Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Homefront: The Revolution
Anno di uscita:
2016
Genere:
FPS / Adventure
Sviluppatore:
Dambuster Studios
Produttore:
Deep Silver
Distributore:
Koch Media
Multiplayer:
Cooperativo fino a 4 giocatori
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - un abbonamento al PlayStation Plus per il multigiocatore - 44GB di spazio libero su Hard Disk - Prezzo: €29,99 (versione scatolata), €39,99 (versione digitale)
  • All'inizio verremo accolti a suon di pugni e calci... ma poi come baluardi della Resistenza
  • La lotta per la libertà sarà davvero dura e difficile
  • L'esercito nord coreano dispone di mezzi e armi fuori dalla portata dell'America stessa
  • Contrastare l'esercito ed i droni porterà i suoi benefici conquistando zone e avamposti
  • Importante è non farsi scoprire dalle macchine volanti o dai droni. Se ciò accadrà la fuga è l'unica soluzione!
  • L'esperto di armi della Resistenza. Un po' duro di carattere, ma molto flessibile quando compreremo da lui...
  • Dovremo convivere con diverse zone di Philadelphia, quelle rosse sono le più pericolose
  • Man mano che proseguiremo con la storia riusciremo ad instillare nella gente la forza e l'odio contro l'opprimente regime militare nord coreano
  • Conquistare zone e avamposti dell'EPC contribuirà al rafforzamento della Resistenza e l'acquisizione della loro tecnologia
  • La modalità Resistenza è abbastanza varia e ben fatta, un buon diversivo per staccare dalla campagna principale
  • Due soldati dell'EPC a portata di tiro...
  • Il titolo Dambuster Studios non è stato accolto bene al momento della sua uscita. Ora è molto più stabile con l'ultima patch, ma alcuni problemi e bug permangono...
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  21/09/2016
Vediamo in che stato si trova uno dei titoli che ha maggiormente deluso quest'estate a causa di uno sviluppo travagliato e di un'uscita davvero problematica.
Homefront: The Revolution ha fatto maggiormente parlare di se più per le vicende negative dopo l'uscita avvenuta il 20 maggio, che per le sue qualità. Il gioco si trovava in condizioni che potremmo definire non lontane da una Beta. Tanti problemi tecnici, soprattutto legati al framerate su console (e anche su PC) e svariati bug hanno relegato il seguito di Homefront ad un rapido abbassamento di prezzo come conseguenza di valutazioni della stampa italiana e internazionale (e soprattutto dei giocatori) non molto edificanti.

Fin dal suo annuncio nel 2014, dopo essere stato vicino alla cancellazione e passato di mano a più di uno sviluppatore, il percorso di sviluppo ha preso la giusta strada con l'uso del motore grafico CryEngine di Crytek e il passaggio definitivo nelle mani di Deep Silver con Dambuster Studios al lavoro sul titolo. La luce in fondo al tunnel sembrava ormai vicina.

Dopo la sua uscita, come indicato sopra, un'ottimizzazione non proprio eccelsa hanno costretto gli sviluppatori ad un forcing per rendere il gioco più stabile e più fruibile su tutte le piattaforme. Ne ha conseguito che solo ora, nel mese di settembre, la situazione è finalmente chiara con l'uscita dell'ultima patch (ne parliamo nel box apposito. -NdR).

Facciamo ora un passo indietro entrando nel mondo di gioco per descrivervi cosa troverete se decidete di acquistarlo o di riprenderlo dopo la burrasca estiva.

PHILADELPHIA VUOLE LA LIBERTA'

L'America è in ginocchio da quattro anni di occupazione militare da parte della Corea del Nord, che ha sfruttato in “segreto” la (sua) tecnologia della APEX Corporation introducendo tutte quelle apparecchiature elettroniche che conosciamo nella vita di tutti i giorni, fino a quando la nazione decise di comprare le loro armi. Durante le diverse guerre dove ha partecipato, le spese divennero eccessive e l'America entrò in una profonda crisi economica. Nel 2025, con la scusa di aiutare i cittadini in difficoltà, la Corea del Nord decise d'invadere lo stato americano disabilitando le armi che comprarono da loro mettendola alle strette. Un'occupazione militare che tolse la libertà al popolo e l'indipendenza alla nazione.

