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Titolo del gioco:
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Need For Speed: Undercover
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Anno di uscita:
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2008
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Genere:
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guida arcade
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Sviluppatore:
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Black Box
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Produttore:
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EA
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Distributore:
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EA
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Multiplayer:
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internet
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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CPU: P4 2,8GHz (3GHz), RAM: 1GB (2GB), VGA: Radeon 9500 128MB (Geforce 7800 256 MB), SPAZIO SU DISCO: 2GB
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Redattore: Simone Maria '7ornado' Fumagalli Pubblicato il: 26/01/2009 | | | Tornano anche quest’anno le corse clandestine più famose di sempre. Di fumo ce n’è parecchio… ma l’arrosto? | | AL CENTRO DELL’AZIONE Neanche il tempo di rilassarsi dopo aver visto l’adrenalinico filmato iniziale che siamo già al volante di una supercar lanciata a velocità folle lungo un’autostrada: dobbiamo levarci gli sbirri dalle calcagna, ma non sarà un’impresa troppo difficile. Niente menu, niente interruzioni. Niente. Dopo la fuga ci si ritrova a bordo di una Nissan 240sx “base” nel mezzo di un incrocio. A questo punto non ci resta che scegliere quale gara affrontare. Per far ciò possiamo dirigerci al luogo prefissato per il ritrovo guidando lungo le strade oppure richiamare la mappa della città dal menù e selezionare l’evento in questione. Ovviamente dopo aver portato a termine con successo un certo numero di sfide ci saranno delle gare particolari che consentiranno alla trama di proseguire. Questa è abbastanza ovvia e la si intuisce già dalle scene iniziali: poliziotto infiltrato cerca di entrare nel giro degli street racer per smascherare il giro di affari losco che c’è sotto. Niente di nuovo sotto il sole e niente di così eclatante: si salva giusto il colpo di scena finale.
 Come avrete capito è stata abbandonata l’atmosfera caciarona e piuttosto di cattivo gusto del precedente capitolo, che aveva deluso non pochi fan, per far di nuovo posto alla libera esplorazione di una città vastissima. Anzi, c’è da dire che è così grande che delle volte si resta spaesati: le strade sono enormi (quasi sempre 2 corsie per senso di marcia) e sembrano tutte uguali… insomma, si fa fatica ad orientarsi (soprattutto all’inizio), per cui si rischia di perdere troppo tempo nel raggiungere un punto preciso della mappa, con il rischio di commettere qualche infrazione (è impossibile rigare dritto :D) e di doversela vedere con la pattuglia di turno.
Il paesaggio è vario e ben realizzato: da quello urbano del centro città si passa a quello decisamente più rurale della periferia fino a quello grigio e cupo della zona industriale. Una volta ambientati possiamo iniziare a cercare le vie di fuga che ci permetteranno di seminare agilmente più volanti della polizia al nostro inseguimento. In diversi punti (contrassegnati sulla mappa) è poi possibile urtare delle strutture “pericolanti” e far cadere dietro di noi tubi piuttosto che impalcature, che andranno a sbarrare la strada ai nostri inseguitori.
QUATTRO RUOTE, UNA PASSIONE Ma vediamo più nel dettaglio su quali mostri a 4 ruote possiamo mettere le mani. Come già detto, all’inizio abbiamo a nostra disposizione una Nissan 240sx. Ovviamente man mano che procediamo nel gioco possiamo sbloccare vetture sempre più potenti che potremo acquistare con i soldi che ci guadagniamo compiendo ogni genere di peripezia, atto vandalico o ovviamente, vincendo le gare. Le vetture sono parecchie, suddivise in 3 categorie in base alla provenienza geografica: americane, europee e giapponesi. Per citare alcuni tra i modelli più blasonati abbiamo Viper, Mustang GT500, Ford GT, Escort Cosworth e la mitica Dodge Charger per quanto riguarda gli states; dal vecchio continente abbiamo diverse Porsche, Aston Martin DB9, McLaren Mercedes, Bugatti Veyron e BMW M3, con particolare menzione per le italianissime Pagani Zonda e Lamborghini Mucielago; per finire Nissan Skyline, Lancer Evo 10, Toyota Supra, Mazda RX8 e la nuovissima 370Z dal mercato asiatico. Insomma, ce n’è per tutti i gusti… peccato che i cambiamenti siano puramente estetici. Infatti la brutta notizia per i patiti di simulatori di guida è che qui di realistico c’è ben poco: tutte le auto si comportano alla stessa maniera una volta in strada, sia a livello di guidabilità che di prestazioni. Per esempio la differenza tra i modelli a trazione anteriore e posteriore si nota pochissimo, cosa strana visto che i secondi sono notoriamente più difficili da gestire al momento dell’apertura del gas. In più se aggiungiamo anche a una delle macchine meno spinte tutti gli upgrade per motore, trasmissione e ammennicoli vari, questoapotrà tener testa alle più prestanti muscle car. In generale si può dire che i modelli delle auto sono decisamente curati e rispecchiano la loro controparte reale, nonostante non siamo ai livelli di perfezione di GTR o rFactor.
 Come da copione è stata reintrodotta la possibilità di truccare l’auto sia esteticamente che a livello di parti meccaniche del motore. Questa volta però non ci sono più negozi sparsi per la città presso cui recarsi, ma la cosa è molto più immediata: basta richiamare il menù e andare alla voce tuning. Qui si possono scegliere le varie migliorie da applicare al motore per ottenere cavalli in più, si può scegliere il tipo di gomma da montare, l’utilizzo del nos, i rapporti della trasmissione e la durezza delle sospensioni. Non che siano molto influenti sullo stile di guida, però ci sono. Per quanto riguarda gli orpelli estetici abbiamo i soliti paraurti anteriore e posteriore, minigonne e alettoni, che si possono anche modificare a livello di bombatura tramite l’apposito tool. Immancabili poi le decorazioni delle fiancate, anche se limitate in numero rispetto agli episodi della serie underground.
