con sicurezza: di passaggi difficoltosi ce ne sono fortunatamente vari, in modo da non rendere troppo facile l'avanzata, e alcuni sono davvero ben progettati, rendendo onore alla creatività del programmatore.

UNA AI NOTEVOLE


Un ulteriore elemento che contribuisce a rendere sicuramente più eccitante la sfida è la presenza delle guardie del Visir, con le quali dovrete combattere a colpi di spada (che dovrete trovare, in quanto partirete disarmati): la loro presenza è rara, in quanto l'accento è sull'esplorazione e sui trabocchetti, ma l'incontro con una di esse si risolverà sempre in una sfida interessante, per almeno
due motivi. Il primo è che la loro intelligenza artificiale è stata scritta con molta... intelligenza (scusate il gioco di parole): le prime guardie che incontrerete saranno tutte piuttosto facili da sconfiggere, ma nei livelli successivi non potrete applicare più la stessa tattica aggressiva: di volta in volta dovrete essere attendisti, rapidi o fintare gli attacchi, e lo scontro finale con il Gran Visir rappresenterà la summa di queste abilità fondamentali. Il secondo motivo è che mentre in alcuni casi l'unica vostra preoccupazione sarà quella di evitare la spada del nemico, in altri vi troverete in situazioni in cui non potete arretrare per non rischiare di cadere nel vuoto o di essere tagliati in due dalle tagliole.
In generale, si può notare come il programmatore le abbia escogitate tutte pur di mettervi in difficoltà e farvi ragionare su come superare un certo passaggio, e bisogna ammettere che alcune situazioni in cui vi troverete sono davvero originali (ad esempio, la prima volta che ho iniziato il livello 7 ho pensato che ci fosse un bug, poi ho capito cosa avrei dovuto fare... NdR).

UN SONORO MEDIOCRE

Se da un lato la grafica e la giocabilità sono davvero di grande qualità, lo stesso non si può dire del sonoro: a parte brevi musichette piacevoli ma che non impressionano di certo, durante il gioco ci sono solamente pochi effetti sonori spesso non del tutto azzeccati (il rumore dei vostri passi quando correte è tutt'altro che realistico); ovviamente, essendo in un sotterraneo, l'ambiente sarà dominato dal silenzio, ma una colonna sonora di accompagnamento (o almeno del rumore di acqua che scorre, o lontani squittii di topi...) sarebbero stati utili a rendere l'esperienza di gioco più piacevole.

UN BUON GIOCO

Nel complesso comunque il gioco rappresenta un buon passo avanti per l'innovazione nel campo dei platform, e se fosse stato dotato anche di una longevità superiore (io l'ho terminato in poche ore di gioco intenso, NdR) sarebbe stato ricordato molto più a lungo. Così com'è rimane comunque un ottimo gioco che non può mancare nella collezione di un retrogamer che si rispetti (o anche, perchè no, in quella di un videogiocatore moderno al quale piaccia ogni tanto "staccare" dai lunghi giochi odierni). (Beh, insomma, parecchi giochi odierni sono assai più corti di molte vecchie glorie... NdFallingwater)
Prince of Persia è un gioco davvero impegnativo, ma fortunatamente mai frustrante. I suoi trabocchetti rappresentano una valida sfida, e una volta completato il gioco sarete davvero soddisfatti di voi stessi. Inoltre vi assicuro che passerete diverso tempo semplicemente ad osservare i movimenti del protagonista, ammirando la tecnica di rotoscoping utilizzata dallo sviluppatore.
Peccato per la brevità della sfida, che rende il gioco quasi "incompleto"; nonostante questo, una volta appresi i meccanismi di movimento, non smetterete di giocare fino ad aver visto il Gran Visir cadere sotto i vostri colpi!
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