Attraverso il DLC di The Consequence abbiamo scritto metaforicamente la parola fine a questo incubo ma....mancava ancora un punto di vista
FRA INCUBO, SONNO E NOIA
The Evil Within ha rappresentato, almeno per quanto riguarda i giocatori con un lungo passato alle spalle, il ritorno del genere Survival Horror sulle nostre amate console domestiche. Da tanto tempo, infatti, si sentiva la mancanza di una storia articolata e complessa che riuscisse a catturare l'interesse del giocatore e veicolarlo all'attraversamento di un incubo lungo un gioco intero più due specifici DLC. Il fatto che abbiamo citato due specifici DLC, pur parlando del terzo, non è casuale e scopriremo insieme in seguito il motivo di tale affermazione.
Vediamo insieme, stavolta, il piatto servito dai programmatori Tango Gameworks grazie al codice Xbox LIVE che Laboratorio Comunicazione ci ha gentilmente fornito.
VIZIATI DALLA STORIA
Come anticipato Shinji Mikami da buon maestro del genere Horror, ha tessuto una trama ricca di risvolti arricchendola con una difficoltà sul giocato non indifferente. Questa sua scelta ha fatto storcere il naso ad una folta schiera di giocatori, però è altrettanto vero che il gioco si rifà al filone nato e cresciuto a cavallo degli anni '80 e '90 (da cui secondo la mia personalissima opinione è stato influenzato, ndR). L'ospedale, che potremmo definire un cameo legato al film "Non aprite quella porta", la figura di Ruvik che potremmo tranquillamente associare a "Hellraiser" con i relativi scenari che fanno da summa ad una pletora di titoli che non menzioniamo, riportano alla mente dei giocatori più anziani i fasti di un' epoca (Horror psicologico) che oggi non si riesce a replicare. Definire pertanto The Evil Within un genere Horror di natura psicologica è pertinente e parecchio indicato. La storia, avvicente e complessa, ci ha fatto scoprire e tessere pregi e difetti di ogni singolo personaggio, ci ha fatto conoscere un incubo che a cavallo fra sogno e realtà non risulta essere poi così tanto irrealizzabile, con un risvolto psicologico e umano che ben rappresenta la nostra realtà moderna povera di sostanza ma ricca di apparenze.
MANO AL PAD
Giocare a The Executioner ci riporta nell'incubo direttamente alla magione di Ruvik. Sostanzialmente a livello tecnico ritroviamo quanto di meglio il motore grafico ID4 è stato in grado di offrire sin dal primo episodio. A differenza del passato comunque interpreteremo la figura del custode direttamente con visuale in prima persona anzichè alle spalle del protagonista.
Parlando di trama, non riscontreremo alcuna tipologia di informazione aggiuntiva, pertanto potrete leggere l'aricolo senza imbattervi in alcuna tipologia di spoiler.
Rispetto al passato non troveremo alcuna tipologia di congiunzione con la storia principale, difatti, impersoneremo la figura di un padre (di cui rimangono ignote le origini) che si collegherà volontariamente allo Stem per tentare di salvare la figlia connessa a sua volta in precedenza. All'atto dell'accesso quest'uomo prenderà i panni del Custode, figura amata e temuta presente sin da subito nella storia principale!
Durante la stesura dell' articolo abbiamo usato la parola noia, questo non significa che questo DLC non abbia nulla da offrire, anzi, bisogna comunque accettarlo non come una prosecuzione della storia ma come un paragrafo a parte dove lo scopo è sostanzialmente ludico, ovvero nell'offrire il divertimento di impersonare la minaccia più potente del gioco e scagliarla senza troppi fronzoli contro chiunque ostacoli il nostro percorso.
IN CONCLUSIONE
Giocare a The Executioner ci consentirà di girare per i meandri dell'incubo a cuor leggero, attuando una strategia di pura e bassa macelleria dal primo sino all'utlimo minuto (compresi i 5 boss che dovremo affrontare per arrivare alla conclusione). Lo consigliamo in quanto a livello tecnico raggiunge i picchi cui la produzione ha saputo abituarci, ma lo consigliamo solo ed esclusivamente se vissuto per ciò che realmente vuole offrire, questo passaggio da una narrazzione di serie A ad un horror splatter di pura serie B ha semplicemente lo scopo di consentirci una visione differente del mondo circostante, dandoci la possibilità di rivalerci delle difficoltà vissute con il titolo e i DLC precedenti con molta serenità e con un occhio di riguardo sul divertimento.
A titolo di esempio e per rendere l'idea: sono finiti i tempi stealth con le munizioni contate, ora potremo prendere di peso il nostro avversario e lanciarlo tranquillamente sulle seghe rotanti montate sule pareti oppure martellarlo in allegria!
Chiudendo con una battuta in puro stile "Delicatessen": IL PRANZO E' SERVITO!
The Executioner non offre a livello narrativo assolutamente alcuna novità. Offre parallelamente un divertimento sadico non indifferente e per chi, come noi, ha vissuto fra mille difficoltà la storia principale (non esente da picchi di frustrazione), consentirà di dar sfogo a quella sete di vendetta che da tanto tempo si andava covando.