READY, SET…GO! Veniamo al sodo: le specialità in cui si gareggia. Come da tradizione sono stati ripresi i classici circuiti, percorsi prefissati all’interno della città da ripetersi per un certo numero di giri. Abbiamo il solito sprint (ovvero una corsa all’impazzata da un punto A ad un punto B) e una serie di sfide inedite oppure riviste in qualche particolare. Spariscono invece le modalità drift, knockout e il famoso sparo sul quarto di miglio. Tra le novità abbiamo: - l’outrun, una sfida uno contro uno, in cui chi sta davanti imposta il percorso a proprio piacimento e vince chi si trova in testa allo scadere del tempo prefissato; - l’highway battle, una corsa in autostrada che non ha termine finchè uno dei 2 partecipanti non mette almeno 300m tra la sua auto e quella dell’avversario; - cop takeout, cioè demolire un certo numero di auto della polizia.
Ritornano anche i rocamboleschi inseguimenti con i mezzi della stradale stile Most Wanted (qui introdotti con la scusa di missioni in cui l’obiettivo è portare in garage un’auto appena rubata), e la prova poco ortodossa del cost to state, ovvero fare più danni possibili alle proprietà pubbliche. Anche qui è stato implementato un sistema a livelli che indica quanto siamo ritenuti pericolosi dalle forze dell’ordine: più il livello è alto e prima verremo braccati anche per la più insignificante delle infrazioni al codice della strada. Ovviamente questo indicatore è legato all’auto e non al pilota, quindi abbandonando l’auto più ricercata per un’altra (magari appena acquistata o vinta) daremo meno nell’occhio.
 Se l’indicatore della nostra pericolosità è alto verremo individuati prima dalle pattuglie, e non appena comincerà l’inseguimento alla vettura che ci ha individuati se ne aggiungeranno subito altre; verranno inoltre piazzati posti di blocco (se inefficaci, come sempre del resto, verranno potenziati con strisce chiodate) e i difensori della legge diventeranno sempre più aggressivi, fino a tentare lo speronamento. A dar loro manforte ci sarà anche un elicottero, che se ci avrà in vista potrà comunicare loro la nostra posizione: finchè non lo semineremo saremo quindi sempre braccati. Detta così sembra che la vita per lo street racer sia davvero dura... e invece non è così. Gli agenti della stradale tentano di metterci il bastone fra le ruote, ma nulla di più; onestamente pare impossibile riuscire a scappare quando si è letteralmente accerchiati da quasi una decina di mezzi tra auto e suv… eppure ci si riesce senza neanche dannarsi troppo proprio perché sembra che non vogliano andare fino in fondo: basterebbe dare una spinta alla nostra auto o tagliarci la strada, ma l’intelligenza artificiale non è in grado di farlo.
Anche nelle sfide contro altri piloti del nostro calibro la IA non brilla per astuzia o bravura: nelle competizioni master event ci si trova quasi sempre a gareggiare contro auto superiori per cilindrata o numero di cavalli, ma basta qualche sportellata al momento giusto e una buona dose di nos per avere la meglio su tutti. Nelle prime gare la nostra superiorità è addirittura disarmante: guidando in tranquillità e senza fare errori grossolani si arriva al traguardo con decine di secondi di vantaggio.
SE SEI INCERTO, TIENI APERTO Come ho detto si tratta di un gioco puramente arcade, ma analizzando in dettaglio il motore fisico di questo undercover si può dire che vada addirittura oltre. La prima cosa che fa storcere il naso è la possibilità di effettuare quasi ogni curva senza toccare i freni, nemmeno nella fase di entrata: basta rallentare, buttarsi dentro e si può dare di nuovo gas. Quelle ad ampio raggio si fanno invece a tavoletta senza nemmeno pensare ai freni. Per esperienza personale posso dire che tra tutti i pezzi che si sbloccano per elaborare l’auto quelli per i freni sono del tutto trascurabili: quelli di serie bastano e avanzano! Per quanto riguarda i sistema dei danni, purtroppo va a interessare solo la carrozzeria. Se, ad esempio, prendete un rettilineo, lo percorrete alla massima velocità e andate a sbattere contro un muro, l'auto (che dovrebbe su per giù disintegrarsi) rimane invece invariata per quanto riguarda le prestazioni... ma perde il cofano, il paraurti e i fari. Il tutto è ben implementato, la resa visiva è buona, rende l’idea del botto, ma è un po’ poco se si vuole parlare di “sistema dinamico dei danni alle auto”. Scordatevi quindi degrado dei pneumatici, sospensioni e quant’altro: niente si rompe e niente si ripara.
A dirla tutta una cosa, anzi due, si consumano: il tempo per l’ormai abusato bullet time e il nos. Il primo può essere utilizzato per superare avversari in punti particolarmente ostici oppure per prendere la mira e centrare l’unico pertugio nei pressi di un posto di blocco, ma onestamente non se ne sentiva l’esigenza. Il secondo invece, una volta acquistato l’upgrade, si ricarica da solo in base ai numeri che facciamo al volante. Il tutto ovviamente a rimarcare l’impostazione totalmente arcade del gioco... anche perché dite quel che volete, ma un’auto sopra i 400 orari non può assolutamente sterzare e riuscire a fare una curva. Il sonoro per lo meno non delude, anzi, è davvero notevole la colonna sonora scelta, con brani di vario genere che si alternano sia in-game che mentre si naviga tra i menù. |
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