Console Xbox One - 1,05 GB di spazio libero su hard disk - Prezzo: €9,99
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 16/08/2017
L'ultima avventura di Lincoln Clay cambia le carte in tavola. E' il momento di fare i conti con...i segni del tempo
Il terzo contenuto aggiuntivo di Mafia III, dopo Faster, Baby! e Stones Unturned mette abbastanza carne sul fuoco proponendo un gameplay abbastanza diverso (era ora... -NdR), un prezzo più basso e alcune innovazioni che, magari, avremmo gradito anche negli episodi precedenti.
Ora, con l'ultimo DLC è il momento di tirare un po' le somme, nei confronti di un gioco che ha spaccato nettamente in due la critica e l'intero mondo dei videogamers, in grado di apprezzarlo oppure odiarlo senza alcuna via di mezzo. Le carenze rispetto all'episodio precedente, quel Mafia II (qui la nostra recensione) che sortì comunque lo stesso effetto (anch'esso fu parecchio bersagliato dalla critica salvo poi essere rivalutato più avanti nel tempo), sono tante e anche pesanti come un free roaming meno libero di quello del capitolo precedente, la mancanza di alcuni momenti come il poter dormire, rifocillarsi, e molto altro che hanno finito con lo snaturare un titolo che comunque doveva partire dal predecessore e non proporsi con un gameplay completamente nuovo.
Chi invece ha apprezzato il gioco cala l'asso di un comparto narrativo di alto livello e comunque di un prodotto che, con i suoi pregi e difetti, invoglia sempre e comunque a fare un'altra partita. Onestamente crediamo che a penalizzare Mafia III abbia influito pesantemente l'alto hype (il livello di attesa da parte dell'utenza per un prodotto di prossima uscita) generato da una martellante campagna pubblicitaria oltre al "difetto intrinseco" di possedere un nome particolarmente altisonante.
I SEGNI DEL TEMPO
Questa volta gli sviluppatori hanno fatto capolino nel terribile campo del fanatismo religioso con la setta degli Insanguinati che, a New Bordeaux, miete omicidi spesso conseguenziali a oscuri rituali. Manco a dirlo il protagonista oltre a Lincoln sarà padre James anche se verrà tirata in ballo una fantomatica ragazza, di nome Anna, caduta suo malgrado fra le spire di questa terribile setta e che il nostro Clay dovrà cercare di salvare.
Come dicevamo, si nota finalmente, un profondo rinnovamento del gameplay stesso, con una riduzione della percentuale di violenza e con l'introduzione della modalità detective che vedrà il nostro eroe costretto a cimentarsi sulle scene dei vari crimini alla ricerca di indizi e nel tentativo di raccogliere tasselli di un puzzle che lo guiderà poi verso la risoluzione di questa nuova minaccia. Anche se si tratta di una versione piuttosto semplificata di una modalità detective che abbiamo imparato ad apprezzare in tantissimi altri giochi (L.A. Noire giusto per citarne uno... -NdR) la ricerca sulle scene dei delitti con una torcia a ultravioletti e una fotocamera condita con un'atmosfera di gioco sapientemente creata dai programmatori, danno un certo senso di appagamento videoludico. E allora giù ad ispezionare cadaveri, ambienti e scene del delitto con il tutto che i contrappone ovviamente al ritmo adrenalinico visto nel gioco principale e nei due precedenti contenuti aggiuntivi, offrendo un approccio diverso a New Bordeaux, più ragionato e meno frenetico.
