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Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 16/09/2016
Razzismo e discriminazione hanno inquinato il nostro mondo. Tocchera' ad Adam Jensen rimettere apposto le cose nel nuovo capitolo di Deus Ex.
Nel 2029 il mondo vive ormai nel caos. Dopo gli eventi già visti nel precedente episodio Deus Ex: Human Revolution si è creata una netta scissione fra gli esseri umani e gli umani potenziati. Come storia purtroppo insegna il disagio nasce sempre dalla voglia di un genere di dominare sull'altro, imponendo regole e leggi, discriminando, accusando, uccidendo. In una parola sola: Apartheid.
Il razzismo fra le due specie, fulcro centrale del tema di Deus Ex ci viene raccontato dagli sviluppatori in modo sottile ma comunque costante, con dialoghi, immagini, personaggi, tanto da farlo percepire al giocatore senza però che occupi un ruolo centrale nella trama di gioco.
Fondamentalmente Mankind Divided è un gioco d'azione, atipico per la verità, ma comunque con missioni primarie e secondarie, ostaggi da liberare, nemici da uccidere e molto altro, eppure il giocatore andando avanti nella storia non può non interrogarsi sul tema razziale, magari schierandosi con l'una o l'altra fazione e riflettere poi su quello che accade tutti i giorni anche nella vita reale. In questo contesto si inserisce il protagonista, Adam Jensen un agente antiterrorismo della Task-Force 29 e al contempo un umano potenziato, costretto ogni giorno a convivere con insulti, battute, accuse e discriminazioni da parte dei suoi colleghi.
W LA LIBERTA'
La difficoltà nell'analizzare questo gioco deriva dal grande sforzo degli sviluppatori che hanno provato (riuscendoci) a garantire una grandissima libertà di azione al giocatore. Saremo noi infatti a decidere il comportamento del nostro agente: se utilizzare la sua indole assassina oppure un approccio più stealth, l'utilizzo dei potenziamenti oppure del dialogo, i percorsi da seguire e come approcciarsi ad essi. L'evoluzione narrativa del gioco si adegua dinamicamente alle nostre scelte tanto che, lo diciamo fin da subito, la curva di longevità è piuttosto alta in quanto è sempre possibile riprovare un modo diverso dal precedente per il completamento delle varie missioni. Gli stessi Boss possono essere aggirati con un uso sapiente delle parole nelle scene di dialogo, al punto che i programmatori hanno affermato la possibilità di evitarli gestendo i dialoghi in un determinato modo.
Va sottolineata comunque l'importanza del tutorial iniziale: malgrado il gioco permetta di utilizzare diverse tipologie di comandi (compreso il set utilizzato in Human Revolution), il gameplay non è proprio semplicissimo se ci si lancia allo sbaraglio senza le giuste conoscenze. L'ambientazione del tutorial è sempre la stessa, cioè a Dubai, e ci verranno man mano presentate le novità rispetto a Human Revolution.
Una volta installato il gioco, dal menù sarà possibile scegliere tra diverse opzioni: storia, modalità breach (che vedremo più avanti), i racconti di Jensen, extra, opzioni, negozio e l'immancabile link a Square Enix. All'inizio ci viene chiesto se vogliamo vedere un filmato introduttivo della durata di 12 minuti che riallaccia la storia di Mankind Divided alle vicende di Human Revolution. Il filmato, parecchio interessante, va visto sia per chi ha giocato l'episodio precedente che per chi inizia la saga di Deux Ex direttamente da questo capitolo, anche perché ricollega la storia attuale agli eventi passati dando continuità narrativa alla saga. Ad ogni modo è possibile vederlo in un secondo momento direttamente dal menù extra.
ARMI E POTENZIAMENTI
In Deus Ex: Mankind Divided gli sviluppatori hanno fatto tesoro dell'esperienza precedente, apportando alcune aggiunte soprattutto al gameplay. Adesso Adam si nasconde meglio dietro gli oggetti vicini, con la semplice pressione dello stick di sinistra, mentre l'uso di quello destro ci permette di sbirciare fuori e di selezionare, grazie a un cursore. Un punto in un'altra parte dello schermo dove Adam si andrà automaticamente a nascondere una volta uscito dal vecchio riparo. Per farla breve è lo stesso sistema di copertura già visto in Tom Clancy's The Division, un meccanismo collaudato che permette anche di sparare mentre il nostro agente passa da un riparo all'altro con il risultato di accentuare il dinamismo dell'azione.