Nel 2029 alcuni non rimasero con le mani in mano e iniziarono a radunare persone spinte da un sentimento di rivalsa contro il regime ed organizzarono una resistenza per riprendersi la libertà, cercando di smantellare l'occupazione del'EPC (l'esercito nord coreano) pezzo per pezzo.

E qui entriamo in scena noi impersonando Ethan Brady, il neo arrivato alla resistenza, testimone della violenta uccisione di alcuni dei membri da parte di persone affiliate ai nord oreani, fino a quando non interviene Benjamin Walker il leader della resistenza che ci salva in extremis. Dopo una prima missione che funge da tutorial, saremo costretti a vedere il rapimento proprio di Walker che viene portato in una località segreta. Senza di lui la resistenza è più debole.

Saremo proprio noi a prenderci le responsabilità di condurre e di far entrare nel cuore dei cittadini la forza di ribellarsi e, passo dopo passo, liberare la città di Philadelphia per iniziare la rivoluzione in grado di combattere il dominio nord coreano.

IL DURO PERCORSO DELLA RESISTENZA

La strada verso la libertà non sarà di certo facile; lottare contro un “nemico” ben più numeroso e attrezzato sembra una sfida a dir poco impari, soprattutto all'inizio quando vedremo il primo grosso risvolto della storia proprio legato al leader della Resistenza, dove per forza di cose dovremo cercare di salvare dalla mano dell'EPC.

Prima di essere rapito, Walker ci da uno smartphone il quale non solo ci terrà aggiornati sulle missioni principali e quelle secondarie, gestire i messaggi ed altro ma è anche uno strumento in grado di violare codici e dispositivi dell'EPC che tengono sotto controllo i cittadini. Inoltre sarà in grado di scovare “depositi segreti” sparsi per tutta Philadelphia dove, al loro interno, ci sarà ogni tipo di strumento e munizioni per rimpinguare il nostro equipaggiamento.

Ricordiamoci che Homefront: The Revolution è e rimane un sparatutto in prima persona (FPS) a tutti gli effetti, e senza il nostro contributo di scaltrezza e audacia non si andrà lontano. Diciamo questo perché già a partire dal livello “normale” il tasso di difficoltà è tarato verso l'alto; ergo, chi vuole approcciare il genere per la prima volta consigliamo caldamente di settare su facile. Infatti la curva di apprendimento è abbastanza ripida all'inizio. Il perché è presto detto, siamo davanti ad un FPS semi-openworld il cui scopo principale e di liberare le zone occupate (le quali posso suddividersi in rossa, gialla e verde) della città controllate dall'EPC scardinando le loro difese. I soldati nemici (segnati dall'apposito radar in basso a destra) potremo incontrarli ad ogni angolo. Se ci faremo individuare verremo subito attaccati senza mezzi termini.

Dalla nostra potremo utilizzare tutta una serie di armi e di dispositivi in grado di mettere in difficoltà il nemico. Le armi che impugneremo saranno davvero una manciata, ma con la peculiarità di poter essere modificate in tempo reale in tre varianti anche molto diverse tra loro. In più potremo applicare vari gadget per personalizzarle e renderle più offensive come, ad esempio, un mirino con un zoom maggiore, un silenziatore e via dicendo. Il tipo di modifica è praticamente identica a quella dai vari Crysis (non a caso, come abbiamo detto, il motore grafico utilizzato è il CryEngine) con l'arma che si mostra davanti a noi e, tramite i tasti del DualShock 4, potremo cambiare gadget e il tipo di arma.

Per poter fare tutto questo sarà fondamentale andare nell'armeria della resistenza o meglio in quelle di ogni avamposto o zona conquistati spendendo i soldi raccolti trovando gli oggetti di valore in giro per il territorio e nei tanti interni delle abitazioni, o quello che ne rimane, e risolvendo missioni. Per sbloccare le varianti delle armi e migliorare il proprio equipaggiamento serviranno i punti tecnologia dell'EPC che otterremo da ogni zona del quartiere, designata dalla missione principale, che diverrà dominio della Resistenza. Inoltre potremo acquistare una serie di attrezzature per migliorare la nostra perfomance in battaglia, i beni di consumo come i medikit ed i kit per formare quattro tipi di gadget di offesa come la molotov, la granata, il dispositivo divergente e quello di manomissione. Ognuno di essi può essere usato in quattro modi diversi per un approccio più strategico in battaglia.

