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Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 24/10/2016
Lincoln Clay e' appena tornato dal Vietnam e adesso vuole solo ricominciare a vivere, ma un nuovo nemico gli toglie gli affetti piu' cari. La sua guerra non e' ancora finita...
La storia di Mafia III è una storia di vendetta. Una volta rientrato dal Vietnam, dove si è distinto per i suoi meriti militari meritando anche qualche medaglia, il protagonista del gioco, un ragazzone di colore di nome Lincoln Clay vuole solo ricominciare una vita normale. Presentatosi al padre adottivo Sammy, in realtà un boss della mafia del sud, Lincoln si rende subito conto che, durante la sua assenza, diverse cose non sono andate per il verso giusto. Sammy infatti ha diversi problemi con un gruppo di criminali emergenti, gli haitiani ma, cosa ben più grave, non gode della stima del boss della città di New Bordeaux tale Salvatore 'Sal' Marcano.
Gli eventi, prendono subito una brutta piega con tutta una serie di sviluppi narrativi che portano allo sterminio della famiglia di Lincoln che, sopravvissuto incredibilmente grazie alle cure del parroco locale James Ballard, decide di vendicarsi del boss e di tutti i suoi scagnozzi.
Con la più classica delle storie di vendetta quindi, dopo un tutorial iniziale, inizia il terzo capitolo della serie.
LINCOLN CLAY
La personalità del protagonista è, naturalmente, quella più caratterizzata da parte degli sviluppatori di Hangar 13: ci si trova con questo ragazzone apparentemente ingenuo ma temibilissimo nella lotta, che viene trascinato in eventi più grandi di lui. Siamo nella città di New Boardeaux chiaramente ispirata a New Orleans nel 1968. Ancora le lotte razziste non sono state risolte, e bianchi e neri non si vedono di buon occhio. Ne viene fuori un contesto di discriminazione razziale chiaramente percepibile in ogni angolo della città. Lo stesso nome del protagonista è chiaramente ispirato a due personaggi (Abramo Lincoln e Cassius Clay) che hanno fatto della lotta per l'eguaglianza dei diritti la loro ragione di vita. Il nostro eroe comunque denota forza, determinazione e soprattutto coraggio quando decide di smantellare l'impero di Sal Marcano iniziando dal basso e conquistando i vari quartieri controllati dal boss uno dopo l'altro. A questa missione impossibile partecipano alcuni personaggi destinati ad aiutare Lincoln nella sua escalation, come l'ex agente CIA John Donovan, ma anche Cassandra, Burke e quel Vito Scaletta già conosciuto in Mafia II.
Man mano che si andrà avanti nella conquista di nuovi quartieri, bisognerà fare attenzione ad affidarne la gestione a uno dei nostri tre collaboratori, per sbloccare tutta una serie di potenziamenti di armi, veicoli, e molto altro: mantenere un giusto equilibrio in queste suddivisioni non ci permetterà purtroppo di sbloccare i bonus maggiori mentre penalizzare uno dei tre a favore degli altri può portare ad una ribellione nei nostri confronti.
Il tutorial iniziale fa da preludio al fattaccio dell'assassinio della famiglia di Lincoln e serve al giocatore per prendere confidenza con il sistema di controllo per la verità abbastanza intuitivo. Il nostro eroe può nascondersi dietro gli oggetti, sparare alla cieca o spostarsi nel riparo più vicino. A disposizione c'è la solita ruota delle armi, gestita dalla leva analogica di sinistra, mentre quella di destra serve per selezionare esplosivi, molotov, eccetera. Lincoln può colpire i nemici da lontano oppure avvicinarsi silenziosamente per eseguire delle uccisioni rapide, inoltre può interrogare i cattivi per estorcere importanti informazioni, può fischiare per attirare la loro attenzione, lanciare uno zem urlante per distrarli e molto altro.
Una nota particolare merita la visione di intelligence che permette al nostro alter ego di individuare i nemici anche dietro i muri in modo da studiarne la loro posizione.
UNA CITTA' SPETTACOLARE
La creazione di un'intera città, New Bordeaux, ispirata palesemente alla New Orleans di fine anni '60 è uno degli obiettivi centrati dagli sviluppatori. Infatti l'ambientazione di gioco è ben ricreata, con una città viva, attiva e bella da vedere e da esplorare. Dalle auto all'abbigliamento delle persone, tutto è ben riproposto in Mafia III, soprattutto grazie alle radio, agli annunci pubblicitari tutti ben tradotti in lingua italiana, ai poster disseminati in giro e a molto altro che cala il giocatore in un'ambientazione di sicuro impatto. Mafia III è un open world dove poter girovagare seguendo le missioni oppure semplicemente esplorando i vari quartieri. La nota dolente sotto questo aspetto riguarda la scarsa varietà di alcuni fabbricati e di molte delle persone che si incontrano in giro, soprattutto se il termine di paragone è il gioco open world per eccellenza, come GTA.
