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Titolo del gioco:
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Rainbow Six Vegas 2
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Anno di uscita:
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2008
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Genere:
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FPS - tactical shooter
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Sviluppatore:
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Ubisoft Montreal
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Produttore:
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Ubisoft Entertainment
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Distributore:
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Ubisoft Italia
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Multiplayer:
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si (coop e online)
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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CPU: Pentium IV 3 GHz o AMD Athlon 3000; S.O.: XP SP2 o Vista; Ram: 1 GB (XP) o 2 GB (Vista); Scheda video: 128 Mb, shader 3;
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Redattore: Simone 'BoZ' Zannotti Pubblicato il: 16/06/2008 | | | il lupo perde il pelo ma non il vizio...figuriamoci a Las Vegas! | | UN SEGUITO? MA ANCHE NO! Il concept alla base di Rainbow Six Vegas 2, il nuovo First Person Shooter della Ubisoft partorito dalla geniale mente di Tom Clancy, è quantomeno originale: ripercorrere le stesse vicende del primo capitolo, ma seguendole dal punto di vista di un’altra squadra Rainbow. La nuova squadra vedrà dunque tale Bishop (ovvero noi stessi!) al comando, al posto del mitico Logan del primo episodio. La missione rimane sempre la stessa: rintracciare Alvarez Cabrero e i suoi scagnozzi, fermando il suo diabolico piano terroristico a Las Vegas. Riguardo al nome del gioco - e a quello del suo predecessore - ricordiamo brevemente che a causa delle critiche piovute da parte del sindaco di Las Vegas, preoccupato per eventuali cadute di immagine (ma quando mai.. NdR) e conseguenti perdite di denaro nella sua ridente cittadina, alla fine gli sviluppatori hanno preferito optare per un generico "Rainbow Six Vegas".
Amenità a parte, una delle prime novità che si notano nel gioco è di sicuro il cambiamento delle locazioni. Se infatti nel primo capitolo potevamo visitare - e devastare - in lungo e in largo alcuni degli hotel e casinò più celebri della capitale del gioco d’azzardo, stavolta torneremo a riassaporare un'atmosfera da FPS più ‘tradizionale’ visitando sobborghi, centri sportivi e commerciali e altri edifici della Las Vegas meno nota al grande pubblico. In generale gli ambienti sono sempre vasti e ben dettagliati; tuttavia, considerando tutto ciò che è uscito di recente per i Personal Computer (Crysis e Assassin’s Creed possono bastare.. NdR), non possiamo fare a meno di notare come il comparto grafico del nuovo titolo di Tom Clancy appaia oramai un po’ datato. Ciò che permette a questo aspetto di sollevarsi dalla sufficienza è comunque ancora una volta il design degli ambienti, sempre bello da vedere e molto realistico nei suoi dettagli, unito alla possibilità di rompere e spaccare diversi elementi presenti al loro interno, vetri e vetrate in primis. La "devastabilità" degli ambienti contribuisce inoltre a dare al gioco una buona sensazione di realismo; il che in un moderno sparatutto non guasta mai...
FACCIAMO UN PO’ D’ORDINE… La caratteristica saliente del gameplay, che permette al titolo di fregiarsi dell'appellativo di "tactical shooter", è rimasta totalmente invariata: stiamo parlando della possibilità di dare ordini ai nostri due simpatici colleghi, che ci seguiranno con grande devozione (e con notevole spirito di sacrificio! NdR) nelle nostre spericolate avventure. Anche i comandi di gioco sono rimasti grosso modo inalterati, compreso il set di tasti spazio-v-b-n (di default) per impartire gli ordini. Questi, oltre ai semplici "spostatevi qui", "state fermi" e "convergete su di me", possono essere di diverso tipo a seconda della situazione: per esempio se i nostri colleghi si troveranno davanti ad una porta, essi avranno la possibilità di scardinarla, lanciare una granata, un fumogeno o una flashbang, o semplicemente “aprire e liberare” l’area . Se invece si troveranno appesi ad una fune davanti a delle vetrate potranno salire, scendere o sfondare ed entrare per liberare la zona. Riguardo invece alle nostre capacità di spostamento, potremo sia correre (novità!) che sorpassare ostacoli avvicinandoci ad essi e premendo la barra spaziatrice; questo tuttavia varrà solo per determinati elementi, e non è comunque previsto il semplice ‘salto’ come in qualsiasi FPS "classico". E’ invece possibile - e spesso raccomandato - chinarsi per evitare di farsi scorgere troppo dai nemici nelle vicinanze.
