Sistema Operativo: Windows® XP/Windows Vista® (service pack più recente) - CPU: Intel® Core™ 2 Duo oppure AMD Athlon™ 64 X2 5600+ - Scheda Video: NVIDIA® GeForce® 7600 GT oppure ATI™ Radeon™ HD 2600 XT oppure Intel® HD Graphics 3000 o superiore - RAM: 2GB - HD: 30GB di spazio libero - Connessione internet a banda larga.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 27/11/2015
Terran, Zerg e Protoss ancora in campo per l'episodio conclusivo della trilogia di Starcraft II.
Quattro anni dopo gli eventi di Brood War, espansione di Starcraft - analizzato a suo tempo dal nostro CJ (potete leggere la recensione qui) - che ne proseguiva la vicenda, l'immenso universo ideato da Blizzard ha affrontato un'altra stagione di guerre, alleanze e conquiste, prima con Wings of Liberty, episodio dedicato ai Terran e uscito nel 2010, poi con Heart of the Swarm, dedicato agli Zerg (2013), e adesso con la puntata conclusiva Legacy of the Void, di cui sono protagonisti i Protoss. Mosse dall'obiettivo di conquistare il potere sull'intero settore Koprulu, le tre razze primarie presenti in StarCraft ci hanno accompagnato in questi anni con una storia articolata, profonda, avvincente che ha sempre visto una fazione tentare di prevalere sull'altra in un complesso svilupparsi di vicende narrative, spesso anche personali. Tantissimi personaggi primari e secondari, protagonisti della storia principale già vista in StarCraft e in StarCraft Brood War, ci hanno accompagnato nei primi due episodi di StarCraft II facendoci conoscere a fondo le personalità di Raynor e di Kerrigan, i misteri della Fondazione Moebius, oltre all'alone mistico di Zeratul, che invece conosceremo meglio in questo terzo episodio.
UN PO' DI STORIA...
In Wings of Liberty avevamo incontrato la personalità complessa di James Raynor, un Terran caduto in depressione per la perdita della Regina delle Lame Sarah Kerrigan, fuggita sul suo pianeta per rinforzare lo Sciame.
LE TRE RAZZE DI STARCRAFT
TERRAN: sono i discendenti di una disastrosa spedizione coloniale partita dalla Terra secoli fa. Sono maestri nell’arte della sopravvivenza, grazie alle loro forze militari quanto mai variegate: dai Marine, fanteria basilare ma efficace, fino agli Incrociatori pesantemente armati e corazzati, le unità Terran si affidano a solide corazze, potenza di fuoco superiore e la forza dei numeri per tenere saldo il fronte. I Terran eccellono nelle situazioni difensive, dove i loro bunker e Carri d’assedio la fanno da padrone.
ZERG: sono composti da molte specie differenti integrate nello Sciame attraverso l’Infestazione. Queste creature vengono rapidamente e selettivamente evolute in efficienti macchine da guerra, guidate solo dall’imperativo di raggiungere il dominio assoluto. Gli Zerg non utilizzano tecnologia per creare le loro armi, armature, o persino navi spaziali, ma si avvalgono dell’adattamento biologico e di mutazioni pianificate del loro DNA.
PROTOSS: Esponenti di un'antica e tecnologicamente assai avanzata civiltà, i Protoss hanno sempre fatto affidamento su una serie di robot e macchine da guerra per rinforzare i propri ranghi. Individualmente, l’abilità dei guerrieri Protoss è imbattibile, grazie alla loro combinazione di impianti tecnologici e formidabili poteri psionici. Malgrado questo però essi devono fare affidamento sulla manovrabilità e sulla sorpresa per riuscire a spuntarla sugli avversari. Uno dei loro maggiori vantaggi è la loro flotta aerea, composta da una grande varietà di navi molto potenti.
Inoltre in Starcraft II sono presenti innumerevoli personaggi, primari e secondari, e tantissimi approfondimenti sulla storia di ognuno di loro oltre che sulle tre razze. A tal proposito vi rimandiamo al sito ufficiale dove potrete trovare una quantità enorme di materiale informativo tutto da scoprire.