Dove invece Mafia III se la cava bene è nell'ambientazione di gioco: l'aria pesante che si viveva a quel tempo è stata perfettamente riprodotta nel gioco, con gli angoli di miseria, di ricchezza e soprattutto con la continua discriminazione razziale che porta, ad esempio, la polizia ad intervenire tempestivamente nei quartieri più nobili e a prendersela comoda nei quartieri più malfamati.
Molto interessanti anche i collezionabili disseminati in giro come alcune scansioni originali di Playboy, dipinti di Alberto Vargas, copertine di dischi e di riviste, in perfetta linea con il periodo cronologico nel quale il gioco è ambientato.
NON È TUTTO ORO PURTROPPO
La parte negativa nell'analisi di Mafia III riguarda purtroppo la struttura vera e propria del gioco. L'organizzazione delle missioni, primarie e secondarie, denota una certa mancanza di varietà che emerge quasi subito dopo le prime partite. Tutte le missioni risultano parecchio ripetitive, limitando l'azione del giocatore al raggiungimento di un determinato punto e all'eliminazione di alcuni nemici, nel tentativo di danneggiare il racket del boss di quartiere per farlo venire allo scoperto ed eliminarlo. Tutto questo, ripetuto per i 9 quartieri che compongono New Bordeaux, prima di far venire allo scoperto Sal Marcano. Altre volte ci verrà chiesto di distruggere alcuni locali appartenenti al malavitoso di turno oppure di catturare e interrogare alcuni spacciatori che possono avere informazioni utili. Alla fine si tratta sempre della solita solfa, aggravata dallo scontro con il boss di quartiere che, quasi sempre, avviene in location già esplorate prima in qualche missione secondaria: una mancanza di varietà che deprime la struttura di gioco e che riguarda sia le missioni primarie che le secondarie. Sotto questo aspetto si auspica che i DLC che seguiranno l'uscita del titolo principale, possano apportare almeno un pizzico di novità.
Un'altra nota dolente invece riguarda l'intelligenza artificiale parecchio deficitaria: i nemici non percepiscono la nostra presenza anche se siamo accovacciati a un metro di distanza da loro, mentre a volte si allarmano se ci parte un colpo a un chilometro di distanza. Come se non bastasse sono davvero facili da aggirare e eliminare creandoci qualche problemino solo se sono presenti in grande numero, per non parlare del fatto che non si allarmano neanche per i cadaveri trovati in giro che, possiamo nascondere oppure no. Lo stesso accade per le forze di polizia, facili da seminare nel momento in cui ci inseguono perché anche se in auto si comportano dignitosamente, a piedi perdono ogni barlume di lucidità. Spesso infatti ci basterà buttarci in un canale o infilarci in qualche vicolo secondario per salvarci da un inseguimento. Ogni nostra azione illecita eseguita in giro, come il furto di un'auto o il pestaggio di qualche criminale oltre naturalmente alle sparatorie in piena città, attiverà un testimone oculare che correrà subito ad avvisare la polizia. Se riusciremo a bloccarlo prima che si attacchi a un telefono, l'avremo fatta franca e le forze dell'ordine non arriveranno.
MA CE N'E' ABBASTANZA...
Alcune idee carine degli sviluppatori in realtà ci sono, come la possibilità di raccogliere componenti elettronici in giro e di installare delle cimici per intercettare le comunicazioni o per evidenziare sulla mappa i punti di interesse, compresi i collezionabili. La crescita del personaggio principale poi non è così male, con le migliori armi che si sbloccano in base alle alleanze stabilite con i nostri collaboratori. I rifornimenti ci vengono forniti da un furgoncino rosso che si sblocca quasi subito e che potremo chiamare ogni volta che siamo a corto di munizioni, medikit e così via. Le parti di guida in puro stile arcade (ma è prevista anche un'opzione per una guida simulativa) sono ben realizzate, con le auto che subiscono giustamente dei danni ad ogni scontro e che, tutto sommato risultano credibili come tenuta di strada sia sull'asciutto che sul bagnato. Ogni veicolo poi può essere potenziato e personalizzato a dovere, sbloccando i giusti item, un po' come già visto in Mafia II.
