Recensione PC
Titolo del gioco:
Tales of Berseria
Anno di uscita:
2017
Genere:
JRPG (gioco di ruolo giapponese)
Sviluppatore:
Bandai Namco Studio Inc.
Produttore:
Bandai Namco Entertainment
Distributore:
Bandai Namco Entertainment Europe
Multiplayer:
Co-op fino a 4 giocatori in locale
Localizzazione:
Solo testo, no audio
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 (64-bit) - Processore: Intel Core 2 Duo E8400 3.0GHz o AMD Phenom II X2 550, 3.1GHz - Memoria: 2 GB di RAM - Scheda video: GeForce 9800 GTX o AMD Radeon HD 4850 - DirectX: Versione 9.0c - Memoria: 15 GB di spazio disponibile - Scheda audio: DirectX 11 compatibile
  • Il nostro mezzo di trasporto che ci porterà a visitare tutte le isole che compongono il mondo di gioco
  •  Berseria sarà pieno zeppo di queste scene fatte in stile anime
  •  I dungeon, seppur nella loro semplicità, saranno intriganti e divertenti da esplorare
  •  La navigazione non mancherà per raggiungere luoghi lontani e misteriosi
  •  Il sistema di combattimento è veloce e altamente action
  •  Ogni vittoria porterà il party ad avere diverse ricompense, tra cui anche materiali utilizzabili nel crafting e miglioramenti di armi e armature
  •  Una parte della mappa globale di gioco
  •  L'intero party al completo. Ognuno dei personaggi ha una sua caratterizzazione ben narrata
  •  Nonostante il gioco sia sviluppato su una console old-gen, Berseria offrirà comunque una grafica e dei panorami molto piacevoli da visionare
  •  Menù dove potremo scegliere quali mosse adottare all'interno di una battaglia
Redattore:  Ivan 'MrIvan' Guzzardi                        Pubblicato il:  22/02/2017
Una storia fatta di dolore, odio e rabbia. Sentimenti che porteranno Velvet Crowe a diventare un demone al solo scopo di compiere la sua vendetta nei confronti di chi gli ha portato via il suo fratellino.
La serie Tales of ha sempre riscosso un certo successo in Occidente che ha portato Bandai Namco a ridurre sempre di più i tempi di attesa e di localizzazione delle ultime uscite del franchise. L’ultimo arrivato Tales of Berseria, con soli 5 mesi di ritardo rispetto alla pubblicazione in Giappone, ha l’arduo obiettivo di riuscire a conquistare il pubblico occidentale nonostante un comparto tecnico pensato per console di vecchia generazione. Infatti, per chi non lo sapesse, il titolo in questione è stato sviluppato per essere giocato su PlayStation 3 per poi far uscire una versione sulle piattaforme dell’odierna generazione tramite porting il quale avrebbe apportato qualche miglioria sul lato tecnico.

Qui da noi il gioco è arrivato solo su PlayStation 4 e PC escludendo la console Sony di vecchia generazione che, rispetto alla controparte nipponica, viene considerata oramai come una piattaforma ormai andata in pensione (un'eccezione sarà "Persona 5" che verrà pubblicato in Europa anche su PS3. -NdNew_Neo) . Questo ha portato il pubblico ad avere numerosi dubbi sull’effettiva qualità di Berseria, tutti legati quasi unicamente al comparto tecnico e grafico e su come questo titolo possa essere differente rispetto al capitolo precedente.

Abbiamo analizzato da cima a fondo tutti quello che il gioco offre, cercando di evidenziare le differenze e le innovazioni che Tales of Berseria offre rispetto al precedente Tales of Zestiria.

DEMONITE

Il motivo principale per cui ci sentiamo in dovere di dover paragonare Berseria a Zestiria è che entrambi i titoli sono ambientati nello stesso mondo di gioco, con la sola differenza che il primo tratta vicende accadute molti secoli prima dell’avvento del secondo. La motivazione dietro questa scelta sta nel fatto che l’intero mondo di Wasteland (il continente dove, appunto, avvengono le vicende di entrambi i titoli -NdR) è così pregno di storia e di dettagli narrativi che gli sviluppatori si sono trovati in netta difficoltà nell’aggiungere tutta questa immensità all’interno di un singolo capitolo. Ne consegue che Tales of Zestiria, seppur sia stato un ottimo capitolo, in alcuni tratti rimaneva sul vago dando poche informazioni su alcuni concetti relativi alla storia, creando un bel grattacapo nel capire determinate vicende. Da questa premessa è nato lo sviluppo di Tales of Berseria.