Raynor era stato contattato da un amico, Tichus Findlay, misteriosamente liberato dalla Fondazione Moebius (organizzazione dedita al recupero di manufatti dell'antico popolo Xel'Naga) e si era lanciato in una lunghissima missione, mirante non solo al recupero dei reperti Xel'Naga, ma anche a contrastare il dominio di Arcturus Mengsk e a salvare tantissimi esseri umani dalla minaccia Zerg. Nel primo episodio di Starcraft II fa la sua (ri)comparsa il misterioso Templare Oscuro dei Protoss Zeratul, il quale avverte Raynor sulla vera natura di Kerrigan.
Nel frattempo la fondazione Moebius guidata in realtà da Arcturus Mengsk attraverso Findlay propone a Raynor un'alleanza per poter utilizzare il dispositivo Xel'Naga contro gli Zerg, offrendo in cambio di rendere di nuovo umana la Regina delle Lame. Raynor accetta in un crescendo di inganni e colpi di scena che pongono fine alla battaglia di Char.
Heart of The Swarm inizia subito dopo: Kerrigan viene condotta in un laboratorio di ricerca dal principe Valerian (figlio di Arcturus e proprietario della Fondazione Moebius) allo scopo di capire se la Regina delle Lame è ancora in grado di controllare gli Zerg. Il laboratorio viene però improvvisamente attaccato da soldati del Dominio con l'ordine di uccidere la Regina. I Randagi (gruppo fondato da Raynor), Valerian e Kerrigan fuggono a bordo dell'Hyperion, ma Raynor rimane disperso durante la fuga e i notizari informano in seguito dell'esecuzione dell'ex-sceriffo.
Assetata di vendetta nei confronti di Mengsk, che accusa di tradimento e della morte di Raynor, Kerrigan incontra Zeratul; questi la avvisa di un'incombente minaccia e le consiglia di raggiungere il pianeta Zerus dove il primo Zerg, Zurvan l'Antico la informa della pericolosità di un vetusto Xel'Naga rinnegato di nome Amon, il quale molto tempo addietro catturò alcuni Zerg dal pianeta per asservirli al suo volere. Risulta necessario prendere il controllo totale dello Sciame, e quindi Sarah Kerrigan è costretta a immergersi per la seconda volta in una Crisalide, uscendone come una nuova e più potente Regina delle Lame.
Nel frattempo si scopre che Raynor è ancora vivo, anche se tenuto prigioniero a bordo di una nave e di conseguenza la Regina delle Lame fa di tutto per liberarlo, per poi scoprire i veri sentimenti che Raynor nutre nei suoi confronti.
Legacy of the Void ci mostra Artanis, giovane Gerarca dei Protoss, che riunisce l'Armata d'Oro per condurla in battaglia e riconquistare Aiur, l'antico pianeta natale del suo popolo oramai colonizzato completamente dagli Zerg. Purtroppo la forza sempre crescente di Amon, in grado di aggiungere nuove unità al suo esercito di ibridi, rende la missione quanto meno proibitiva.
Nel frattempo, nel suo girovagare per lo spazio alla ricerca di segreti sul popolo Xel'Naga, Zeratul continua ad avvertire Terran, Zerg e Protoss sulla forza dirompente del nemico: saranno necessarie nuove alleanze e soprattutto bisognerà mettere da parte antichi rancori se si vuole avere una minima speranza di poter battere Amos.
LA PUREZZA DI UNO STRATEGICO IN TEMPO REALE
StarCraft II è un gioco di strategia in cui le decisioni sono prese ed eseguite in tempo reale (Real Time Strategy): bisogna guidare le proprie forze alla conquista del campo di battaglia, sconfiggendo gli avversari. È necessario quindi imparare a gestire le proprie risorse e a comandare le proprie truppe, cercando assolutamente di sfruttare al massimo le loro caratteristiche individuali: infatti ognuna delle tre razze ne possiede di specifiche e solo la giusta combinazione in guerra di soldati diversi può dare qualche probabilità di vittoria.
