Sistema operativo: Windows 7/Vista/XP - Processore: Intel Core 2 Duo E6600 o AMD Phenom X3 8750 o superiore - Memoria: 2 GB di RAM - Scheda video: Almeno da 1 GB o superiore e compatibile DirectX 9 Pixel Shader 3.0 - DirectX: Versione 9.0 - Costo € 14,99
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 25/06/2017
Ci hanno sbattuti in prigione e trasformati in cyborg ma lasciandoci nella memoria tracce di vecchi ricordi umani. Per noi, novelli Robocop e' giunta l'ora di vendicarci.
Nel suo fascino futuristico la trama di Heavily Armed è quanto di più semplice mente umana possa concepire, non tanto per la banalità dell'idea, quanto perché non può non riportare alla nostra memoria uno dei cyborg con ricordi umani più famoso di tutti i tempi: Robocop. In realtà approfondendo il comparto narrativo del gioco cambia davvero molto poco, l'idea di base è quella e poco importa se anziché metterci al servizio della legge dovremo far fuori tutti quelli che incontriamo, responsabili di tutti i nostri guai. I riferimenti a giochi che hanno fatto storia sono tanti in effetti: oltre al già citato Robocop, troviamo la spietatezza vendicativa di Max Payne, un personaggio principale che è un misto tra l'agente Neo di Matrix e l'agente segreto di Impossible Mission, gli item su schermo di Area 51 e potremmo continuare all'infinito. Peccato che il gioco in esame non si avvicina neanche lontanamente a qualcuno di questi titoli, ma andiamo con ordine.
UN AVVIO PIENO DI STENTI E DI PRIVAZIONI
Una volta lanciato il gioco, testato per l'occasione su un hardware molto più performante di quello raccomandato, ci troviamo di fronte ad un menu dal caricamento lento e dai contenuti piuttosto minimalisti. Entrando nella schermata delle opzioni ad esempio notiamo subito che il gioco non è localizzato nella nostra lingua e che permette di settare solo impostazioni di natura grafica. A parte il fatto che la risoluzione del nostro monitor (1680x1050) non è prevista, vediamo che le altre opzioni attivabili con difficoltà per la scarsa sensibilità del puntatore saltano da 1920x1800 a 1600x900 ma, il problema maggiore è rappresentato dal fatto che non si vedono modifiche sostanziali sulla schermata di gioco quando spaziamo da una risoluzione a un'altra.
Una ulteriore carenza riguarda i comandi di gioco che non sono né visualizzabili, né tantomeno personalizzabili e, in un gioco sprovvisto di tutorial questo è un bel problema. Il controller (per i test abbiamo usato quello di Xbox 360) funziona solo durante il gioco, ma non sui vari menu che richiedono l'uso del mouse e lo stesso abbinamento delle azioni al controller stesso lascia il tempo che trova, con il pulsante di sparo localizzato sul tasto RB invece del canonico RT. Dopo diverse morti inutili comunque siamo riusciti a venire a capo della configurazione che prevede anche l'uso del tasto A per il salto, del B per la capriola e del tasto LT per mirare sugli avversari.
Una volta lanciato il gioco ci troviamo all'interno di una prigione dalla quale dobbiamo evadere, assaliti da un'orda indicibile di nemici che ci sparano con i loro cannoni laser. Siamo nel 2043, in un mondo nel quale cibernetica e clonazione umana hanno condizionato e modificato l'essenza stessa dell'esistenza. Nelle vesti di un cyborg ma con ricordi umani dobbiamo farci strada fra tantissimi cattivi cercando di venire a capo della situazione.
L'avventura inizia così, senza uno stralcio di presentazione o di un tutorial, con una musichetta a basso volume che accompagna il gioco e con noi che dobbiamo cercare di familiarizzare con il sistema di controllo mentre ci sparano addosso da ogni direzione.
UN TPS VECCHIO STILE?
Il gioco è un TPS (Third Person Shooter, sparatutto in terza persona) a tutti gli effetti ma purtroppo, o per fortuna, i tanti titoli del genere usciti in passato ci hanno resi un po' schizzinosi ed esigenti verso questo tipo di giochi. In un'era dominata dagli FPS però ogni tanto un titolo di questo tipo fa sempre piacere, specie se sviluppato da gente che non dispone di tantissimi mezzi economici e se ci viene offerta la possibilità di sparare contro tutto e tutti senza tante strategie e tattiche da tenere in considerazione.