Il fattore principale che rende interessante la trama è la diversa prospettiva che il gioco vuole dare di se. Mentre siamo sempre stati abituati a mondi più o meno fantasy e colorati con la classica storia del protagonista benvoluto da tutti, questa volta Berseria cambia la faccia della medaglia introducendoci in un mondo molto più cupo e oscuro rispetto al passato, con temi più violenti e meno “eroici”.

Ci troveremo ad assistere, nei panni della protagonista Velvet Crowe, ad uno dei periodi più bui e oscuri che questa terra ha contratto. Urla, pianti, dolore e violenza saranno fin da subito percepibili alla vista e alle orecchie della ragazza grazie al continuo diffondersi della Demonite che, traendo vantaggio dall’oscurità risiedente all’interno di ogni essere umano, consuma i cuori delle persone trasformandoli in orribili creature ormai prive di senno. Sarà qui che Velvet e suo fratello Laphicet assisteranno alla perdita della sorella maggiore Celica che, a causa di questi demoni, morirà insieme al bambino che teneva in grembo. Ciò porterà Artorius, il marito, a salvare la vita di questi due bambini e prendersi cura di loro negli anni a venire rintanandosi in un piccolo villaggio ai confini del regno.

Sembra essere tornata la pace, ma durante l'anniversario della morte di Celica succede qualcosa di terribile e l’intero villaggio, per qualche strano motivo, contrae la Demonite. Velvet, preoccupata dalla scomparsa di suo fratello, scappa cercandolo disperatamente trovandosi successivamente di fronte ad una scena agghiacciante: Artorius, tramite un qualche tipo di rituale oscuro, sacrifica la vita del piccolo Laphicet. Velvet, assistendo a tutto questo, viene completamente ricoperta di rabbia a tal punto di contrarre ella stessa la Demonite, trasformandosi in un demone. Ormai ricolma di odio, la ragazza ha solo un obiettivo in mente: uccidere Artorius e vendicare suo fratello Laphicet.

Una storia che, al contrario dei precedenti capitoli, parte in modo più drammatico e tragico mettendoci nei panni di una donna la quale è spinta solo dalla sete di vendetta e che farà di tutto per portarla a termine. Il gioco ci dà la possibilità di vedere questo mondo dalla prospettiva opposta a quella di Zestiria, dove i demoni venivano visti come il male assoluto ma che qui, conoscendo meglio il background narrativo di ognuno dei personaggi, assumono una forma molto più profonda, rovesciando più volte il concetto basilare di buono e cattivo. Grazie a questa premessa, Tales of Berseria ci introduce ad una storia più particolare che vuole trasmettere un qualcosa, riuscendoci in maniera magistrale anche grazie ad una superba caratterizzazione dei personaggi che seguiranno Velvet per il suo viaggio.

Nonostante toni più oscuri la trama non mancherà di mostrare scene più tranquille, di taglio maggiormente fantasy condite da siparietti comici. Il tutto suddiviso equamente per non annoiare mai il giocatore e offrire, invece, una panoramica sempre diversa e intrigante.


