Recensione PC
Titolo del gioco:
Indiana Jones and the Fate of Atlantis - The Adventure Game
Anno di uscita:
1992
Genere:
Avventura Grafica
Sviluppatore:
LucasArts
Produttore:
LucasArts
Distributore:
LucasArts
Multiplayer:
no
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
-
Requisiti minimi:
286 10Mhz, 640Kb, VGA, hard disk (10Mb)
  • siamo a Creta...chissà  se da qui si accede alla mitica Atlantide...
  • una sala del Barnett college...qui Indy dovrà  cercare un prezioso libro...
  • le rovine di Cnosso...la musica che accompagna la nostra esplorazione è semplicemente stupenda...
  • il bazaar di Algeri...quali avventure aspettano il nostro eroe?
  • all'interno di un sottomarino nazista...riuscirà  Indy a liberare Sophia?
  • l'interno di un tempio di Atlantide...siamo quasi alla meta?
  • una scermata all'inizio del gioco...il nostro eroe ha sempre un'entrata spettacolare...
  • abbiamo trovato il nostro contatto a Montecarlo...cosa potrà  dirci di Atlantide?
Redattore:  Alessandro 'Nharre' Mura                        Pubblicato il:  24/12/2006
Atlantide: leggenda o realtà ? Nei panni dell'archeologo più famoso del mondo (no, non stiamo parlando di Lara Croft...) scopriremo che anche le leggende hanno un fondo di verità e che il mito può trasformarsi in realtà...
PROLOGO
Era il 1992 quando comparve sui nostri schermi "Indiana Jones e il Fato di Atlantide", la nuova avventura grafica (comunemente detta "avventura punta e clicca" poichè bisognava usare solo il mouse) della LucasArts. La prima volta che ci giocai fu su un Compaq 386 con 1 Mb di ram e un hard-disk da 'ben' 20 Mb: fu amore a prima vista, passai intere giornate a girovagare senza meta per le locazioni che visitavo e rimasi semplicemente estasiato davanti a luoghi come il Sud America... Purtroppo mi arenai quasi subito, e per mesi e mesi cercai invano di venire a capo dell'ostica sezione della mongolfiera; sconsolato gettai la spugna (Aaaaargh… e io che l'ho fatto responsabile barbatrucchi… NdBoZ) e per quasi 14 anni non ci giocai più. Poi, in una calda mattinata di metà aprile del 2006, ripresi in mano il gioco deciso a finirlo ad ogni costo. Questa volta giocavo su un Pentium II da 233 MHz con una scheda audio decente. Il gioco filava liscio come l'olio: arrivato alla sezione in cui mi ero arenato la prima volta scoprii che non era poi così difficile superarla - l'ho superata al primo colpo - (fiuuu… meno male!! NdBoZ) e mi potei così gustare la seconda parte del gioco senza grossi patimenti. Alla fine sono riuscito a completare il gioco in tutti e tre i modi, gustandomi tutte le locazioni presenti e tutti i finali disponibili: urrà!

DOPO DI TE, INDY!
I fatti narrati nel gioco si collocano temporalmente dopo quanto visto in Indiana Jones e l'ultima crociata (di cui potete leggere QUI la review). In questa nuova avventura il nostro archeologo senza paura (tranne che per i serpenti) dovrà raggiungere Atlantide, per sventare ancora una volta i malvagi piani dei nazisti. Nel 1939 infatti, uno scienziato del terzo reich, tale Dottor Ubermann, malato di manie di protagonismo e molto egocentrico, vorrebbe ritrovare il mitico continente perduto al fine di impossessarsi delle sue immense risorse energetiche costituite dall'oricalco, il leggendario "minerale degli dei".

Per fermare i suoi folli piani, Indy visita mezzo mondo, dall'Islanda alle Isole Azzorre, passando per il Sud America, Montecarlo e Algeri, senza escludere le isole di Creta e Thera. Assieme a lui ci sarà la bella Sophia Hapgood, sua ex-fidanzata ed ex-archeologa, guidata dalla mano del dio atlantideo Nur-Ab-Sal, ma costei sarà davvero in contatto con la divinità oppure sarà solamente una scusa per seguire Indiana Jones in giro per il mondo? Nel gioco scopriremo che, in effetti, qualcosa di soprannaturale guida i passi dei due avventurieri.
Nelle prime fasi del gioco farà capolino anche il grande amico e collega di Indiana Jones, la persona che, nei film, si cacciava sempre nei guai: il grande (in tutti i sensi) Marcus!

GAMEPLAY & CITAZIONI NASCOSTE
Il gioco può essere affrontato sostanzialmente in tre modi differenti: nel modo "ingegno" Indy, per poter arrivare ad Atlantide, dovrà risolvere molti enigmi, alcuni semplici e altri un pò impegnativi; nel modo "pugni" Indy dovrà farsi largo a suon di pugni tra i nazisti che incontrerà sul suo cammino, e infine nel modo "gruppo" Indy viaggerà per il globo insieme a Sophia che lo aiuterà a superare vari ostacoli.
L'interfaccia è semplice ed intuitiva: in basso nello schermo troviamo due sezioni, in quella di sinistra ci sono tutte le azioni che possiamo far compiere ad Indy (parlare, apri, chiudi, tira, etc.) mentre in quella di destra troviamo l'inventario, che contiene tutti i manufatti e gli oggetti che verranno raccolti nel corso dell'avventura.
Parlavamo di citazioni nascoste: perchè? Semplicemente perchè il gioco contiene molte citazioni, da Indiana Jones e l'ultima crociata alla serie Monkey Island: a voi il piacere di svelarle tutte!


AUDIO & VIDEO
Il motore grafico che muove questo gioco è lo SCUMM, lo stesso - ma profondamente migliorato - dei primi due Monkey Island. Per quanto riguarda le ambientazioni, Indiana Jones e il fato di Atlantide non ha una grafica digitalizzata partendo dai disegni a mano come in Monkey Island 2: LeChuck's Revenge, forse perchè la progettazione del gioco era, con molta probabilità, iniziata ancora prima; ad ogni modo la grafica a 256 colori è più che perfetta e riesce a trasmettere al giocatore delle bellissime sensazioni. Anche il sonoro, come la grafica, è superbo: questo è dovuto sicuramente alla colonna sonora ideata da Jonh Williams, lo stesso che ha scritto le colonne sonore per i film di Indiana Jones e Star Wars. Molto bella è la "Raiders March" che viene utilizzata in molte parti dell'avventura. Per quanto riguarda la parte di Atlantide, le musiche sono del trio Land-McConnell-Bajakian; notevole infine anche la musica di sottofondo mentre si girovaga per le rovine di Creta.
Mi rendo conto che il giudizio che mi accingo a scrivere è dettato più dal cuore che da una riflessione distaccata e oggettiva, ma non posso farci nulla: Indiana Jones and the Fate of Atlantis è stato infatti il gioco grazie al quale mi sono avvicinato all'ambiente videoludico, e rappresenta quindi per me molto più di una bella avventura grafica. La grafica e l'audio - per l'epoca in cui è stato sviluppato il gioco - sono all'avanguardia; bug non ne ho trovato, segno che i programmatori sono stati meticolosi nella cura del codice. In sostanza è un gioco bellissimo, una vera pietra miliare delle avventure grafiche, tant'è vero che a distanza di 14 anni ci sono ancora persone che stanno creando episodi amatoriali di Indiana Jones usando come motore grafico non quello delle ultime avventure in 3D, ma proprio lo SCUMM e la grafica di Indiana Jones e il fato di Atlantide...e scusate se e poco!
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