Si parte dalla raccolta di risorse, necessarie poi per evocare alcuni portali in grado di generare i nostri effettivi. Tuttavia, già nella campagna giocatore singolo, ci si rende conto che non siamo gli unici a muoversi. Mentre ad esempio rimpolpiamo le nostre fila, spostandoci sulla mappa notiamo che i nostri avversari (in questo caso gestiti dalla CPU), stanno facendo altrettanto oppure addirittura stanno muovendo contro di noi per coglierci impreparati. Le strutture più avanzate invece possono essere tirate su solo dopo averne costruite altre propedeutiche, oppure dopo aver completato alcune missioni di gioco.
Si rivela subito indispensabile anche ai neofiti la necessità di costruire più basi, in modo da poter disporre sempre di un piccolo esercito a disposizione. La difficoltà di gioco infatti permette a chiunque di avvicinarsi a StarCraft II passando dalle missioni tutorial iniziali, indispensabili per conoscere l'interfaccia di gioco, a situazioni sempre più difficili, fino a rasentare il quasi impossibile in quelle finali. Da questo punto di vista Legacy of the Void accontenta tutti i giocatori, sia inesperti che veterani.
Ciò che avviene nella campagna offline può essere traslato nella modalità multiplayer, sempre più ricca e variegata, solo che in questo caso i nostri avversari non saranno controllati dalla CPU bensì da altri videogiocatori sparsi per il mondo, aggiungendo quella dose di imprevedibilità che non guasta mai in un prodotto del genere.
Le diciannove missioni della campagna single player ci terranno impegnati a lungo, anche perchè si rende fin da subito necessario conoscere a fondo i nostri soldati, le loro caratteristiche e soprattutto i loro limiti: ad esempio mandare Zeloti specialisti negli attacchi a terra contro avversari "volanti" è una strategia che non paga: l'unico risultato è quello di veder distruggere le nostre truppe, magari con il nemico che ci attacca prima che possiamo generarne di nuove.
In Legacy of the Void ci sono tantissimi parametri da tenere d'occhio, soprattutto le risorse minerarie e di Vespene, indispensabili per potenziare i nostri avamposti, per non parlare della continua evocazione di soldati di ogni tipo, ognuno con una propria funzione specifica. Tantissima roba che per fortuna ci viene proposta gradualmente durante le sessioni di gioco, fino ad arrivare alla complessità dei livelli finali, davvero difficili da padroneggiare. L'innovazione rispetto al passato riguarda la possibilità di evocare i soldati direttamente vicino ad un pilone energetico a nostra scelta con un aumento notevole del ritmo di gioco.
Va detto, a onor di cronaca, che Legacy of the Void è un gioco a sé stante: è possibile quindi giocarlo anche senza aver mai provato gli episodi precedenti. Un veloce riassunto all'inizio del gioco ci aggiornerà sulle parti della storia che ci siamo inevitabilmente persi, mentre per affrontare il comparto online è sufficiente registrarsi su battle.net
CAMPAGNA GIOCATORE SINGOLO DA URLO...
Fin da subito si nota la grande cura degli sviluppatori nella realizzazione della campagna single player: non sempre dovutamente curata, negli ultimi tempi, in prodotti del genere, (non nella serie di StarCraft, ci sembra giusto sottolineare -NdCJ) in Legacy of the Void è in grado di offrire un divertimento smisurato. Il ritmo di gioco è incalzante, con i filmati intermedi che ci catapultano in un universo tutto nuovo, con una riduzione esagerata dei tempi morti in grado di trasformare l'azione in un continuo susseguirsi di colpi di scena e capovolgimenti di fronte.
Oltre alla durata stabilita di dodici ore per il completamento di tutta la campagna, tempo comunque destinato ad allungarsi per familiarizzare con i controlli e con i personaggi, Blizzard ci ha offerto un gioco in grado di presentare sempre compiti diversi da svolgere in ogni missione. Nella parte finale infatti non mancheranno scontri classici con obiettivi variabili, combattimenti con mappe mutevoli e meccaniche aggiuntive, e molto altro per la gioia degli appassionati della saga di StarCraft.
