Recensione X-Box One
Titolo del gioco:
Wolfenstein: The Old Blood
Anno di uscita:
2015
Genere:
Sparatutto in prima persona
Sviluppatore:
MachineGames
Produttore:
Bethesda Softworks
Distributore:
Xbox Games Store - Prezzo: €19,99
Multiplayer:
No
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console Xbox One - 40GB circa di spazio libero su hard disk
  •  Una bella sprangata in testa spesso risolve ogni problema
  •  Noi siamo ben armati, ma loro sono in tanti...
  •  L'uso dei coltelli fa risparmiare munizioni, ma ci vuole buona mira...
  •  A mani nude vecchio mio !
  •  Quella pistola fa danni devastanti...peccato per le poche munizioni
  •  Ambientazioni di tutto rispetto, come ormai Wolfenstein ci ha abituato...
  •  Siamo solo noi due amico...fatti sotto !
  • Un supersoldaten in tutto il suo splendore (e cattiveria)
  •  I supersoldaten sono pericolosi ma...se gli staccassimo la corrente ?
  •  Il tizio è là¬, tranquillo a farsi i fatti suoi...non sa cosa sta per succedere
  •  Il nostro amico ci conduce al castello e ci da i dettagli della missione...
  •  Un corridoio apparentemente tranquillo...ma la sorpresa è dietro l'angolo
  •  Contro questi bestioni è molto meglio giocare d'astuzia
  •  Sono grandi, ma per fortuna anche stupidi
  •  Staccando la corrente abbiamo un po' di tempo per far fuori qualche balordo gigante.
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Pubblicato il:  18/05/2015
Dopo le battaglie di New Order, Wolfenstein ritorna con un prequel stand alone. Lucidiamo le armi, si va a caccia di nazisti.
Dopo il grande successo di Wolfenstein: The New Order che ha esaltato le ottime capacità di programmazione degli sviluppatori di MachineGames (potete leggere la nostra recensione qui), Bethesda ci propone questo prequel, da collocare cronologicamente prima di New Order dal punto di vista narrativo.
Uno dei punti di forza della policy di MachineGames è quello di non voler speculare sulle tasche dei giocatori, con l'uscita di prodotti incompleti seguiti da DLC a raffica che costringono obbligatoriamente a continui esborsi di denaro per avere una trama narrativa completa. Alla sua uscita The New Order era un gioco completo e non è stato sicuramente seguito da tutta una serie di patches e DLC come purtroppo ci hanno abituato altri prodotti recenti. Adesso, salta fuori Wolfenstein: The Old Blood che non è sicuramente un'espansione, ma un gioco stand alone (non richiede cioè del gioco principale per girare), venduto a prezzo ribassato e in grado di offrire abbastanza intrattenimento come fosse un gioco a sè. Logicamente gli appassionati della storia di Wolfenstein ci faranno più di un pensierino, ma forse e una volta tanto perchè il gioco merita e non perchè ne sono costretti dalla software house per completare la trama del gioco principale.

ANCORA NAZISTI

Da questo punto di vista, The Old Blood è ambientato nel 1946, poco prima degli eventi di New Order. Questa volta il nostro B.J. Blazkowicz dovrà affrontare una missione in due parti in Baviera, nel tentativo di ribaltare le sorti del conflitto che sta vedendo i nazisti predominare sugli alleati. Mentre nella prima parte della missione, Rudi Jäger e la tana dei lupi, ci toccherà gironzolare per il castello di Wolfenstein nel tentativo di rubare le coordinate del complesso del generale Deathshead, più avanti dovremo affrontare la missione Gli oscuri segreti di Helga Von Schabbs dove ci avventureremo nella città di Wulfburg alla ricerca di un pazzo archeologo che ha intenzione di ritrovare antichi manufatti in grado di scatenare un potere antico e oscuro.

In realtà, pur con un pizzico di dovuta fantasia, i riferimenti storici nella saga di Wolfenstein sono sempre presenti. Chi ha studiato storia recente infatti non può non sapere che davvero i nazisti pur di predominare nel conflitto mondiale erano continuamente alla ricerca di poteri arcani ed esoterici da utilizzare ovviamente a discapito degli oppositori al loro regime.
Ne viene fuori una trama accattivante, ben studiata che, anche se non all'altezza di New Order, si lascia comunque seguire ed apprezzare abbastanza agevolmente. Forse sotto questo aspetto si poteva fare un po' di più, ma ci si rende comunque conto che il lavoro dei MachineGames è piuttosto soddisfacente in ogni caso, anche per la solita splendida caratterizzazione di B.J. Blazkowicz : il nostro personaggio scherza, lotta, ha punti di forza e debolezze, evidenziando molti più risvolti umani di qualsiasi altro alter ego virtuale incontrato finora. Segno di un buon lavoro da parte degli sviluppatori che hanno fatto ciò che spesso non avviene in altri giochi simili: dedicare un sacco di risorse alla caratterizzazione del protagonista.


FORMULA VINCENTE....NON SI CAMBIA !

