Recensione PC
Titolo del gioco:
SBK X
Anno di uscita:
2010
Genere:
simulazione di guida
Sviluppatore:
Milestone
Produttore:
Black Bean
Distributore:
Leader
Multiplayer:
internet
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
CPU: P4 3GHz (dual core 2GHz); RAM: 1GB (2GB); VGA: qualsiasi dx10 e 512MB (ati hd3xxx o nvidia 8800); SPAZIO SU DISCO: 3GB
  •  Una volta scelto il nostro nickname, ce l'avremo ben cucito e in vista sul nostro posteriore
  •  Ottima realizzazione dell'asfalto anche col bagnato. Notare le scanalature delle gomme da pioggia
  •  Scorcio di Donington Park: sembra di essere davvero là¬
  •  Ecco i modelli piuttosto imbarazzanti di cui parlavo...per non parlare della posa plastica...
  •  Per no parlare del nostro ingegnere di pista...
  •  Modalità arcade: traiettoria da seguire e turbo? Ma dove siamo?!
  •  Pista bagnata: le moto alzano una nuvola d'acqua e la guida ne risente
  •  Quello che dovrebbe essere il nostro ufficio, con la manager e l'ingegnere
  •  Modalità carriera: capita spesso di dover testare nuove componenti
  •  Prima vittoria in carriera, ma dall'espressione il nostro alter egonon sembra essere troppo felice
Redattore:  Simone Maria '7ornado' Fumagalli                        Pubblicato il:  23/06/2010
Milestone ci rimette in sella a un bolide a 2 ruote. Anzi no, 3 bolidi….
Come era facile intuire, ecco arrivare anche quest’anno l’appuntamento col mondiale Superbike per pc targato Milestone. Anno nuovo, gioco nuovo? Ni…

LE COSE IN GRANDE
Proprio così. Questa volta Milestone ha deciso di fare le cose decisamente in grande e, a differenza di quanto eravamo abituati, questa volta avremo la possibilità di correre anche nel mondiale Superstock e Supersport, le due classi inferiori a quella delle SBK. È questa la novità di rilievo del titolo 2010.
Ovviamente, per ogni classe, potremo scegliere se correre una gara singola, un weekend di gara con relative prove o tutto il campionato. Una novità non da poco, considerando l’elevato numero di moto e piloti, ognuno riprodotto più o meno fedelmente alla controparte reale. Eccezion fatta per le moto, dove si sfiora lo stato dell’arte.
I modelli sono una riproduzione davvero fedele di quelli che possiamo trovare dal concessionario, le livree e i team sono aggiornati al campionato attuale e i rumori dei motori sono ben differenziati e caratteristici per ogni marca: non sentiremo mai una Ducati “frignare” come una Honda, ma piuttosto rombare basso quasi fosse un trattore.

FACILE, MEDIO, REALE
I livelli di difficoltà e il sistema che li gestisce sono stati sostanzialmente rivisti rispetto al passato. Adesso le cose sono subito messe in chiaro nel menù principale del gioco: da una parte arcade, dall’altra simulazione. Quindi, gli impediti a cui però piace vedere le gare in televisione e magari riviverle davanti al monitor da una parte, chi sa guidare una moto (non necessariamente mostri da 200 e passa cavalli) dall’altra.
La differenza tra le due è abissale: in modalità arcade è praticamente impossibile cadere, è possibile fare certe curve controsterzando e spalancando il gas per tutto il tempo, ma soprattutto si può usufruire di una specie di turbo, attivabile quando a video compare la scritta “boost”. Una tamarrata assurda che però non stona con il clima generale delle sfide a questo livello, anche in multiplayer.
Tutt’altro discorso quando si parla di simulazione, di cui, tra l’altro, si può scegliere se media o completa. La differenza tra le due è sensibile: nel primo caso ci è concesso derapare un po’ oltre il consentito ed effettuare importanti correzioni alla frenata in curva. A simulazione completa ovviamente scordatevi di fare una piega col freno anteriore pinzato.
Finalmente si torna ad avere una simulazione come si deve? Quasi. Oddio, il comportamento in pista delle moto è sì molto realistico, però non è possibile andare a smanettare su altri parametri della difficoltà e tantomeno vederli, a differenza del passato. Le uniche cose che si possono attivare/disattivare sono l’usura dei pneumatici, la gestione del peso del pilota e i danni a quest’ultimo e al mezzo. Scelta secondo me discutibile.