Il sistema di puntamento è migliorato, potendo contare in questo episodio sull'utilizzo dei grilletti posteriori del controller, mentre gli inventari sono stati assegnati agli stick, con il sinistro che gestisce i potenziamenti e il destro che invece gestisce le armi. Le stesse adesso possono essere personalizzate e potenziate grazie all'innesto di silenziatori, mirini e soprattutto di diversi set di munizioni ognuno dei quali adatto per una tipologia di nemico: mentre i proiettili perforanti sono adatti per i nemici corazzati, contro i droni è meglio usare munizioni EMP e così via. Naturalmente sono presenti anche mine, granate di ogni tipo e parecchie altre amenità alle quali ci hanno abituato ormai gli sparatutto di nuova generazione.
L'area di gioco è disseminata poi di oggetti di ogni tipo, utili per creare nuovi equipaggiamenti e nuove munizioni: fondamentali sono le biocelle che permettono ad Adam di accelerare il recupero energetico dei suoi potenziamenti. L'energia utilizzata per le abilità speciali del nostro agente, purtroppo, non si ricarica completamente; quindi è sempre meglio ricorrere ai potenziamenti del nostro agente con parsimonia con il risultato di indurre il giocatore a ponderare bene se sia il caso di aggirare il nemico o di affrontarlo a viso aperto. Oltre a quelli che già possiede, Adam può recuperarne altri d'indubbio interesse come quelli che gli permettono di vedere attraverso i muri, di compiere balzi enormi e molti altri che lasciamo a voi il piacere di scoprire.
Ad ogni modo per sbloccare nuovi potenziamenti servono punti esperienza che, se accumulati a dovere, ci permetteranno anche di acquistare dei Kit Praxis da convertire poi in nuove abilità: alcune di queste verranno poi utilizzate automaticamente, mentre altre si attiveranno a nostra discrezione richiedendo in ogni caso un discreto consumo della nostra energia. L'energia viene indicata in basso a sinistra dello schermo con una barra azzurra che calerà inesorabilmente man mano che utilizziamo i potenziamenti per poi ripristinarsi lentamente da sola oppure utilizzando le biocelle.
L'IMPORTANZA DELLE SCELTE
La presenza dei nemici sullo schermo è indicata da un cono che cambia colore a seconda se siamo stati scoperti oppure no: questo sistema ci permette di scegliere l'approccio di gioco optando per uno scontro diretto oppure per un altro più stealth che mira ad aggirare il nemico evitando di farsi scoprire. Come già detto questo tipo di opzioni saranno presenti per tutto il gioco, nel quale ci viene lasciata la massima libertà possibile. La ciliegina sulla torta è rappresentata dall'abilità di hacking affidata a un mini gioco in cui dovremo conquistare dei nodi per giungere al registro finale.
Rispetto a quanto visto in Human Revolution ci sono qui facilitazioni extra contro i firewall nemici e di contro connessioni oscurate in cui spesso ci toccherà andare a tentativi. Questa abilità non va sottovalutata dato che ci può mettere in condizione di prendere il controllo di droni e torrette per scagliarli contro i nostri nemici. Spesso ci troveremo invece a dialogare con altri personaggi su schermo: la giusta scelta della risposta fra le tante disponibili può incanalare la conversazione in un senso piuttosto che in un altro con il risultato, non indifferente, di modificare tutta la trama di gioco. L'uso dei potenziamenti nei dialoghi può facilitare di molto le cose, permettendoci di carpire utili informazioni per proseguire l'avventura senza uccidere nessuno. Questa caratteristica di Mankind Divided sicuramente influenza in senso positivo la longevità dato che situazioni uguali possono essere affrontate in modalità diverse e quindi il giocatore può essere interessato a ricaricare il gioco una volta completato per scoprire tutte le evoluzioni possibili della storia.
I percorsi di gioco possono essere quindi essere adattati alle abilità in nostro possesso. Studiando bene l'ambiente riusciremo, in base al nostro livello, a prendere le scelte giuste per arrivare all'obiettivo. Ad esempio se siamo messi male con l'abilità di hacking, difficilmente sceglieremo un percorso costellato di videocamere di sorveglianza, così come se non siamo molto abili con le armi ci guarderemo bene dal fare scattare gli allarmi. Sugli scenari inoltre ci sono parecchi oggetti utili, molti dei quali possono essere spostati (per rivelare roba interessante nascosta sotto) oppure lanciati contro i nostri avversari.