IL GIUSTO EQUILIBRIO

Il sistema di combattimento di Tales of Berseria si presenta in modo veloce, altamente action ma non per questo caotico e confusionario (come invece sembrava apparire nell’ultima demo rilasciata poco prima dell’uscita del gioco -NdR). Il tutto è basato sull’uso della Barra Anima che, simboleggiati con dei rombi, ci permetterà non solo di eseguire varie mosse e combo, ma anche di schivare in modo efficiente. Ad inizio battaglia avremo a disposizione tre di queste anime, il che ci permetterà di eseguire solo un limitato numero di attacchi. Per poter aumentare tale numero basterà eseguire dei danni critici, infliggere una status alterato, stordire in modo efficace il nemico approfittando anche delle sue debolezze elementali e così via portando il numero di barre ad un massimo di cinque. Queste anime saranno anche spendibili per attivare delle abilità speciali di alcuni personaggi. Ad esempio Velvet potrà utilizzare, al costo di uno di questi rombi, il suo braccio demoniaco per sferrare degli attacchi ancora più potenti che però, come un’arma a doppio taglio, risucchierà la sua barra della vita ogni qualvolta prolungheremo per troppo tempo questa sorta di trasformazione. In parole povere, se si avrà la capacità di anticipare e sfruttare le debolezze dell’avversario, il party potrà creare questa ondata di distruzione creando attacchi concatenati che non daranno respiro al nemico.

Non sarà così semplice ottenere un vantaggio così grande in battaglia. Infatti Berseria, con questo sistema di combattimento, non vuole far sentire il giocatore troppo in vantaggio semplicemente “premendo tasti a caso per vincere”. Anzi, apportando una strategia del genere, si finirà in balia del nemico che vi toglierà in men che non si dica tutte le barre anime acquisite. Se l’avversario in questione vi danneggerà con un attacco critico, vi stordirà o infliggerà uno status alterato, verrà tolto un rombo dalla nostra barra, limitando drasticamente i movimenti e il parco mosse che il personaggio può eseguire. Allo stesso tempo, se si proverà ad attaccare troppe volte non facendo ricaricare il livello di anime, sferreremo attacchi sempre meno potenti e precisi e l’avversario dovrà semplicemente pararsi una volta per destabilizzare il personaggio controllato rendendolo vulnerabile. Con questo gli sviluppatori hanno voluto bilanciare maggiormente il combat system in modo che il giocatore usi sia l’attacco che la difesa punendo severamente chi invece cerca di utilizzare solo uno di questi elementi. Le rapidità delle bettaglie saranno garantire dalla possibilità di cambiare il personaggio controllato in qualunque momento, selezionando anche gli altri membri del party che saranno in panchina.

Tales of Berseria adotta un sistema di combattimento pratico, semplice da capire ma allo stesso tempo appagante quando si cominciano ad ottenere risultati promettenti. L’uso dell'attacco, della difesa e della schivata sarà fondamentale per padroneggiare completamente tutte le mosse a nostra disposizione. Unica nota dolente di tutto questo sta nella difficoltà generale di gioco che, se settata a difficoltà Normale, risulterà incredibilmente facile con un livello di sfida quasi nullo (per questo motivo vi raccomandiamo di alzarla al di sopra del normale, così da rendere l'esperienza di gioco più divertente e appagante -NdR).

LABIRINTI VUOTI

Un altro cambiamento che il team di Bandai Namco ha voluto proporre in Tales of Berseria è il ridimensionamento della mappa di gioco rispetto al precedente capitolo. In Zestiria la mappa aveva una grandezza considerevole, tant’è che bisognava percorrere a piedi un bel po’ di strada prima di arrivare in una qualsiasi zona. Il problema stava nel fatto che questa vastità portava al tempo stesso una vuotezza di contenuti davvero considerevole evidenziando alcuni difetti tecnici dati dall’essere un prodotto di vecchia generazione. Con Berseria hanno voluto cambiare leggermente le cose ridimensionando in parte la mappa di gioco, rendendola poco più piccola ma più particolare e bella da vedere, senza però ritornare alla vecchia mappatura vista nella serie Xillia che consisteva in un lungo corridoio per passare da una città all’altra.

Grazie a questo cambiamento l’esplorazione è stata resa più fluida e viaggiare all’interno di queste aree risulterà meno pesante e noiosa. Non per questo mancheranno zone più grandi da visitare, ma sicuramente il loro numero è stato ridotto rispetto al passato. I dungeon saranno la caratteristica che più è rimasta invariata rispetto ai precedenti capitoli. Molti di questi, seppur utilizzeranno un colore diverso per rendere l’atmosfera differente, sapranno di già visto per chi ha giocato a Zestiria. Le varie caverne risulteranno piacevoli da visitare e saranno pregni di tesori e luoghi segreti che ricompenseranno adeguatamente il giocatore, grazie anche ad una struttura della mappa quasi labirintica che renderà il tutto leggermente più complesso.