L'idea di uno sparatutto, così come concepita da MachineGames si è già rivelata vincente con il gioco principale: in Wolfenstein si spara e basta, lasciando tuttavia al giocatore la possibilità di scegliere un approccio diretto ai combattimenti oppure un approccio stealth più ragionato e quindi più strategico. Pochi fronzoli accessori, nessun multiplayer mal congegnato. Avete voglia di sfogarvi davanti alla console? Con Wolfenstein potete scatenare i vostri istinti peggiori facendo fuori nazisti a iosa senza pensare ad altro. Naturalmente anche The Old Blood presenta questo tipo di approccio. Di conseguenza starà a noi decidere quale strategia adottare, nel tentativo di andare avanti nella missione e vedere cosa c'è dopo: questa curiosità generata dal gioco stesso non è cosa da poco, dal momento che incolla il videogiocatore allo schermo così come ogni buon videogame dovrebbe fare.

Ci sono anche delle novità per le armi come una coppia di tubi da utilizzare per fracassare crani oppure per arrampicarci, o come la Kampfpistole che spara proiettili esplosivi in grado di sbaragliare intere formazioni avversare, anche se le munizioni non sono così facili da trovare, oltre allo Bombenschuss e lo Schockhammer che ha sostituito il fucile automatico visto in New Order.
Come nemici invece troviamo dei nuovi Supersoldaten dalla devastante potenza di fuoco ma legati alla loro centrale di alimentazione che dovremo disattivare se vogliamo sbarazzarcene senza troppi traumi (ma dobbiamo fare in fretta, prima che si riattivino) e altri che invece hanno in bella vista le celle di alimentazione energetica alle quali sparare per disattivarli. Inoltre ci sono tutta una serie di boss che non descrivo per non togliervi il piacere di scoprirli.
Sono presenti poi tantissime citazioni, in grado di catapultarci nei precedenti episodi della serie, come la funivia che ci accompagna al castello di Wolfenstein, oppure i riferimenti a tanti altri giochi di marca Bethesda come Skyrim, Doom, Unreal e così via.

IL GAMEPLAY ?

Il livello di difficoltà di Wolfenstein: The Old Blood è ancora una volta ben calibrato, richiedendo all'incirca 8 ore di gioco per il completamento dell'avventura, ma molto di più se affrontiamo la sfida in modalità Uber e soprattutto se vogliamo trovare tutti i collezionabili in giro. E' carina la nomenclatura dei vari livelli di difficoltà che parte da un Posso giocare papà? per il livello più facile fino a salire man mano nella difficoltà con definizioni tipo Non farmi male, Fatevi sotto!, Sono il mietitore! e per concludere con la difficoltà Uber adatta solo ai veri appassionati del genere.

L'intelligenza artificiale non è sempre impeccabile, dal momento che si alterna tra buone strategie di alcuni nemici in grado di accerchiarci e stanarci e soldati kamikaze piuttosto semplici da far fuori. Ad esempio sono stati implementati nel gioco i Tremanti, con tanto di riferimento a Return to Castle Wolfenstein in grado, con la loro capacità di corridori e supportati da un' I.A. ben studiata, di metterci seriamente in difficoltà. Inoltre questi "cattivi" sono ostili anche con i loro stessi commilitoni, il che ci permette di sfruttarli per sbarazzarci di qualche nemico di troppo.
Non ci sono nel gioco molti potenziamenti al personaggio principale, anche se i pochi talenti presenti spesso si rivelano molto utili come la capacità ad esempio di attivare la Ricarica Furiosa che permette di cambiare caricatore più velocemente e la Rotazione Rapida in grado di farci puntare automaticamente il nemico più vicino dopo una rotazione di 180 gradi.

IN CONCLUSIONE...

Oltre al già citato gameplay, Wolfenstein: The Old Blood presenta un comparto tecnico di tutto rispetto, con un aspetto grafico non al top ma comunque gradevole, con buone animazioni e un buon comparto sonoro con doppiaggi accettabili ed effetti sonori spesso all'altezza a parte qualche piccola sbavatura (come i "rumori" di alcune armi che sicuramente potevano essere realizzati meglio). Graficamente forse ci si poteva attendere un pizzichino di più, anche perchè la versione console perde un pochino rispetto alla controparte PC, ma va detto che comunque sono lacune di poco conto. Visto nel suo complesso infatti, questo è un gioco che diverte, con un gameplay più che collaudato e con tanta di quella storia alle spalle da farne un must have per tutti gli amanti del genere sparatutto. Inoltre può essere un buon inizio per chi non conosce la saga di Wolfenstein e vuole introdursi in questo mondo.

Wolfenstein: The Old Blood conferma le capacità dei ragazzi di MachineGames, in grado di ripetere il successo di The New Order con un nuovo episodio all'altezza del precedente. Buon comparto tecnico e soprattutto un gameplay ben collaudato, sono la miscela in grado di offrire tanto divertimento al giocatore, anche per il prezzo contenuto del prodotto e per la serietà degli sviluppatori di non speculare su inutili DLC per offrire prodotti di qualità. Se amate il genere fps allora dovete assolutamente farlo vostro. E che la caccia abbia inizio !
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE