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Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 22/12/2017
L'universo di Destiny 2 ci porta adesso alla ricerca del mitico Osiride...forse perche' il mondo creato da Bungie ha ancora parecchio da offrire...
Alla fine della nostra recensione di Destiny 2 avevamo parlato di un endgame enorme, in grado di tenere impegnati i giocatori per diverso tempo anche dopo il completamento dell'avventura principale. Avevamo fatto cenno però anche alla ripetitività di alcune missioni (sia in PvP che in PvE) auspicando una maggiore diversificazione delle stesse da parte degli sviluppatori tanto negli eventi pubblici che nelle sfide online.
Purtroppo i nostri timori si sono rivelati fondati tanto che il gioco, già pochi mesi dopo dalla sua uscita sul mercato, ha visto un ridursi progressivo e costante dell'interesse da parte dei giocatori stessi, con conseguente svuotamento dei server di gioco e migrazione degli utenti verso altri lidi. Ne consegue che il compito di questo primo DLC è arduo dal momento che si propone di riaccendere l'appeal del gioco e convincere chi è andato via a tornare sui suoi passi. La Maledizione di Osiride è comunque la prima espansione del mondo di Destiny 2, dato che ne seguirà un'altra per la quale però ci toccherà attendere almeno fino alla primavera del 2018.
OSIRIDE QUESTO SCONOSCIUTO...O NO?
Osiride è il mentore di Ikora Ray e lo stregone considerato da molti come il guardiano più potente in assoluto, un personaggio mistico, quasi impercettibile che però già i conoscitori dell'universo creato da Bungie hanno sentito nominare più volte. Questa volta la minaccia incombe su Mercurio dove i Vex hanno trovato un sistema per modificare il corso della storia e prevalere su tutte le altre razze. Una volta installata l'espansione quindi si aprono gli orizzonti sul piccolo pianeta (a patto di avere ovviamente completato la quest principale) e la storia di Osiride serve solo da pretesto per lanciarci ancora una volta alla salvezza del Sistema Solare contro una nuova minaccia. Il gioco crono-temporale ideato dai Vex che tentano di plasmare la storia a loro favore ci permette di esplorare Mercurio più nel tempo che nello spazio, con delle missioni centrate sul passato, presente e futuro del pianeta che grazie alla spettacolarità grafica compensano la scarsa vastità del nuovo mondo: Mercurio infatti è un pianeta piccolo e limitato a un solo evento pubblico (anche se spettacolare), due nuovi assalti e un settore perduto. Un po' pochino per la verità ma quel poco è realizzato veramente molto bene. Il passato del pianeta infatti, con un balzo nel tempo non indifferente, si offre in tutto il suo splendore, con architetture arcaiche e giochi di colori e di luci semplicemente spettacolari. Grazie alla Foresta Infinita infatti verremo catapultati in una nuova gestione procedurale della mappa di gioco dove, grazie ad una strana macchina dei Vex potremo tornare indietro nel tempo ed esplorare tutti i futuri possibili, facendo anche la conoscenza del vero cattivo del DLC, il perfido Panoptes. La foresta infinita si dipana quindi in tante piccole missioni (spesso ripetitive) in mini-mappe tutte collegate tra loro. Tornando ad Osiride, il personaggio gode di un carisma non indifferente, con la sua aura di misticismo puro, tipico di chi vive nell'ombra e incute timore negli altri solo per il fatto di esistere. Peccato però che la trama di gioco sfiori a malapena tutti i personaggi coinvolti e lo stesso protagonista del DLC non riceve il giusto tributo dagli sceneggiatori che avrebbero dovuto, magari approfondirne maggiormente la storia.
TANTISSIME RICOMPENSE...
La Maledizione di Osiride innalza il level-cap da 20 a 25 grazie alla possibilità di guadagnare 5 nuovi engrammi nel corso della storia. Una volta completata la quest principale arriveremo al Faro di Mercurio un'area nella quale faremo la conoscenza di Fratello Vance che, proprio per la sua vicinanza ad Osiride sarà il nostro punto di riferimento per le nuove avventure eroiche dove ci troveremo ad affrontare nuovamente Caduti, Cabal e Alveare con una difficoltà sensibilmente più elevata. Naturalmente ci saranno nuovi decori e ben 12 armi che lo stesso Osiride ha costruito nella Foresta Infinita e che sono ottenibili in un modo tutto particolare che lasciamo a voi il piacere di scoprire.
