Recensione Commodore 64
Titolo del gioco:
Roland's Rat Race
Anno di uscita:
1985
Genere:
Platform
Sviluppatore:
David Collier (programmazione), Martin Galway (audio)
Produttore:
Ocean
Distributore:
Ocean
Multiplayer:
No
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Commodore 64 o emulatore.
  •  Quello in basso a destra sembra un pezzo della nostra porta. Ci tocca fare attenzione però
  •  Non ci distraggano gli scarponcini al piano inferiore. Cosଠcome noi anche loro possono salire per le scale
  •  I tunnel tra le varie locazioni nascondono di tutto. Dall'energia, ai pezzi di porta che cerchiamo tanto.
  •  I pezzi della porta cambiano di posizione ogni volta che iniziamo una nuova partita.
  •  Una volta saliti avremo l'imbarazzo della scelta. Da che parte andare ?
  •  Un bel po' di colla terrà fermi gli scarponcini per un pezzo. Il tempo necessario per lasciarci passare
  • C'è una bella mela nel tunnel. Ma non potremo sempre decidere se passarci o meno, a volte si tratta di strade obbligate.
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Pubblicato il:  28/01/2012
Il sogno si è avverato! Andremo in Tv! Ehm…qualcuno conosce la strada?!
Effettivamente andare in tv è il sogno nel cassetto di tutti noi (non nel mio caso -NdCJ). Farci vedere dal grande pubblico, sparare le nostre fesserie in diretta e, magari, fare un po’ di quattrini. Non parliamo poi della popolarità, della gente che ci fermerà per strada per chiederci autografi, delle porte che si spalancheranno un po’ ovunque, in poche parole la fama, la gloria, il successo.
Quando riceviamo l’invito per presentarci ad una selezione di nuovi volti da introdurre nel mondo dello spettacolo ci mettiamo in ghingheri e siamo pronti ad andare. Dobbiamo presentarci per le 9:00 di mattina e vogliamo essere puntuali, ci mettiamo in movimento quindi alle 8:30, tanto mezz’ora sarà più che sufficiente.
Ma il destino beffardo che ci ha sempre accompagnati durante la nostra vita, decide di presentare il conto.
Qualcuno ha smontato in nove pezzi la porta di accesso allo studio televisivo: ci tocca quindi trovare tutte le componenti, assemblarle insieme usando magari un po’ di colla e trovare poi la chiave per entrare nello studio.
Roland's Rat Race è ispirato pienamente ad una serie tv britannica di pupazzi animati intitolata Roland Rat e trasmessa dal network inglese Tv-Am dal 1983. Roland vive in una tana, ha un fratellino di nome Little Reggie e una fidanzata di nome Glenis. Alla sua uscita la serie tv fece registrare addirittura ascolti record, passando da 100.000 a 1.800.000 ascoltatori in un paio di mesi. Uscirono dei dischi e perfino il calendario dell'avvento nel Natale del 1984, oltre ad una serie di gadget di tutto rispetto. Nel 1985 lo show fu trasferito alla BBC naturalmente con alcune modifiche. La sobria caverna dove viveva Roland fu tramutata in una stazione multimediale e, così come era avvenuto per il Muppet Show furono introdotti parecchi altri personaggi. Dopodichè tantissime apparizioni anche al di fuori dello show. Roland è comparso nel Big Brother del 2004, in uno speciale della BBC One nel 2006 e nel 2010, confermando l'attualità e il gradimento da parte del pubblico di un personaggio nato quasi trent'anni prima.

IL GIOCO
Questa è la trama di Roland’s Rat Race (conosciuto in Italia come Topo Superdivo), platform game prodotto nel 1985 dalla Ocean.
Così come il titolo dice noi vestiamo i panni di un topo. Dobbiamo girare in lungo e in largo nell’ambiente a noi più congeniale e cioè le fogne della città, per trovare i pezzi della famigerata porta e rimetterli assieme. Naturalmente non è tutto così semplice. Potremo trasportare infatti solo un pezzo alla volta senza contare i nemici che sotto forma di scarponcini cercheranno di rallentarci risucchiando un po’ della nostra energia. Inoltre, come se non bastasse il tempo fa la sua parte: abbiamo infatti mezz’ora di tempo per completare la missione, l'appuntamento era infatti fissato per le 9.
Il game over arriva se finiamo l’energia oppure se finisce il tempo.
Dalla nostra abbiamo solo un tubetto di colla, che potremo rifornire in giro con delle ricariche disseminate qua e là. La colla ci servirà per colpire gli scarponcini che rimarranno bloccati a terra per un po’ di tempo, permettendoci di andare avanti.
Anche l’energia può essere reintegrata, raccogliendo vari frutti che si trovano in giro.
Tutto il gioco si articola quindi in un continuo andirivieni fra le varie locazioni e la porta dello studio, dove attaccheremo un pezzetto di porta per poi tornare indietro e cercarne un altro.
Il gioco è un platform a scorrimento con schermate statiche. Gli oggetti, siano essi bonus, tubetti di colla o pezzi della porta, cambiano posizione ogni volta che si inizia una nuova partita. Non servirà quindi memorizzarne le posizioni se non nell’ambito della stessa giocata.
L’obbligo di fare tanti giri viziosi per recuperare tutti e nove i pezzetti della porta più la chiave, la precarietà di fonti di energia sparse in giro e il progressivo e inesorabile esaurirsi della barra di energia e della colla, per la quale ci sono solo altre due ricariche in giro, faranno sì che questo gioco richieda un certo tempo e una certa bravura per poter essere completato. Spesso e volentieri infatti ci toccherà memorizzare le posizioni dei bonus energetici per tornare poi a prenderli in un secondo momento. In questo modo riusciremo magari a farceli bastare.

PICCOLE CHICCHE
Durante il gioco scopriremo tante piccole chicche. Come le frasi che scorrono in alto sullo schermo, in inglese ma abbastanza comprensibili, la metropolitana che senza preavviso alcuno passa nella parte bassa e come strade che apparentemente senza sbocco, ci costringeranno a fare un altro giro più largo per andare avanti. Oltre ad andare a destra e sinistra infatti, potremo prendere delle porte di collegamento. Il nostro topo viaggerà su delle tubature per approdare in un’altra stanza apparentemente inaccessibile.
Il gioco presenta una grafica un po’ troppo essenziale ed ipocromatica anche per il Commodore 64 se consideriamo che nel 1985 uscirono anche capolavori come Cauldron, Commando e l’eccezionale Impossibile Mission della Epyx. Il punto forte del prodotto della Ocean è sicuramente la colonna sonora melodiosa e coinvolgente del mitico Martin Galway, uno dei migliori musicisti ai tempi del C64 (suoi capolavori sono anche le musiche di Arkanoid, Green Beret, Yie Ar Kung Fu I e II e Rambo II tanto per dare un’idea Ndr). Il gioco si presenta subito ben giocabile tanto che capiremo immediatamente il da farsi, tuttavia ci metteremo un bel po’ per completarlo e, una volta riusciti nel nostro intento, lo rigiocheremo quanto meno per riascoltarne la bellissima musica e perché ogni volta è sempre diverso dalla precedente.
In conclusione quindi è il gioco adatto se si vuole passare una mezz’oretta serena, senza troppi pensieri, accompagnati da un bel motivetto musicale.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE