Redattore: Andrea 'Peachy_k' Panatta Pubblicato il: 04/02/2007 | | | Qualcuno ha detto che gli adventures erano morti....?!? | | Erano circa 13 anni che aspettavamo questo seguito. O almeno lo aspettavano quanti hanno amato la precedente avventura dello psicotico duo (Sam & Max: Hit the Road) o i fan di Steve Purcell, dei quali certamente faccio parte. Purcell è stato non solo un'ottima matita, ma anche un eccentrico ideatore di universi surreali sia nelle varie strisce dedicate al duo, sia in alcune avventure della Lucas.
Erano dunque 13 anni che aspettavo un gioco come questo, soprattutto perchè esso rappresenta il ritorno di un genere che ci ha appassionato per anni e che la Lucas stessa ha abbandonato dopo averlo portato alle sue massime vette espressive, dedicandosi a generi più "trendy". Non so in quanti, ma certamente in molti (me compreso) rimasero delusi dalla cancellazione di 'Sam & Max: Freelance Police', così come dal progressivo abbandono del genere delle adventure punta e clicca, giudicate da molti smanettoni e dalle moderne software house troppo poco immediate e coinvolgenti (eresia! NdBoZ). Ma il genere adventure è rimasto vivo nei cuori di molti vecchi videogamers: è rimasto per anni nell' "underground" dove orde di appassionati non hanno fatto altro che scriversi da soli i propri seguiti ideali, o crearsi tramite appositi tools (AGS per dirne uno) nuovi mondi 2D punta e clikka sui quali far scervellare altri appassionati. E se conoscete Reality on the Norm, sapete di cosa stò parlando…
Io credo che TellTale Games sia tra questi, come dire, "nostalgici", e così il buon Purcell ci ha potuto deliziare con un nuovo capitolo (il primo dei sei pianificati) di Sam & Max, la strana coppia formata da un cane che sembra un orso (Sam) e un coniglio psicopatico e violento affetto da ipercefalia e iperattività (Max), che lavorano ai più strampalati gialli che mente umana possa concepire in qualità di investigatori privati.
Può apparire strano il formato della pubblicazione dei capitoli, che vengono venduti on-line a 8 dollari e 95 l'uno come se fossero dei mini-giochi a sè stanti. Strano perchè i sei episodi potevano a mio avviso essere venduti insieme a prezzo pieno, come una unica multi quest… (Peachy considera che gli altri episodi li staranno ancora programmando.. NdBoZ). Stranezze del mercato a parte, mi accingo ad analizzare e a dare un voto a questo rappresentante della vecchia scuola nel 2007.
Tanto per iniziare, la grafica è rappresentata in un ottimo 3D che non ha nulla da invidiare alle vecchie scene pastello bidimensionali cui la Lucas ci aveva abituato. Si tratta di un 3D pulito e ricco di particolari, che ci immerge perfettamente nel surrealismo e nell'eccentricità del mondo di Sam&Max. C'è ancora il vecchio ufficio pieno di scartoffie e amenità di ogni genere, come il pesce Mister Spatula, la mano di Jesse James (rimembranze del vecchio capitolo) appesa sopra un armadio e tutto il sapore dei psichedelici anni '30 che "Hit the Road" ci aveva saputo regalare. Immancabile, troviamo nuovamente la vecchia desoto con cui buttarsi a capofitto sulle strade americane in cerca di qualcuno a cui appioppare spaventose multe. Parlando di interfaccia, questa è rimasta pressochè invariata rispetto al "capostipite", nonostante alcune evidenti semplificazioni. Adesso non dovrete più ciclare tra i vari 'prendi', 'usa', 'guarda' e 'parla' col tasto destro del mouse: invece, il punta e clicca mette in moto la giusta azione se avete in mano il giusto oggetto, vi fa afferrare, prendere o tirare se è il caso, e così via. Questo toglie forse un po' di quella frustrazione tipica "dei tempi d'oro", ma fa venir meno anche un po' d'esplorazione ed inventiva, che poi sono il sale di questo genere di gioco.
In ogni locazione avrete abbondanza di didascalie per ogni oggetto puntato (e abbondanza di commenti schizzati e scene animate nella maggior parte dei casi). Il tutto avviene in un contesto coerente (per quanto può essere coerente un mondo in cui un cane e un coniglio vanno a caccia di malfattori) e sempre animato e vivo, con Max che trotterella in giro per lo schermo se lo lasciate stare per un po', e con un commento sonoro a mio parere eccezionale. Colonna sonora in chiave jazz e totalmente parlato dall'inizio alla fine senza eccezioni di sorta, con un abbozzo ben riuscito di sincronizzazione del labiale che non fa altro che farvi sentire a tutti gli effetti in un b-movie di quelli tosti. Ma soprattutto c'è la trama e lo svolgimento di enigmi il più delle volte fuori dalla logica. Per non rovinare la sorpresa a chi si cimenterà con questo gioiellino, dirò solo che il tutto ruota intorno alla vicenda di Brady Culture, ex star fallita degli anni '70 che tenta di mettere in piedi un complotto contro alcuni suoi ex rivali a base di un video di fitness oculare che promette poteri soprannaturali ….e….hey!! Dovreste provarlo questo video è fantast…ah. Scusate mi sono lasciato trascinare, e in effetti il gioco è piuttosto travolgente così come lo era il suo predecessore. Va detto che avendo provato la versione in lingua inglese e non essendo a conoscenza di localizzazioni, al momento della scrittura della recensione, il testo, la trama e tutto l'insieme rischiano di essere poco compresi e apprezzati se non si dispone di un buon livello di inglese e di slang, che specie in alcune sequenze animate è sparato alla velocità della luce. Vi potrebbe capitare di perdervi i doppi sensi o l'accento da gangster del topo che vi ha rubato il telefono di casa chiedendo un riscatto (se capite quello che i tre si dicono in quella scena è da schiantarsi dal ridere), citazioni di nostalgici ricordi, cose del genere insomma, non fondamentali ma che meritano di essere vissute appieno secondo me. Giocarlo con qualcuno che conosce perfettamente l'inglese potrebbe essere una valida soluzione.
Altro "punto caldo" riguarda la giocabilità, che in una adventure si traduce sostanzialmente in qualità e difficoltà degli enigmi. Beh, per dirla tutta non siamo a livelli di Monkey Island 2. Quelli multi-parte sono per la maggior parte poco articolati e abbastanza ovvi: questo immagino sia dovuto alla stazza ristretta del gioco che grava sulla quantità (esigua) di luoghi da esplorare. Inoltre, come per il vecchio capitolo, non c'è una vera e propria logica stringente per cui il ragionamento a volte è bene riporlo in un angolo sicuro del cervello e tentare qualcosa che non avreste mai provato, o che comunque possa risultare anche fuori dal normale. |
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