Anche qui sorge un problema, ovvero la quasi totale assenza di una qualsivoglia profondità. Seppur labirintici, i dungeon si riveleranno comunque piatti e senza nessun mordente, risultando parecchio vuoti e ripetitivi tra di loro. Sarebbe stato interessante inserire dei puzzle ambientali che non fossero soltanto il classico premere un interruttore o azionare una leva per andare avanti, magari aggiungendo situazioni più diversificate le quali non avrebbero limitato il giocatore al solo camminare e combattere. Berseria, da questo punto di vista, segue le orme del suo predecessore (seppur in Zestiria siano presenti, in numero davvero molto limitato, di enigmi ambientali -NdR) allontanandosi da ciò che il gioco dovrebbe offrire, magari prendendo spunto da quel Tales of Symphonia uscito anni fa su PlayStation 2 e GameCube (con la remastered uscita su PlayStation 3 e PC -NdR) che, nella sua semplicità, regalava dungeon più elaborati e divertenti da giocare.

OLD-GEN

Tecnicamente parlando il gioco è solido e privo di qualsivoglia problema. Tranne rarissimi casi l'aggiornamento grafico si mantiene tranquillamente sui 60 fotogrammi al secondo (in base alla configurazione del vostro PC. -NdNew_Neo) che renderanno i combattimenti ancora più avvincenti e fluidi. Si tratta di un netto miglioramento rispetto al precedente capitolo che, invece, era intenzionalmente bloccato sui 30 fotogrammi al secondo. C’è stato anche un miglioramento nell’utilizzo della telecamera che adesso nella maggior parte delle situazioni non recherà più fastidio riuscendo ad essere più maneggevole e comodo da utilizzare.

Graficamente siamo sugli stessi livelli del precedente capitolo, con la sola differenza che in Berseria è stata eseguita una pulizia grafica più avvenente per rendere il tutto più vicino ad un videogioco current-gen. Risultato che si nota rendendolo piacevole alla vista. Non solo viene applicato sui vari paesaggi ma anche ai modelli poligonali dei personaggi che troviamo meno legnosi e più fluidi. Nonostante tutto tali miglioramenti tecnici, applicati ad un prodotto pensato e sviluppato su un sistema di vecchia generazione, non gli permettono di essere al passo con i tempi dal punto di vista grafico.

La longevità si attesta sempre sugli stessi ottimi livelli, garantendo almeno 50 ore per completare la campagna principale. A questo si aggiungono le varie quest secondarie, gli extra, i minigiochi, la caccia ai mostri più forti, il New Game+ e così via, che faranno alzare l’asticella della durata verso l'alto, garantendo un esperienza di gioco ancor più lunga per chi ambisce al puro completismo.

Modus Operandi: Siamo entrati nel mondo oscuro e di vendetta che ha coinvolto Velvet ed i suoi compagni di viaggio grazie ad un codice steam fornitoci da Bandai Namco Entertainment Italia.


Tales of Berseria si attesta come un ottimo capitolo della serie Tales of che cerca di implementare da una parte una narrativa diversa che ci mostra quanto il mondo di Westland sia più complesso di quanto si immagini, creando quell’atmosfera oscura e angosciante che ci farà riflettere sull’intera esperienza di gioco. Dall’altra abbiamo un sistema di combattimento funzionale e fluido che però non si basa soltanto sul mero attaccare. Lo stesso non si può dire per i dungeon che risultano essere piatti e privi di profondità, senza tentare di proporre qualcosa di nuovo. Si tratta di un gioco riuscito bene ma non perfettamente che ha bisogno di cambiare la sua struttura in alcuni ambiti, giusto per non rimanere fermi nei propri errori.

Si spera che nel prossimo capitolo, che risulterà essere il primo pensato e sviluppato per piattaforma di questa generazione, sappia innovare e sviluppare al meglio la grande potenzialità che questa serie ha da offrire.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE