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Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 20/02/2017
Karl Fairburne e' tornato con il suo fucile di precisione, perche' la guerra non e' ancora finita...
Dopo le avventure nel deserto africano, vissute nel capitolo precedente uscito nel 2014, concluse con un finale più aperto che mai, l'agente scelto statunitense Karl Fairburne ritorna per una nuova avventura, questa volta in territorio italiano.
Diciamo fin da subito che le località visitate in questo nuovo episodio della serie presentano nomi fittizi ma sono chiaramente ispirate a paesaggi realmente esistenti e presenti nella parte centrale e meridionale della nostra cara penisola. Questi panorami, visibili prevalentemente nelle scene d'intermezzo denotano subito una certa cura nella realizzazione e una spettacolarità visiva davvero di buon livello. Che poi il bel paese presenti scorci paesaggistici unici al mondo non è un mistero e, come vedremo più avanti, sotto questo aspetto la scelta degli sviluppatori si rivela abbastanza indovinata.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE ENTRA NEL VIVO...
I fatti narrati nel gioco si collocano cronologicamente nel 1943, quando i nazisti stanno ultimando la messa a punto di un potente missile teleguidato che potrebbe cambiare le sorti del conflitto mondiale. Il protagonista del gioco dovrà quindi interagire con i partigiani per eliminare gli alti ufficiali tedeschi più influenti dell'esercito di Hitler dando una mano alla resistenza locale e al contempo cercando di scoprire quanto più possibile sulla nuova pericolossissima arma che i tedeschi stanno progettando. La situazione in realtà è più complicata di quanto sembri per i rapporti non proprio amichevoli tra forze alleate e partigiane e per tutta una serie di motivazioni che richiederebbero almeno un ripasso sui libri di storia.
La trama di gioco è piuttosto semplice anche se ha solo il compito di introdurre il giocatore all'azione per poi guidarlo e appassionarlo con tutta una serie di missioni secondarie, in grado di arricchire l'esperienza di gioco e di incidere positivamente su una longevità che, nella sola campagna in singolo, con le otto missioni da affrontare si attesterebbe all'incirca intorno alle sei-otto ore. Oltre alle missioni secondarie, a volte purtroppo slegate dal comparto narrativo, ma comunque interessanti da affrontare, il gioco è disseminato di tutta una serie di collezionabili oltre alla parte di crescita empirica del protagonista che potremo far avanzare di livello e arricchire di nuove abilità e gadget con un uso sapiente degli item trovati in giro e del giusto completamento delle missioni assegnate.
Le innovazioni in questo nuovo capitolo ci sono e ci vengono mostrate fin da subito con il nostro Karl che adesso si muove anche in verticale, scalando muri e pareti per conquistare una posizione di vantaggio e con un'ampiezza delle mappe di gioco sicuramente maggiore che negli episodi precedenti.
Chi conosce il titolo sa che il gioco dei Rebellion punta moltissimo sullo stealth che è la parte più curata dell'intero prodotto. Elaborare una strategia di attacco, valutare bene con il binocolo la presenza e la posizione dei nemici e poi sfruttare gli elementi presenti sullo scenario fa la sua bella differenza fra una missione conclusa con successo oppure con la nostra dipartita, anche perché ci troveremo ad affrontare da soli interi avamposti pieni zeppi di soldati nemici e, naturalmente, lo scontro a viso aperto, seppur possibile non è assolutamente consigliabile. Oltre a darci una visuale ottimale, il binocolo permette anche di marcare la posizione dei nostri nemici, in modo da poterli poi evidenziare meglio sulla mappa. Questa fase di studio, si sposa pienamente con la necessità di aspettare il momento propizio per effettuare il nostro attacco, magari sfruttando un momento di distrazione dei nemici oppure il verificarsi di qualche evento che con il suo rumore copra i nostri colpi.