Restando su questo tema, tranne in circostanze particolari (vedi 10 nemici che si calano improvvisamente davanti a noi con una fune...) è sempre possibile evitare una morte rapida e prematura spostandosi con attenzione e circospezione all'interno degli ambienti, rimanendo nascosti e preparando con cura ogni nostro movimento - magari servendoci della mappa su schermo - per poi magari richiamare i nostri compagni solo dopo che riterremo la zona raggiunta veramente sicura. Viceversa, nulla ci impedirà di mandare invece i nostri compagni in avanscoperta, lasciando a loro il compito di ripulire per bene un'area per poi raggiungerli quando ogni sparatoria sarà cessata. Tuttavia, quest’ultimo modo di giocare ha i suoi rischi: se infatti i nostri colleghi verranno colpiti seriamente, essi cadranno a terra incoscienti e dovranno essere medicati al più presto onde evitare la fine prematura della partita. Anche in questo caso però, se il collega ferito è solamente uno, potremo agire a distanza di sicurezza dando ordine al collega ‘sano’ di curare quello a terra. Insomma: con una giusta pianificazione è possibile ridurre al minimo i nostri rischi.
Quando si renderà inevitabile uscire allo scoperto, potremo ricevere in corpo (!) un certo numero di proiettili dai nostri nemici, che ci indeboliranno ed offuscheranno sempre più la vista segnalandoci così la necessità di trovare al più presto un riparo. Una volta al riparo il nostro stato tornerà gradualmente alla normalità, consentendoci di affrontare un nuovo scontro a fuoco. Forse questo sistema non apparirà molto verosimile in un tactical shooter che vorrebbe fare del realismo delle azioni il suo punto di forza, ma vista l’assenza di quick save possiamo dire che soluzioni più realistiche avrebbero reso molto frustranti parecchi livelli, particolarmente ostici, del gioco.
ARMI & CO. Come in qualsiasi gioco firmato Tom Clancy che si rispetti, potremo scegliere (all’inizio di una partita) o raccogliere (in-game) un buon numero di armi, più o meno performanti (perdonatemi il neologismo NdR) a seconda delle circostanze. Via libera dunque ai fucili muniti di mirino di precisione negli spazi più ampi, e a mitra e pistole nei luoghi più chiusi. Non mancheranno granate, fumogeni, flashbang e i due visori - termico e ad infrarossi - già presenti nel primo Vegas.
Dal punto di vista del sonoro, il gioco presenta musiche dei menù e di accompagnamento molto efficaci nel loro obiettivo di introdurre e sottolineare determinate fasi di gioco particolarmente intense. Un plauso anche ai dialoghi, ottimamente tradotti in italiano, mentre per quanto riguarda i commenti dei cattivi avremmo gradito una maggiore differenziazione rispetto al primo episodio (si, c’è anche il mitico “m****, mi doveva dei soldi!!”). Il Metodo di salvataggio è rimasto a checkpoint: questo significa sostanzialmente che vi capiterà di dover ripetere alcune sezioni di gioco poichè siete morti prima di raggiungere il punto di controllo successivo...provare, per credere! (Tyrant, mi hai contagiato.. NdR). Riguardo al sistema a checkpoint, notiamo che si tratta di un sistema oramai consolidato che ha gradualmente sostituito il vecchio ed abusato quick-save...con buona pace degli estimatori del realismo assoluto.
Dulcis in fundo, il multiplayer rappresenta una parte fondamentale del gioco. Sono presenti sia una modalità coop (oramai immancabile in questo tipo di giochi) che varie modalità online; tra queste segnaliamo la nuova “Caposquadra”, nella quale bisognerà appunto guidare il proprio caposquadra dall’altra parte della mappa di gioco, facendo in modo che arrivi sano e salvo a destinazione. Una particolarità importante del multiplayer, ma presente anche nella campagna di gioco singola, riguarda la possibilità di accumulare punti-esperienza eliminando gli avversari: grazie a questi punti potremo acquistare nuovi abiti e nuove armi che ci renderanno meno vulnerabili nei confronti del nemico...e più "sboroni" di fronte ai nostri compagni di gioco! |
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