Una volta lanciato il gioco però, malgrado la scarsa presentazione e il già discusso e opinabile sistema di controllo, ci si trova di fronte a un comparto grafico abbastanza spartano, con una definizione che lascia a desiderare e con dei fondali monotoni e ripetitivi. Sembrerebbe di trovarsi davanti un gioco vecchia scuola, che osanna l'era "pixellosa" degli 8-bit e quindi che sia realizzato appositamente in questo modo. Volendo lasciargli il beneficio del dubbio e tralasciare il comparto grafico per puntare magari su un gameplay avvincente ed intrigante, si sbatte subito il muso contro tutta una serie di bug, errori di programmazione e lacune di ogni tipo. Il nostro eroe non beneficia di alcun sistema di copertura, si trova di fronte fuoco nemico a 360° e gode, dalla sua, di un sistema di puntamento lento e compassato. Non ci si può girare velocemente di 180° ma bisogna utilizzare il tasto analogico destro per ruotare manualmente la telecamera con il risultato che un nemico alle spalle è libero di mitragliarci come meglio crede prima che potessimo guardarlo in faccia. Le animazioni in generale sono parecchio legnose, spesso ai limiti dell'assurdo, con nemici che vanno avanti e indietro quasi in una sorta di goffo balletto, mentre è parecchio carente anche la precisione dei colpi sparati da noi. I nostri avversari infatti muoiono in qualunque parte del corpo riusciamo a colpirli. A farla da padrone in questa debacle è anche il nostro sistema di puntamento, lento, poco preciso e tutt'altro che affidabile. Il gioco inoltre non ci fa partire dal punto di morte, ma dall'ultimo checkpoint con il risultato di dover far fuori nuovamente orde di nemici nel caso in cui la nostra barra di energia arrivi allo zero. La telecamera si comporta malissimo, lenta, poco precisa e a tratti anche indisponente per non parlare della ripetitività dei nemici tutti uguali (anche se sotto questo aspetto il gioco cala l'asso della clonazione...NdR).
LE TREMENDE CONCLUSIONI
L'idea è che i programmatori abbiano voluto strafare con questo gioco, tentando di generare un indie che si avvicini a qualche top game per grafica e giocabilità: il risultato è un prodotto finale che finisce con l'essere deficitario sotto tutti i punti di vista. Onestamente giocando per un po' a Heavily Armed ci si rende conto che non c'è un solo comparto ben realizzato in tutto il gioco. Una grafica brutta, accompagnata da animazioni legnose e carenti di parecchi frame, una giocabilità resa impossibile da una telecamera non funzionale e da un sistema di puntamento tutt'altro che affidabile, per non parlare poi dei diversi bug come personaggi che attraversano i muri, il nostro stesso eroe che cammina sospeso in aria, la mancanza di una presentazione e di un tutorial di gioco, comandi non ridefinibili né visualizzabili e potrei continuare ancora per un po'.
In conclusione il gioco rappresenta un passo falso per gli sviluppatori che sembrano avere diverse potenzialità ma che devono stare attenti a non strafare per il loro prossimo lavoro: anche perché per realizzare un gioco alla Max Payne ci vogliono risorse umane e mezzi non indifferenti. Il mercato indie invece dovrebbe mirare più in basso investendo sull'innovazione in un gioco, oppure sul gameplay. In Heavily Armed purtroppo non c'è niente di tutto questo.
Modus Operandi: abbiamo analizzato, purtroppo, le diverse problematiche tecniche e di gameplay attraverso un codice steam fornitoci dagli sviluppatori.
Heavily Armed si presenta pieno di bug e con un comparto tecnico scadente a 360°. Dalla grafica povera di dettagli e ripetitiva al gameplay praticamente impossibile, tutto sembra realizzato con superficialità e con (molta) poca cura. L'idea di un TPS ambientato in un contest fantascientifico poteva essere intrigante, ma è tutta l'intera realizzazione che deprime il risultato finale del gioco. Il nostro consiglio è quello di lasciare perdere questo titolo e puntare altrove.