Come potete comprendere la varietà non manca affatto: la vastità dello scenario, i mezzi a disposizione con l'aggiunta dell'uso dello smartphone permettono una fruizione di gioco abbastanza diversificata. Se poi mettiamo anche i vari tipi di incarichi che troveremo nella basi della resistenza ed i collezionabili come i depositi segreti, da scovare tramite l'uso del Transponder del nostro telefonino, abbiamo un ulteriore incentivo per chi vuole completare il gioco al massimo elevando di non poco la longevità.

Non manca neanche una parte di tipo adventure, con la possibilità di scalare parti di palazzi e strutture (indicate dal blu della Resistenza) per riuscire ad arrivare in precisi punti strategici e magari riuscire a fuggire dal nemico. Ma c'è un ma...


UN GRANDE POTENZIALE INESPRESSO

Dopo diverse ore spese nei diversi quartieri della città, conquistando avamposti, svolgendo incarichi secondari, usando le armi a disposizione ed i gadget a mano abbiamo appurato una certa ripetitività di fondo che ci assale ad ogni avamposto dell'EPC o zona conquistata, fatto sta che varie strutture sono identiche le una alle altre anche nelle parti della città che si sbloccheranno più avanti. Le missioni alternative che potremo intraprendere, dette “Punti Critici” che appaiono senza preavviso all'interno di ogni quartiere, hanno lo stesso scopo: liberare una porzione di territorio dai cecchini o una zona dalla presenza dai soldati nemici.
Il titolo Dambuster Studios propone 59 trofei suddivisi in 46 di Bronzo, 10 d'Argento, 2 d'Oro e l'ambito Platino. La somma comprende anche il DLC La Voce della Libertà.

Per ottenerli tutti bisognerà completare la campagna principale, giocare alla modalità Resistenza e riuscire a soddisfare specifiche richieste di gioco come una specifica gestione delle armi, uccidere i nemici in vari modi, risolvere tutti gli incarichi ed altre azioni che lasciamo a voi il piacere di scoprire.

Il gioco è stato aggiornato di recente alla versione 1.08 con la “Perfomance Patch” che ha migliorato il framerate su tutte le piattaforme ed anche l'illuminazione, nonché l'ottimizzazione particellare ed altri aggiornamenti. Inoltre sono state introdotte due nuove missioni all'interno della modalità Resistenza che arricchisce maggiormente la più che discreta esperienza multigiocatore.

Dalle prove fatte non abbiamo notato un grandissimo miglioramento: la fluidità di gioco è di certo migliorata, ma non è granitica come ci aspettavamo. Qualche bug minore è ancora presente, ma finalmente il gioco può dirsi completo in ogni sua parte.

Il gioco, in versione base, viene attualmente venduto al prezzo di €29,99 in versione scatolata e €39,99 sul PlayStation Store. E' anche disponibile su Xbox One e PC.

Ad aggravare la situazione ci si mette un'intelligenza artificiale dei nemici tutt'altro che scaltra, dove non poche volte i soldati nord coreani diventano vera e propria carne da cannone immolandosi davanti al nostri proiettili. In altre occasioni cercano un riparo, ma vista anche la vastità del territorio potremo colpirli da un punto più elevato cercando nello stesso tempo di evitare il loro fuoco. Questo, però, non va ad inficiare sulla difficoltà visto che non siamo in grado di resistere per molto tempo sotto una pioggia di proiettili ed i medikit non sono molti, per cui ne va ponderato l'uso. Se moriremo riprenderemo da una struttura della resistenza nelle vicinanze della missione principale; lo scotto da pagare è la decurtazione degli oggetti di valore che avremo raccolto. In mancanza di questi sarà l'ultimo checkpoint a farci tornare sul campo di battaglia.