TANTE NOVITA' IN QUESTO DLC
Oltre alla già citata modalità detective, il nuovo contenuto aggiuntivo offre anche molto altro: un'importante innovazione riguarda la possibilità di rallentare il tempo. In maniera analoga a quanto introdotto da Faster, Baby! dove potevamo gestire in rallenty alcuni inseguimenti in auto. Adesso possiamo attivare una sorta di "bullet time" anche nei conflitti a fuoco con i nostri nemici. Naturalmente il tutto è possibile solo per un tempo limitato, con un conteggio alla rovescia che ci indica la durata rimanente di questa interessante modalità e che potremo comunque prolungare colpendo i nostri avversari alla testa. Va da sè quindi che Sign of The Times non sia un capitolo interamente centrato sulla modalità investigativa, ma offra comunque delle fasi action così come ci ha ormai abituati il gioco di Hangar 13: semplicemente questa volta la bilancia pende verso un ritmo più lento ma sono presenti entrambe le componenti.
Un'altra innovazione riguarda le armi, con il fucile automatico Black Sacrament disponibile una volta fatta fuori la setta degli insanguinati e con l'introduzione dei coltelli da lancio ottimi per delle "eliminazioni silenziose" e comunque riutilizzabili una volta raccolti dal corpo del malcapitato. Inoltre sono stati aggiunti anche nuovi vestiti e nuovi veicoli, come la Samson Harrier e la Bulworth Harrow oltre alla nuova necessità per il giocatore di far soldi in ogni modo possibile. Infatti è presente un'attività secondaria molto interessante: una volta completate le missioni contro la setta dei delinquenti, ci verrà offerta la possibilità di ricostruire il bar di Sammy proprio come l'abbiamo visto all'inizio del gioco: per fare questo sarà necessario spendere i nostri "sudati risparmi" per acquistare un nuovo bancone, un altro juke box e così via.
In realtà in Sign of the Times c'è anche dell'altro, ma preferiamo non parlarne per non rovinare la sorpresa.
TIRIAMO LE SOMME
In linea di massima, questo DLC è quello che abbiamo apprezzato di più, proprio per la capacità, finalmente, di osare e di apportare per davvero degli elementi innovativi nella storia di Lincoln Clay. Malgrado la durata per completarlo si attesti intorno alle tre ore (comunque in linea con gli altri), Sign of the Times si lascia giocare bene nel suo continuo altalenare di momenti concitati ad altri molto più lenti e con un comparto narrativo questa volta un po' meno brillante rispetto a quanto visto finora. La giusta osservazione è che la nuova avventura di Lincoln Clay vive di tanti piccoli momenti, dove emerge in tutta la sua dirompenza e regala diverse soddisfazioni al giocatore che esce abbastanza appagato dalla soluzione dei piccoli enigmi proposti, anche se in maniera forse eccessivamente semplicistica.
Naturalmente c'è poco da dire sul comparto tecnico che si mantiene agli stessi (alti) standard già visti nel gioco principale e nei due dlc precedenti. Avremmo gradito magari che questo coraggio da parte degli sviluppatori emergesse anche in precedenza, addirittura nel gioco principale: in questo modo si sarebbe spezzata la monotonia delle missioni tutte uguali, vero tallone d'achille di Mafia III.
In conclusione Sign of the Times è un MUST per chi ha apprezzato l'ambiente di Mafia III e i successivi DLC, dal momento che rappresenta comunque la continuazione di una storia e offre anche un po' di varietà al gameplay. Chi invece fa parte della schiera di persone che odiano il gioco di Hangar 13, difficilmente cambierà idea e dovrebbe lasciar perdere.
Modus Operandi: abbiamo esplorato il secondo contenuto aggiuntivo del titolo Hangar 13 grazie ad un codice Xbox Live gentilmente fornitoci da Cidiverte.
Sign of the Times ha quasi tutti i requisiti che un contenuto aggiuntivo dovrebbe possedere: la giusta dose di innovazione, un radicale spostamento del gameplay, un prezzo abbordabile e comunque la caratteristica fondamentale di rappresentare un valore aggiunto per il gioco principale. Chi odia Mafia III non cambierà idea con questo DLC, ma chi ha apprezzato il gioco di Hangar 13 allora dovrebbe subito accaparrarselo, sempre che non lo abbia già fatto a suo tempo acquistando il Season Pass.