Altra nota di merito va a Blizzard per aver tenuto conto delle segnalazioni degli utenti sulle piccole lacune dei capitoli precedenti e averci presentato adesso un prodotto ancor più di tutto rispetto: il prestare attenzione ai feedback dei videogiocatori è una strategia che dovrebbe essere adottata più spesso dagli sviluppatori.
Anche chi si accosta alla serie per la prima volta non potrà non apprezzare la maestosità della campagna giocatore singolo, la quale presenta un'intelligenza artificiale davvero ben calibrata, un tutorial esaustivo e soprattutto un ritmo di gioco davvero all'altezza del nome di StarCraft.
LA LANCIA DI ADUN
Le innovazioni però non sono finite. Un discorso a parte merita l'introduzione della Lancia di Adun, un'astronave madre dell'armata Protoss in grado di servire sia da hub per le missioni e l'interazione con i comprimari, sia da supporto tattico durante ogni battaglia.
Dal ponte della nave potremo selezionare la prossima destinazione a nostro piacimento, per non parlare dell'introduzione, a ogni missione, di una nuova unità che si rivelerà poi necessaria per il completamento della missione stessa.
La Lancia è una nave gigantesca con un funzionamento simile al Leviathan di Kerrigan già visto in Heart of the Swarm. A bordo sarà possibile conversare con gli altri personaggi del gioco, gestire le nostre unità, partire per le missioni e soprattutto utilizzare un materiale chiamato Solarite che si ottiene completando gli obiettivi extra, per attivare poteri della nave da utilizzare poi nelle missioni. Ad esempio, potremo ottenere dei piloni gratuiti da posizionare sulla mappa oppure la possibilità di sferrare dei terribili attacchi ad area. Di conseguenza imparare bene le meccaniche della nuova astronave si rivela necessario, soprattutto ai livelli superiori.
Il Concilio di guerra invece ci permette di gestire al meglio le nostre truppe, con quattro diverse fazioni che possiamo sbloccare man mano che progrediamo nel gioco. Ad esempio per i guerrieri da mischia possiamo scegliere tra gli Zeloti di Aiur, i Centurioni di Nerazim o l'incursore dei Purificatori, ognuno con caratteristiche diverse dall'altro. Il Nucleo Solare invece ci permette di investire la Solarite conquistata per attivare dei sistemi secondari da utilizzare in battaglia (possiamo sceglierne solo uno per categoria dai sei disponibili). Tutte queste varianti per lo più presenti solo nella modalità single player hanno comunque l'effetto di innalzare in maniera esponenziale la longevità di gioco, dal momento che la campagna offline può anche essere rigiocata più volte in modalità diverse, soprattutto per utilizzare potenziamenti alternativi rispetto alla volta precedente.
MULTIPLAYER COL BOTTO
Fra i tanti cambiamenti annunciati rispetto agli altri episodi, il multigiocatore è quello che presenta un numero maggiore di innovazioni. Si parte da una velocizzazione delle fasi iniziali grazie all'incremento a 12 dei "lavoratori" all'inizio del gioco, in grado di garantirci uno sviluppo rapido onde gettarci subito nella mischia. Ne viene fuori un ritmo di gioco più serrato, con una riduzione dei tempi morti tipici della fase di studio iniziale, che avevano caratterizzato gli altri capitoli di StarCraft II. Adesso uno studio attento sul posizionamento delle proprie basi, grazie anche ai potenziamenti disponibili, può permettere di ribaltare l'esito di uno scontro, anche partendo sfavoriti sulla carta e puntando esclusivamente sulla propria intelligenza.