Per concludere anche la storia, pur in un contesto di grande richiamo come questo paragonandolo ai tempi difficili che stiamo vivendo, manca di quel mordente per tenerci incollati sino alla fine. Nonostante l'importanza di quello che stiamo facendo sembra quasi messa in secondo piano. Si “attiva” solo quando concluderemo le missioni dei quartieri principali della città.

Nonostante l'estensione delle aree principali e le cose da fare, le azione si ripetono quasi sempre allo stesso modo e si sente una mancanza di personalità per tutta la durata dell'esperienza. Un vero peccato, in parte giustificato dallo sviluppo davvero difficile che questo titolo ha subito.

UN BEL VEDERE E UN FRAMERATE ANCORA NON PERFETTO

Homefront: The Revolution è pieno di contraddizioni anche dal punto di vista tecnico dove ammiriamo un comparto grafico di prim'ordine legato ad un aggiornamento dell'immagine non ancora solido nonostante la svariate patch che si sono susseguite da maggio fino adesso.

Il titolo Dambuster Studios è uno dei più belli da vedere con una pulizia d'immagine e una qualità delle texture davvero meritevoli di attenzione. Nemmeno l'HDR è stato lasciato al caso, forse con un utilizzo un pelino eccessivo. Il tutto girà a 1080p nativi aggiornati a 30 fotogrammi al secondo molto più stabili di prima ma, come detto, non ancora granitici. Ora l'esperienza è più fluida ed esente dai cali drastici fino a 20 fps, ma in diversi punti e quando muoviamo la visuale il calo di framerate è ancora ben visibile.

Gli scontri a fuoco funzionano e la colonna sonora dinamica fanno bene il loro lavoro. Il doppiaggio in italiano è più che buono dando un coinvolgimento maggiore durante il gioco e nel proseguo della storia.

LA MODALITA' RESISTENZA

Chiudiamo la nostra disamina con la modalità Resistenza che rappresenta la parte multigiocatore che si fonde sulla cooperazione fino a quattro giocatori attraverso una serie di missioni create per l'occasione della durata media di 10-15 minuti.

Sarà possibile creare fino a trenta personaggi diversi preconfezionati, richiamabili in ogni momento, potenziabili grazie alle abilità e l'esperienza ottenuti sul campo in grado di far aumentare di livello. In base al proprio risultato ottenuto in ogni missione potremo ricevere encomi e denaro da spendere per rimpinguare l'equipaggiamento comprando apposite casse. Alcune di esse si sbloccheranno una volta aumentando di rango.

Sarà possibile unirsi ad una partita già in corso o fare da host creandone una propria in attesa che si uniscano altri giocatori. Si parte dal rango più basso per poi crescere di livello con la possibilità di scegliere difficoltà più elevate aumentando il grado di sfida e la pericolosità dell'EPC.

Abbiamo ovviamente un ridimensionamento grafico, ma l'esperienza risulta essere fluida senza problemi particolari. La voce della Resistenza guiderà ogni fase della missione elencando le azioni da compiere fino al suo compimento. La collaborazione con gli altri giocatori sarà fondamentale: chi sarà messo fuori combattimento potrà essere rianimato da uno degli altri giocatori. Se tutti verranno eliminati la missione avrà fine.

Homefront: The Revolution è il classico titolo senza infamia e senza lode dove un comparto tecnico notevole segue una gameplay abbastanza solido, ma senza quel mordente che ti porta fino alla fine della storia essendo quest'ultima poco avvolgente.
Un'incentivo maggiore è un prezzo divenuto budget a causa delle problematiche che ormai conosciamo.

Modus Operandi: ci siamo uniti alla resistenza per spodestare il dominio dell'EPC grazie ad una copia fornitaci da Koch Media Italia.

A causa di uno sviluppo a dir poco travagliato, un gameplay “normale” senza picchi di coinvolgimento Homefront: The Revolution non riesce a spiccare tra gli FPS rimanendo un palmo indietro. Complice anche una storia non certo coinvolgente ed un comparto tecnico altalenante, dotato di una grafica di grande livello con un aggiornamento non ancora solido nonostante l'ultima patch disponibile da poco.

L'abbassamento di prezzo potrebbe invogliare a comprare il gioco apprezzando le sue qualità che indubbiamente ha. Pensate bene prima dell'acquisto in base a quello che vi abbiamo scritto nell'articolo.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE