SO: Windows XP 32 bit SP3,Windows Vista SP2, Windows 7 SP1, Windows 8(32/64 bit, Windows 10
CPU: 2 GHz Dual Core - RAM: 2 GB RAM - Scheda Video: Nvidia GeForce 205 o AMD Radeon HD serie 3400 con 256 MB o superiori di VRAM, driver OpenGL aggiornati (le schede integrate con memoria condivisa non sono supportate) - DirectX: 9.0c - HD: 5 GB di spazio libero - Scheda audio: Compatibile DirectX 9.0c
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 19/11/2015
Senza una famiglia, l'uomo, solo nel mondo, trema di freddo.
Con la citazione di André Maurois inizia l'avventura horror di The Brotherhood, una software house sudafricana fondata da due fratelli, Chris e Nic Bischoff. In realtà la realizzazione di Stasis è stata abbastanza travagliata, tanto da rendere necessario un crowdfunding (finanziamento collettivo) attraverso la nota piattaforma Kickstarter per reperire i fondi necessari allo sviluppo del gioco. Grazie a questa nuova forma di finanziamento, ultimamente tanti piccoli capolavori hanno visto la luce, a dimostrazione che non sempre investimento iniziale e risultato finale siano direttamente proporzionali fra di loro.
Stasis è un'avventura punta-e-clicca, come ce ne sono tante, ma dotata di un'atmosfera tetra a livelli non comuni. La scelta del 3D isometrico può inizialmente generare più di un dubbio (mica tanto, Peppe: ricordiamo l'illustre precedente di Sanitarium -NdCJ) ma poi, una volta avviato il gioco, si finisce col benedire la scelta (più o meno obbligata da motivazioni di budget... -NdR) degli sviluppatori.
MA NON ERAVAMO IN VACANZA?
Come nel più classico dei romanzi horror, normali momenti di vita quotidiana finiscono poi per trasformarsi in incubi. John Marachek - insieme alla sua famiglia - stava recandosi in vacanza su Titano (il più grande dei satelliti di Saturno, di dimensioni maggiori di quelle del pianeta Mercurio -un CJ astronomico) e, come da prassi in quelle circostanze, si era resa necessaria la stasi, una sorta di coma indotto e reversibile, in uso soprattutto nei viaggi a lunga distanza. Questa volta però qualcosa va storto e il nostro eroe si risveglia in un ambiente del tutto diverso, circondato da mistero e orrore puro. La mente non lo aiuta, i ricordi sono frammentati e, come se non bastasse, il corpo del nostro protagonista è abbastanza martoriato tanto da rendere necessario un salto urgente in infermeria. Da qui in poi il gioco si sviluppa lungo una trama fantastica, una storia stracolma di incubi nel tentativo di dare risposte a tutte le domande di John riguardanti la situazione attuale, la sua famiglia e soprattutto cosa sia mai potuto succedere durante la stasi.
Si scoprirà quasi subito che John è finito sulla Groomlake, una grossa nave spaziale riadattata dalla Cayne Corporation per compiere studi sulla genetica umana. Nel tentativo di salvarsi la pelle e ritrovare i propri cari, John inizia ad esplorare l'ambiente circostante, prima da solo, poi guidato da una donna conosciuta solamente via radio che, a quanto pare, ha le idee più chiare sull'incubo che stanno vivendo entrambi.
Fin dai primi passi iniziano gli enigmi, vero fulcro di ogni avventura che si rispetti, presentati direttamente senza alcun tutorial, tanto da poter creare qualche difficoltà a chi si accosta a questo genere di giochi per la prima volta.
MECCANICHE DI GIOCO
Il meccanismo di gioco è abbastanza semplice, con i comandi tipici delle avventure punta-e-clicca. Grazie all'uso del mouse il nostro eroe può muoversi, correre e interagire con gli oggetti, alcuni dei quali vanno raccolti per poterli utilizzare in un secondo tempo. Le varie voci del nostro inventario possono essere combinate tra loro oppure usate sullo stesso personaggio di John, nel tentativo di sbloccare questo o quell'altro passaggio.
Le opzioni del menù sono alquanto scarne, permettendo solo di selezionare la lingua dei sottotitoli fra le diverse disponibili. Inizialmente non era prevista per Stasis la localizzazione in italiano: è solo grazie agli amici di Adventure Productions, che ci hanno anche fornito una copia del gioco per la stesura dell'articolo, se il prodotto di The Brotherhood è approdato sul nostro mercato.