IL NOSTRO FIDO FUCILE DA CECCHINO
L'attività principale di Sniper Elite 4 quindi si concentra sul muoversi nell'ombra, in silenzio, eliminando nemici dopo nemici nel modo che ci è più congeniale, seguendo naturalmente le indicazioni date dagli obiettivi da raggiungere.
Rispetto agli episodi precedenti sono stati corretti alcuni errori grafici (come quegli orrendi muri invisibili) e sono scomparsi i motori a scoppio che permettevano una volta accesi di sparare senza correre il rischio di essere sentiti e individuati. È evidente che, malgrado il titolo sia catalogabile come uno sparatutto, richiede parecchia pazienza e soprattutto l'attesa del momento giusto per poter essere goduto appieno dal momento che i programmatori hanno di gran lunga privilegiato la parte stealth e ragionata agli attacchi a viso aperto. Nel momento in cui scatta l'allarme comunque ci basterà nasconderci alla vista degli avversari e attendere che la situazione ritorni in uno stato di calma. Gli attacchi a viso aperto sono comunque possibili, ma questi oltre a metterci quasi sempre in una situazione di svantaggio, evidenziano i deficit di programmazione che esaltano una intelligenza artificiale dei nostri avversari non proprio all'altezza della situazione. Nei momenti di allarme infatti ci è capitato di assistere a comportamenti inspiegabili, soprattutto sul posizionamento e sulle ronde, dei nostri nemici. Il gioco quindi si presta a parecchi momenti di esplorazione ancor più delle fasi action grazie anche alla grandezza delle mappe di gioco interamente esplorabili in lungo e in largo.
La spettacolarità delle fasi di cecchinaggio, grazie alla cura degli sviluppatori, ci impone di trattenere il respiro per meglio direzionare i nostri colpi viene esaltata anche dalla presenza delle Kill Cam a Raggi X che ci mostrano piuttosto efficacemente i danni dell'impatto del proiettile sul colpo del malcapitato avversario (muscoli, ossa e organi interni), eventi questi visualizzabili anche negli attacchi corpo a corpo presenti nelle uccisioni silenziose. Il replay della Kill Cam è effettivamente spettacolare e bello da vedersi anche se poco adatto ai soggetti più impressionabili.
LA CRESCITA DEL PERSONAGGIO
Attraverso dei punti esperienza ottenibili completando le missioni secondo i parametri che ci vengono imposti, potremo incidere sullo Skill Three (l'albero delle capacità) del nostro personaggio andando a modificare alcune abilità come la capacità di trattenere il respiro più a lungo oppure la sua resistenza ai colpi degli avversari, anche se la caratterizzazione di Karl avrebbe dovuto essere più curata dal momento che i miglioramenti saranno percepibili solo ai livelli più alti, quindi vicino alla soglia del livello 30.
La crescita del personaggio passa attraverso il gioco e l'avanzamento nei livelli sia in singolo che in multiplayer nella quale il livello raggiunto dal nostro protagonista avrà un ruolo ancora più incisivo. Il nostro arsenale invece si presenta abbastanza variegato e anche qui sarà possibile sbloccare nuove armi, a patto di completare alcune missioni tutt'altro che agevoli. A livello normale comunque le cose raramente si fanno difficili, a patto di approcciare il gioco nel modo giusto, sia per l'abbondanza di proiettili disseminati in giro oppure ottenibili frugando i corpi dei caduti sia per le poche volte che si renderà necessario l'uso degli esplosivi oppure l'occultamento dei cadaveri per non farsi scoprire dal nemico. Sotto questo aspetto, a complicarsi la vita ci pensa il più delle volte il giocatore stesso che, magari stanco dei lunghi momenti di studio e di attesa compie qualche imprudenza facendosi individuare scatenando quindi il putiferio.
LA MODALITA' MULTIPLAYER
Sniper Elite 4 sotto questo aspetto presenta un'offerta abbastanza ricca. Sono due le modalità cooperative: le missioni della campagna e una sopravvivenza e osservazione: a parte il fatto che affrontare un gioco simile in compagnia è sempre divertente anche se si abbassa l'asticella della difficoltà, nella modalità sopravvivenza viene offerta un'esperienza ancora più avvincente dal momento che si sfruttano ancor di più le particolarità degli scenari di gioco.