Non funziona molto bene il ritmo giorno-notte che spesso si avvicenda senza preavviso e in modo poco credibile così come, durante i test, non abbiamo sentito la necessità di far riposare il nostro giocatore in qualche rifugio, peculiarità invece essenziale del capitolo precedente del gioco.
Va detto però che, a parte questi difetti appena citati e un comparto tecnico che si perde parecchio dal punto di vista grafico, Mafia III rimane comunque un bel gioco. La storia che ci viene narrata è bella da vivere, appassionante e coinvolgente al punto giusto. Nel giocatore si crea comunque quel senso di attesa e di curiosità per la missione successiva anche perché il tema della vendetta di un singolo contro un'intera organizzazione mafiosa, attrae chiunque. Tutto sommato la città è bella da vedere, anche con i suoi difetti, perché scorazzare per le strade con la nostra vettura, tamponando chiunque ci si pari davanti è sicuramente divertente, così come attaccar briga con i passanti, oppure girovagare per i quartieri malfamati alla ricerca di spacciatori.
Questo tipo di approccio free roaming al gioco che ha fatto fortuna sia di Mafia II che di GTA invoglia comunque il giocatore a provare un'altra partita. Inoltre subentra un certo appeal che ha portato i due episodi precedenti ad una pioggia di critiche al momento della loro uscita, compensata però da un'attrattiva nei confronti dei videogiocatori che si è protratta per anni. È ragionevole pensare che lo stesso avverrà per Mafia III quando magari il gioco calerà un po' di prezzo e una serie di patch correttive e di DLC ne avranno innalzato il valore intrinseco.
TECNICAMENTE UN FLOP?
La prima considerazione che salta fuori testando Mafia III è che il gioco avrebbe avuto bisogno di una maggiore ottimizzazione. Qualche mese in più di test per correggere i vari bug che lo affliggono, magari ritardando la data di uscita sicuramente avrebbe avuto un impatto positivo. In effetti oltre ai problemi strutturali già citati, il prodotto è uscito con una serie di problematiche dal punto di vista grafico parecchio fastidiose. Prima di tutto le animazioni che sembrano mancare di alcuni frame di raccordo dando movimenti non proprio fluidi ai personaggi, malgrado la stabilità a 30 fotogrammi al secondo. Ottima la definizione dei personaggi principali, molto meno quella dei secondari, così come capita spesso di vedere tutta una serie di compenetrazioni poligonali, glitch e soprattutto qualche crash che fa chiudere direttamente il gioco. Non ne abbiamo visti molti sulla versione per Xbox One a dispetto della versione PC che ne è piena, ma comunque si sono verificati. Altre problematiche riguardano il ciclo giorno-notte che, come già detto, si alterna in modo non proprio corretto e che crea effetti di controluce strana che, soprattutto durante le missioni più importanti da un certo fastidio.
Un plauso va invece al comparto sonoro, dove troviamo doppiaggi di alta qualità soprattutto nei personaggi principali e tutta una serie di musiche di accompagnamento, notiziari radio e spot davvero di pregevole fattura.
Il gameplay di conseguenza risulta deficitario prevalentemente per la ripetitività delle missioni e per la scarsa IA dei nostri antagonisti. Ne deriva un gioco abbastanza semplice da completare anche se la longevità risente positivamente dei vari collezionabili disseminati in giro e dei potenziamenti al parco armi, macchine e così via che favoriscono una certa rigiocabilità.
Dove il gioco eccelle invece è nel comparto narrativo, con una storia che in una sorta di film-documentario, ci viene raccontata dagli stessi protagonisti che l'hanno vissuta risultando credibile e appassionante allo stesso tempo.
La speranza è che l'uscita di patch correttive e di DLC all'altezza possano limare un po' i difetti di un gioco che, comunque, mantiene sempre un'attrattiva di tutto rispetto nei confronti del giocatore e che potrebbe quindi essere ricercato per diverso tempo, a dispetto dell'impatto iniziale, così come è successo per i due episodi precedenti.
Modus Operandi: abbiamo potuto provare il senso di venetta di Lincoln sperimentando i bonus e i malus di un titolo molto atteso dalla comunità grazie ad un codice Xbox Live fornitoci da Cidiverte.
Mafia III paga l'altissimo livello di attesa suscitato nel pubblico prima della sua uscita. Mantenendo le promesse per quanto riguarda narrazione e comparto audio, risulta deficitario nel settore grafico e in quello strutturale. Proprio per questo non è un gioco che può essere consigliato a prescindere. Dopo un'accurata prova e magari ad un prezzo un po' più basso, speriamo anche con qualche patch correttiva e DLC all'altezza, la valutazione può cambiare anche perché le potenzialità per divertire il videogiocatore, onestamente non mancano.