LA BELLEZZA DI PRAGA
Buona parte di Mankind Divided è ambientata proprio a Praga e la stupenda città ci viene mostrata in tutto il suo splendore, rispecchiando e addirittura concentrando nel paese il caos presente nel mondo, con forze di polizia che controllano continuamente passanti (noi compresi) e con uno stato di disagio percettibile in ogni angolo della città. L'altenarsi poi di edifici futuristici con altri storici, il senso di disordine presente nelle vie secondarie, la tensione palpabile dei passanti e l'ostilità delle forze di polizia, sono tutti elementi in grado di creare un'atmosfera di gioco adatta al contesto narrativo. Dal momento che ci vengono proposte continuamente missioni principali, secondarie e semplici punti di interesse, potremo visitare la città in ogni suo punto, cercare negozi per acquistare nuovi oggetti e, inoltre, potremo lanciarci in indagini su omicidi (tipo L.A. Noire per intenderci...NdR), ricerche di documenti e moltissimo altro.
Una delle innovazioni apportate da Mankin Divided riguarda la modalità Breach: in questo caso vestiremo i panni di un avatar all'interno di un mondo virtuale, con lo scopo di penetrare nei server di persone importanti e raccogliere dati sensibili. In questa modalità ci sono missioni primarie e secondarie e lo scopo è quello di far registrare il nostro tempo nelle classifiche sperando di superare i nostri amici. La varietà di gioco è comunque presente dal momento che potremo muoverci a nostro piacimento, ignorando ad esempio le torrette e raccogliendo oggetti sulla mappa e così via. Naturalmente le sfide si faranno sempre più difficili, così come più appaganti saranno le ricompense con dei punti Praxis per sbloccare ulteriori potenziamenti mentre ogni tanto poi riceveremo dei veri e propri pacchetti ricompense pieni di roba parecchio interessante.
TIRIAMO LE SOMME...
Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta bene, con il motore grafico Dawn Engine che fa il suo dovere pur senza eccellere, anche per qualche carenza dal punto di vista di luci e ombre negli scenari. Ad ogni modo la grafica risulta pulita, gradevole alla vista e con pochissime sbavature. Il doppiaggio in italiano è ben realizzato anche se a volte desincronizzato con il labiale di chi parla: non lo si nota sempre ma è piuttosto fastidioso. Non molto curata l'intelligenza artificiale, con nemici che a volte compiono gesti davvero strani, lanciandosi contro di noi allo sbaraglio, avvistandoci da una distanza siderale o ignorandoci anche se vicinissimi a loro. Niente di preoccupante e comunque nulla che non possa essere sistemato con qualche futura patch.
Una nota dolente è rappresentata poi dai caricamenti abbastanza lunghi, specialmente quando dobbiamo ricominciare dopo che ci hanno fatto fuori. La verità però è che Mankind Divided è un bel gioco, con un comparto narrativo di alto livello e con un gameplay vario, enorme e in grado di far percepire al giocatore un vero senso di libertà in ogni azione. È vero che non potremo fare tutto ciò che vogliamo, ma gli sviluppatori sono stati molto abili a rendere quasi impercettibili questo tipo di situazioni. Anche se il titolo è giocabile fin da subito, occorrerà comunque un po' di pratica per padroneggiare tutte le abilità di Adam e, soprattutto, saperle usare nel modo giusto. Il gioco poi affronta tematiche importanti e ce le presenta con stile, quasi sottovoce riuscendo comunque a far breccia nel nostro modo di pensare. La componente RPG di crescita del personaggio poi è molto curata con un numero esagerato di potenziamenti e personalizzazioni. Se a questo aggiungiamo anche una longevità parecchio elevata - nell'ordine delle 20 ore solo sulla storia principale - e la possibilità di future espansioni (la prima è stata annunciata ad inizio settembre e vedrà il ritorno di Frank Pritchard del primo Deus Ex. -NdNew_Neo), allora non c'è altro da dire se non...facciamo subito una partita?
Modus Operandi: abbiamo potuto vestire nuovamente l'agente Adam Jensen ulteriormente potenziato grazie a una copia mandataci da Koch Media Italia.
Deus Ex: Mankind Divided rappresenta una netta evoluzione rispetto a Human Revolution. Con un comparto tecnico di buon livello, offre il fianco ad alcune piccole sbavature che però vengono ben celate da un gameplay superbo.
L'ottimo sviluppo narrativo ci presenta tematiche importanti, stuzzicando la nostra curiosità e la voglia di progredire nella storia, mentre l'enorme libertà di azione che ci viene offerta permette di affrontare le varie missioni nel modo che più ci piace e di dare libero sfogo alla nostra fantasia. Lanciatevi in questa nuova avventura e cercate di aiutare Adam Jensen a rimettere a posto le cose: non ve ne pentirete.