I controlli di conseguenza risultano semplici, così come la gestione dell'inventario, come se i programmatori avessero puntato a snellire tutta la meccanica di gioco per non distogliere l'attenzione del videogiocatore dalla storia principale. Infatti l'atmosfera da brivido nella quale è stato calato il protagonista viene percepita fin da subito, grazie ad una sapiente combinazione di dialoghi, musiche ed effetti sonori, e soprattutto di colori. Gli ambienti di Stasis sono oscuri, semplici nella realizzazione ma di sicuro impatto visivo e, grazie ad uno splendido gioco di luci ed ombre, riescono a trasmettere quel senso di angoscia e di pericolo imminente che sta vivendo il nostro alter ego virtuale.
TANTA PAURA
Stasis non è il gioco che fa sobbalzare dalla sedia, tranne che in pochissime occasioni. In realtà l'orrore di questo gioco è molto più psicologico che visivo, riuscendo quindi a inquietarci a tal punto da trasmetterci una tensione palpabile. Ci muoveremo con circospezione passo dopo passo, convinti che dietro ogni angolo possa nascondersi un pericolo, e affronteremo gli enigmi proposti provando un senso di disagio non comune per un prodotto videoludico.
A differenza di capolavori come Dead Space o Alien ai quali Stasis si ispira per le ambientazioni e per l'atmosfera, quindi, ci troviamo di fronte ad un meccanismo fobico molto più ragionato, a lento rilascio, ma probabilmente ancora più efficace (ancora una volta mi torna alla mente Sanitarium -NdCJ).
A farla da padrone durante tutto il gioco è la tensione, trasmessa anche dai dialoghi mai prolissi o banali, ben tradotti nella nostra lingua e in grado di far luce sull'oscurità che ottenebra i ricordi di John: man mano che si procede nell'avventura ci viene svelato un mondo oscuro e sgradevole. Gli enigmi sono spesso ostici, difficili da portare a termine anche e soprattutto per la loro stessa struttura di fondo. Senza voler anticipare nulla, ci si troverà in situazioni talmente crude da accrescere esponenzialmente il nostro sentimento di repulsione nei confronti della Cayne Corporation e dei suoi esperimenti.
Inoltre il nostro eroe può morire in mille modi diversi e, addirittura, suicidarsi in modi altrettanto disparati, a conferma di una storia davvero troppo forte da sopportare: questa eventualità è stata talmente supportata dagli sviluppatori al punto di permettere di conquistare buona parte degli "achievement di Steam" grazie alla dipartita del protagonista (ben 18 su 27).
UN'OTTIMA REALIZZAZIONE
Il comparto grafico, malgrado il 3D isometrico e la risoluzione stabile a 720p, svolge egregiamente il proprio dovere: ottimi i giochi di luci ed ombre e buona la realizzazione dei fondali. Il comparto sonoro dal canto suo merita più di un plauso. Curato il doppiaggio in lingua inglese, fantastici gli effetti sonori in grado di intensificare notevolmente l'atmosfera di gioco. La trama poi è fantastica, allucinante, ai limiti della psicosi, con uno sviluppo pensato fin nei minimi particolari e soprattutto in grado di mettere a dura prova la nostra sopportazione agli incubi. Ci viene svelata piano piano durante lo svolgimento dell'avventura, ma ogni volta con rivelazioni più sconvolgenti della scoperta precedente.
Alcuni aspetti potevano sicuramente essere realizzati meglio, come i movimenti del nostro John, il quale spesso per spostarsi da un punto a un altro compie movimenti poco lineari; oppure la scarsa precisione dei click sugli oggetti (e per un titolo del genere mi sembra un difetto non da poco... -NdCJ)
Malgrado questo però ci troviamo di fronte a un titolo degno di lode, abbastanza difficile ed impegnativo, anche per via degli enigmi ben strutturati. La mancanza di aiuti di ogni tipo può creare qualche difficoiltà anche ai veterani dei giochi d'avventura (non a chi è cresciuto a pane e avventure Lucas... a quei tempi gli aiuti ce li sognavamo! -NdCJ).
In definitiva Stasis è un ottimo prodotto, a conferma che non servono grandi investimenti per realizzare piccoli capolavori.
Stasis è una bellissima avventura horror: chi è appassionato del genere deve giocarla assolutamente. Con una buona realizzazione tecnica, con un'atmosfera da urlo e con una trama di gioco ai limiti della follia, è in grado di offrire qualcosa di nuovo anche a chi è convinto di averle ormai viste tutte. Enigmi ben strutturati e comunque abbastanza impegnativi senza essere mai frustranti possono intrattenere il videogiocatore anche per più delle 9-10 ore di gioco necessarie per completarlo. Siete pronti per affrontare l'orrore?