La modalità arcade permette di continuare a beneficiare dell'immensa comunità di appassionati, in grado di creare tantissime modalità differenti e soprattutto minigiochi, sfruttando l'editor di StarCraft II. Oltre al classico PvP (player vs player), esaltato sotto ogni forma, sono state aggiunte nuove missioni cooperative specifiche, in grado di offrirci tantissimi succulenti extra. Ma soprattutto è stata aggiunta la modalità Archon, per dividere gli oneri del controllo della base con un altro videogiocatore: ci si potrebbe quindi ripartire i compiti, con uno dei due che pensa alla raccolta di risorse e l'altro che si occupa di sferrare gli attacchi. Questa nuova idea degli sviluppatori risulta estremamente azzeccata, dal momento che genera un divertimento fuori dal comune tramite delle nuove partnership online di sicuro impatto. Liberi dal dover pensare a tutto, ci si può concentrare su alcuni determinati compiti, dando il meglio di sé per affrontare altri avversari in rete.
Ad ogni modo sarà necessaria una certa dimestichezza di gioco da acquisire con la campagna giocatore singolo prima di ottenere buoni risultati nelle sfide online, dal momento che ci sono in giro tantissimi giocatori di altissimo livello (i quali si affrontano regolarmente nei tornei annuali organizzati da Blizzard).
COMPARTO TECNICO
Legacy of the Void è un prodotto di eccellente fattura, a testimonianza della cura di Blizzard nella realizzazione di un prodotto in grado di offrire molto di più di quanto si possa descrivere in un articolo. La trama è immensa, con uno sviluppo degli eventi mai banale e sempre avvincente, suffragata da una caratterizzazione approfondita di razze e personaggi e sostenuta da una serie di racconti che ne sviluppano ogni minimo particolare: i video proiettati durante il gioco ce la riassumono in modo esauriente, a partire dai collegamenti con gli eventi passati, fino ai colpi di scena che si susseguono man mano che si procede.
La parte grafica fa la sua bella figura, forse non fa gridare al miracolo se paragonata ad altre produzioni recenti, principalmente per alcuni filmati che mostrano qualche "sgranatura" di troppo, comunque si lascia ben apprezzare per la velocità delle animazioni e per i dettagli dei protagonisti. Buono il doppiaggio nella nostra lingua, con un'ottima recitazione; adeguati anche gli effetti sonori.
Il punto forte di Legacy of the Void comunque risiede nella giocabilità: è in grado di catturare l'attenzione fin da subito, anche dei giocatori digiuni di strategici in tempo reale, e di mantenere alto l'interesse partita dopo partita, grazie ad una curva di difficoltà davvero ottimamente calibrata e a un serrato andamento. Attrae a tal punto da trasmettere la voglia di giocare gli episodi precedenti e tanto da consigliarlo anche a chi non ha mai giocato un titolo di questo tipo (direi che se non avete mai giocato a StarCraft, Dune II, Command & Conquer, Red Alert, Age Of Empires, Dawn Of War ecc., o ai vari Total War, e relativi seguiti e derivati, nemmeno per sbaglio, o siete nati ieri, o fino ad ora avete vissuto in una miniera di carbone esaurita... -NdCJ).
L'interfaccia di gioco è ben spiegata durante le fasi iniziali, e comunque abbastanza intuitiva concentrando buona parte delle azioni sull'uso del mouse. Il gioco adotta salvataggi automatici e checkpoint, ma permette di eseguire anche salvataggi manuali da poter richiamare quando si vuole. Una campagna single player fra le migliori mai viste in uno strategico in tempo reale (se non la migliore....NdR) e un comparto in rete arricchito soprattutto dalla modalità Archon sono la ciliegina sulla torta in un prodotto spettacolare.
Un ringraziamento a Mediahook e Blizzard Italia per averci fornito una copia del gioco per la recensione.
Blizzard ci propone l'ennesimo capolavoro, degna conclusione di una fantastica trilogia (e di un'altrettanto fantastica saga). Tante innovazioni, il solito spessore narrativo e una notevole campagna giocatore singolo fanno di Legacy of the Void uno dei migliori strategici in tempo reale mai immessi sul mercato. Se per gli appassionati l'acquisto è quanto meno obbligatorio, il titolo si presta anche a divertire chi non ha mai provato un gioco del genere fino a oggi. Siete pronti per l'universo di StarCraft?