BENVENUTO A BORDO FIGLIOLO
Dopo essermi levato il peso di parlare delle maggiori novità, andiamo a vedere cosa ci offre veramente il gioco di Milestone.
All’interno della modalità arcade, oltre alle solite tipologie di eventi, avremo la possibilità di portare avanti una carriera partendo dalla classe Superstock fino ad arrivare ai più alti livelli nella SBK. Caratteristica interessante è il fatto che non si tratta di gare da correre dall’inizio alla fine, ma di episodi. Mi spiego meglio: durante la stagione in ognuna delle 3 classi, verremo catapultati all’interno di una gara già in corso e dovremo cercare di raggiungere l’obiettivo che ci viene richiesto, in modo tale da accumulare punti esperienza per passare alle gare e alle categorie successive.
In modalità simulazione (che sia media o completa non importa) la carriera sarà invece un’esperienza molto più profonda, diciamo pure verosimile a quella che potrebbe percorrere un pilota vero. Si parte dai team minori che non avranno grandi aspettative, per arrivare a farsi conoscere e a firmare contratti con altri, ben più blasonati. Durante la stagione dovremo anche portare avanti lo sviluppo del nostro mezzo, facendo anche delle sessioni di prove per testare nuove parti messe a disposizione dalla casa costruttrice. Faremo riferimento al nostro ingegnere, che spesso e volentieri saprà darci preziosi consigli sul setup della moto e sui tracciati.
In base ai risultati che raccoglieremo, gli obiettivi del team cambieranno dinamicamente, per cui preparatevi a dover essere i migliori se fate vedere da subito grandi cose.

ALL’INTERNO DELL’AUTODROMO
Premesso che forse non è la parola più adatta, visto che stiamo parlando di moto, mi sembra comunque la migliore per farvi capire di cosa voglio parlare.
Come ho detto in precedenza niente da eccepire sulla realizzazione delle livree e dei modelli di moto e piloti. Stessa cosa si può dire per il tracciato in sé, ovvero asfalto, cordoli, vie di fuga e spalti. Realizzati con cura e precisione, rispecchiano ottimamente i nastri d’asfalto reali.
Le note dolenti cominciano quando si osserva il pubblico o l’ambiente attorno al tracciato: a parte qualche albero e i pochi spettatori realizzati (e per fortuna animati) in 3D, il resto sono semplici textures spalmate sullo sfondo. Effettivamente (per chi come me c’è stato più volte a Monza) fa abbastanza senso rispetto alla realtà, dove il circuito si può dire sia immerso nel verde.
Lo stesso si può dire per l’interno dei box e dell’ufficio: ben realizzati, ma piuttosto spogli e soprattutto con dei modelli per meccanici e ingegnere che sembrano portarci indietro nel tempo di diversi anni. È vero che questi ultimi due non sono aspetti così rilevanti per il gioco, ma dato che ci passeremo diverso tempo per come è stata concepita la modalità carriera forse era il caso di fare meglio.
Fortunatamente si può dire che siano stati risolti i problemi che affliggevano la resa del cielo, che adesso appare davvero realistico e convincente, soprattutto in condizioni di cattivo tempo. La ciliegina sulla torta sarebbe stata la variazione dinamica delle condizioni meteo.
Anche il comportamento delle moto sulla pista e la fisica delle cadute è decisamente convincente (ovviamente parliamo dei livelli simulativi), nonostante siano presenti dei bug o alcuni piccoli particolari piuttosto inspiegabili, come ad esempio l’impossibilità di piegare la moto dalla parte opposta rispetto alla direzione in cui viaggia mentre si sta frenando con una certa violenza.

MULTIPLAYER, CHE PASSIONE
Avendo avuto modo di provare approfonditamente anche la componente multiplayer, non possiamo che promuoverla appieno. Per chi ospita la partita c’è la possibilità di impostare molti parametri che andranno ad incidere sul livello di difficoltà e di realismo delle gare; si può decidere quanti giri fare e dove farli, se con piloti gestiti dall'Intelligenza Artificiale o senza. Il netcode sembra ben realizzato e anche con più giocatori connessi contemporaneamente e in conferenza su Skype non si notano particolari rallentamenti.
Un altro anno, un altro miglioramento per Milestone, che tenta sempre più di avvicinarsi alla simulazione definitiva per le 2 ruote. Non è un'impresa facile, ma per quanto riguarda guida ed aspetti prettamente inerenti le gare sono stati fatti dei passi avanti rispetto al passato. Lo stesso non si può dire per tutto ciò che fa da contorno, specialmente in questo nuovo titolo che ci costringe a passare più tempo nei box. Il bicchiere in ogni caso è mezzo pieno, ma con pochi sforzi in più si potevano migliorare alcuni aspetti trattati forse con superficialità, che di certo non sfuggiranno ai più pignoli.
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