Uno dei punti di forza dell'espansione è comunque il Labirinto dell'incursione, una modalità divora-mondi che ci vedrà in azione all'interno della pancia del Leviatano contro un nuovo boss finale. L'enorme astronave di Calus infatti ha ingerito un intero pianeta di Vex non riuscendo però a digerirlo. Con un gameplay che prevede una fase di platform e due all'interno di un'arena, aver ragione del cattivo Argos sarà tutt'altro che semplice. Tecnicamente il nuovo raid è di una bellezza entusiasmante con un continuo alternarsi di parti meccaniche e spazi vuoti, l'interno del Leviatano è tutto da vedere e da giocare. Una nota negativa riguarda le poche (e scarse) ricompense che non giustificano la difficoltà del raid stesso. La mancanza di premi speciali induce quindi il giocatore a rigiocare fino allo sfinimento gli stessi livelli nella speranza di conquistare armi ed equipaggiamento di livello superiore. Per quanto riguarda gli equipaggiamenti ad esempio, molto interessante è la forgia Vex che ci fornirà ogni settimana alcuni pezzi dello stile dei nostri nemici. In questo caso il level-cap di armi ed equipaggiamenti sale fino a 330 (335 con il modding dei vari pezzi). Nuovi armi comunque si possono ottenere con le Prove dei nove e con i già citati assalti eroici anche se non sarà impresa semplice. Per quanto riguarda le mappe Pvp invece queste saranno ambientate su Titano (piattaforme e Solarium) e su Mercurio (versione storica).
TIRIAMO LE SOMME
Se La Maledizione di Osiride aveva lo scopo di riaccendere l'interesse dei giocatori verso il prodotto Bungie possiamo dire che l'obiettivo è stato raggiunto solo in parte. Come al solito, quando si parla di Destiny, ci troviamo innanzi a una realizzazione tecnica altamente spettacolare, con degli sprazzi di grafica davvero pregevoli soprattutto nella pancia del Leviatano e nelle ottime atmosfere di Mercurio. La colonna sonora è all'altezza con musiche ottimamente realizzate, dialoghi ben doppiati e i soliti effetti sonori efficaci e credibili. Il problema riguarda il comparto narrativo un po' troppo abbozzato e quella sensazione che trapela dal tutto che è comunque quella di un continuo deja-vu, come se gli sviluppatori avessero voluto riciclare elementi già visti in precedenza (anche in Destiny).
Tirando le somme il costo del DLC è un po' troppo alto per quello che offre dato che alla fine l'endgame non ne esce comunque vincitore: troppo poco è stato fatto per convincere i giocatori a tornare sui server con missioni spesso ripetitive e con poca (nuova) carne sul fuoco e poche sono le due ore necessarie per completare buonissima parte del contenuto aggiuntivo.
Chi invece è rimasto indietro e sta ancora giocando la quest principale di Destiny 2 troverà giovamento da questo DLC che comunque aggiunge qualcosa all'universo Bungie, con un nuovo pianeta da conoscere e con nuovi spunti di narrazione, per non parlare delle nuove ricompense disponibili. La valutazione finale dell'espansione quindi è mai come in questo caso, molto soggettiva. Se vi aspettate chissà quali novità e stravolgimenti e un prodotto che vi convinca a tornare a vestire i panni del Guardiano, forse è meglio aspettare il prossimo DLC mentre se siete incuriositi dalle nuove atmosfere e dalla carismatica storia di Osiride allora dovreste lanciarvi a testa bassa contro i Vex (magari acquistando il season pass che fa risparmiare qualcosina). La scelta è tutta vostra.
Modus Operandi: siamo tornati nei panni del Guardiano con questa prima espansione del mondo di Destiny 2 grazie ad un codice gentilmente datoci da Activision Italia.
La Maledizione di Osiride non riesce a rimpolpare quell'endgame che ha visto parecchi giocatori abbandonare i server di Destiny 2, ma offre comunque spunti interessanti soprattutto grazie alla Foresta Infinita e al Labirinto dell'Incursione. Una realizzazione tecnica ancora una volta spettacolare, sbatte il muso contro le scarse innovazioni e la continua sensazione di già visto che permea dalle nuove missioni disponibili. Se vi avvicinate al mondo di Destiny 2 allora l'espansione si rivela necessaria e soddisfacente, mentre se vi siete stufati delle solite missioni propinante nell'endgame del gioco allora fareste meglio ad attendere la prossima espansione. Vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno in questo caso spetta a voi.