Ci sono anche sei modalità competitive: oltre al tradizionale deathmatch da soli o a squadre, la novità è rappresentata dal Re della Distanza dove vengono sommate le distanze delle varie uccisioni per incrementare il nostro punteggio, anche questo giocabile da soli o a squadre. La modalità Controllo invece chiede di conquistare e controllare alcune risorse per ottenere dei punti oltre alla variante del deathmatch con la modalità Attraversamento vietato nel quale le due squadre non possono mai venire a contatto fra di loro per la presenza di una zona intermedia non "calpestabile" che le separa.
Durante i nostri test non abbiamo riscontrato particolari problematiche per l'affidabilità dei server anche se, con il gioco appena uscito non troviamo ancora una tale presenza di utenti da permettere una valutazione più affidabile con un numero maggiore di utenti. Va comunque detto che l'intero comparto multiplayer rispecchia lo stile del gioco stesso dal momento che comunque ci si trova innanzi a scontri fra cecchini, quindi non c'è da aspettarsi un'azione frenetica e compulsiva in ogni caso.
COMPARTO TECNICO
La scelta di ambientare il gioco in Italia è sicuramente apprezzabile, grazie alla realizzazione di scenari e fondali davvero belli da vedere anche se questo avviene maggiormente nelle scene d'intermezzo a dispetto delle fasi action del gioco.
Durante l'azione vera e propria infatti forse si poteva fare di meglio a causa della presenza di alcuni elementi grafici non proprio di ultima generazione in quanto a qualità (i personaggi, i loro capelli, alcuni effetti sullo sfondo, tanto per citarne qualcuno) e alla presenza di elementi sullo sfondo abbastanza generici e reiterati. Va detto però che il tutto si presenta comunque abbastanza bene grazie ad una buona ottimizzazione grafica che ci tiene al riparo dai glitch e dagli strani effetti presenti negli episodi precedenti.
Il framerate è abbastanza stabile anche se non fa gridare proprio al miracolo offrendo comunque il "minimo sindacale" dei 30 fotogrammi al secondo soprattutto nelle azioni più concitate. Il comparto audio invece è ben fatto grazie alle musiche che accompagnano il gioco e al doppiaggio affidato anche in questo caso all'ottimo Roberto Draghetti.
Il gameplay è comunque interessante e ben implementato, a patto di affrontare il gioco secondo una modalità ragionata e stealth anziché con un'azione a testa bassa che finisce per evidenziare le carenze dell'Intelligenza artificiale tutt'altro che eccellente. In linea di massima comunque il gioco rappresenta una buona evoluzione rispetto al capitolo precedente.
Preso per il verso giusto, quindi con i momenti di attesa e di studio che il titolo richiede, Sniper Elite 4 è in grado di offrire il giusto divertimento e, solo se intendete affrontarlo in questo modo, dovreste considerarne l'acquisto, altrimenti potreste rimanere delusi.
Modus Operandi: siamo tornati nei panni di Karl Fairburne per agire sul territorio italiano grazie ad un codice datoci da Koch Media Italia.
Sniper Elite 4 è un gioco sul cecchinaggio, molto più stealth che action. Preso per il verso giusto è in grado di offrire una buona dose di divertimento grazie alle otto missioni di gioco, alle missioni secondarie e ai tanti collezionabili presenti in giro, oltre al ricco comparto multiplayer.
Tecnicamente, tutto sommato, di buona fattura, può offrire la giusta tensione e il giusto divertimento anche per un tempo abbastanza lungo, ma è un gioco che fa delle fasi di studio e di attesa il suo punto di forza. Se invece preferite gli sparatutto ad azione compulsiva allora fareste bene a rivolgervi altrove, perché in questo caso, il titolo dei Rebellion non fa per voi.